L’Operazione Barbarossa, il piano tedesco di invasione dell’Unione Sovietica durante la Seconda guerra mondiale, prevedeva l’occupazione di una gran parte del territorio sovietico, fino alla “linea Volga-Archangelsk”, o Linea AA, un’ipotetica linea che si stendeva dalla città portuale di Archangelsk, nella Russia settentrionale, fino alla città di Astrakhan, sul Mar Caspio, a sud. Mentre l’esercito tedesco avanzava attraverso l’Europa orientale, i paesi che finivano sotto il controllo nazista venivano sottoposti all’autorità di Alfred Rosenberg, Ministro del Reich per i territori occupati.

Rosenberg era un ideologo nazista estremamente influente, probabilmente uno dei principali assertori delle teorie naziste sulla superiorità razziale. Rifiutava il cristianesimo ed era uno dei fondatori del cosiddetto Cristianesimo positivo, che mescolava i principi della purezza razziale con alcune credenze cristiane e con l’ideologia nazista: una “religione” che avrebbe dovuto rassicurare i molti cristiani tedeschi.

Hitler voleva suddividere i territori orientali in sei “Reichskommissariat”, ciascuno amministrata da un Reichskommissar:

-Reichskommissariat Ostland (RKO), che comprendeva i paesi baltici, la Bielorussia, e alcune aree della Russia occidentale; questo commissariato funzionò tra il 1941 e il 1944/45.
-Reichskommissariat Ucraina (RKU), che comprendeva parte dell’Ucraina, parte della Moldavia e la Crimea. Successivamente si estese fino al fiume Volga; funzionò tra il 1941 e il 1944.
-Reichskommissariat Don-Wolga: questo Reichskommissariat non fu mai creato, ma doveva comprendere il territorio che si estendeva dal Mare d’Azov fino alla Repubblica tedesca del Volga;
-Reichskommissariat Moskowien (RKM): questo commissariato non fu mai completamente istituito, ma era destinato a governare Mosca e il resto della Russia europea, tranne due territori assegnati alla Finlandia, la Karelia e la penisola di Kola;
-Reichskommissariat Kaukasus (RKK), che doveva comprendere la Russia meridionale e il Caucaso, ma anche questo non fu mai completamente istituito, perché l’avanzata tedesca si arrestò;
-Reichskommissariat Turkestan (RKT), che doveva comprendere le cinque repubbliche dell’Unione Sovietica in Asia Centrale. Questo progetto fu accantonato per ordine di Hitler, che preferì concentrare le sue forze nella Russia europea.

L’Alto Comando Nazista era consapevole che i territori orientali sarebbero stati difficili da amministrare, e quindi Hitler pretese che i Reichskommissar riferissero e rispondessero solo a lui.

Le truppe naziste riuscirono a conquistare vaste aree dell’Unione Sovietica, ma l’Operazione Barbarossa si concluse alle porte di Mosca, che non cadde mai in mano tedesca, anche grazie alle difficili condizioni climatiche: il freddo fu un grande alleato dei sovietici, oltre agli effetti collaterali degli abusi di Pervitin -alias- metamfetamina. Sul fronte orientale si svolsero alcune delle battaglie più cruente e sanguinose della seconda guerra mondiale, e durante i quattro anni di ostilità morirono decine di milioni di persone, tra civili e militari.

I cinque milioni di soldati sovietici catturati dai tedeschi non furono mai trattati secondo le regole imposte dalla Convenzione di Ginevra per i prigionieri di guerra. Subirono il Piano Fame, una delle direttive all’interno del Lebensraum, progettato per cancellare dal pianeta ebrei, zingari e slavi, ai quali veniva praticamente impedito l’accesso al cibo. A titolo di esempio, nel ghetto di Minsk, gli ebrei avevano a disposizione circa 420 calorie al giorno, che erano comunque molte di più rispetto alle 184 che spettavano a chi era rinchiuso nel ghetto di Varsavia. Solo nel primo anno di guerra, morirono di fame e stenti da uno a due milioni di soldati sovietici, deliberatamente lasciati senza cibo.

Documenti recuperati alla fine della guerra hanno rivelato uno dei tanti piani folli di Hitler: la totale distruzione di Mosca. Inizialmente la città doveva essere la capitale di tutta l’area orientale, ma durante il corso della guerra il Führer cambiò idea: Mosca doveva essere rasa al suolo e tutti i suoi abitanti, slavi, sterminati. Poi, una parziale demolizione del Canale di Mosca avrebbe allagato la città, trasformandola in un lago artificiale.

In quegli spazi immensi, dotati di risorse apparentemente infinite, che Hitler – nella sua grossolana visione – considerava quasi disabitati, la Germania nazionalsocialista avrebbe trovato uno sfogo decisivo. La Russia sarebbe diventata quello che l'India era stata per il Regno Unito: «Grazie all'Ucraina torneremo a diventare un paese esportatore di grano per tutt'Europa [...] Agli ucraini forniremo fazzoletti, collane di vetro come gioielli e quant'altro solitamente piace a un popolo coloniale».