Sulla crisi del movimento comunista in italia

[Tommaso]

Gian Maria forse non lo sai ma il Bordiga giovane, prima di incamminarsi sulla strada di un marxismo intransigente, fu dapprima socializzato in un ambiente dove circolavano tante idee del vecchio movimentismo anarchico. E questo lo si vede anche nei suoi lavori della maturità. Ti invito, se non conosci questa figura, ad interessarti al suo percorso, non fermandoti alle solite caricature messe in giro dai suoi nemici stalinisti.

[Gian_Maria]

Non credo che la discussione sulle modalità di decisioni all'interno del partito o di qualsiasi struttura votata alla mediazione tra il presente e il futuro comunista ci porti lontano.

Perché? Io penso che nella società socialista le decisioni importanti che riguardano tutti (comprese quelle sulla produzione) saranno prese democraticamente, non da una minoranza (altrimenti ci sarebbero ancora le classi sociali), e che quindi anche nel partito/movimento socialista le decisioni devono essere prese allo stesso modo, per anticipare l'organizzazione della società che si prefigge di realizzare. Tu no?

Quanto a credere che la Cina sia comunista, è talmente ridicolo che non vale la pena soffermarci. Qui si vede il male fatto dallo stalinismo in Italia, che ha oscurato una figura come quella di Bordiga i lavori del quale dimostrano con grande anticipo la natura capitalistica di quei grandi baracconi "socialisti".

E proprio dai lavori di Bordiga ripartirei per porre correttamente le basi della questione democratica. Perché l'uguaglianza sociale non va per forza pensata aritmeticamente. Il fatto che ogni individuo possa contarsi per uno e uno indivisibile presuppone dapprima una separazione generalizzata, un atomizzazione, mentre invece in una configurazione sociale dove la libertà è più impegnativa (dove l'iniziativa non è ostacolata dalla comunità materiale e oggettivata posta dal capitale) si potrebbe cercare il consenso reale, senza rappresentanza e senza delegazione.

In passato ho avuto contatti con i bordighisti di n+1 e sono ancora iscritto alla loro newsletter, ci ho visto delle cose buone, come il non scambiare il capitalismo di Stato per socialismo, ma il loro essere visceralmente anti-democratici mi fa rimanere a distanza.

[Tommaso]

Perché? Io penso che nella società socialista le decisioni importanti che riguardano tutti (comprese quelle sulla produzione) saranno prese democraticamente, non da una minoranza (altrimenti ci sarebbero ancora le classi sociali), e che quindi anche nel partito/movimento socialista le decisioni devono essere prese allo stesso modo, per anticipare l'organizzazione della società che si prefigge di realizzare. Tu no?


In passato ho avuto contatti con i bordighisti di n+1 e sono ancora iscritto alla loro newsletter, ci ho visto delle cose buone, come il non scambiare il capitalismo di Stato per socialismo, ma il loro essere visceralmente anti-democratici mi fa rimanere a distanza.

Ripeto : tutto dipende di cosa si intende per "democrazia". È ovvio che le decisioni non possono essere prese da una minoranza. Pertanto la decisione della metà+1 è più qualificata della decisione di una minoranza con maggior lumi sulla questione ? Ecco che si complica tutto.

Io penso che anche nel seno del socialismo realizzato va difeso, contro ogni rigurgito del vecchio mondo, il nuovo rapporto sociale. Questo significa che a trascendere le volontà individuali e la somma di queste volontà, ci siano imperativi di ordine programmatico e sistemico. Va conservato e proseguito un operato di dirigenza di quella struttura che nasce nel capitalismo e che nel proprio ambito organizzativo già mette in atto, nella misura del possibile, un tipo di rapporto che tende verso il comunismo.

Nel fondo quel che sto dicendo si ricongiunge con la più larga critica mossa all'anarchismo : c'è un fretta idealistica ad attuare sistemi che invece nascono e devono nascere nel processo stesso di superamento.

Liberata da tempo l'umanità dai fantasmi della merce, cioè realizzata la specie nella sua unità, manco allora si conteranno le volontà individuali. Veramente vedo la democrazia come una cosa di questi tempi. Cioè di tempi che, astrattamente, devono considerarsi già vecchi, e già superati.

[Vladimir Ilyich]

@Dario noto che ci sono due discussioni presso che identiche sulla crisi del comunismo in Italia. Forse varrebbe la pena di riunirle.

[Kavalerists]

@Dario noto che ci sono due discussioni presso che identiche sulla crisi del comunismo in Italia. Forse varrebbe la pena di riunirle.

perchè unirle? qui almeno soggetti come the matrix e 9999 non ci vengono a scrivere.

[Dario]

@Dario noto che ci sono due discussioni presso che identiche sulla crisi del comunismo in Italia. Forse varrebbe la pena di riunirle.

Sono su forum diversi?

[Vladimir Ilyich]

Sono su forum diversi?

No, sono entrambe su Termometro Politico.

[Dario]

No, sono entrambe su Termometro Politico.

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Intendevo che questo 3d si trova su "Comunismo e Socialismo Libertario". L'altro che intendi tu dov'è?

[Gian_Maria]

Ripeto : tutto dipende di cosa si intende per "democrazia".

Il suo significato è risaputo: “secondo il volete del popolo”.

È ovvio che le decisioni non possono essere prese da una minoranza. Pertanto la decisione della metà+1 è più qualificata della decisione di una minoranza con maggior lumi sulla questione ? Ecco che si complica tutto.

Cosa significa “con maggiori lumi”? Se intendi che in alcune questioni ci sono persone che hanno maggiori competenze, queste sono sicuramente le più indicate per fare proposte indicando chiaramente i pro e i contro, ma tali proposte devono essere sempre sottoposte al voto democratico a diversi livelli geografici (minor centralizzazione possibile), altrimenti c’è sempre il rischio che una minoranza, per quanto illuminata, prenda delle decisioni principalmente nel suo interesse diventano una classe sociale privilegiata opprimendo e sfruttando i lavoratori.

Io penso che anche nel seno del socialismo realizzato va difeso, contro ogni rigurgito del vecchio mondo, il nuovo rapporto sociale. Questo significa che a trascendere le volontà individuali e la somma di queste volontà, ci siano imperativi di ordine programmatico e sistemico. Va conservato e proseguito un operato di dirigenza di quella struttura che nasce nel capitalismo e che nel proprio ambito organizzativo già mette in atto, nella misura del possibile, un tipo di rapporto che tende verso il comunismo.

Nel fondo quel che sto dicendo si ricongiunge con la più larga critica mossa all'anarchismo : c'è un fretta idealistica ad attuare sistemi che invece nascono e devono nascere nel processo stesso di superamento.

Liberata da tempo l'umanità dai fantasmi della merce, cioè realizzata la specie nella sua unità, manco allora si conteranno le volontà individuali. Veramente vedo la democrazia come una cosa di questi tempi. Cioè di tempi che, astrattamente, devono considerarsi già vecchi, e già superati.

Curioso che consideri la vera democrazia (non solo la cosiddetta democrazia rappresentativa borghese), che fu molto apprezzata da Marx nell’esperimento locale della Comune di Parigi, come una cosa vecchia e già superata, e il dirigismo, che è tipico della società e dei partiti politici borghesi, come una cosa da mantenere nel socialismo.

[Gian_Maria]

perchè unirle? qui almeno soggetti come the matrix e 9999 non ci vengono a scrivere.

Anch'io non vedo nessun motivo per unirle.