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Discussione: Cani e pistoleri

  1. #1
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    Predefinito Cani e pistoleri

    Oltre ai dipinti che hanno come soggetto i clown, anche quelli che ritraggono cani o gatti godono assai poco delle mie simpatie.
    Specie se si tratta di leziosi cagnolini da compagnia, insopportabili dal vero quanto in effigie.
    Ma a dimostrazione del noto adagio, l'acqua che non vuoi bere è quella che ti annega, sono in possesso - per via ereditaria - proprio di un dipinto raffigurante una coppia di malefici cagnetti, di razza Cavalier's Pets, a occhio dei cocker nani - per di più agghindati con nastrino colorato al collo, blu per il maschietto e rosa per la femminuccia;


    Comunque, giammai mi sarei permesso di tediare il pubblico pagante di questo inclito Forum al riguardo se non fosse che il verso del dipinto è un po' più interessante del recto, grazie a iscrizioni più o meno criptiche e una serie di restauri che hanno destato la mia attenzione e - spero - anche la vostra.


    Apparentemente si tratta di un restauro da cani, perfettamente in tema col soggetto: come si vede, il dipinto reca numerose pezze al culo, con rispetto parlando, rudemente applicate senza risparmio di colla.
    "Pezo el tacòn del buso" direbbero i veneziani, ma nonostante il tacòn, il buso è piuttosto interessante: analizzando il restauro anche dall'altra parte si evince chiaramente che si tratta di pezze messe per rattoppare fori perfettamente circolari.


    Né si tratta di fori circolari qualsiasi: una accurata misurazione forensica, dopo aver evidenziato la zona restaurata sul fronte del dipinto, ha permesso di stimarne il diametro in circa 1,14 cm, cosa che induce a ritenere che si tratti di fori dovuti alla perforazione da parte di un proiettile Colt .45".
    Che i rudi pistoleri del Far West, oltre al pianista strimpellatore del saloon, non apprezzassero i cagnolini agghindati non è una sorpresa, tuttavia non è possibile attribuire i fori del quadro a Kit Carson o Buffalo Bill che essendo provetti tiratori avrebbero sicuramente centrato le innocenti bestiole in piena fronte; mentre i buchi restano alle estremità del dipinto, risparmiando i cagnolini.
    Da qui ne verrebbe l'attribuzione, difficilmente contestabile per via di 4 pesanti indizi, a Calamity Jane:

    1. Il dipinto reca la data del 1863 ed è perfettamente compatibile con il periodo di attività della pistolera, attiva dagli anni '70 del XIX secolo
    2. i proiettili Colt .45" sono in produzione dai primi anni '70 dell'800, quindi anch'essi compatibili con la data del dipinto e la cartuccera di Calamity.
    3. Come i suoi colleghi pistoleri, anche Calamity Jane alla vista del quadro avrebbe certamente portato la mano alla pistola e fatta giustizia sommaria.
    4. ma, in quanto donna e di sentimenti più teneri delle suddette vecchie pellacce, ha sparato al dipinto risparmiando i cagnolini.

    Ora si tratterebbe di trovare qualche altra conferma nell'analisi delle iscrizioni al verso; eccone qua un ingrandimento per gli esperti decrittatori:


    in cui leggo con qualche sicurezza solo il titolo (The Cavalier's Pets), l'anno (1863) e il cognome dell'autore, Mitchell.
    Il nome è stato forse perforato dalla calibro. 45", a meno che non si legga una "P" legata alla "M" di Mitchell che potrebbe riferirsi al prolifico gallese Philip Mitchell (Devonport, 1814 — Plymouth, 1896) con l'età giusta per dipingerlo nel 1863; sfortunatamente però, sarebbe un artista dalle quotazioni piuttosto basse.
    Che mi convenga allora appenderlo alla rovescia e spacciarlo per un quadro della pistolera spazialista Calamity Jane, precorritrice d'un secolo delle perforazioni di Lucio Fontana?

  2. #2
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: Cani e pistoleri

    Hai provato a fare qualche indagine sulla provenienza del quadro... per esempio, su come e quando è arrivato nella tua famiglia, se è stato acquistato negli Stati Uniti o in Italia e da chi?
    A titolo di curiosità, potresti indicare a quale parte anteriore del quadro corrispondono i buchi che hai mostrato sul retro?

  3. #3
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    Predefinito Re: Cani e pistoleri

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    Hai provato a fare qualche indagine sulla provenienza del quadro... per esempio, su come e quando è arrivato nella tua famiglia, se è stato acquistato negli Stati Uniti o in Italia e da chi?
    A titolo di curiosità, potresti indicare a quale parte anteriore del quadro corrispondono i buchi che hai mostrato sul retro?
    Questi sono i punti in corrispondenza dei buchi, visti dal davanti del quadro:


    In effetti, sebbene le pezze posteriori possano sembrare piuttosto grezze, il restauro frontale è sufficientemente onesto da non essere particolarmente evidente, anche aiutato dal fatto che i buchi si trovano in zone senza figure.
    La provenienza - almeno fin dove posso risalire - è locale, una zona della Romagna in cui nel 1944-45 si è fermato il fronte bellico per quattro mesi - tipo Bakhmut - e questo potrebbe giustificare i buchi assai meglio delle colt 45 dei pistoleri.

    Ma come sarà stato evidente, l'attribuzione al Far West era solo un tentativo scherzoso di nobilitare una crosta ereditata, per di più con un soggetto apparentemente stereotipato.
    Ma, a seguito di un approfondimento gugglesco, devo confessare che ho toppato alla grande sia sul soggetto che sul quadro, che invece sono entrambi un distillato della più pura nobiltà britannica, artistica e letteraria.
    Ma andiamo per ordine.

    Il soggetto

    Anzitutto va detto che la razza Cavalier spaniel dei due cagnetti, un Cavalier King Charles Spaniel e un Cavalier Blenheim bianco, è presente fin dal Rinascimento nelle opere di pittori come Bronzino, Tiziano, Van Dyck e Gainsborough e divenne famosa - prendendone il nome - per la passione che vi portò il re Carlo II d'Inghilterra.


    Ritratto di Maria Salviati, Agnolo Bronzino, circa 1526


    Ritratto di Clarissa Strozzi, Tiziano, 1542


    Il piccolo futuro Carlo II con le sorelline e i cagnolini ritratto da Van Dyck nel 1635

    A lungo la King Charles spaniel è stata l'unica razza di cani ammessa alla Corte d'Inghilterra.
    Intorno al 1800, la varietà dal muso corto e schiacciato aveva preso il sopravvento in popolarità sostituendo lo spaniel originale (quello del quadro) di cui solo i Duchi di Marlborough mantennero in vita una linea di sangue, allevandoli nel loro castello che prese il nome di Blenheim a seguito della battaglia del 1704 in cui John Churchill, I duca di Marlborough, sconfisse la Francia del Re Sole nella Guerra di successione spagnola.
    I Cavaliers che hanno ricchi segni castani su uno sfondo bianco perlato sono quindi conosciuti come Blenheim. In alcuni cani (tra cui la femminuccia del nostro quadro) è presente una macchia castana al centro della fronte: questa è detta la "macchia blenheim" o "pollice della Duchessa", basato sulla leggenda secondo cui Sarah Churchill, duchessa di Marlborough, mentre attendeva notizie del ritorno sano e salvo di suo marito dalla battaglia di Blenheim, premette con il pollice la testa di una cagnolina incinta che poi, dopo la notizia che la battaglia era stata vinta diede alla luce cinque cuccioli che portavano quel segno fortunato.

    Dash, l'amatissimo King Charles Spaniel della Regina Vittoria, meritò una tomba con monumento ed epitaffio, come si legge sulla voce di Wikipedia a lui dedicata.


    Dash, a sinistra, nel dipinto di Sir Edwin Henry Landseer, 1838

    Da un incrocio di uno spaniel Blenheim derivano anche i cocker spaniel, come Flush, il cane di Elizabeth Barrett-Browning, la cui biografia è un capolavoro letterario di Virginia Woolf.


    E con questo, direi che la nobiltà del soggetto del quadro è dimostrata in modo inoppugnabile.

    Il quadro

    Ma c'è qualcosa da aggiungere anche alla nobiltà della composizione pittorica e del quadro che ho ingiustamente classificato come ignobile crosta da saloon di Tucson o Abilene.
    Si tratta in effetti di un quadro famoso (o meglio della copia di un quadro famoso) dal titolo "The Cavalier’s Pets" dipinto nel 1845 da quello stesso Sir Edwin Henry Landseer che aveva ritratto il Dash della Regina Vittoria e scolpito i leoni di Trafalgar Square (mica pizza e fichi...) e che qui ritrae i cani del mecenate Robert Vernon.
    Nel 1845 il quadro fu esposto alla Tate Gallery (dove si trova tuttora) e fu quindi oggetto di innumerevoli copie, tra cui quella che mi è finita in casa.


    Sir Edwin Henry Landseer, King Charles Spaniels (‘The Cavalier’s Pets’) 1845, exhibited 1845

    In conclusione, maltrattando i cagnetti, la figura del cane l'ho fatta io: e quindi dopo Dash e Flush ci sta bene pure Trash...

  4. #4
    Blue
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    Predefinito Re: Cani e pistoleri

    Citazione Originariamente Scritto da trash Visualizza Messaggio
    In effetti, sebbene le pezze posteriori possano sembrare piuttosto grezze, il restauro frontale è sufficientemente onesto da non essere particolarmente evidente, anche aiutato dal fatto che i buchi si trovano in zone senza figure.
    La provenienza - almeno fin dove posso risalire - è locale, una zona della Romagna in cui nel 1944-45 si è fermato il fronte bellico per quattro mesi - tipo Bakhmut - e questo potrebbe giustificare i buchi assai meglio delle colt 45 dei pistoleri. (...)
    In effetti, il restauro visto di fronte sembra tutt'altro che pessimo, dato che non si notano sul dipinto - almeno, visto da qui - sbavature cromatiche tra l'originale e i pezzetti sforacchiati e ricostruiti.
    Ma questo fatto apre un altro interrogativo: perché mai una "crosta", come l'hai definita, sarebbe stata restaurata con una certa cura se valeva poco o nulla?
    Inoltre, il soggetto non è proprio famoserrimo e non si capisce la ragione per cui un pittore di nome (forse) Philip Mitchell - nato in Tasmania e morto nelle Piccole Antille - avrebbe dovuto prendersi tanto disturbo da dipingere dei soggetti non proprio di primario interesse come due cani da compagnia. Hai provato a vedere se costui è vissuto in Inghilterra, se è stato un frequentatore abituale della nobiltà anglosassone (oppure, amico/conoscente di Sir Landseer) e se ha avuto modo di ammirare il dipinto originale, per poi copiarlo?
    Sarebbe anche interessante capire perché e da chi il tuo quadro è stato sforacchiato... ma meglio non mettere troppa carne al fuoco.

    Infine, una curiosità personale. Nel post sopra affermi che uno dei cani del dipinto è femmina:

    Citazione Originariamente Scritto da trash Visualizza Messaggio
    In alcuni cani (tra cui la femminuccia del nostro quadro)...
    Ammesso che tu non sia Mago Merlino (della qual cosa non mi stupirei affatto), come fai a dirlo con certezza?

  5. #5
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    Predefinito Re: Cani e pistoleri

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    In effetti, il restauro visto di fronte sembra tutt'altro che pessimo, dato che non si notano sul dipinto - almeno, visto da qui - sbavature cromatiche tra l'originale e i pezzetti sforacchiati e ricostruiti.
    Ma questo fatto apre un altro interrogativo: perché mai una "crosta", come l'hai definita, sarebbe stata restaurata con una certa cura se valeva poco o nulla?
    Una copia di quel Lanseer la puoi trovare a 225€ (after-edwin-landseer-the-cavaliers-pets) se moderna, ma se ottocentesca ci avviciniamo ai 1000€ come per questa, tra l'altro molto più piccola (https://www.1stdibs.com/art/painting...id-a_10660812/)), o questa - delle dimensioni della mia - battuta da Bonhams nel 2012 per 350£ (bonhams.com).
    Cifre assai popolari che poi vanno dimezzate se sei tu il venditore: un restauro come quello del mio quadro costerebbe certamente di più, ma se il restauro è antico allora era probabilmente giustificato da una ben diversa quotazione di mercato.

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    Inoltre, il soggetto non è proprio famoserrimo e non si capisce la ragione per cui un pittore di nome (forse) Philip Mitchell - nato in Tasmania e morto nelle Piccole Antille - avrebbe dovuto prendersi tanto disturbo da dipingere dei soggetti non proprio di primario interesse come due cani da compagnia. Hai provato a vedere se costui è vissuto in Inghilterra, se è stato un frequentatore abituale della nobiltà anglosassone (oppure, amico/conoscente di Sir Landseer) e se ha avuto modo di ammirare il dipinto originale, per poi copiarlo?
    Il Philip Mitchell più probabile è quello che hai trovato (1814-1896), ma è non è nato a Devonport (Tasmania) ma a Devonport, vecchio nome del porto di Plymouth nel Devonshire: un buon disegnatore e prolifico acquarellista di paesaggi inglesi (oggi anch'essi di scarsa quotazione) ma che potrebbe aver ricevuto, nel 1863, una commissione per fare la copia che è arrivata fino a me.
    Non è da escludere che il committente avesse una coppia di spaniel della stessa razza e volesse immortalarli come quelli dipinti da Landseer per Robert Vernon.

    "Landscape painter in watercolour, born in Devonport in 1814. He took to art in early life, but had no art instruction, except a few hints from an elder brother, who painted miniatures.
    At the age of fourteen years, he went to Falmouth, and there became acquainted Philp and Williams and with them used to go a-sketching. At the second exhibition of the Cornwall Polytechnic he sent in a drawing, 'Pendennis Castle, and by it gained a prize.
    About the year 1845 he settled in Plymouth, and since that time has always practiced there, and with success. In early life he painted mainly coastal scenes, from his living near the sea, but latterly has drawn inland landscapes. He was a member of The Plymouth Sketching Club, and a friend of Condy, Johns, S. Cook, W. Eastlake and others, and drew frequently with the renowned marine artist, Brierly.
    He is an old member of The Institute of Painters in Watercolours, and has regularly exhibited their galleries for the last twenty years. His pictures are to be seen at Mount Edgecumbe, and at most Devonshire houses where watercolours are to be found, as he has for many years been reputed one of our leading Devonshire landscape painters.
    "
    https://www.antique-fine-art.com/phi...ll-wembury.htm

    Quanto al quadro di Landseer, oggi non è famoso, ma ha avuto certamente il suo momento di gloria.
    Nell'800 doveva piacere molto perché oltre alle copie (per chi se le poteva permettere e che sono ancora in circolazione in aste) era stato oggetto anche di molte riproduzioni litografiche e calcografiche:

    Questa incisione del 1850, recava queste indicazioni: Steel engraving by J. Outrim after a painting by Sir Edward Landseer, ca 1850.

    "The two Blenheim spaniels here represented belonged to the late Mr. Vernon, at whose request the picture was undertaken. A rough sketch of the dogs was made during a visit of the artist to him at his residence in Pall Mall".


    Oppure questa, tedesca, del 1871


    E perfino miniature su avorio come questa, del 1910:


    Evidentemente, nel '900 l'interesse per questi soggetti è decisamente calato...

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    Infine, una curiosità personale. Nel post sopra affermi che uno dei cani del dipinto è femmina:

    Ammesso che tu non sia Mago Merlino (della qual cosa non mi stupirei affatto), come fai a dirlo con certezza?
    Questa domanda introduce un piccolo mistero in aggiunta a quello dei buchi.
    In effetti, guardando il quadro originale di Landseer non c'è ragione per pensare che i due cagnolini siano di sesso diverso, probabilmente due maschietti visto che hanno il fiocco blu.
    Però guardando bene il mio quadro, di cui ti favorisco il particolare, non farai fatica a capire perché ho battezzato femminuccia il Blenheim bianco con il "pollice della Duchessa":


    Il mistero potrebbe aver due soluzioni: o il pittore ha fatto la copia basandosi su una incisione e colorando quindi di fantasia i nastri (i colori dei cani sarebbero comunque obbligati dalla razza), oppure, più probabilmente, il committente aveva una coppia come quella del Landseer ma con il Blenheim femmina e ha chiesto al copista la variazione del colore del nastro da blu a rosa.

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    Sarebbe anche interessante capire perché e da chi il tuo quadro è stato sforacchiato... ma meglio non mettere troppa carne al fuoco.
    Sui buchi non so se arriveremo da qualche parte, l'unica aggiunta al riguardo potrebbe essere quella che quel quadro non è l'unico che ho con quel problema.
    Un altro, di fine '800 inizio '900, è entrato in casa mia con un bel foro circolare nel centro, dove ho messo il cerchio rosso, e poi fatto restaurare da mio padre negli anni '70.


    in questo caso però il restauro è molto più "pulito", direi...


  6. #6
    Blue
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    Predefinito Re: Cani e pistoleri

    Il soggetto del secondo quadro bucato mi sembra di gran lunga più interessante del precedente… sai per caso chi l’ha dipinto e quando?

    Certo è che questo piccolo mistero dei buchi si fa sempre più fitto e intrigante. Ho provato a fare una ricerca in rete ma non ho trovato nulla di illuminante, a parte alcuni accenni alla vetustà delle tele e ai possibili modi di ripararle con discutibili tecniche fai-da-te. Quindi, siamo costretti a navigare a vista, cercando di risalire al percorso dei quadri fin dove è possibile. A tale proposito, sarebbe utile conoscere la provenienza delle opere… acquistate, presumo, da tuo padre. Ovvero, se provenivano da case private (perciò, lasciate all’incuria del tempo), da qualche mercato itinerante (dove era facilissimo che si rovinassero), oppure dalla galleria di qualche collezionista.

    Specialmente in passato, c’era chi si guadagnava da vivere svuotando le case di qualche persona anziana passata a miglior vita… incombenza di cui gli eredi non volevano occuparsi. Magari, senza saperlo, trovava un piccolo tesoro artistico appeso da decenni sopra il camino o in cucina e lo rivendeva in alcuni di questi mercati itineranti per due soldi (è successo), senza sapere che l’opera aveva in realtà un valore di mercato di migliaia di euro.

    Infine, una piccola precisazione… with a little help from my friend D., che da bambino passava le vacanze a Plymouth. Il nome Devonport non è quello del vecchio porto di Plymouth, ma un sobborgo - tuttora esistente e con lo stesso nome - della città; cinquanta-sessant’anni fa era sede dei cantieri navali del porto principale.

    Poi, già che siamo in tema di amarcord, vorrei raccomandarti - la prossima volta che vai in UK - una visita al sontuoso Blenheim Palace, Oxfordshire, che io stessa ho visitato in due-tre occasioni nel corso degli anni. Una volta là, capirai meglio perché la nobiltà inglese dell'epoca amava tanto i quadretti leziosi come quello con i due spaniels che hai mostrato sopra.

  7. #7
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    Predefinito Re: Cani e pistoleri

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    Il soggetto del secondo quadro bucato mi sembra di gran lunga più interessante del precedente… sai per caso chi l’ha dipinto e quando?
    Beh, sì, quello è un po' meglio dei cagnetti.
    Si tratta comunque di un pittore di fama confinata localmente alla zona di Bologna, Luigi Bertelli (1832-1916).
    Nel 1867 frequentò gli impressionisti della Scuola di Barbizon, fra cui Corot e Millet, da cui trasse ispirazione per dipingere in plen air i paesaggi bolognesi come quella Chiusa con signore e lavandaia.
    Questo potrebbe far datare quel mio dipinto a cavallo degli anni '70/'80 dell'800, anche in base all'abbigliamento delle signore; lo stile dei suoi dipinti successivi a quegli anni mi sembra risenta meno dell'imitazione dei Barbizonniers.

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    Certo è che questo piccolo mistero dei buchi si fa sempre più fitto e intrigante. Ho provato a fare una ricerca in rete ma non ho trovato nulla di illuminante, a parte alcuni accenni alla vetustà delle tele e ai possibili modi di ripararle con discutibili tecniche fai-da-te. Quindi, siamo costretti a navigare a vista, cercando di risalire al percorso dei quadri fin dove è possibile. A tale proposito, sarebbe utile conoscere la provenienza delle opere… acquistate, presumo, da tuo padre. Ovvero, se provenivano da case private (perciò, lasciate all’incuria del tempo), da qualche mercato itinerante (dove era facilissimo che si rovinassero), oppure dalla galleria di qualche collezionista.
    Mio padre ha raccolto molte cose, mobili e quadri, nel secondo dopoguerra, quando la gente se ne disfava facilmente per pochi soldi prima del boom dell'antiquariato degli anni '70/'80; nel caso dei cagnolini e del Bertelli però direi che li ha recuperati più tardi, da un antiquario della zona, suo amico: i cagnolini erano sicuramente già restaurati (il craqueleur della vernice anche sul restauro è abbastanza indicativo); il Bertelli è stato appeso in camera mia col buco in mezzo per qualche mese prima di essere portato al restauratore negli anni '70.
    Ma l'origine del buco, bello tondo, proprio da proiettile, era un mistero anche per lui che ci scherzava sopra come ho fatto io per i cagnolini...

  8. #8
    Blue
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    Predefinito Re: Cani e pistoleri

    Citazione Originariamente Scritto da trash Visualizza Messaggio
    Beh, sì, quello è un po' meglio dei cagnetti.
    Si tratta comunque di un pittore di fama confinata localmente alla zona di Bologna, Luigi Bertelli (1832-1916).
    Nel 1867 frequentò gli impressionisti della Scuola di Barbizon, fra cui Corot e Millet, da cui trasse ispirazione per dipingere in plen air i paesaggi bolognesi come quella Chiusa con signore e lavandaia.
    Questo potrebbe far datare quel mio dipinto a cavallo degli anni '70/'80 dell'800, anche in base all'abbigliamento delle signore; lo stile dei suoi dipinti successivi a quegli anni mi sembra risenta meno dell'imitazione dei Barbizonniers.
    Mi era sembrato, infatti, un quadro di ispirazione impressionista... e ci avevo preso anche con la data (seconda metà dell'Ottocento). Invece, ero competamente fuori strada riguardo all'autore e al paesaggio: avevo pensato, chissà perché, che si trattasse di un pittore francese e che il paesaggio riprendesse qualche scorcio della campagna intorno a Parigi.
    Comunque, pur essendo un artista di fama locale, Luigi Bertelli si è guadagnato le sue brave tre schermate su Wikipedia, dove c'è pure un elenco abbastanza nutrito delle sue opere... tra le quali, purtroppo, della tua non c'è traccia. Ed è un peccato, perché avremmo potuto partire da lì per cercare di risalire al misterioso buco nella tela.
    Inoltre, pur essendo noto soprattutto in Emilia Romagna, i suoi quadri hanno quotazioni interessanti. Googlando, ho visto che le tele di grandi dimensioni quotano da 5.000 a 15.000 euro, che non sono proprio bruscolini.
    Infine una domanda (anche se non servirà a molto, temo), prima di gettare la spugna: il titolo del quadro l'hai inventato tu guardando il soggetto, oppure è quello dato dall'artista?

    Citazione Originariamente Scritto da trash Visualizza Messaggio
    Mio padre ha raccolto molte cose, mobili e quadri, nel secondo dopoguerra, quando la gente se ne disfava facilmente per pochi soldi prima del boom dell'antiquariato degli anni '70/'80; nel caso dei cagnolini e del Bertelli però direi che li ha recuperati più tardi, da un antiquario della zona, suo amico: i cagnolini erano sicuramente già restaurati (il craqueleur della vernice anche sul restauro è abbastanza indicativo); il Bertelli è stato appeso in camera mia col buco in mezzo per qualche mese prima di essere portato al restauratore negli anni '70.
    Ma l'origine del buco, bello tondo, proprio da proiettile, era un mistero anche per lui che ci scherzava sopra come ho fatto io per i cagnolini...
    Tuo padre era un uomo lungimirante, poiché ha previsto con largo anticipo il valore di questi oggetti antichi e ne ha fatto incetta. Fortunato te, ad averli ereditati!
    Solo, mi dispiace un po' di non poter venire a capo di questo piccolo mistero dei buchi...

  9. #9
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    Predefinito Re: Cani e pistoleri

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    Inoltre, pur essendo noto soprattutto in Emilia Romagna, i suoi quadri hanno quotazioni interessanti. Googlando, ho visto che le tele di grandi dimensioni quotano da 5.000 a 15.000 euro, che non sono proprio bruscolini.
    Infine una domanda (anche se non servirà a molto, temo), prima di gettare la spugna: il titolo del quadro l'hai inventato tu guardando il soggetto, oppure è quello dato dall'artista?
    Il titolo è di fantasia, guardando il quadro: è una tipica chiusa che devia l'acqua del fiume in un canale dove un mulino la utilizzerà come forza motrice; ce ne sono tante qui in zona, forse si potrebbe anche trovare la location in qualche foto su internet.

    Le "quotazioni" che si leggono su internet non vanno prese troppo alla lettera: la pittura ottocentesca (e anche quella dei secoli precedenti) se non si tratta di nomi famosi ha pochissimo "appeal" sul mercato, quindi puoi solo sperare di trovare un collezionista di quel pittore specifico se cerchi di vendere a prezzo alto.
    Nel caso del mio quadro, tra l'altro, la firma "L. Bertelli" non mi convince molto, è un po' pasticciata e potrebbe essere stata aggiunta da un antiquario furbetto per strappare qualche lira in più rispetto a un anonimo (per di più con buco in mezzo) in un periodo in cui i Bertelli erano richiesti sul mercato locale.


    Negli altri due piccoli Bertelli che aveva mio padre (sono finiti a mia sorella) la firma è decisamente diversa, in stampatello: ma quelli sono sicuramente di almeno 30 anni dopo, ai primi del '900.


    Di Barbizon, con notevole sicurezza, era questo olio (anche questo ce l'ha mia sorella) dipinto e firmato da Karl Bodmer, nome che - se dai un occhio alla sua biografia Wiki- ci riporta direttamente al favoloso Far West di metà '800, ma questo senza buchi...


  10. #10
    Blue
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    Predefinito Re: Cani e pistoleri

    Allora...
    Riguardo alla firma sul tuo dipinto, ho trovato qualcosa di interessante: i vari modi in cui Luigi Bertelli firmava i suoi quadri...




    In nessuna delle sue firme, in effetti, c'è la T con il taglio molto allungato che compare in calce al tuo dipinto. E anche la L iniziale è completamente diversa, a parte l'ultima firma, col nome scritto per esteso dopo il cognome. Ma ciò non significa nulla, anche se non escluderei del tutto che qualche antiquario furbetto possa aver aggiunto di suo pugno la firma di Bertelli per le ragioni che hai indicato. Però, però...
    Dopo aver letto che il titolo del tuo quadro è di fantasia, sono andata a riguardarmi l'elenco delle opere di Bertelli su Wikipedia e mi sono soffermata su un quadro intitolato "Lavandaie": un olio su tela datato 1887, che misura 80x67 cm. Potrebbe essere iddu? Per toglierci ogni dubbio, non ti resta che misurare le dimensioni del tuo quadro e poi, naturalmente, scriverle qui... sono molto curiosa!

    Riguardo alla località del dipinto, ho fatto qualche blanda ricerca (non conosco molto i dintorni di Bologna, tantomeno le chiuse) e mi ha colpito una certa somiglianza con quella, che vedi sotto in foto, di Casalecchio di Reno. Case sullo sfondo a parte (di evidente costruzione moderna), potrebbe essere questa la chiusa ritratta da Bertelli?








    PS. Il quadro di Karl Bodmer è stupendo... provato a chiedere uno scambio a tua sorella? Due spaniels da compagnia più uno scorcio con lavandaie in cambio del suo notturno... magari, accetta!

 

 
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