Originariamente Scritto da
emv
La questione metafisica trascende le valutazioni umane. E' riconoscere che l'essere ci precede sempre. E' quindi il fare mancare qualcosa che dovrebbe esistere e non viene "fatto essere", posto in essere, cioè esistere.
Se ti interessa qui c'è un breve testo di approfondimento sul male secondo S.Tommaso D'Aquino:
https://www.google.com/url?sa=t&rct=...JYKB0heHWF6UCa
Persino nella Bibbia è descritto questo non-essere.
Se vai a vedere in genesi cap. III, quando l'uomo cade nella tentazione, alla base nella disobbedienza a Dio c'è un non-essere, qualcosa che Adamo ed Eva potevano fare e non hanno fatto. Non mi riferisco al non esserci stata della obbedienza, quella è la ovvia conseguenza. Ma c'è un atto molto semplice che era sottinteso persino nel comando di Dio, nel cap. II.
Prova a scoprire cos'è. E' una cosa molto banale, ma è stupefacente, almeno a me è parsa così.
Davanti al bambino sofferente cosa serve pensare che Dio non esiste o se esiste che non si interessa a questo mondo? La mia impostazione è pascaliana. E' utile? Lasciamo stare se è vero, pensiamo se è utile.
In questa situazione di dolore ci sono due soggetti:
- Il bambino che soffre e che vuole aiuto, cure ed affetto. Nessuno vuole morire a meno che non cada in depressione perché abbandonato (è il caso dell'eutanasia).
- L'insieme di coloro che vedono il bambino soffrire.
Al sofferente può solo nuocergli psicologicamente pensare che Dio non ci sia o non si interessi a lui. E può solo consolarlo e aiutarlo credere che ci sia e si interessi. (anche influendo sulla possibilità di guarigione).
All'insieme di chi lo osserva, è lo stesso. Pensare che non ci sia o non si interessi a lui può solo nuocere alla capacità di assisterlo, di curarlo, di sopportare la vista di quel dolore per non impazzire.
Cosa importa se poi la credenza corrisponde o no alla verità? Se è utile non ci dovrebbe bastare. Se è utile è buona e solo uno stolto rinuncia a una cosa buona.
Considera che per noi cristiani la verità è Cristo.
Perché l'ateismo, o l'indifferenza di Dio, è un male. Dimostrazione:
Immaginiamo che un ateo sapesse per certo che dove si trova, ad es. un'isola deserta, non c'è assolutamente nessuno. Lo sa per certo perché l'ha potuto constatare.
Ha perciò una consapevolezza perfetta di essere veramente solo. Ad un certo punto cade in una pozza di fango e affonda. Secondo te non chiama aiuto? Certo che lo fa, perché è istintivo.
Quindi come vedi l'essere precede anche qualsiasi consapevolezza di qualche presunta verità. Se questo ateo fosse razionale eviterebbe di sprecare energie inutilmente.
Eppure in quel momento, pur andando contro la verità che sa essere vera, è onesto con sé stesso. E' onesto perché in quel momento lui non ha il problema di validare una ipotesi. Ha il problema che sta affondando.
Per questo l'ateismo, o l'indifferenza di Dio, è un male. Perchè è disonesto.
Perché la disonestà è peggiore dell'ignoranza?
Perché è meglio vivere in un mondo di persone oneste che di persone che sanno. E questo mi pare un argomento insuperabile.