@Roberto il Guiscardo
Proprio or ora, ho trovato una tesi di laurea che parla dell'anarchia nella prospettiva del Filosofo:
http://dspace.unive.it/bitstream/han...pdf?sequence=2
Le due posizioni coerenti sono le seguenti:
- rifiuto della violenza in toto;
- esercizio dell'uso della forza sulla base di parametri oggettivi.
Se invece vuoi esercitare la violenza in base a parametri soggettivi, sei in contraddizione quando vuoi negare questa possibilità agli altri.
Inutile dire che il diritto positivo è soggettività allo stato puro.
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proverbi popolari:
Il medico pietoso fa la piaga puzzolente
Chi vuole, va; chi non vuole, manda
Chi sa, fa; chi non sa, insegna
Chi ha argomenti, spiega; chi non c'ha una mazza, insulta
1 - non ti aspettare che io mi metta a leggere trattati o trattatelli linkati da te, specie se sono di 176 pagine. Se hai voglia me ne puoi fare un abstract
2 - la Società organizzata non rifiuta la violenza, ma dice che deve essere solo in capo allo Stato. Quindi non vedo nessuna contraddizione.
proverbi popolari:
Il medico pietoso fa la piaga puzzolente
Chi vuole, va; chi non vuole, manda
Chi sa, fa; chi non sa, insegna
Chi ha argomenti, spiega; chi non c'ha una mazza, insulta
@Roberto il Guiscardo
Quale stato? Se esiste una definizione oggettiva di stato bene, altrimenti si ricade nella contraddizione in cui il mio stato soggettivo può fare quello che gli pare e invece l'altro stato soggettivo no.
Infatti un'altra posizione coerente è che non ci sia niente di male nello fascista, nazista, stalinista o in qualsiasi altro, invece c'è di male eccome e c'è di male anche nel nostro presunto stato "democratico", proprio alla radice.
Riguardo alla tesi di laurea è interessante perché oltre a riassumere le principali correnti anarchiche: collettivista (Bakunin) e individualista (Stirner) riassume il pensiero del Filosofo che è il vertice per quanto riguarda la questione dell'oggettività e arriva a comprenderne la dimensione anarchica a livello ontologico.
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"Che la politica sia inganno lo si sa da migliaia di anni: senz'altro da quando in
Europa si è fatto avanti il cosiddetto “spirito critico”, cioè la filosofia. Il tiranno,
antico o moderno, non dice di agire per il bene dei suoi sudditi, anche se crede e
fa credere che essi andrebbero in rovina se lui non ci fosse. Il politico
democratico del nostro tempo (il politico della democrazia “procedurale”),
invece, lo dice: deve dire che i propri progetti hanno come scopo il bene della
comunità (e che sono i più idonei a realizzarlo); altrimenti gli elettori non lo
voterebbero. Se il suo scopo primario fosse effettivamente il “bene comune”, nel
senso che egli subordina e sacrifica al “bene comune” il vantaggio personale che
egli potrebbe conseguire per il proprio maggiore potere, allora egli sarebbe un
santo.
Il che può succedere; ma, se non è un santo, il politico democratico procura un
certo beneficio alla comunità solo se egli ottiene un tornaconto personale
significativamente superiore (rispetto ai più) a quel beneficio. (Rispetto ai più,
perché le forze economiche elitarie pretendono un beneficio maggiore di quello
ottenuto dal politico che le favorisce). Egli non vuole il proprio bene allo scopo
di realizzare il bene comune, ma vuole il bene comune allo scopo di realizzare il
proprio bene, superiore a quello comune. Ma egli deve continuare a dire, se vuol
sopravvivere come politico, l'opposto di quel che fa: deve dire che quel che fa ha
come scopo primario il bene comune: è costretto a mentire."
Il Filosofo, Capitalismo senza futuro, Rizzoli, Milano 2012, pp. 45-46
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Lo Stato è questo. Quello in cui viviamo. A me basta sapere se questi anarchici, tipo Cospito, riconoscono l'autorità dello Stato e accettano di ubbidire agli ordini di un superiore, nell'interesse dello stato stesso. Insomma se riconoscono e accettano la Società organizzata, all'interno della quale viene creata la ricchezza. E se non l'accettano, come pensano di crearla, questa ricchezza. Come pensano di produrre le auto, i treni, le autostrade, gli ospedali, i porti e gli aereoporti, e come pensano di difendersi se non con un esercito.
Ti sarei molto grato se rispondessi a questi miei quesiti.
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Il medico pietoso fa la piaga puzzolente
Chi vuole, va; chi non vuole, manda
Chi sa, fa; chi non sa, insegna
Chi ha argomenti, spiega; chi non c'ha una mazza, insulta
@Roberto il Guiscardo
Se non c'è un modo per dimostrare che tale stato sia oggettivamente giusto, quindi oggettivamente non violento, l'accettazione di tale stato è violenza.
@Roberto il Guiscardo
Non posso dirti altro che la ricchezza può essere prodotta alla stesso identico modo attraverso la libera associazione degli esseri umani, nel 1936 in Catalogna gli anarchici avevano un esercito di liberi associati.
Ripeto: Omaggio alla Catalogna è breve, inizia da lì.
Poi puoi passare a "Anarchia e potere nella guerra civile spagnola" di Claudio Venza
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