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trash
Nel maggio del 1890 Van Gogh si trasferisce ad Auvers e non tarda a recarsi presso la casa della famiglia di Daubigny (un pittore che non aveva mai conosciuto personalmente, ma le cui opere lo avevano grandemente influenzato (vedi
Exploring Daubigny, Through His Influence on van Gogh). Lì c’è ancora la vedova Daubigny che permette al pittore olandese di omaggiare il defunto marito dipingendo tre vedute differenti del giardino appartenente alla casa dove aveva vissuto; così nascono le tre vedute de "Il giardino di Daubigny".
Questa è la seconda, con un gatto nero in primo piano e la vedova sullo sfondo, del luglio 1890.
Fatta amicizia con la vedova, Van Gogh ricevette in dono - o in prestito per studiarlo - il Daubigny (oggi spacciato per Bertelli) e se lo portò all’Auberge Ravoux, dove alloggiava.
Pochi giorni dopo, il 27 luglio, le sue pulsioni suicide si riacutizzarono e mentre armeggiava con il suo revolver Lefaucheux da 7 mm, per capire se poteva usarlo per suicidarsi, gli partì un colpo che centrò in pieno il Daubigny.
Il vedere l'amato Daubigny rovinato da un buco in mezzo al quadro fu la goccia che fece traboccare la sua follia: usci nei campi vicini e si sparò il colpo che due giorni dopo lo avrebbe portato alla morte.
Il quadro col buco, rimasto in albergo, finì venduto a qualche rigattiere e girò dalla Francia fino all'Italia dove un malaugurato antiquario ricoprì la firma poco chiara - se non assente - di Daubigny, imitando quella di Bertelli e pensando di accrescere il valore del quadro.
Ma io l'ho sgamato!