User Tag List

Risultati da 1 a 3 di 3
  1. #1
    Sinistra atlantista
    Data Registrazione
    16 Nov 2022
    Località
    Pozzi Neri, Macroverso
    Messaggi
    1,766
     Likes dati
    435
     Like avuti
    156
    Mentioned
    37 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito la posta elettronica... inquina?

    Se è vero che una mail non inquina certo l’ambiente quanto inviare una cartolina o una lettera, questo non toglie che anche la posta elettronica abbia un considerevole impatto ambientale. Lo stesso vale per ogni altra attività digitale, dal commento su Facebook alla pubblicazione di una storia su Instagram.

    Inoltre, è importante considerare che se anche un’e-mail inquina meno di una lettera, il numero di queste ultime inviate al giorno è superiore mediamente del 60% rispetto alle lettere che venivano spedite prima dell’avvento del digitale.

    Ma entriamo ora più nel dettaglio: quanto inquina una mail?

    Stabilire quanto inquina una mail non è così semplice e la questione è stata oggetto di numerosi studi. Fra questi, ha ottenuto cospicuo rilievo uno studio condotto dal ricercatore e scrittore Mike Berners-Lee nel 2010, dal titolo How bad are bananas: the carbon footprint of everything.

    Secondo lo studio di Berners-Lee, una email di testo produrrebbe 4g di anidride carbonica, impatto che salirebbe a 50g nel caso vi siano documenti pesanti ad essa allegati. Secondo le stime, ognuno di noi produrrebbe in media ben 136 Chilogrammi di CO2 ogni anno solo tramite l’invio di email: la somma equivale ad un tragitto di 320 Chilometri in automobile.

    Se inizialmente la considerazione che l’energia necessaria ad inviare una email sia equivalente solo all’1,7% di quella necessaria all’invio di una lettera poteva generare un certo ottimismo, la semplicità e velocità del sistema di posta elettronica ha generato l’abitudine di inviare un numero così elevato di messaggi da rendere irrisorio l’iniziale vantaggio teorico.

    L’ente britannico OVO energy per la fornitura di energia elettrica ha ideato una campagna dal suggestivo nome think before you thank, finalizzata alla sensibilizzazione rispetto all’impatto ambientale delle email. In particolare, la campagna punta il dito contro messaggi inutili come “grazie”, “ricevuto” o simili. Secondo le stime riportate dallo stesso OVO energy, tali email inutili ammonterebbero ad oltre 64milioni solo nel Regno Unito.

    È importante allora prestare grande attenzione all’effettiva necessità di inviare un’email ed evitare di produrre 4g di CO2 per un semplice “grazie”: insomma, secondo le parole della campagna britannica, è importante “pensare prima di ringraziare”.

    Ora che abbiamo visto quanto inquina una mail vi starete probabilmente chiedendo a cosa sia dovuto tale inquinamento. Perché inviare una mail inquina?

    La ragione principale per l’inquinamento relativo all’utilizzo della posta elettronica è che le email spedite rimbalzano per i server sparsi in tutto il mondo, i quali rappresentano la parte fisica del mondo digitale. A loro volta, i server consumano una notevole quantità di energia elettrica sia per l’alimentazione, sia per il loro sistema di raffreddamento.

    Quindi, ogni email, ogni testo inviato, ogni condivisione ed in generale ogni attività digitale passa per questi server altamente energivori, la cui necessità di energia elettrica per il funzionamento e per il raffreddamento aumenta con l’aumentare dei megabyte di dati ricevuti e trattati. Questo spiega anche perché un’email con allegato ha un’impronta maggiore rispetto ad una mail unicamente testuale.

    Oggi vi sono numerose aziende incentrate sulla ricerca di soluzioni al problema dell’impronta ecologica digitale, ad esempio tramite la produzione di energia rinnovabile. Intanto, però, è importante che ognuno di noi acquisti coscienza della problematica e attui nel proprio piccolo comportamenti finalizzati a ridurre la produzione di CO2 dovuta alle attività digitali.

    Vi sono alcuni facili comportamenti e semplici accortezze che ognuno di noi può applicare nel proprio piccolo per ridurre il più possibile la propria impronta ecologica digitale. Ecco alcuni esempi:

    Evitare il più possibile di inviare email inutili o superflue. Condensare in un’unica mail l’argomento che si intende trattare.
    Qualora fosse necessario allegare un documento all’email, alleggerirlo o comprimerlo il più possibile, in tal modo diminuendo i megabyte di dati inviati ai server.
    Preferire il più possibile l’utilizzo del Wi-Fi rispetto ai dati del proprio cellulare.
    Ricordarsi sempre di spegnere il computer quando non utilizzato, specialmente durante la notte.
    Avere alta cura nei propri apparecchi elettronici, in modo da garantire loro una vita il più lunga possibile. Produrre computer e telefoni cellulari ha infatti un enorme impatto ambientale, così come lo ha il loro smaltimento.
    Ogniqualvolta si ha la possibilità, preferire le riunioni online senza video, utilizzando unicamente la funzione audio.
    Cancellare le email inutili dalla propria casella, come indicato dall’associazione no-profit The Good Planet.
    Disiscriversi dalle newsletter a cui non si è interessati.
    Questi sono solo alcuni semplici passi che possono contribuire considerevolmente alla riduzione della propria impronta digitale.

    Ci siamo fin’ora concentrati su quanto inquina una mail, ma non dobbiamo dimenticare che anche altre attività come lo streaming o giocare online hanno un fortissimo impatto ecologico. Durante i mesi di lockdown dovuti alla pandemia da Covid-19, tali attività sono aumentate considerevolmente e con esse anche le quantità di CO2 prodotte.

    https://energit.it/quanto-inquina-una-mail/

  2. #2
    Sinistra atlantista
    Data Registrazione
    16 Nov 2022
    Località
    Pozzi Neri, Macroverso
    Messaggi
    1,766
     Likes dati
    435
     Like avuti
    156
    Mentioned
    37 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Quanto inquina una e-mail?

    Hai inviato una mail anziché fare una telefonata perché non avevi il tempo, hai scritto al tuo collega per verificare se partecipasse alla riunione anziché alzarti dalla scrivania e chiederglielo direttamente. Oppure hai voluto mettere per iscritto quanto si è detto nell’ultima call perché “resti”.

    Sono tutte azioni “lecite” e che ognuno di noi compie ogni giorno senza pensarci. Già, ma hai mai pensato a quanto inquina una mail? Molto più di quanto tu creda, come scopriremo in questo articolo.

    Tutti i messaggi di posta elettronica inquinano non poco. Stando a quanto dice Ademe, Agenzia francese per l’ambiente e la gestione dell’energia, una mail da 1 megabyte emette circa 19 grammi di CO2.

    Di per sé non sembra un grande numero, ma prova a pensare più in grande. Immagina un’azienda di 50 dipendenti in cui ognuno invia 5 mail al giorno per 5 giorni alla settimana. In una giornata, ognuno di loro produce 95 grammi di CO2 che, moltiplicati per 50, fanno ben 4750 grammi di CO2! Se moltiplichiamo questo numero per 5, quanti sono i giorni lavorativi in questa azienda (senza contare il weekend), arriviamo a 23750 grammi di CO2, vale a dire più di 23 tonnellate!

    Per capirci meglio: se una macchina produce circa 150 grammi di CO2 per Km è come dire che 5 mail al giorno mandate da 50 dipendenti in una settimana lavorativa equivalgono a quasi un viaggio in auto da Milano a Reggio Emilia (che distano 154 km).

    Cosa significa questo? Che mentre percepiamo “facilmente” quanto inquina un’automobile e, volendo, possiamo scegliere forme di mobilità sostenibile come il treno o il carpooling, difficilmente siamo consapevoli di quanto inquini una mail.

    La usiamo infatti molto spesso e per qualsiasi cosa anche quando basterebbe, come dicevamo prima, andare a parlare direttamente con il collega o fare una breve telefonata. Così come per scambiarsi file e informazioni si potrebbe usare il cloud.

    Nel mondo aziendale, peraltro, non è una sorpresa: l’email è il secondo canale più usato per condividere i contenuti con i colleghi relativamente all’azienda, al settore ecc…: a farlo, secondo il Demand Gen Report è il 70% dei professionisti.

    Ma la mail non è solo uno strumento di comunicazione tra le persone: secondo il Content Marketing Institute, l’87% dei marketer B2B usa la posta elettronica come canale di distribuzione.

    L’inquinamento della mail è dovuto al fatto che nell’inviare un messaggio di posta elettronica c’è il consumo energetico del computer insieme a quello dei server che aiutano a far arrivare il messaggio a destinazione.

    Come sappiamo, i server, già di loro, consumano una notevole quantità di energia elettrica non solo per essere alimentati ma per il loro sistema di raffreddamento. Ecco perché cambia molto se invii una mail da 1 megabyte o da 10 megabyte: la quantità di energia che serve ai server per funzionare e raffreddarsi è indubbiamente maggiore.

    La mail dunque è un esempio di digital footprint che ha un effetto sull’ambiente.

    È vero: possiamo scegliere dei server che utilizzano energia rinnovabile – e non sarebbe affatto una cattiva idea – ma oltre a questo ci sono delle buone azioni che ognuno di noi può fare per ridurre l’inquinamento delle mail.

    Ecco alcuni consigli pratici, da applicare già da oggi:

    1. Chiediti se è davvero necessario inviare quella mail
    Prima di inviare una mail chiediti se puoi far arrivare il tuo messaggio in modo diverso. Per esempio: puoi chiamare la persona e confrontarti per telefono? Oppure può essere più proficuo organizzare un incontro? Optare per l’una o l’altra soluzione potrebbe ridurre considerevolmente il numero di mail: ne basta giusto una per organizzare quando vederti con quella persona o per chiederle quando vi potete sentire.

    Ancora: è un collega che incontrerai tra poco al lavoro? Se sì, è proprio necessario che tu gli scriva mentre sei in metro, magari dal cellulare? Se non è niente di urgente – e se lo fosse forse meglio una chiamata – aspetta di vederlo per confrontarti dal vivo.

    2. Comprimi gli allegati e usa il cloud
    Stai per inviare una mail con un allegato di 10 mega? Prova a ridurlo: online ci sono tanti tool gratuiti per comprimere pdf, immagini, power point e quant’altro.

    Oppure usa il cloud: in questo modo eviterai di inviare e ricevere mail in continuazione per conoscere le varie modifiche. Ti arriverà giusto una segnalazione quando la persona ha introdotto qualche cambiamento. Inoltre, potrai visionare il documento in qualunque momento senza avere la necessità che qualcuno ti avvisi con un messaggio di posta.

    3. Disiscriviti dalla newsletter che non ti interessano
    Lo facciamo tutti: ci iscriviamo alle newsletter pensando che riusciremo a leggerle però questo spesso non accade. Fai allora una disamina di tutte quelle mail che hai ricevuto e non hai mai aperto: se sono passati mesi o addirittura anni, vuol dire che non ti interessano! In questo caso, vai sul pulsante ad hoc e annulla la sottoscrizione. L’ambiente ringrazierà.

    4. Cancella le email inutili
    Fare un repulisti della propria posta elettronica è importante. Ci sono persone che lasciano nella propria casella di posta email che risalgono a 5 o 10 anni prima. A meno che non sia per un motivo in particolare – ma in qual caso meglio salvarla altrove ché non si sa mai – cancella le mail vecchie. Inoltre, svuota costantemente il cestino.

    5. Evita di mettere tutti in copia quando mandi una mail
    Ultimo consiglio, ma non meno importante: evita, quando mandi una mail aziendale, di mettere in copia anche persone non direttamente interessate alla conversazione. Spesso le persone che sono in CC tendono a non leggere quelle mail pertanto non farai altro che appesantire la loro casella di posta e usare ancora di più i server. Manda le mail alle persone che sono davvero coinvolte in quello che dici, le altre, piuttosto, aggiornale ogni tanto senza intasare la loro posta.

    https://karmametrix.com/it/blog/sost...mi%20di%20CO2.

  3. #3
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    02 Apr 2023
    Messaggi
    11,041
     Likes dati
    22
     Like avuti
    1,645
    Mentioned
    108 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Quanto inquina una e-mail?

    Citazione Originariamente Scritto da Gastida Visualizza Messaggio
    Hai inviato una mail anziché fare una telefonata perché non avevi il tempo, hai scritto al tuo collega per verificare se partecipasse alla riunione anziché alzarti dalla scrivania e chiederglielo direttamente. Oppure hai voluto mettere per iscritto quanto si è detto nell’ultima call perché “resti”.

    Sono tutte azioni “lecite” e che ognuno di noi compie ogni giorno senza pensarci. Già, ma hai mai pensato a quanto inquina una mail? Molto più di quanto tu creda, come scopriremo in questo articolo.

    Tutti i messaggi di posta elettronica inquinano non poco. Stando a quanto dice Ademe, Agenzia francese per l’ambiente e la gestione dell’energia, una mail da 1 megabyte emette circa 19 grammi di CO2.

    Di per sé non sembra un grande numero, ma prova a pensare più in grande. Immagina un’azienda di 50 dipendenti in cui ognuno invia 5 mail al giorno per 5 giorni alla settimana. In una giornata, ognuno di loro produce 95 grammi di CO2 che, moltiplicati per 50, fanno ben 4750 grammi di CO2! Se moltiplichiamo questo numero per 5, quanti sono i giorni lavorativi in questa azienda (senza contare il weekend), arriviamo a 23750 grammi di CO2, vale a dire più di 23 tonnellate!

    Per capirci meglio: se una macchina produce circa 150 grammi di CO2 per Km è come dire che 5 mail al giorno mandate da 50 dipendenti in una settimana lavorativa equivalgono a quasi un viaggio in auto da Milano a Reggio Emilia (che distano 154 km).

    Cosa significa questo? Che mentre percepiamo “facilmente” quanto inquina un’automobile e, volendo, possiamo scegliere forme di mobilità sostenibile come il treno o il carpooling, difficilmente siamo consapevoli di quanto inquini una mail.

    La usiamo infatti molto spesso e per qualsiasi cosa anche quando basterebbe, come dicevamo prima, andare a parlare direttamente con il collega o fare una breve telefonata. Così come per scambiarsi file e informazioni si potrebbe usare il cloud.

    Nel mondo aziendale, peraltro, non è una sorpresa: l’email è il secondo canale più usato per condividere i contenuti con i colleghi relativamente all’azienda, al settore ecc…: a farlo, secondo il Demand Gen Report è il 70% dei professionisti.

    Ma la mail non è solo uno strumento di comunicazione tra le persone: secondo il Content Marketing Institute, l’87% dei marketer B2B usa la posta elettronica come canale di distribuzione.

    L’inquinamento della mail è dovuto al fatto che nell’inviare un messaggio di posta elettronica c’è il consumo energetico del computer insieme a quello dei server che aiutano a far arrivare il messaggio a destinazione.

    Come sappiamo, i server, già di loro, consumano una notevole quantità di energia elettrica non solo per essere alimentati ma per il loro sistema di raffreddamento. Ecco perché cambia molto se invii una mail da 1 megabyte o da 10 megabyte: la quantità di energia che serve ai server per funzionare e raffreddarsi è indubbiamente maggiore.

    La mail dunque è un esempio di digital footprint che ha un effetto sull’ambiente.

    È vero: possiamo scegliere dei server che utilizzano energia rinnovabile – e non sarebbe affatto una cattiva idea – ma oltre a questo ci sono delle buone azioni che ognuno di noi può fare per ridurre l’inquinamento delle mail.

    Ecco alcuni consigli pratici, da applicare già da oggi:

    1. Chiediti se è davvero necessario inviare quella mail
    Prima di inviare una mail chiediti se puoi far arrivare il tuo messaggio in modo diverso. Per esempio: puoi chiamare la persona e confrontarti per telefono? Oppure può essere più proficuo organizzare un incontro? Optare per l’una o l’altra soluzione potrebbe ridurre considerevolmente il numero di mail: ne basta giusto una per organizzare quando vederti con quella persona o per chiederle quando vi potete sentire.

    Ancora: è un collega che incontrerai tra poco al lavoro? Se sì, è proprio necessario che tu gli scriva mentre sei in metro, magari dal cellulare? Se non è niente di urgente – e se lo fosse forse meglio una chiamata – aspetta di vederlo per confrontarti dal vivo.

    2. Comprimi gli allegati e usa il cloud
    Stai per inviare una mail con un allegato di 10 mega? Prova a ridurlo: online ci sono tanti tool gratuiti per comprimere pdf, immagini, power point e quant’altro.

    Oppure usa il cloud: in questo modo eviterai di inviare e ricevere mail in continuazione per conoscere le varie modifiche. Ti arriverà giusto una segnalazione quando la persona ha introdotto qualche cambiamento. Inoltre, potrai visionare il documento in qualunque momento senza avere la necessità che qualcuno ti avvisi con un messaggio di posta.

    3. Disiscriviti dalla newsletter che non ti interessano
    Lo facciamo tutti: ci iscriviamo alle newsletter pensando che riusciremo a leggerle però questo spesso non accade. Fai allora una disamina di tutte quelle mail che hai ricevuto e non hai mai aperto: se sono passati mesi o addirittura anni, vuol dire che non ti interessano! In questo caso, vai sul pulsante ad hoc e annulla la sottoscrizione. L’ambiente ringrazierà.

    4. Cancella le email inutili
    Fare un repulisti della propria posta elettronica è importante. Ci sono persone che lasciano nella propria casella di posta email che risalgono a 5 o 10 anni prima. A meno che non sia per un motivo in particolare – ma in qual caso meglio salvarla altrove ché non si sa mai – cancella le mail vecchie. Inoltre, svuota costantemente il cestino.

    5. Evita di mettere tutti in copia quando mandi una mail
    Ultimo consiglio, ma non meno importante: evita, quando mandi una mail aziendale, di mettere in copia anche persone non direttamente interessate alla conversazione. Spesso le persone che sono in CC tendono a non leggere quelle mail pertanto non farai altro che appesantire la loro casella di posta e usare ancora di più i server. Manda le mail alle persone che sono davvero coinvolte in quello che dici, le altre, piuttosto, aggiornale ogni tanto senza intasare la loro posta.

    https://karmametrix.com/it/blog/sost...mi%20di%20CO2.
    E poi scrivi sui forum per compensare, poi leggi come avviene una telefonata nel 2023.

 

 

Discussioni Simili

  1. la posta elettronica
    Di assurbanipal nel forum Fondoscala
    Risposte: 9
    Ultimo Messaggio: 27-02-12, 00:38
  2. Pec - Posta Elettronica Certificata
    Di Alessandro nel forum Fondoscala
    Risposte: 21
    Ultimo Messaggio: 01-05-10, 13:34
  3. Risposte: 188
    Ultimo Messaggio: 03-03-08, 07:46
  4. Posta Elettronica
    Di Liberale nel forum Fondoscala
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 16-05-06, 14:32
  5. La posta elettronica? Come una raccomandata
    Di pensiero nel forum Scienza e Tecnologia
    Risposte: 4
    Ultimo Messaggio: 26-03-04, 01:10

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito