Amazon ha deciso di rivedere il proprio metodo di approvvigionamento dei prodotti e di interrompere il proprio rapporto con oltre 20mila vendor europei. Secondo quanto riporta La Repubblica, l’azienda di Seattle avrebbe inviato a tutti i soggetti interessati una mail, informandoli della scelta effettuata.

Nella missiva, il colosso dell’ecommerce avrebbe indicato a ciascun venditore la data dalla quale smetterà di rifornirsi di prodotti, invitandolo a vendere direttamente i propri prodotti sulla piattaforma attraverso Amazon Marketplace, in qualità di venditore terzo.

Il cambio di rotta della società statunitense non sorprende gli addetti ai lavori. “Il 3 marzo del 2019 – spiega infatti sempre a La Repubblica la senior partner di Netcomm e presidente di Brandon Group Paola Marzario – la stessa cosa è accaduta negli Stati Uniti e da allora cercavo di avvertire i distributori di prepararsi. A breve Amazon chiuderà i contratti anche con brand diretti che non realizzano volumi interessanti”.

Secondo Marzario, la scelta di Amazon, che nasce anche con l’intento di trasformare in seller i vendor, rappresenta per questi ultimi un’opportunità da cogliere per digitalizzarsi e irrompere non solo sul marketplace dell’azienda di Seattle, ma anche sugli oltre duecento altri presenti in Europa. “Questa decisione - commenta il presidente di Netcomm Roberto Liscia - è la legittima scelta di un retailer che cerca di contenere i costi nella sua catena di approvvigionamento e di tenere bassi i prezzi per i consumatori”.

In una nota, Amazon ha affermato che continuerà a rifornirsi di prodotti da grossisti e distributori che sono anche proprietari del marchio o hanno un accordo con il produttore per distribuirne i prodotti in esclusiva. Gli altri dovranno invece adeguarsi e cambiare radicalmente i propri modelli di vendita, considerando una stima che individua nel 30% la quota dei ricavi che molte aziende europee dovevano finora al proprio accordo con la big tech.

https://www.wired.it/article/amazon-...europa-italia/