Il maestro di violino ha stroncato la rock band romana, "sono un insulto all'arte". E ha lanciato un grido di allarme: nelle scuole c'è una grave carenza di istruzione all'educazione musicale.
“I Maneskin sono un insulto alla cultura e all’arte”. Uto Ughi ha stroncato la band rock del momento. I ragazzi di Roma che stanno conquistando letteralmente il mondo, dopo aver spopolato in Italia, ma non sembrano rientrare nei gusti del maestro Ughi. Durante la celebrazione dei 100 anni della Chigiana non ha risparmiato la stoccata ai Maneskin di cui ha detto senza giri di parole: ‘’Sono un insulto all’arte e alla cultura”. Motivando poi il suo pensiero. “Non ce l’ho particolarmente con loro, ogni genere ha il diritto di esistere, però solo quando viene fatta musica e non quando si urla e basta”. E con questo giudizio definitivo Uto Ughi ha archiviato quindi i successi che invece stanno raccogliendo ovunque i ragazzi del gruppo rock che questa estate hanno girato il mondo in concerto, arrivando fino in Giappone. Rimanendo nel discorso della musica intesa come cultura importante da coltivare già tra i bambini (lui ha cominciato giovanissimo a studiarla), Ughi ha poi sottolineato come “nelle scuole ci sia una grave carenza per l’istruzione musicale dei giovani, emergono lacune spaventose“.
Uto Ughi, chi è il maestro che ha bocciato i Maneskin
Uto Ughi, all’anagrafe Bruto Diodato Emilio Ughi, è uno dei maestri di violino più famosi al mondo. Si è avvicinato alla musica fin da bambino, come racconta sempre lui stesso, all’età di 6-7 anni già sapeva suonare il violino ad ottimi livelli. Figlio di un avvocato, è nato a Busto Arsizio nel 1944. A conferma di quanto racconta sempre (di essersi avvicinato alla musica fin da piccolissimo), a soli 7 anni, ha debuttato al Teatro Lirico di Milano, distinguendosi immediatamente per via del suo straordinario talento. La grande passione per quest’arte gli è stata trasmessa dai genitori, suo padre suonava il violino, mentre sua madre aveva studiato canto. Ha studiato presso l’Accademia Chigiana di Siena e, durante la sua carriera, si è esibito con alcune delle orchestre più rinomate del mondo. La sua musica e il suo talento gli sono valsi innumerevoli premi e riconoscimento (è stato insignito ad esempio dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce e ha ricevuto anche la Laurea Honoris Causa). Nel 2013 ha pubblicato la sua biografia Quel diavolo di un trillo. Note della mia vita.
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