Bisogna distinguere i due piani; quello della salute e quello del trattamento penitenziario. Quest'ultimo mi è sembrato eccessivo sulla base delle nozioni generiche di cui dispongo sull'orizzontalità dell'anarchismo e sulla mancanza di una gerarchia e linea di comando (che escluderebbe in radice la possibilità di dare 'ordini' dal carcere, come fanno i mafiosi), ma sono sempre pronto a rivedere i miei giudizi sulla base di fatti nuovi e certi. Quanto alla sua salute, il problema oggettivo è che (giustamente) non è ammessa l'alimentazione forzata; almeno finché Cospito sarà cosciente e perseverante. Soltanto nel caso in cui Cospito dovesse perdere coscienza a causa del suo volontario indebolimento sarebbe praticabile (e doveroso) un Tso che lo rimetta in forze.