Originariamente Scritto da
pippo palla e pertica
Israele esiste e questa è una realtà con la quale, che ci piaccia o no, dobbiamo fare i conti. Poi possiamo anche decidere che noi vogliamo buttare a mare gli israeliani e rimettere i palestinesi a Gerusalemme e Tel Aviv, ma non è che l’operazione sia così semplice.
Nelle more di questa decisione non possiamo fare altro che accettare l’esistenza di uno stato ebraico e conviverci.
Dice giustamente Cireno che la nascita dello stato di Israele ha provocato la migrazione di oltre settecentomila palestinesi, a me sembra che fossero circa settecentocinquantamila: più o meno siamo d’accordo. è anche vero che molti di questi avevano abbandonato le loro terre prima della guerra del 1948, ma è stata la sconfitta dei paesi arabi a determinare l’impossibilità del ritorno.
Come dicevo prima, sembra strano che noi europei abbiamo accettato come normale il fatto che venti milioni di persone tra polacchi, ucraini, bielorussi (che pure avevano vinto la guerra) e tedeschi (che l’avevano persa) siano state costrette ad abbandonare le loro case e le loro terre in seguito allo spostamento dei confini, mentre non riusciamo ad accettare la stessa cosa per settentocinquantamila palestinesi e i loro discendenti.
Il fatto è che i primi hanno trovato altre sistemazioni, hanno ricreato le loro case altrove, mentre i palestinesi no. Mi si dirà che i palestinesi la loro casa l’avevano e gliela hanno tolta, ma mi concederete pure di dire che lo stesso vale anche per i polacchi e gli altri che le loro case se le sono rifatte altrove.
Mi si dirà anche che Israele ha continuato ad espandersi fino ad impedire la costruzione di un’entità autonoma palestinese, ma non è sempre stato così.
Tra il 1948 e il 1967 per diciannove anni la Cisgiordania e Gaza sono state sotto la sovranità rispettivamente di Giordania ed Egitto, ma su quei territori non c’è mai stata una autorità palestinese. Gaza era amministrata da un governatore militare egiziano e la Cisgiordania era stata occupata dalla Giordania (occupazione mai riconosciuta a livello internazionale).
Poi la guerra del 1967, voluta dall’Egitto e dai suoi alleati, ha cambiato tutto.
FrancoAntonio ha parlato di “ostilità” di Re Hussein nei confronti dei palestinesi: c’è molto di più. C’è stato Settembre nero: una vera e propria guerra tra le truppe giordane e l’Olp, guerra che ha causato circa ventimila vittime e la deportazione in Libano dei palestinesi legati all’Olp. Tutte cose che da settembre 1970 a giugno 1971 ha fatto Re Hussein di Giordania, mica Golda Meir.
A Sabra e Chatila i palestinesi sono stati massacrati dai falangisti libanesi, non da Israele: certo che gli israeliani non piangevano, anzi. Ma le responsabilità sono chiare.
Come sono chiare le responsabilità del governo israeliano di oggi nell’impedire una pace nella zona: non credo che si possa tollerare la creazione manu militari di sempre nuove colonie a danno della popolazione palestinese.
Ma la storia, così poco amata da capitan fintus, ci sta dicendo che le responsabilità non sono solo di Israele.