Originariamente Scritto da
Blue
Hai provato a fare qualche indagine sulla provenienza del quadro... per esempio, su come e quando è arrivato nella tua famiglia, se è stato acquistato negli Stati Uniti o in Italia e da chi?
A titolo di curiosità, potresti indicare a quale parte anteriore del quadro corrispondono i buchi che hai mostrato sul retro?
Questi sono i punti in corrispondenza dei buchi, visti dal davanti del quadro:
In effetti, sebbene le pezze posteriori possano sembrare piuttosto grezze, il restauro frontale è sufficientemente onesto da non essere particolarmente evidente, anche aiutato dal fatto che i buchi si trovano in zone senza figure.
La provenienza - almeno fin dove posso risalire - è locale, una zona della Romagna in cui nel 1944-45 si è fermato il fronte bellico per quattro mesi - tipo Bakhmut - e questo potrebbe giustificare i buchi assai meglio delle colt 45 dei pistoleri.
Ma come sarà stato evidente, l'attribuzione al Far West era solo un tentativo scherzoso di nobilitare una crosta ereditata, per di più con un soggetto apparentemente stereotipato.
Ma, a seguito di un approfondimento gugglesco, devo confessare che ho toppato alla grande sia sul soggetto che sul quadro, che invece sono entrambi un distillato della più pura nobiltà britannica, artistica e letteraria.
Ma andiamo per ordine.
Il soggetto
Anzitutto va detto che la razza Cavalier spaniel dei due cagnetti, un Cavalier King Charles Spaniel e un Cavalier Blenheim bianco, è presente fin dal Rinascimento nelle opere di pittori come Bronzino, Tiziano, Van Dyck e Gainsborough e divenne famosa - prendendone il nome - per la passione che vi portò il re Carlo II d'Inghilterra.
Ritratto di Maria Salviati, Agnolo Bronzino, circa 1526
Ritratto di Clarissa Strozzi, Tiziano, 1542
Il piccolo futuro Carlo II con le sorelline e i cagnolini ritratto da Van Dyck nel 1635
A lungo la King Charles spaniel è stata l'unica razza di cani ammessa alla Corte d'Inghilterra.
Intorno al 1800, la varietà dal muso corto e schiacciato aveva preso il sopravvento in popolarità sostituendo lo spaniel originale (quello del quadro) di cui solo i Duchi di Marlborough mantennero in vita una linea di sangue, allevandoli nel loro castello che prese il nome di Blenheim a seguito della battaglia del 1704 in cui John Churchill, I duca di Marlborough, sconfisse la Francia del Re Sole nella Guerra di successione spagnola.
I Cavaliers che hanno ricchi segni castani su uno sfondo bianco perlato sono quindi conosciuti come Blenheim. In alcuni cani (tra cui la femminuccia del nostro quadro) è presente una macchia castana al centro della fronte: questa è detta la "macchia blenheim" o "pollice della Duchessa", basato sulla leggenda secondo cui Sarah Churchill, duchessa di Marlborough, mentre attendeva notizie del ritorno sano e salvo di suo marito dalla battaglia di Blenheim, premette con il pollice la testa di una cagnolina incinta che poi, dopo la notizia che la battaglia era stata vinta diede alla luce cinque cuccioli che portavano quel segno fortunato.
Dash, l'amatissimo King Charles Spaniel della Regina Vittoria, meritò una tomba con monumento ed epitaffio, come si legge sulla voce di Wikipedia a lui dedicata.
Dash, a sinistra, nel dipinto di Sir Edwin Henry Landseer, 1838
Da un incrocio di uno spaniel Blenheim derivano anche i cocker spaniel, come Flush, il cane di Elizabeth Barrett-Browning, la cui biografia è un capolavoro letterario di Virginia Woolf.
E con questo, direi che la nobiltà del soggetto del quadro è dimostrata in modo inoppugnabile.
Il quadro
Ma c'è qualcosa da aggiungere anche alla nobiltà della composizione pittorica e del quadro che ho ingiustamente classificato come ignobile crosta da saloon di Tucson o Abilene.
Si tratta in effetti di un quadro famoso (o meglio della copia di un quadro famoso) dal titolo "The Cavalier’s Pets" dipinto nel 1845 da quello stesso Sir Edwin Henry Landseer che aveva ritratto il Dash della Regina Vittoria e scolpito i leoni di Trafalgar Square (mica pizza e fichi...) e che qui ritrae i cani del mecenate Robert Vernon.
Nel 1845 il quadro fu esposto alla Tate Gallery (dove si trova tuttora) e fu quindi oggetto di innumerevoli copie, tra cui quella che mi è finita in casa.
Sir Edwin Henry Landseer, King Charles Spaniels (‘The Cavalier’s Pets’) 1845, exhibited 1845
In conclusione, maltrattando i cagnetti, la figura del cane l'ho fatta io: e quindi dopo Dash e Flush ci sta bene pure Trash...