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  1. #91
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    Predefinito Re: Papa Francesco: essere omosessuali non è un reato

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Il mio pensiero è cattolico perché, preliminarmente, ho aderito alla dottrina cattolica (conoscibile da tutti, non si tratta di una serie di insegnamenti accessibili soltanto ad alcuni iniziati) ed ho adeguato il mio modo di pensare a tale contenuto. Il mio pensiero non è cattolico perché io ho fatto un'elaborazione personale ed ho deciso che quell'elaborazione personale coincide con la dottrina cattolica. Può sembrare un sottile distinguo, ma è fondamentale.
    No, posso comprenderlo entro certi termini, ma nella sostanza delle cose sei comunque un cattolico.
    Prendendo ad esempio quello che dice emv sui Comandamente, chiunque li rispetti, indipendentemente dal suo credo (o assenza) sarebbe un buon cristiano rispettandone quella che definisce la dottrina cardine.

    Sicuramente la dottrina cambia nel tempo, ma cambia nei termini di uno sviluppo omogeneo, non di un'evoluzione contraddittoria. Se si ammettessero contraddizioni in seno alla dottrina cattolica, allora - detto fuori dai denti - avrebbero ragione i non cattolici a farci metaforicamente (e forse non solo) una sonora pernacchia.
    Non è detto che l'evoluzione non prosegua fino a scardinare cose un tempo pensate intoccabili. Se ci pensiamo il primato Papale è qualcosa nato molto dopo la nascita del cristianesimo, e la stessa dottrina si è evoluta. Alcuni aspetti del cristianesimo odierno farebbero sicuramente storcere il naso ai primi cristiani.

  2. #92
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    Predefinito Re: Papa Francesco: essere omosessuali non è un reato

    Citazione Originariamente Scritto da emv Visualizza Messaggio
    Poi c'è la dimensione del racconto giornalistico che inventa letture che non esistono. Ad es. recentemente c'è stata un'evoluzione sulla dottrina della guerra giusta da parte di Papa Francesco. Ma se si ragiona bene si capisce perché: a differenza dei tempi di S.Agostino e S.Tommaso non esistono più stati cristiani. Quindi se non ci sono più stati cristiani non ci sono più guerre giuste. Anche perché siamo entrati in una terza guerra mondiale a pezzi, che è tutta delle forze del male contro l'uomo.
    Non è che prima ci fossero poi queste guerre giuste, eh...essere cristiani non ti dà diritto alla ragione.

    Sostanzialmente la gran parte dei cattolici e una buona parte della Chiesa oggi sono protestanti pratici. Ad es. molti, considerati i migliori, scambiati persino con dei conservatori, seguono spiritualità copiate dal mondo dei carismatici. C'è un'eresia pratica diffusissima. Diciamo che sono dei... compagni che sbagliano.
    Lo immaginavo.

  3. #93
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    Predefinito Re: Papa Francesco: essere omosessuali non è un reato

    Citazione Originariamente Scritto da Querion Visualizza Messaggio
    Prendendo ad esempio quello che dice emv sui Comandamente, chiunque li rispetti, indipendentemente dal suo credo (o assenza) sarebbe un buon cristiano

    I Dieci comandamenti sono la Legge morale naturale, che è insita nel cuore di tutti gli uomini ma non può funzionare senza il Cristo. C'è un desiderio di Lui inserito nei cuori di tutti gli uomini.
    Perché non sembri un mero concetto poetico diamogli la sostanza teologica che è questa: poiché l'uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio, e più precisamente a immagine del Figlio. Infatti per questo si dice nel Credo che Cristo è il Verbo con cui sono state fatte tutte le cose.

    Anche chi non lo ha mai conosciuto, o lo ha conosciuto male, lo può avvertire dentro il suo cuore e il suo impegno per cercarlo (ognuno come gli è possibile nelle sue condizioni culturali, antropologiche ecc...) e ciò che lo può salvare perché lo unisce al Cristo e al Suo Sacrificio perfetto.

    Ovviamente un conto è il pigmeo nella foresta e un altro conto è il cristiano che nato in una società cristiana la abbandona per farsi come il buon selvaggio. Quest'ultimo è colpevole e le sue scelte gli saranno di grande ostacolo alla salvezza.



    Citazione Originariamente Scritto da Querion Visualizza Messaggio
    rispettandone quella che definisce la dottrina cardine.


    Non mi far dire cose che non ho detto! Furbacchione... no ma non sei furbacchione, sei in buona fede lo so, il problema è la metafisica, come ho già detto nell'altro 3d. La questione della forma e della sostanza.

    Il cuore può funzionare, può essere il cuore, se non è inserito in un corpo che lo nutre? Quindi ha bisogno di arti, di un apparato digerente, ecc...

    Come vedi la forma intera di una religione, come la forma intera del corpo umano, servono alla sua salvezza.

    L'essenza, secondo Aristotele, è un sinolo di forma e di materia, per cui il senso profondo della religione corrisponde alla "forma" e la manifestazione esteriore, i riti, la religione alla "materia". Una non può esistere senza l'altra.

    Ti assicuro che la non comprensione dell'essenza è la causa di tutte le incomprensioni possibili.



    Citazione Originariamente Scritto da Querion Visualizza Messaggio
    Non è detto che l'evoluzione non prosegua fino a scardinare cose un tempo pensate intoccabili.
    Questo è un mito gnostico. Tu dici proprio "scardinare", l'equivalente di liberare da delle catene. L'attesa dalla liberazione dagli obblighi che il mondo ci impone è il mito dell'antinomismo. Ma questa liberazione avverrà solo nella prossima vita, prima bisogna passare dalla croce di Gesù. Dio stesso ha voluto sottomettersi a questa dura legge. Vedi che non ha alcun senso parlare di scardinare?




    Citazione Originariamente Scritto da Querion Visualizza Messaggio
    Se ci pensiamo il primato Papale è qualcosa nato molto dopo la nascita del cristianesimo, e la stessa dottrina si è evoluta. Alcuni aspetti del cristianesimo odierno farebbero sicuramente storcere il naso ai primi cristiani.

    Sono affermazioni che vengono dal mondo del protestantesimo, non hanno nessun fondamento. Il primato di Pietro è documentato che era riconosciuto fin dai tempi più antichi. Sono cambiate cose che riguardano la disciplina dei sacramenti e della vita della Chiesa. Ma la disciplina è cosa diversa dalla dottrina.



    aaaaaaaaaaaaaaaaaaa› Forma › Teoria › Parte Fissa › Dottrina
    Essenza {
    aaaaaaaaaaaaaaaaaaa› Materia › Pratica › Parte Variabile › Disciplina e Pastorale


    Se segui questo schema vedrai che andranno via tutti i pregiudizi.




    Questo schema è armonizzato dallo Spirito Santo, in modo trinitario:


    Padre › Forma › Teoria › Parte Fissa › Dottrina Immutabile

    Figlio › Materia › Pratica › Parte Variabile › Disciplina e Pastorale (erroneamente definita Dottrina variabile)

    Spirito Santo › Magistero che armonizza Deposito Fidei e attualità (propriamente definita Dottrina variabile).



    Se da una parte lo Spirito Santo agisce per conto suo "soffiando dove vuole", suscitando santi e profeti, però non contraddice mai la "trinatarietà" divina, quindi nel Papa si esercita l'autorità del Padre, la carità del Figlio e il magistero dello Spirito Santo.


    E' il concetto trinitario che è fondamentale. Pluralità nella sostanza unica. Il Papa è il Vicario di Cristo, e Cristo che è Dio ha la medesima autorità del Padre. Quindi il Pontefice rappresenta Dio in terra e tutta la Sua autorità.
    IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!


    “Sorgi, Dio, difendi la tua causa.”
    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


  4. #94
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    Predefinito Re: Papa Francesco: essere omosessuali non è un reato

    Citazione Originariamente Scritto da Querion Visualizza Messaggio
    Non è che prima ci fossero poi queste guerre giuste, eh...

    Era giustissimo difendersi dagli islamici tanto per fare un esempio. L'aggressione è stata costante per secoli, dalla Spagna a Vienna. Dai...

    Anche le guerre di religione in Europa furono difensive, dall'attacco dei riformati. Si dimentica sempre che erano loro che andavano contro le leggi di principi cattolici legittimi suscitando rivolte e l'intervento di potenze straniere.
    Ma se questo per te è difficile capirlo sull'Islam dovresti arrivare a comprenderlo.



    Citazione Originariamente Scritto da Querion Visualizza Messaggio
    essere cristiani non ti dà diritto alla ragione.
    Invece, nella misura in cui si è cristiani dà proprio questo diritto! Questa frase rivela quanto forte sia la visione della religione come un fatto meramente umano e non che il Cristianesimo sia una religione rivelata.

    La parte su cui si può discutere è ovviamente cosa vuol dire essere cristiani, non in astratto però, ma calato, "incarnato", in ogni tempo.




    Citazione Originariamente Scritto da Querion Visualizza Messaggio
    Lo immaginavo.
    Non esattamente, perché hai messo insieme ciò che nel mio giudizio erano separati: carismatici (protestanti pratici vari) da una parte e sedevacantisti dall'altra. I primi sono eretici mentre i secondi sono "compagni che sbagliano". I primi purtroppo non possono essere considerati nostri compagni di viaggio.
    IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
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  5. #95
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    Predefinito Re: Papa Francesco: essere omosessuali non è un reato

    Citazione Originariamente Scritto da emv Visualizza Messaggio
    I Dieci comandamenti sono la Legge morale naturale, che è insita nel cuore di tutti gli uomini ma non può funzionare senza il Cristo. C'è un desiderio di Lui inserito nei cuori di tutti gli uomini.
    Perché non sembri un mero concetto poetico diamogli la sostanza teologica che è questa: poiché l'uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio, e più precisamente a immagine del Figlio. Infatti per questo si dice nel Credo che Cristo è il Verbo con cui sono state fatte tutte le cose.
    Anche chi non lo ha mai conosciuto, o lo ha conosciuto male, lo può avvertire dentro il suo cuore e il suo impegno per cercarlo (ognuno come gli è possibile nelle sue condizioni culturali, antropologiche ecc...) e ciò che lo può salvare perché lo unisce al Cristo e al Suo Sacrificio perfetto.
    Ovviamente un conto è il pigmeo nella foresta e un altro conto è il cristiano che nato in una società cristiana la abbandona per farsi come il buon selvaggio. Quest'ultimo è colpevole e le sue scelte gli saranno di grande ostacolo alla salvezza.
    Versione interessante.

    Non mi far dire cose che non ho detto! Furbacchione... no ma non sei furbacchione, sei in buona fede lo so, il problema è la metafisica, come ho già detto nell'altro 3d. La questione della forma e della sostanza.
    Il cuore può funzionare, può essere il cuore, se non è inserito in un corpo che lo nutre? Quindi ha bisogno di arti, di un apparato digerente, ecc...
    Come vedi la forma intera di una religione, come la forma intera del corpo umano, servono alla sua salvezza.
    L'essenza, secondo Aristotele, è un sinolo di forma e di materia, per cui il senso profondo della religione corrisponde alla "forma" e la manifestazione esteriore, i riti, la religione alla "materia". Una non può esistere senza l'altra.
    Ti assicuro che la non comprensione dell'essenza è la causa di tutte le incomprensioni possibili.
    Non cerco di metterti parole in bocca. Ma cerco di capire...e quando non fate i fanatici siete anche interessanti con cui discorrere.
    Ti faccio un esempio: tra un ateo che segue i Dieci Comandamenti (tranne ovviamente il Primo) e un pessimo e criminale cattolico, quale merita maggiormente la Salvezza?

    Questo è un mito gnostico. Tu dici proprio "scardinare", l'equivalente di liberare da delle catene. L'attesa dalla liberazione dagli obblighi che il mondo ci impone è il mito dell'antinomismo. Ma questa liberazione avverrà solo nella prossima vita, prima bisogna passare dalla croce di Gesù. Dio stesso ha voluto sottomettersi a questa dura legge. Vedi che non ha alcun senso parlare di scardinare?
    Non ho voglia di mettermi a controllare passo passo ogni parola che uso nel timore che tu possa vederci eresia o gnosticismo, emv. Scardinare nel senso che se una cosa prima era concessa o vietata in futuro non lo è più stato o sarà. Il cambiamento che la Chiesa ha avuto per secoli, insomma.

    Sono affermazioni che vengono dal mondo del protestantesimo, non hanno nessun fondamento. Il primato di Pietro è documentato che era riconosciuto fin dai tempi più antichi. Sono cambiate cose che riguardano la disciplina dei sacramenti e della vita della Chiesa. Ma la disciplina è cosa diversa dalla dottrina.
    E' stato un ruolo di prestigio, non di comando. In fondo parte o tutta la divisione tra le due Chiese deriva da quello.

  6. #96
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    Predefinito Re: Papa Francesco: essere omosessuali non è un reato

    Citazione Originariamente Scritto da emv Visualizza Messaggio
    Era giustissimo difendersi dagli islamici tanto per fare un esempio. L'aggressione è stata costante per secoli, dalla Spagna a Vienna. Dai...
    Come prima le aggressioni furono romane e poi saranno europee...il più forte aggredisce il più debole ma come sempre non è la religione, quasi mai, il punto cardine di queste aggressioni.

    Anche le guerre di religione in Europa furono difensive, dall'attacco dei riformati. Si dimentica sempre che erano loro che andavano contro le leggi di principi cattolici legittimi suscitando rivolte e l'intervento di potenze straniere.
    Ma se questo per te è difficile capirlo sull'Islam dovresti arrivare a comprenderlo.
    Molti principi erano protestanti, tanto che Carlo V dovette accettare la cosa.

    Invece, nella misura in cui si è cristiani dà proprio questo diritto! Questa frase rivela quanto forte sia la visione della religione come un fatto meramente umano e non che il Cristianesimo sia una religione rivelata.
    Questa invece è la parte di fanatismo che mi fa alzare gli occhi al cielo e pregare l'arrivo dell'apocalisse.[/QUOTE]

  7. #97
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    Predefinito Re: Papa Francesco: essere omosessuali non è un reato

    Citazione Originariamente Scritto da emv Visualizza Messaggio
    Ad es. recentemente c'è stata un'evoluzione sulla dottrina della guerra giusta da parte di Papa Francesco. Ma se si ragiona bene si capisce perché: a differenza dei tempi di S.Agostino e S.Tommaso non esistono più stati cristiani. Quindi se non ci sono più stati cristiani non ci sono più guerre giuste. Anche perché siamo entrati in una terza guerra mondiale a pezzi, che è tutta delle forze del male contro l'uomo.
    Il problema di fondo di tutto il "magistero" conciliare e post-conciliare è che non c'è più una chiara ed inequivocabile manifestazione dell'intenzione di insegnare, secondo i criteri e le condizioni tradizionali del Magistero ecclesiastico-pontificio. Quindi, già questo pone un problema assai grave di premesse. Un "magistero" dialogico-liberale, quale risulta essere quello dal Concilio Vaticano II in poi, non è il Magistero tradizionale, non è il Magistero cattolico perché anziché porsi lo scopo totalizzante di conservare e trasmettere il depositum fidei, confermando i fedeli nella fede cattolica ed insegnando la dottrina cattolica (eventualmente approfondendola, laddove opportuno o necessario), si pone lo scopo di "dialogare" con il mondo e - più precisamente - con il mondo contemporaneo, posponendo (o comunque non affermandone più chiaramente l'urgenza) il momento della conversione. Un "magistero" che afferma che ogni singolo individuo ha un diritto naturale alla libertà religiosa, persino in foro esterno, depotenzia programmaticamente e 'strutturalmente' la sua forza vincolante. Scrivo questa lunga premessa per dire che quella di Papa Francesco in merito alla guerra probabilmente non è nemmeno considerabile a monte un'evoluzione della dottrina sulla guerra ex justa causa, perché trattasi di pronunciamenti espressi con quella che potremmo chiamare una "intenzione oggettiva" di tipo dialogico-liberale non compatibile (o, se vogliamo, non chiaramente compatibile) con l'intenzione di insegnare e vincolare tipica del Magistero in senso tradizionale (che è l'unico senso ammissibile).

    Rischieremmo di andare eccessivamente fuori tema, quindi non mi dilungherò molto più di quanto mi sia già dilungato. È vero che il mutamento delle circostanze può portare a situazione inedite che richiedono di essere affrontate applicando i sempiterni principi della morale al caso concreto, ma al tempo stesso tenendo conto dell'incidenza del "nuovo". Motivo per cui, per fare un esempio un po' banale ma efficace, in un'epoca in cui il traffico stradale era davvero scarso andare ad una certa velocità risultava essere meno pericoloso per l'incolumità propria e del prossimo di quanto invece è oggi, con un trafficio stradale molto più consistente - cosa che, evidentemente, moltiplica le occasioni in cui si può danneggiare (anche molto gravemente) il prossimo e che quindi deve indurre ad una maggiore prudenza rispetto a quanto ci si poteva permettere una volta. Riguardo alla guerra, vale un discorso analogo: le potenzialità distruttive delle armi moderne, che col passare del tempo divengono sempre più numerose ed efficaci, generano l'obbligo morale nei governanti di essere - rispetto ad epoche precedenti - molto più cauti e prudenti nel muovere guerra contro un altro Stato o nell'intervenire militarmente in un conflitto già in corso in un altro a supporto di una delle fazioni in campo. Questo però non è sufficiente per annullare la possibilità e la legittimità morale e giuridica di una guerra ex justa causa non solo come bellum iustum difensivum ma anche come bellum iustum offensivum, tenendo conto che, in realtà, anche la cd. guerra giusta offensiva è offensiva solo materialmente e, in un certo senso, cronologicamente, perché sostanzialmente difensiva. Infatti la guerra giusta è tale perché dettata dalla volontà di ovviare ad una violazione grave e certa del diritto, cioè della giustizia. Il che equivale a difendersi da una grave ingiuria.

    Ora, che la guerra sia sempre ingiusta o che sia in se stessa un errore, come Papa Francesco ha avuto occasione di dire, contraddice l'insegnamento tradizionale della Chiesa in materia. Lui stesso poi, parlando del conflitto fra l'Ucraina e la Russia, ha detto che combattere - cioè fare la guerra - per difendersi da un'aggressione è giusto, introducendo un'aporia nell'insieme delle sue dichiarazioni. Se la guerra è in se stessa un errore o se è sempre ingiusta, allora anche la guerra condotta da uno Stato ingiustamente invaso da un altro risulta essere, paradossalmente, ingiusta. Va ammesso invece che, nell'Enciclica "Fratelli tutti" (2020), Papa Francesco è stato più equilibrato e chiaro che in altre sue pubbliche dichiarazioni: "La questione è che, a partire dallo sviluppo delle armi nucleari, chimiche e biologiche, e delle enormi e crescenti possibilità offerte dalle nuove tecnologie, si è dato alla guerra un potere distruttivo incontrollabile, che colpisce molti civili innocenti. In verità, mai l’umanità ha avuto tanto potere su sé stessa e niente garantisce che lo utilizzerà bene. Dunque non possiamo più pensare alla guerra come soluzione, dato che i rischi probabilmente saranno sempre superiori all’ipotetica utilità che le si attribuisce. Davanti a tale realtà, oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile guerra giusta". Qui si dice che "i rischi [della guerra] probabilmente saranno sempre superiori all'ipotetica utilità che le si attribuisce": l'affermazione di una improbabilità non implica un'impossibilità. Si dice anche che "oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile guerra giusta": molto difficile non significa impossibile. Tuttavia, questa maggior chiarezza e questo maggior equilibrio non risolvono la problematicità di queste dichiarazioni presenti nel documento pontificio.

    Supponendo che il Papa, parlando di "utilità", ne parli nei termini dell'utile onesto e non dell'utile meramente materiale, è quanto meno dubbio (a voler essere generosi) affermare la probabilità che sempre - leggasi: in ogni circostanza possibile - la guerra comporti rischi che travalicano la sua utilità.
    La frase sulle difficoltà odierne nel sostenere "i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile guerra giusta" è a dir poco equivoca. I principi della dottrina sulla guerra ex justa causa hanno infatti un fondamento razionale indiscutibile. I cd. "criteri razionali" della dottrina sulla guerra giusta non vengono meno per il mutamento delle circostanze storiche. Ed è proprio la loro applicazione al caso concreto che può portare e, a conti fatti, porta a valutare la guerra moderna con molta più prudenza di quanto avveniva nei tempi passati - sia recenti che, soprattutto, remoti. Quale sarebbe quindi la difficoltà nel sostenere tali criteri? Al limite, si sarebbe potuto dire che è raro trovare casi in cui si realizzino tutte le condizioni che permettono di dire che una determinata guerra è moralmente giustificata. Ma questo è un altro paio di maniche.

    Concludo dicendo che dalla lettura dell'Enciclica "Fratelli tutti" e da altre dichiarazioni rilasciate da Papa Francesco non si può dedurre che il Papa escluda la possibilità di guerra giuste perché non ci sono più Stati cristiani. A parte il fatto che sarebbe un errore dottrinale grave sostenere l'impossibilità anche per l'acattolico di compiere almeno qualche cosa di moralmente lecito (guerra ex justa causa inclusa), risulta chiaro che la posizione del Papa è dettata da considerazioni relative ai danni gravi che "le società, i più deboli, la fraternità, l’ambiente e i beni culturali, con perdite irrecuperabili per la comunità globale", possono subire dallo scoppio di conflitti nei tempi odierni. Nessun cenno si fa alla cristianità degli Stati.
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  8. #98
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    Predefinito Re: Papa Francesco: essere omosessuali non è un reato

    Citazione Originariamente Scritto da Querion Visualizza Messaggio
    No, posso comprenderlo entro certi termini, ma nella sostanza delle cose sei comunque un cattolico.
    Prendendo ad esempio quello che dice emv sui Comandamente, chiunque li rispetti, indipendentemente dal suo credo (o assenza) sarebbe un buon cristiano rispettandone quella che definisce la dottrina cardine.
    Per essere buoni cristiani bisogna professare la fede cattolica. Non è sufficiente seguire i dieci comandamenti, anche perché senza la grazia divina è impossibile rispettare tutto il decalogo. Questo non toglie che ci possano essere casi di ignoranza invincibile riguardo alla fede cattolica. Ed in questi casi si è cattolici senza saperlo. Implicitamente. In questi casi, se chi ha l'ignoranza invincibile sulla fede cattolica si comporta bene, può salvare la propria anima. Ma non sono casi generalizzabili.

    Citazione Originariamente Scritto da Querion Visualizza Messaggio
    Non è detto che l'evoluzione non prosegua fino a scardinare cose un tempo pensate intoccabili. Se ci pensiamo il primato Papale è qualcosa nato molto dopo la nascita del cristianesimo, e la stessa dottrina si è evoluta. Alcuni aspetti del cristianesimo odierno farebbero sicuramente storcere il naso ai primi cristiani.
    Il primato del Papa ha fondamenti scritturali e trova conferma in numerose fonti antiche, addirittura precedenti al Medioevo. La riflessione teologica sul primato del Papa e le istituzioni che tale primato hanno sostenuto e consolidato si sono sviluppate nel corso del tempo: una volta piantato il seme, la pianta non emerge immediatamente dal terreno. Cresce con una sua gradualità. Questo non significa che il primato del Papa sia stato inventato da un certo momento in poi: ciò va escluso.
    Quindi, evoluzione, sviluppo, cambiamento, crescita e progresso sì: ma in senso omogeneo e, quindi, privo di contraddizione. Per citare un'espressione di S. Vincenzo di Lerino: eodem sensu eademque sententia.
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  9. #99
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    Predefinito Re: Papa Francesco: essere omosessuali non è un reato

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Il problema di fondo di tutto il "magistero" conciliare e post-conciliare è che non c'è più una chiara ed inequivocabile manifestazione dell'intenzione di insegnare, secondo i criteri e le condizioni tradizionali del Magistero ecclesiastico-pontificio. Quindi, già questo pone un problema assai grave di premesse. Un "magistero" dialogico-liberale, quale risulta essere quello dal Concilio Vaticano II in poi, non è il Magistero tradizionale, non è il Magistero cattolico perché anziché porsi lo scopo totalizzante di conservare e trasmettere il depositum fidei, confermando i fedeli nella fede cattolica ed insegnando la dottrina cattolica (eventualmente approfondendola, laddove opportuno o necessario), si pone lo scopo di "dialogare" con il mondo e - più precisamente - con il mondo contemporaneo, posponendo (o comunque non affermandone più chiaramente l'urgenza) il momento della conversione. Un "magistero" che afferma che ogni singolo individuo ha un diritto naturale alla libertà religiosa, persino in foro esterno, depotenzia programmaticamente e 'strutturalmente' la sua forza vincolante. Scrivo questa lunga premessa per dire che quella di Papa Francesco in merito alla guerra probabilmente non è nemmeno considerabile a monte un'evoluzione della dottrina sulla guerra ex justa causa, perché trattasi di pronunciamenti espressi con quella che potremmo chiamare una "intenzione oggettiva" di tipo dialogico-liberale non compatibile (o, se vogliamo, non chiaramente compatibile) con l'intenzione di insegnare e vincolare tipica del Magistero in senso tradizionale (che è l'unico senso ammissibile).

    Rischieremmo di andare eccessivamente fuori tema, quindi non mi dilungherò molto più di quanto mi sia già dilungato. È vero che il mutamento delle circostanze può portare a situazione inedite che richiedono di essere affrontate applicando i sempiterni principi della morale al caso concreto, ma al tempo stesso tenendo conto dell'incidenza del "nuovo". Motivo per cui, per fare un esempio un po' banale ma efficace, in un'epoca in cui il traffico stradale era davvero scarso andare ad una certa velocità risultava essere meno pericoloso per l'incolumità propria e del prossimo di quanto invece è oggi, con un trafficio stradale molto più consistente - cosa che, evidentemente, moltiplica le occasioni in cui si può danneggiare (anche molto gravemente) il prossimo e che quindi deve indurre ad una maggiore prudenza rispetto a quanto ci si poteva permettere una volta. Riguardo alla guerra, vale un discorso analogo: le potenzialità distruttive delle armi moderne, che col passare del tempo divengono sempre più numerose ed efficaci, generano l'obbligo morale nei governanti di essere - rispetto ad epoche precedenti - molto più cauti e prudenti nel muovere guerra contro un altro Stato o nell'intervenire militarmente in un conflitto già in corso in un altro a supporto di una delle fazioni in campo. Questo però non è sufficiente per annullare la possibilità e la legittimità morale e giuridica di una guerra ex justa causa non solo come bellum iustum difensivum ma anche come bellum iustum offensivum, tenendo conto che, in realtà, anche la cd. guerra giusta offensiva è offensiva solo materialmente e, in un certo senso, cronologicamente, perché sostanzialmente difensiva. Infatti la guerra giusta è tale perché dettata dalla volontà di ovviare ad una violazione grave e certa del diritto, cioè della giustizia. Il che equivale a difendersi da una grave ingiuria.

    Ora, che la guerra sia sempre ingiusta o che sia in se stessa un errore, come Papa Francesco ha avuto occasione di dire, contraddice l'insegnamento tradizionale della Chiesa in materia. Lui stesso poi, parlando del conflitto fra l'Ucraina e la Russia, ha detto che combattere - cioè fare la guerra - per difendersi da un'aggressione è giusto, introducendo un'aporia nell'insieme delle sue dichiarazioni. Se la guerra è in se stessa un errore o se è sempre ingiusta, allora anche la guerra condotta da uno Stato ingiustamente invaso da un altro risulta essere, paradossalmente, ingiusta. Va ammesso invece che, nell'Enciclica "Fratelli tutti" (2020), Papa Francesco è stato più equilibrato e chiaro che in altre sue pubbliche dichiarazioni: "La questione è che, a partire dallo sviluppo delle armi nucleari, chimiche e biologiche, e delle enormi e crescenti possibilità offerte dalle nuove tecnologie, si è dato alla guerra un potere distruttivo incontrollabile, che colpisce molti civili innocenti. In verità, mai l’umanità ha avuto tanto potere su sé stessa e niente garantisce che lo utilizzerà bene. Dunque non possiamo più pensare alla guerra come soluzione, dato che i rischi probabilmente saranno sempre superiori all’ipotetica utilità che le si attribuisce. Davanti a tale realtà, oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile guerra giusta". Qui si dice che "i rischi [della guerra] probabilmente saranno sempre superiori all'ipotetica utilità che le si attribuisce": l'affermazione di una improbabilità non implica un'impossibilità. Si dice anche che "oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile guerra giusta": molto difficile non significa impossibile. Tuttavia, questa maggior chiarezza e questo maggior equilibrio non risolvono la problematicità di queste dichiarazioni presenti nel documento pontificio.

    Supponendo che il Papa, parlando di "utilità", ne parli nei termini dell'utile onesto e non dell'utile meramente materiale, è quanto meno dubbio (a voler essere generosi) affermare la probabilità che sempre - leggasi: in ogni circostanza possibile - la guerra comporti rischi che travalicano la sua utilità.
    La frase sulle difficoltà odierne nel sostenere "i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile guerra giusta" è a dir poco equivoca. I principi della dottrina sulla guerra ex justa causa hanno infatti un fondamento razionale indiscutibile. I cd. "criteri razionali" della dottrina sulla guerra giusta non vengono meno per il mutamento delle circostanze storiche. Ed è proprio la loro applicazione al caso concreto che può portare e, a conti fatti, porta a valutare la guerra moderna con molta più prudenza di quanto avveniva nei tempi passati - sia recenti che, soprattutto, remoti. Quale sarebbe quindi la difficoltà nel sostenere tali criteri? Al limite, si sarebbe potuto dire che è raro trovare casi in cui si realizzino tutte le condizioni che permettono di dire che una determinata guerra è moralmente giustificata. Ma questo è un altro paio di maniche.

    Concludo dicendo che dalla lettura dell'Enciclica "Fratelli tutti" e da altre dichiarazioni rilasciate da Papa Francesco non si può dedurre che il Papa escluda la possibilità di guerra giuste perché non ci sono più Stati cristiani. A parte il fatto che sarebbe un errore dottrinale grave sostenere l'impossibilità anche per l'acattolico di compiere almeno qualche cosa di moralmente lecito (guerra ex justa causa inclusa), risulta chiaro che la posizione del Papa è dettata da considerazioni relative ai danni gravi che "le società, i più deboli, la fraternità, l’ambiente e i beni culturali, con perdite irrecuperabili per la comunità globale", possono subire dallo scoppio di conflitti nei tempi odierni.
    Penso che questo Papa vada capito come un gesuita. A lui interessa il qui ed ora della Chiesa in questo mondo. E' il primo papa gesuita è questo è un po' uno shock. Ma se si va a vedere la storia della filosofia politica della Compagnia di Gesù si vede che ha quei tratti di immanentismo caratteristici. In fondo furono proprio loro a portare avanti con il Bellarmino il principio della supremazia "indiretta" della Chiesa abbandonando quello medievale della supremazia diretta, di un Bonifacio VIII. L'idea che, visto l'andazzo dei tempi, per rafforzare il potere spirituale della Chiesa conveniva indebolire quello temporale dei sovrani e rifiutare perciò il principio che il re derivi la sua autorità direttamente da Dio ha portato al prevalere del popolo sul monarca. Se vogliamo al prevalere dei bisogni sulle risposte.
    Era l'inizio di una sorta di diritto del popolo contro un diritto del re, atteso che tanto il re non ne voleva più sapere di essere cristiano. Nel diritto del popolo c'è certamente la pace.
    Certamente il testo dell'Enciclica è quello che vuol fare magistero e mi pare che lo faccia. Io aggiungerei anche il fatto che il mercato delle armi ormai ha reso il casus belli un prodotto necessario di marketing per un'industria che per sostenersi deve necessariamente fomentare delle guerre. Questo in effetti è uno scenario completamente nuovo. Sul paradosso della guerra difensiva mi pare chiaro che la guerra che intende Francesco è quella, appunto, offensiva.
    Tuttavia anche la guerra difensiva non può eccedere, ad es. in Ucraina mi pare si stia andando molte oltre il logico. Il nazionalismo esagerato non può essere considerato cristiano, soprattutto se poi non va neanche di mezzo la fede, laddove anzi quella ortodossa russa è pure preferibile alla neonata chiesa ortodossa ucraina che è scismatica di una scismatica.

    Le altre dichiarazioni del Papa sono più che atti che pensieri o insegnamenti. Nel merito della questione omosessualità penso che negare la legittimità agli Stati di renderla un crimine sia diminuire il potere di quegli Stati nella logica di sottrarre potere a stati che cristiani non sono.

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Nessun cenno si fa alla cristianità degli Stati.
    Proprio perché da gesuita si preoccupa più della cristianità dei popoli che è qualcosa di realistico piuttosto che della cristianità degli stati che è ormai veramente un'utopia.
    IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!


    “Sorgi, Dio, difendi la tua causa.”
    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


  10. #100
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    Predefinito Re: Papa Francesco: essere omosessuali non è un reato

    Citazione Originariamente Scritto da Querion Visualizza Messaggio
    Come prima le aggressioni furono romane e poi saranno europee...il più forte aggredisce il più debole ma come sempre non è la religione, quasi mai, il punto cardine di queste aggressioni.


    Che ci siano i movimenti della materia è chiaro perché come detto materia e forma (o spirito) agiscono insieme, ma questi sono disposti dalla Provvidenza, come anche le risorse terrestri.

    Lo sai che l'Islam è profetizzato nell'Antico Testamento?


    Citazione Originariamente Scritto da Querion Visualizza Messaggio
    Molti principi erano protestanti, tanto che Carlo V dovette accettare la cosa.
    Il realismo è un tratto del cattolicesimo.

    Ma quei principi avevano perso la legittimità (ricordi, ne avevamo parlato). Ribellandosi al Papa sono venuti meno a quel giuramento che fa sussistere il loro diritto a governare che proveniva dal titolo giuridico di "romano" portato dall'imperatore. I principi protestanti venendo meno a quel patto sono diventati alla stregua di capi tribù barbari. Comprendi? Se avevano un qualche diritto a governare ciò era perché gli era stato graziosamente concesso da Roma. Prima come Impero Romano poi come Sacro Romano Impero. Un principe protestante, compreso gli inglesi Sassonia-Coburgo-Gotha (Windsor), è poco più che un capo brigante al cospetto di un teorico legittimo principe (Asburgo-Este).





    Citazione Originariamente Scritto da Querion Visualizza Messaggio
    Questa invece è la parte di fanatismo che mi fa alzare gli occhi al cielo e pregare l'arrivo dell'apocalisse.
    No, non bisogna fare nulla per accellerarne la venuta!
    IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!


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