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  1. #31
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    Predefinito Re: La DR del sigaro e della cassaforte che non esiste (secondo Dumini)

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Non credo che tu sia la persona giusta per discutere seriamente di queste cose, perché per scelta hai deciso di negare tutto in blocco, quando pure ci sono state ammissioni da parte degli stessi agenti e ufficiali degli apparati militari italiani.
    Di quali ammissioni parli esattamente?

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Ci sono anche fatti di cronaca accertati.
    Di quali fatti di cronaca accertati parli esattamente?

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Basta seguire per esempio il percorso di un Guido Giannettini per capire tante cose.
    Cosa dovrebbe indicarci per la precisione?

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    NIente teoremi, solo fatti.
    Confrontiamoci pure sui fatti, se vuoi.

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Ma proprio questo tuo diniego frontale è significativo. Come un bimbo che l'ha combinata troppo grossa si chiude nel mutismo. Purtroppo per te è una palese verità : avete completamente sbagliato. Dopo l'indecorosa fine del regime, c'è stata questa indecorosa stagione nella quale la DR si è in qualche modo messa al servizio dell'antico nemico. Invece di negare i fatti sarebbe meglio procedere alla auto-critica.
    Guarda che io non ho un giudizio particolarmente positivo sull'operato dell'area neofascista nel secondo dopoguerra. Quello che rifiuto, conoscendo determinate vicende processuali e personali dei vari protagonisti dell'epoca, è il teorema dell'alleanza organica tra grande capitale, Vaticano, CIA, servizi segreti ed apparati dello Stato più o meno deviati e neofascismo contro l'avanzata delle presunte 'forze del progresso' rappresentate dalla "borghesia illuminata" e dalla sinistra più o meno comunista. Alleanza organica che si sarebbe concretizzata nella stagione delle stragi in ottemperanza di una presunta e mai dimostrata strategia della tensione. L'autocritica va fatta, ma su cose reali, non su calunnie o su cose non sufficientemente dimostrate.
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  2. #32
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    Predefinito Re: La DR del sigaro e della cassaforte che non esiste (secondo Dumini)

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Di quali ammissioni parli esattamente?



    Di quali fatti di cronaca accertati parli esattamente?



    Cosa dovrebbe indicarci per la precisione?



    Confrontiamoci pure sui fatti, se vuoi.



    Guarda che io non ho un giudizio particolarmente positivo sull'operato dell'area neofascista nel secondo dopoguerra. Quello che rifiuto, conoscendo determinate vicende processuali e personali dei vari protagonisti dell'epoca, è il teorema dell'alleanza organica tra grande capitale, Vaticano, CIA, servizi segreti ed apparati dello Stato più o meno deviati e neofascismo contro l'avanzata delle presunte 'forze del progresso' rappresentate dalla "borghesia illuminata" e dalla sinistra più o meno comunista. Alleanza organica che si sarebbe concretizzata nella stagione delle stragi in ottemperanza di una presunta e mai dimostrata strategia della tensione. L'autocritica va fatta, ma su cose reali, non su calunnie o su cose non sufficientemente dimostrate.
    Forse non lo sai ma ci sono stati processi, durante i quali si sono espressi uomini delle istituzioni e degli apparati dei servizi e delle forze armate. Ho fatto l'esempio di Giannettini perché è acclarato che era sul libro paga dei servizi. Giannettini, caso mai non lo ricordi, era uno che passava articoli anche sulla rivista francese Totalité. Se questo non è un esempio di intreccio tra DR e servizi, allora dimmi tu che ci vuole.

    Ora io non ho mai parlato di "alleanza organica tra grande capitale, Vaticano, CIA, servizi" ecc. Queste paranoie di "alleanza organica" tra tutto quello che non ci piace nell'universo la lascio ai complottismi di farina DR US.

    Ho detto un altra cosa. Ho detto che in quei anni di lotta di classe molto accesa, che per certi aspetti lasciava pensare che approcciava una situazione insurrezionale, c'è stato un momento di panico e di allarme nella borghesia. Parlo della borghesia grossa, quella che negli affari mette in conto il legame strategico che lega lo Stato italiano al suo "liberatore" americano. A questo punto si è aperta una porta laterale nell'edificio istituzionale, rendendo possibile una collusione tra certe fazioni degli apparati repressivi e armati, e certe fazioni della DR.

    Parte di questa collusione avvenne in modo trasparente e per cosi dire ufficiale : fu per esempio il caso con il Convegno dell'hotel Parco dei Principi. La lista dei partecipanti è stata data e fatta circolare.
    Altro aspetto di questa collusione era, per necessità, oscurata ed occultata, arrivando in seguito anche ad operare depistaggi per evitare che tutto venisse alla luce. Qui si ha per esempio il fatto che i terroristi DR avevano in loro disponibilità esplosivi militari in possesso delle strutture contro-rivoluzionarie di tipo Stay behind.

    Tra questi due estremi c'è tutta la zona grigia, per esempio i rapporti internazionali con agenti dei servizi della Grecia dei colonnelli, o con l'Aginterpress in Spagna. C'era tutto un ambiente che voleva chi la svolta gaulista, chi la svolta autoritaria alla greca.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  3. #33
    SMF
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    Predefinito Re: La DR del sigaro e della cassaforte che non esiste (secondo Dumini)

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Forse non lo sai ma ci sono stati processi, durante i quali si sono espressi uomini delle istituzioni e degli apparati dei servizi e delle forze armate. Ho fatto l'esempio di Giannettini perché è acclarato che era sul libro paga dei servizi. Giannettini, caso mai non lo ricordi, era uno che passava articoli anche sulla rivista francese Totalité. Se questo non è un esempio di intreccio tra DR e servizi, allora dimmi tu che ci vuole.

    Ora io non ho mai parlato di "alleanza organica tra grande capitale, Vaticano, CIA, servizi" ecc. Queste paranoie di "alleanza organica" tra tutto quello che non ci piace nell'universo la lascio ai complottismi di farina DR US.

    Ho detto un altra cosa. Ho detto che in quei anni di lotta di classe molto accesa, che per certi aspetti lasciava pensare che approcciava una situazione insurrezionale, c'è stato un momento di panico e di allarme nella borghesia. Parlo della borghesia grossa, quella che negli affari mette in conto il legame strategico che lega lo Stato italiano al suo "liberatore" americano. A questo punto si è aperta una porta laterale nell'edificio istituzionale, rendendo possibile una collusione tra certe fazioni degli apparati repressivi e armati, e certe fazioni della DR.

    Parte di questa collusione avvenne in modo trasparente e per cosi dire ufficiale : fu per esempio il caso con il Convegno dell'hotel Parco dei Principi. La lista dei partecipanti è stata data e fatta circolare.
    Altro aspetto di questa collusione era, per necessità, oscurata ed occultata, arrivando in seguito anche ad operare depistaggi per evitare che tutto venisse alla luce. Qui si ha per esempio il fatto che i terroristi DR avevano in loro disponibilità esplosivi militari in possesso delle strutture contro-rivoluzionarie di tipo Stay behind.

    Tra questi due estremi c'è tutta la zona grigia, per esempio i rapporti internazionali con agenti dei servizi della Grecia dei colonnelli, o con l'Aginterpress in Spagna. C'era tutto un ambiente che voleva chi la svolta gaulista, chi la svolta autoritaria alla greca.
    Ti ringrazio @Tommaso per aver esplicitato meglio le tue asserzioni, entrando maggiormente nel merito dell'argomento.

    Innanzitutto, va sottolineato che le "paranoie di alleanza organica" su questo tema sono state partorite dalla sinistra antifascista, compresa quella radicale e comunista. So che non ti riconosci in questo tipo di sinistra, ma è bene precisare quale parte politica, in questo caso, ha assunto una chiave di lettura complottista degli eventi dell'epoca. La tesi dell'alleanza organica non è comunque troppo differente da quella che sembri sposare tu, cioè quella della "collusione tra certe fazioni degli apparati repressivi e armati e certe fazioni della DR". Entrambe partono da un presupposto storico falso: la reazione delle classi dominanti spaventate dall'ascesa del proletariato organizzato e delle forze progressiste della società civile. In realtà, all'epoca si è assistito ad una dinamica per certi versi opposta: la cooptazione della sinistra italiana nelle sfere del potere, dai socialisti ai comunisti. Ciò è avvenuto in termini talvolta contraddittori e discontinui ed in un'ottica certamente normalizzatrice, ma alla fine vantaggiosa per la stessa sinistra.

    Le stragi e gli attentati attribuiti ad una matrice neofascista, infatti, hanno avuto il ruolo oggettivo di favorire lo spostamento dell'asse politico italiano a sinistra, contribuendo ad un inasprimento dell'ostracizzazione della destra, che invece all'epoca con l'operazione (discutibile quanto si vuole, ma non è questo il punto ora) della "Destra nazionale" stava tentando di uscire dal ghetto dell'emarginazione politica. A prescindere dall'esito dei singoli processi, le piste nere hanno tenuto ingolfati i tribunali italiani che si sono occupati di questi casi, facendo scartare altre ipotesi e, di fatto, fissando l'attenzione su un nemico preconfezionato e facilmente additabile.
    Ad esempio, nel caso di piazza Fontana, è clamoroso che ci si sia fissati su Freda, Ventura e Giannettini, ma al contempo si sia derubricato a mero delirio di un ubriaco l'affermazione di Carlo Melega, cognato di Giangiacomo Feltrinelli (noto dinamitardo di estrema sinistra), che il giorno prima della strage disse che l'indomani sarebbe accaduto qualcosa di grosso proprio a Milano. Così come è clamoroso che, in plateale violazione del ne bis ne idem, a distanza di anni si sia additato Freda come colpevole dei fatti di piazza Fontana in una sentenza (peraltro di assoluzione di altri imputati neofascisti rimasti coinvolti nel processo). Nel caso del processo per la strage di Brescia, altrimenti nota come strage di piazza della Loggia, Carlo Digilio è stato usato come teste decisivo per le condanne emesse, nonostante ne fosse stata riconosciuta in precedenza l'inattendibilità.

    Quello all'Hotel Parco dei Principi sulla guerra rivoluzionaria fu un convegno di natura pubblica. Abbiamo i testi degli interventi che furono pronunciati. Ed a parte una generale intonazione anticomunista non c'è obiettivamente nulla che autorizzi a dipingere quel convegno, come poi è successivamente accaduto, nei termini di una riunione eversiva atta a pianificare una "strategia della tensione" per l'Italia nel contesto della guerra fredda. Il buon senso stesso ce lo vieta: è realistico pensare che una strategia eversiva ad ampio raggio potesse essere elaborata nel corso di un convegno pubblico? O che una collusione indicibile fra apparati più o meno deviati, ma importanti, dello Stato e destra radicale potesse essere sancita nel corso di una serie di conferenze potenzialmente udibili da chicchessia?

    Per quanto riguarda Gladio, ricordo sempre l'intervista in cui Francesco Cossiga dichiarò apertamente che Gladio non arruolava neofascisti. Senza voler dar credito aprioristicamente a Cossiga, bisogna ammettere che l'ex PdR non aveva motivo di mentire. Ammetto che questo non escluderebbe di per sé la possibilità di una collaborazione o di una convergenza, ma già porrebbe la questione in termini diversi.

    Quanto ai contatti col regime dei colonnelli greci e con l'Aginter press, sono veri. Ti potrei aggiungere all'elenco i contatti con ambienti della Spagna franchista, del Portogallo di Salazar prima e Caetano poi, del Cile di Pinochet, dell'Argentina dei militari, del Paraguay di Stroessner...mi permetto di dire: con chi altro avrebbe dovuto averli la destra radicale italiana? Con il PCUS? Con il PCC? Con i democratici americani? Con la socialdemocrazia tedesca?

    Alcuni ambienti della destra radicale guardavano alla possibilità del colpo di Stato militare con l'appoggio di quella parte delle FF.AA. italiane ritenuta ancora (a torto o a ragione) 'sana'? Sì, certamente. Ma, a conti fatti, a quanti tentativi di golpe parteciparono le organizzazioni politiche della destra radicale in Italia? A nessuno, a parte il golpe Borghese, la cui inconcludenza peraltro svela la sua reale mancanza di appoggi negli ambienti politici, economici, militari ed internazionali che contavano sul serio all'epoca.

    Sia chiaro: a distanza di anni, non posso che criticare il velleitarismo e l'eccessiva disinvoltura che hanno caratterizzato molte delle iniziative della DR dell'epoca, a cui spesso si aggiungevano la confusione ideologica e la mancanza di chiarezza negli obiettivi. Ma è un giudizio dato a posteriori e a bocce ferme. All'epoca non c'era un'informazione immediata, diffusa e capillare, con relativa possibilità di approfondire determinati argomenti sul momento, come invece c'è oggi. Cosa che facilitava maggiormente le cantonate più o meno clamorose.

    Vorrei soffermarmi anche su Giannettini, ma ho già scritto molto, mettendo parecchia carne al fuoco. Per il momento mi limito a chiederti: hai mai letto il suo Dossier San Marco?
    Ultima modifica di Giò; 19-01-23 alle 12:09 Motivo: correzione refusi
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    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

 

 
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