Originariamente Scritto da
Tommaso
Questa sedicente DR "comunitarista" di cui parla Dumini costituì per me proprio il punto di rottura con la DR, nel mio percorso personale. Inoltrandomi nella storia dei gruppi e gruppetti della DR italica, francese ed europea, sempre più spesso vidi che nei fatti c'era tanto fumo (di sigaro) e poco arrosto. Ma a questo c'è una spiegazione logica.
La DR essendo antimaterialista (nel senso del materialismo marxiano) non può indagare l'andamento storico altrimenti che come un lungo susseguire di avvenimenti che fanno capo alla perdita di quella che era la comunità originale, dove lo spirito e il corpo non erano separati, dove la razza e la proiezione della propria potenza non entravano in contraddizione.
Ma perché è andata persa questa comunità ? Le risposte sono tante ma, per fare un esempio : Perché si è diffuso un bacillo esterno, uno spirito divisivo, universalista e ugualitario, un fattore di atomizzazione sociale che andò a provocare tutti i mali che conosciamo oggi. Si è diffuso col sangue, o con un intrinseca stanchezza della stirpe geniale degli albori.
Nel fondo la risposta al perché della decadenza risiede sempre, in ultima analisi, in una sede spirituale. Viene a mancare la Figura archetipale che formava l’architrave della società tradizionale, figura soppiantata da altre, maschere del tramonto dell'Occidente.
Dato che questa tragedia è più antica del capitalismo, e che in un certo senso è trasversale a questo, non si ha idea di pensarla nelle categorie del capitale. La decadenza forma un quadro analitico più ampio di quello del capitale, per cui sono le sue categorie che vengono imposte alla comprensione del capitalismo, e non il contrario. Per questo piace Sombart e non piace Marx. Per Carlo opera una contraddizione immanente che si risolve con l'abolizione delle classi, mentre per Werner entrano in scena attori già precostituiti ai tempi della rivoluzione industriale e della proletarizzazione dei contadini inglesi.
Tutto questo porta la DR a considerare il capitalismo come elemento tutto sommato secondario, un problema che diventa grande soltanto in assenza di Uomini superiori, di un tipo umano in grado di tenere saldamente sotto controllo le redini della bestia economica. Tutto va a finire nell'ansiosa aspettativa di veder emergere, nella melma democratica, un manipolo di veri aristocratici indifferenti alle seduzioni del Vitello d'oro.
Una bella storia romantica, che affascinava il giovanotto, ma che mette a disagio oggi quando si pensa che, a giudicare i fatti e non le parole, questa DR ha parteggiato con le mafie, le massonerie deviate, lo Stato atlantista, sempre ammanigliata con il peggio, seguendo una direttiva ossessivamente anticomunista. In ultima istanza la comunità la si voleva soltanto nella misura in cui la configurazione sociale organica scarta il pericolo dello scontro di classe, ma certamente non per i suoi risvolti più interessanti che sono appunto quelli dove tra l'uomo e l'uomo c'è la comunità di intento, il patrimonio di una lingua e di un modo di vivere condiviso, e anche la certezza che nel bene e nel male, nella pace e nella guerra, si vivrà insieme affermando con la comunità l'essere sociale e politico della specie.