"Ma questa parola [anarchia], ci dicono, sveglia nello spirito la negazione dell'ordine portando l'idea di disordine, caos. Cerchiamo, tuttavia, di intenderci. Di quale ordine si tratta? E' dell'armonia che sogniamo noi anarchici? Dell'armonia che si stabilirà liberamente nelle relazioni umane, quando l'umanità cesserà di essere divisa in due classi, di cui l'una sacrificata a profitto dell'altra? Dell'armonia che sorgerà spontaneamente dalla solidarietà degli interessi, quando tutti gli uomini formeranno una sola famiglia, quando ciascuno lavorerà per il benessere di tutti e tutti per il benessere di ciascuno? Evidentemente no. Coloro che rimproverano all'anarchia d'essere la negazione dell'ordine non parlano di questa armonia dell'avvenire; essi parlano dell'ordine come lo si concepisce nella nostra attuale società. Vediamo dunque che cosa è quest'ordine che l'anarchia vuole distruggere. L'ordine, ciò che essi intendono per ordine, è per nove decimi dell'umanità l'obbligo di lavorare per procurare il lusso, le gioie, la soddisfazione delle passioni più esecrabili a un pugno di fannulloni. L'ordine è, per questi nove decimi, la privazione di tutto quanto è condizione necessaria d’una vita igienica e di uno sviluppo razionale delle attività mentali. Ridurre i nove decimi dell’umanità allo stato di bestie da soma, viventi giorno per giorno, senza osare mai di pensare alle gioie procurate all’uomo dallo studio delle scienza, dalla creazione artistica – ecco l’ordine!” P. A. Kropotkin (da Umanità Nova n. 4 del 05/02/2023)