Ormai l’Italia è in coma irreversibile, almeno sul fronte cinematografico.
Tutta la sua produzione si concentra sempre e solo su due generi: commedioline e drammini. Entrambi, ma soprattutto il secondo, in ambito famigliare.
Sembra che non siamo capaci a produrre nulla di diverso. Ogni anno escono film con le stesse tematiche trite e ritrite: famiglie per bene che tanto per bene non lo sono, lui che tradisce lei, lei che ha un ritorno di fiamma per l’amico del liceo, la figlia adolescente in conflitto con un genitore, fratelli che si odiano per un’eredità, ecc. ecc.
Ho visto alcuni mesi fa “Siccità” di Virzì e all’inizio avevo apprezzato il coraggio di provare uno scenario nuovo. Poi, finita l’introduzione dell’ambientazione distopica, riecco partire il solito intreccio di drammi famigliari visti e rivisti migliaia di volte. Una buona idea subito naufragata per tornare ai soliti cliché. Che differenza c'è con "I migliori giorni" o "Perfetti sconosciuti" ecc. ecc? Cosa aggiungono di nuovo sul tema?
Perché in Italia non si riesce più a produrre nulla di diverso?
Quando si è girato un film di fantascienza? Solo “Nirvana” di Salvatores. Uno in tutta la storia del nostro cinema.
Quando si è fatto un fantasy? Mai.
Quando un film sui fumetti? Solo il recente “Diabolik”.
Quando un film storico? Dopo la morte di Visconti, solo “Il mestiere delle armi”.
Quando un bel noir? Un thriller?
Quando in film gotico su vampiri o lupi mannari?
Quando un film horror? Dopo l’era di Dario Argento il nulla.
Quando un western? Morto Sergio Leone è morto anche quel genere.
Quando una storia di fantasmi?
Quando un bel biopic? Solo Sorrentino su Andreotti o il disastroso "Hammamet" di Amelio.
Quando una rivisitazione di qualche opera teatrale?
Quando un film di guerra? Qualcosa come il meraviglioso “La caduta – Gli ultimi 100gg di Hitler” ma sulle nostre guerre?
Mi fermo qui ma si potrebbe continuare.
Quando si pongono queste domande la risposta spesso è che non si dispone del budget delle produzioni straniere. Ma sono solo scuse perché in ognuno dei generi citati si trovano film belli a basso costo.
Secondo me il problema sta nel manico: gli addetti ai lavori non capiscono nemmeno il settore in cui lavorano. Danno per scontato che, essendo la famiglia l’istituzione più amata dagli italiani, allora questi ultimi vogliano solo vedere film (o leggere libri) su questo tema/genere. Queste persone propongono ciò che secondo loro è quello che il mercato vuole, ma dimostrano solo di non conoscerlo per niente. Infatti se si consultano le classifiche dei primi 100 incassi al botteghino, le commedioline e i drammini famigliari non entrano mai tra i primi 10, raramente tra i primi 15 e di solito stanno dalla 20esima posizione in giù. In Italia, ovviamente, perché all'esterno non arrivano nemmeno!
Quindi nonostante il mercato dimostri interesse per altri generi, immancabilmente i produttori italiani investono sempre solo e unicamente nel solito cinema trito e ritrito.
Poi vanno in giro a lamentarsi che il cinema (italiano) è in crisi di incassi.