Cosa sta davvero succedendo in Iran? Per l'ONU le condanne a morte in Iran equivalgono a omicidi di Stato e vasta opinione pubblica occidentale confonde l'equivalenza per identità.
Io penso che in realtà in Iran e in altri paesi islamici dove vige un regime di intolleranza le leggi e le applicazioni delle leggi siano diversi da come intesi dai principali organi di informazione dell'Occidente.
A mio avviso in questi paesi non esistono proibizioni direttamente inerenti la sfera sessuale ma solo obblighi sociali non a scopo inibitivo ma difensivo:
nessuna proibizione dell'omosessualità ma solo dell'uso di questa per fingere che essa sia uguale all'eterosessualità; punizione dell'adulterio solo se con questo il suo protagonista (maschio o femmina) è ostile alla vita del consorte; concezione dell'adulterio non quale trasgressione ma soltanto quale tradimento...
L'obbligo per le donne di coprirsi in pubblico vale secondo me in questi paesi per evitare situazioni pericolose cioè per scongiurare il crimine.
Inoltre tali disposizioni legislative non impongono sempre delle reazioni o sempre le stesse reazioni: la legge è fatta per essere applicata diversamente secondo le condizioni cercando di limitare al massimo la coercizione e la forza...
Cosa ha realmente fatto infuriare le autorità iraniane? Queste ultime stanno agendo veramente secondo i piani del proprio Stato?
La verità è che la questione messa in campo dai dimostranti in Iran non riguarda solamente l'assenza di obblighi di difesa sociale ma pure il rifiuto pregiudiziale di difese sociali e l'acquisizione di comportamenti e azioni che fingono deliberatamente sull'omosessualità e che negano deliberatamente la possibile fedeltà nelle unioni eterosessuali.
Chi, soprattutto in Occidente, pretende di liberare questi paesi dalla — presunta o vera che fosse — repressione di Stato, avrebbe dovuto e deve prima interessarsi alle situazioni e condizioni in cui essi versano senza minacciarne l'esistenza nel tentativo di abolirle.
Bisogna cioè accettare che differenza di destini vi sia tra i Paesi della Terra e nel caso si voglia cambiarne lo si dovrebbe fare non solo sapendo veramente i fatti ma pure rispettando in ogni caso la volontà altrui nei confronti del proprio destino, cercando di individuare la vera volontà collettiva e delle volontà individuali distinguendo tra quelle veramente diverse e quelle invece solo ostili...
Invece in Occidente c'è chi vuole imporre un destino che in verità non è neppure accettabile per la politica perché consiste in una recita a danno della necessaria forza naturale: un destino questo di inautenticità e falsa libertà...
Difatti neppure in Occidente si riesce a garantire il diritto alla nudità ed anche in Occidente quasi sempre le culture in continuità con la natura (le quali pure vi esistono) non possono prescindere dall'uso degli indumenti quali schermi sociali...
Allora si capisca quanta ipocrisia vi sia sui gravi eventi che stanno accadendo in Iran e quanta più intolleranza vi sia in realtà in Occidente, dove religione dominante e laicità degli Stati sarebbero motivate a garantire il nudo integrale e invece nei fatti lo fanno finanche direttamente punire o lo puniscono direttamente ed anche con strategie e tattiche subdole, per esempio con l'utilizzo della malasanità che ampiamente sostituisce la vera Sanità...
E si capisca allora il valore limitato dell'affermazione di equivalenza all'omicidio fatta dall'ONU: essa stigmatizza la gravità dei fatti ma non offre giudizi né soluzioni. In Iran infatti in questione c'è il rifiuto di un destino che da una parte dell'Occidente non solidale con i veri scopi occidentali si vuole imporre spacciando la contrarietà alla forza naturale per libertà e negando la repressione sessuale in atto in stesso Occidente, dove in realtà si esibiscono volti nudi di donna per costringere continuamente a prove i maschi e per sottoporli alle incognite di violenti capricci e senza che si possa fare valere veramente una denuncia a riguardo... E questo ovviamente non è tutto, perché per esempio si arriva sempre in Occidente (ma purtroppo anche altrove, e questo preoccupa molti Stati tra i quali appunto l'Iran) a scopo di finzione a inserire silicone nei corpi, ad estirpare organi sessuali per immetterne di altri che non potrebbero essere mai funzionanti, coinvolgendo nelle finzioni anche la burocrazia degli Stati...
Da questi traditori degli scopi della umana vita si finge pure di avere a cuore la sorte dell'Iran e di altri paesi nelle stesse circostanze. Se aiuto hanno bisogno questi paesi, è tutt'altra cosa dall'impresa che alcuni intrusi nella vera politica occidentale stanno facendo valere, ai danni anche del vero Occidente. Se ci si vuol appellare per queste circostanze ai diritti dell'individuo, si devono capire i crimini di massa e tutte le possibili difese contro di essi, comprese quelle degli indumenti usati come schermi... Per affrontare il problema si dovrà identificare il pericolo degli inganni generalizzati ai danni della libera sessualità, mettendo in discussione anche le circostanze dell'Occidente e cercando di capire che sta accadendo proprio in quest'ultimo il peggio, perché la sciagura che in Occidente le masse attirano anche coi soli comportamenti ai danni di individui e collettivi non massificati può essere peggio di una condanna a morte. È in Occidente che si dovrebbe avere una civiltà direttamente in grado di garantire o rispettare la continuità con la natura ed invece le masse, cui loro membri inseriti nelle strutture della politica, sono ostili alla vera spontaneità e vogliono imporre i travisamenti appellandoli diritti.
Non è accettabile che fraintenditori accaniti dell'identità occidentale dagli stessi luoghi dell'Occidente cercano di imporre all'Oriente i propri ostinati errori. In questo caso è meglio per l'Oriente sbagliare per proprio conto anziché dare àdito a troppo pericolose contraffazioni.
Mauro Pastore