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  1. #1
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    Predefinito La DR del sigaro e della cassaforte che non esiste (secondo Dumini)

    Citazione Originariamente Scritto da amerigodumini Visualizza Messaggio
    Persino le più patetiche iniziative politiche non parlamentari della DR si basavano sullo sforzo comunitario tra sodali non mediato dalla forma merce.
    Persino il più delirante esponente dell'ingenua fede transumanista (di orientamento DR) mica aspira ad altro se non all'emancipazione biologica dal rischio di essere destinato al trastullo dei circuiti mercantili e speculativi.
    In termini di analisi non è mai esistita una DR del sigaro e della cassaforte.
    Ma nemmeno un Razzismo che contemplasse l'attribuzione di un qualche valore speciale al superuomo oggettivista di Ayn Rand (caso mai visto più come una minaccia alla compattezza della Stirpe che un campione della medesima).
    Sempre se però parliamo di DR intesa come scienza della Tradizione e quindi, attraverso lo studio della storia, come osservazione del graduale processo disgregativo delle Civiltà dovuto all'irruzione della demonia dell'accumulo capitalista.
    Questa sedicente DR "comunitarista" di cui parla Dumini costituì per me proprio il punto di rottura con la DR, nel mio percorso personale. Inoltrandomi nella storia dei gruppi e gruppetti della DR italica, francese ed europea, sempre più spesso vidi che nei fatti c'era tanto fumo (di sigaro) e poco arrosto. Ma a questo c'è una spiegazione logica.

    La DR essendo antimaterialista (nel senso del materialismo marxiano) non può indagare l'andamento storico altrimenti che come un lungo susseguire di avvenimenti che fanno capo alla perdita di quella che era la comunità originale, dove lo spirito e il corpo non erano separati, dove la razza e la proiezione della propria potenza non entravano in contraddizione.

    Ma perché è andata persa questa comunità ? Le risposte sono tante ma, per fare un esempio : Perché si è diffuso un bacillo esterno, uno spirito divisivo, universalista e ugualitario, un fattore di atomizzazione sociale che andò a provocare tutti i mali che conosciamo oggi. Si è diffuso col sangue, o con un intrinseca stanchezza della stirpe geniale degli albori.

    Nel fondo la risposta al perché della decadenza risiede sempre, in ultima analisi, in una sede spirituale. Viene a mancare la Figura archetipale che formava l’architrave della società tradizionale, figura soppiantata da altre, maschere del tramonto dell'Occidente.

    Dato che questa tragedia è più antica del capitalismo, e che in un certo senso è trasversale a questo, non si ha idea di pensarla nelle categorie del capitale. La decadenza forma un quadro analitico più ampio di quello del capitale, per cui sono le sue categorie che vengono imposte alla comprensione del capitalismo, e non il contrario. Per questo piace Sombart e non piace Marx. Per Carlo opera una contraddizione immanente che si risolve con l'abolizione delle classi, mentre per Werner entrano in scena attori già precostituiti ai tempi della rivoluzione industriale e della proletarizzazione dei contadini inglesi.

    Tutto questo porta la DR a considerare il capitalismo come elemento tutto sommato secondario, un problema che diventa grande soltanto in assenza di Uomini superiori, di un tipo umano in grado di tenere saldamente sotto controllo le redini della bestia economica. Tutto va a finire nell'ansiosa aspettativa di veder emergere, nella melma democratica, un manipolo di veri aristocratici indifferenti alle seduzioni del Vitello d'oro.

    Una bella storia romantica, che affascinava il giovanotto, ma che mette a disagio oggi quando si pensa che, a giudicare i fatti e non le parole, questa DR ha parteggiato con le mafie, le massonerie deviate, lo Stato atlantista, sempre ammanigliata con il peggio, seguendo una direttiva ossessivamente anticomunista. In ultima istanza la comunità la si voleva soltanto nella misura in cui la configurazione sociale organica scarta il pericolo dello scontro di classe, ma certamente non per i suoi risvolti più interessanti che sono appunto quelli dove tra l'uomo e l'uomo c'è la comunità di intento, il patrimonio di una lingua e di un modo di vivere condiviso, e anche la certezza che nel bene e nel male, nella pace e nella guerra, si vivrà insieme affermando con la comunità l'essere sociale e politico della specie.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  2. #2
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    Predefinito Re: La DR del sigaro e della cassaforte che non esiste (secondo Dumini)

    ma tu Tommaso nasci come evoliano?

  3. #3
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    Predefinito Re: La DR del sigaro e della cassaforte che non esiste (secondo Dumini)

    Si ho letto tanto e troppo Evola. C'era un ambiente, si leggono le stesse cose degli amici, un pò si finisce col pensare come loro.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  4. #4
    Il Sogno Di Una Cosa
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    Predefinito Re: La DR del sigaro e della cassaforte che non esiste (secondo Dumini)

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Si ho letto tanto e troppo Evola. C'era un ambiente, si leggono le stesse cose degli amici, un pò si finisce col pensare come loro.
    non è che in quanto uomo sociale ti fai condizionare troppo? nel mio ambiente si ascoltava Don't Call Me White e Kill All the White Man degli NOFX, sono diventato nietzschiano da baraccone e cultore di Rassenkunde

  5. #5
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    Predefinito Re: La DR del sigaro e della cassaforte che non esiste (secondo Dumini)

    .

  6. #6
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    Predefinito Re: La DR del sigaro e della cassaforte che non esiste (secondo Dumini)

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Questa sedicente DR "comunitarista" di cui parla Dumini costituì per me proprio il punto di rottura con la DR, nel mio percorso personale. Inoltrandomi nella storia dei gruppi e gruppetti della DR italica, francese ed europea, sempre più spesso vidi che nei fatti c'era tanto fumo (di sigaro) e poco arrosto. Ma a questo c'è una spiegazione logica.

    La DR essendo antimaterialista (nel senso del materialismo marxiano) non può indagare l'andamento storico altrimenti che come un lungo susseguire di avvenimenti che fanno capo alla perdita di quella che era la comunità originale, dove lo spirito e il corpo non erano separati, dove la razza e la proiezione della propria potenza non entravano in contraddizione.

    Ma perché è andata persa questa comunità ? Le risposte sono tante ma, per fare un esempio : Perché si è diffuso un bacillo esterno, uno spirito divisivo, universalista e ugualitario, un fattore di atomizzazione sociale che andò a provocare tutti i mali che conosciamo oggi. Si è diffuso col sangue, o con un intrinseca stanchezza della stirpe geniale degli albori.

    Nel fondo la risposta al perché della decadenza risiede sempre, in ultima analisi, in una sede spirituale. Viene a mancare la Figura archetipale che formava l’architrave della società tradizionale, figura soppiantata da altre, maschere del tramonto dell'Occidente.

    Dato che questa tragedia è più antica del capitalismo, e che in un certo senso è trasversale a questo, non si ha idea di pensarla nelle categorie del capitale. La decadenza forma un quadro analitico più ampio di quello del capitale, per cui sono le sue categorie che vengono imposte alla comprensione del capitalismo, e non il contrario. Per questo piace Sombart e non piace Marx. Per Carlo opera una contraddizione immanente che si risolve con l'abolizione delle classi, mentre per Werner entrano in scena attori già precostituiti ai tempi della rivoluzione industriale e della proletarizzazione dei contadini inglesi.

    Tutto questo porta la DR a considerare il capitalismo come elemento tutto sommato secondario, un problema che diventa grande soltanto in assenza di Uomini superiori, di un tipo umano in grado di tenere saldamente sotto controllo le redini della bestia economica. Tutto va a finire nell'ansiosa aspettativa di veder emergere, nella melma democratica, un manipolo di veri aristocratici indifferenti alle seduzioni del Vitello d'oro.

    Una bella storia romantica, che affascinava il giovanotto, ma che mette a disagio oggi quando si pensa che, a giudicare i fatti e non le parole, questa DR ha parteggiato con le mafie, le massonerie deviate, lo Stato atlantista, sempre ammanigliata con il peggio, seguendo una direttiva ossessivamente anticomunista. In ultima istanza la comunità la si voleva soltanto nella misura in cui la configurazione sociale organica scarta il pericolo dello scontro di classe, ma certamente non per i suoi risvolti più interessanti che sono appunto quelli dove tra l'uomo e l'uomo c'è la comunità di intento, il patrimonio di una lingua e di un modo di vivere condiviso, e anche la certezza che nel bene e nel male, nella pace e nella guerra, si vivrà insieme affermando con la comunità l'essere sociale e politico della specie.
    Ciao Tommaso.
    Ma sai messa così sta roba è imbarazzante nella sua banalità: stiamo parlando di quanto sia stata cucinata scotta la pasta che era di ottimo grano duro.
    Le tue esperienze, le mie, quelli che hanno fiancheggiato gli americani coi saluti romani, quelli che poi invece dal PCI hanno tessuto le lodi dell'ombrello nato o quelli che hanno fatto brigatismo rosso a sei punte e 50 stelle.
    Ma cosa rappresentano?
    Il potere è unico e indivisibile Tommaso, e il marxismo reale (non i tuoi aerei diagrammi cartesiani) e i suoi mercenari (che abbiano la patetica cattedra parigina alla Toni Negri o facciano altro poco importa) ne sono invischiati passivamente sino al collo.
    Ma cazzo Tommaso guardati in giro: marxismo post marxismo neomarxismo antagonismi pro mondialistici stanno là a fare da stampella e da ascari all'alta finanza da 70 anni e voglio stendere un velo pietoso sul resto dei movimenti attuali.
    Insomma mi dovrei mettere a prendere sul serio queste tue obiezioni sulla dr quando persino su n+1 (ieri, non negli anni 70) hanno fatto l'apologia dell'OMS e dell'ONU e delle Big Pharma (tutte entità chiaramente anticapitaliste ed antiamericane senza sigari nè cassaforti) perchè oggettivamente potrebbero veicolare le istanze di una umanità unificata sotto l'emergenza mondiale pandemica? (Imbarazzando persino qualche lettore fidelizzato).

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    La decadenza forma un quadro analitico più ampio di quello del capitale
    Sì, e questo dovrebbe far capire quanto il marxismo possa avere esistenza (al limite teoretica) solo avviluppato ad un capitalismo avanzato vivo e vegeto. Un dettaglio nella gigantesca eterna lotta cosmica delle razze (che procede comunque, in questo momento, in tutto l'interno dell'Europa occidentale, all'est, ovunque e graniticamente indifferente ai rosari delle escatologie marxiste).

  7. #7
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    Predefinito Re: La DR del sigaro e della cassaforte che non esiste (secondo Dumini)

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    non è che in quanto uomo sociale ti fai condizionare troppo? nel mio ambiente si ascoltava Don't Call Me White e Kill All the White Man degli NOFX, sono diventato nietzschiano da baraccone e cultore di Rassenkunde
    Ma credo che passati gli anni della prima giovinezza, dove si è in uno stato di grazia sociologica (sempre entro certi limiti), si ha sempre le idee della propria posizione sociale e quindi del proprio destino. Se godi di una piccola rendita ereditata allora ti conviene stare comodo nel baraccone poiché ogni affermazione di un Bene trascendente - sia esso postulato in principio o dedotto dalle leggi del divenire storico - mette in pericolo la tua posizione. Con questo non voglio sostenere una visione esclusivamente funzionalista delle ideologie, ma sono altri discorsi.

    Citazione Originariamente Scritto da amerigodumini Visualizza Messaggio
    Ma cazzo Tommaso guardati in giro: marxismo post marxismo neomarxismo antagonismi pro mondialistici stanno là a fare da stampella e da ascari all'alta finanza da 70 anni e voglio stendere un velo pietoso sul resto dei movimenti attuali. Insomma mi dovrei mettere a prendere sul serio queste tue obiezioni sulla dr quando persino su n+1 (ieri, non negli anni 70) hanno fatto l'apologia dell'OMS e dell'ONU e delle Big Pharma (tutte entità chiaramente anticapitaliste ed antiamericane senza sigari nè cassaforti) perchè oggettivamente potrebbero veicolare le istanze di una umanità unificata sotto l'emergenza mondiale pandemica? (Imbarazzando persino qualche lettore fidelizzato).

    [...]

    Sì, e questo dovrebbe far capire quanto il marxismo possa avere esistenza (al limite teoretica) solo avviluppato ad un capitalismo avanzato vivo e vegeto. Un dettaglio nella gigantesca eterna lotta cosmica delle razze (che procede comunque, in questo momento, in tutto l'interno dell'Europa occidentale, all'est, ovunque e graniticamente indifferente ai rosari delle escatologie marxiste).
    Ogni tanto devo ripetere una cosa che per me è talmente ovvia che mi dimentico quanto possa essere oscurata nelle menti altrui : non c'è in me un solo atomo di partigianeria identitaria. Me ne frego completamente di cosa fanno o dicono tali autori o gruppi in nome del "comunismo". Non mi identifico al campo dei "rossi" contro quello dei "neri". Fosse il caso non sarei qui a discutere, proprio in questa sezione.
    Quando critico la DR non è per dire che le BR hanno fatto meglio.

    Si oggi il "marxismo" istituzionalizzato, la cattedra marxista, la rivistina marxista sovvenzionata dai poteri pubblici, insomma l’intellettualità "marxista" o "marxologica", è largamente ridotta al ruolo di stampella dell'ultimo capitalismo. In assenza di un blocco proletario succede questa degenerazione della teoria, portata per lo più da piccoli borghesi declassati. Questi finiscono per produrre un discorso compatibile con l'andamento generale. Ecco quanto basta per dire che la rivoluzione o è proletaria (trascinando masse enormi di lavoratori con e senza lavoro) o non esiste proprio. Dato che non si è ancora riformato il blocco proletario gli intellettuali continuano per oggi a dire scemenze.

    Comunque se puoi dirmi a quale testo e imbarazzo fai riferimento riguardo N+1 te ne sarei grato. Per quanto ho letto della loro rivista mi sembra gente seria, ma va detto purtroppo che il liberalismo radicale americano finisce col l'introdursi in ogni pensiero, persino in quello dotato della solida armatura teorica della sinistra comunista italiana.

    Sul secondo punto, la "lotta cosmica delle razze", è un assunto non dimostrabile. Io non lo so se esiste questa lotta delle razze. Già il solo definire le razze non mi sembra roba facile. Tutto è oggetto di convenzione e quindi di discussione. "Bianco" per un wasp US forse non significa la stessa cosa che per un tifoso della Lazio di origine calabrese. In ogni caso mi sembra difficile, se non impossibile, impostare una politica su queste basi. Vedendola cosi si fuoriesce dalla politica, tutto diventa meta- , tutto lo sforzo di analisi gira intorno al sempiterno svelamento di una Verità nascosta, la cui scoperta sarebbe magicamente in grado di rovesciare i rapporti di forza.

    Questi sono sogni post-adolescenziali, sintomo di una perdita di fede senza rimedio nelle possibilità della militanza politica. Porta al ritiro nella sfera privata, al rifugio nelle letture sempre più nebulose degli esoterici.

    Io invece seguo un sentiero molto più prosaico : lo squilibro strutturale del capitalismo, quel che ne determina la dinamica rivoluzionaria, determina nello stesso tempo uno scontro di classe le cui modalità cambiano a secondo delle congiunture storiche. Prima o dopo ci sarà il riflusso del liberalismo radicale, lo sfiancamento degli identitarismi religiosi e, infine, la ricostituzione di un blocco sociale attorno al proletariato.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  8. #8
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    Predefinito Re: La DR del sigaro e della cassaforte che non esiste (secondo Dumini)

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Io invece seguo un sentiero molto più prosaico : lo squilibro strutturale del capitalismo, quel che ne determina la dinamica rivoluzionaria, determina nello stesso tempo uno scontro di classe le cui modalità cambiano a secondo delle congiunture storiche. Prima o dopo ci sarà il riflusso del liberalismo radicale, lo sfiancamento degli identitarismi religiosi e, infine, la ricostituzione di un blocco sociale attorno al proletariato.
    Si la crisi esiziale del capitalismo è un mantra teosofico che ripetete a pappardella e che non significa niente, poichè tutti i mondi, persino gli universi, si distruggono e il capitalismo che è fatto di uomini in carne ed ossa non è immune dalle catastrofi tanto quanto le comunità di sufi ed esicasti o di ecologisti e animalisti.
    Qui sto leggendo le solite favole della immaginifica dossologia marxista reiterate fideisticamente.
    Di "prosaico" proprio zero.

  9. #9
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    Predefinito Re: La DR del sigaro e della cassaforte che non esiste (secondo Dumini)

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Comunque se puoi dirmi a quale testo e imbarazzo fai riferimento riguardo N+1 te ne sarei grato. Per quanto ho letto della loro rivista mi sembra gente seria, ma va detto purtroppo che il liberalismo radicale americano finisce col l'introdursi in ogni pensiero, persino in quello dotato della solida armatura teorica della sinistra comunista italiana.

    La OMS avrebbe la struttura e gli strumenti per affrontare il comando della difesa contro una pandemia come quella in corso e avrebbe anche la rete di sedi locali per un lavoro capillare sui cinque continenti; paradossalmente, però, la sua azione si limita a consigliare provvedimenti a paesi che rispondono in ordine sparso. Benché tutto il sistema di informazioni per la produzione e per il controllo sociale sia un insieme di strumenti specifici del capitalismo, in alcuni casi questi strumenti sono già evoluti in senso comunista

    https://www.quinterna.org/pubblicazi...estinzione.htm

    Siamo stati criticati perché nell'articolo del numero scorso avremmo fatto un'apologia delle strutture da stato mondiale che la borghesia si è data. Siamo per l'abbattimento dello stato così come prospettato da Marx e Lenin, ma siamo anche internazionalisti, quindi estendiamo a livello internazionale quello che vale a livello nazionale. Ciò comporterà un passaggio dal caos al progetto. In ogni ambito. Tutto qui.

    https://www.quinterna.org/pubblicazi...-sue-cause.htm

    Naturalmente nessuno potrebbe escludere che le collusioni su piani operativi di parecchi decenni fa tra "DR" e organizzazioni atlantiste posassero sugli stessi presupposti (Franco Giorgio Freda ebbe sarcasticamente a far notare : "e chi vi dice che non tentammo noi di infiltrare le organizzazioni borghesi?")

  10. #10
    Cacciaguida
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    Predefinito Re: La DR del sigaro e della cassaforte che non esiste (secondo Dumini)

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Sul secondo punto, la "lotta cosmica delle razze", è un assunto non dimostrabile. Io non lo so se esiste questa lotta delle razze.
    Ma dai. La Francia è in fiamme. Mica per conflitti sull'interpretazione di un qualche versetto di Marx.

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Già il solo definire le razze non mi sembra roba facile. Tutto è oggetto di convenzione e quindi di discussione. "Bianco" per un wasp US forse non significa la stessa cosa che per un tifoso della Lazio di origine calabrese. In ogni caso mi sembra difficile, se non impossibile, impostare una politica su queste basi. .
    Le razze non vanno definite chissà come. Puzzano, sparano, bombardano, ammazzano e si detestano di odio vivo. Poi che questo non rientri nella cartografia mitologioca del marxista pace e amen.

 

 
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