Destra terminale addio

[Draigo]

Però farei un distinguo: durante la guerra fredda, una posizione favorevole alla collocazione dell'Italia nell'Alleanza atlantica poteva avere un fondamento. Per quanto il blocco occidentale fosse già all'epoca sinonimo di putridume liberaldemocratico, i paesi del patto di Varsavia erano sotto il tallone di regimi totalitari, collettivisti e sanguinari che spesso e volentieri negavano i principi più sacri. Peraltro, allora nei paesi occidentali - USA inclusi - il diritto naturale era meno disconosciuto di quanto è avvenuto successivamente. È a partire dagli anni '80 e, soprattutto, dal crollo del muro di Berlino in poi che ogni posizione 'atlantica' ha perso ogni ragion d'essere.

Preferire l'Atlantico a Mosca poteva essere giustificato sulla base del fatto che sotto gli USA al massimo venivi messo in carcere ("dei nostri nomi il carcere ribocca...") con qualche scusa invece che essere mandato in Siberia a crepare. Sono i meglio i conservacucchi che rincorrono omosessuali o token-ni**ers perchè sono l'equivalente della sinistra liberaldemocratica con 20 anni di ritardo o la sinistra liberaldemocratica stessa che ti sbatte in carcere se dici una parola sbagliata? Oggi come oggi sono meglio i primi, ovviamente. Tra 20 anni non sapremo cosa vorranno i liberal, probabilmente torture pubbliche, certo è però che stando coi conservatori saremo comunque tutti in galera.

[IlWehrwolf]

Ricordiamoci che i neoconservatori vengono dalla sinistra di Trotskj

[Giò]

Preferire l'Atlantico a Mosca poteva essere giustificato sulla base del fatto che sotto gli USA al massimo venivi messo in carcere ("dei nostri nomi il carcere ribocca...") con qualche scusa invece che essere mandato in Siberia a crepare. Sono i meglio i conservacucchi che rincorrono omosessuali o token-ni**ers perchè sono l'equivalente della sinistra liberaldemocratica con 20 anni di ritardo o la sinistra liberaldemocratica stessa che ti sbatte in carcere se dici una parola sbagliata? Oggi come oggi sono meglio i primi, ovviamente. Tra 20 anni non sapremo cosa vorranno i liberal, probabilmente torture pubbliche, certo è però che stando coi conservatori saremo comunque tutti in galera.

Certo, questo è indubbio.

[IlWehrwolf]

Nella destra vi entrano anche i naziskin?

[IlWehrwolf]

Nella destra vi entrano anche i naziskin?

O meglio cosa ne pensate dei fenomeni come i nazi-skin?

[IlWehrwolf]

E della destra tradizionalista di Evola?

[sandro.mcm]

Sono d'accordo, però per onestà intellettuale non dobbiamo distorcere le posizioni altrui.
Nella loro ottica, i filo-ucraini della DR ritengono che l'Ucraina possa combattere la Russia, sfruttando l'aiuto occidentale, ma al tempo stesso mantenendo (o aspirando a mantenere) una posizione autonoma. Peraltro, questa è la linea di molti movimenti della destra nazionalista ucraina.
Per quel che mi riguarda, è un discorso totalmente miope e privo di fondamento nella realtà, ma non può essere considerato 'intenzionalmente' filo-atlantista.

Il discorso di Adinolfi è che sostanzialmente Usa e Putin stiano a livello sostanziale soffiando dalla stessa parte e che questo conflitto alla fine dei conti serva ad indebolire l'Europa e a rafforzare la presenza Nato di cui in molti si stavano cominciando a chiedere se ancora avesse senso. Vede in pratica un deja vu di quanto avvenne nel dopo Yalta nel quale l'abbaiarsi contro reciproco e la perenne minaccia di un conflitto che avrebbe potuto esplodere da un momento all'altro, era una strategia di governo del depredato Vecchio Continente uscito sconfitto dalla II guerra mondiale. Ora ovviamente ho semplificato all' estremo, ma al di là delle posizioni che possono essere legittime o meno, verosimili o fantasiose, quello che da fastidio è la sua supponenza dell' atteggiarsi a unico lettore degli avvenimenti geopolitici, e chiunque ponga in discussione qualsiasi parola delle sue logorroiche esposizioni viene tacciato di essere un "terminale", un miope, un ignorante nella migliore delle ipotesi. Non che sull' altro fronte si ravvisi comunque poi molta sanità dialettica comunque a dirla tutta. E la cosa che mi dispiace e che dallo scoppio del conflitto anche persone che ho sempre reputato capaci di analisi interessanti e mai banali, si siano appiattite e abbiano perso lucidità nel loro schierarsi.

[IlWehrwolf]

Il discorso di Adinolfi è che sostanzialmente Usa e Putin stiano a livello sostanziale soffiando dalla stessa parte e che questo conflitto alla fine dei conti serva ad indebolire l'Europa e a rafforzare la presenza Nato di cui in molti si stavano cominciando a chiedere se ancora avesse senso. Vede in pratica un deja vu di quanto avvenne nel dopo Yalta nel quale l'abbaiarsi contro reciproco e la perenne minaccia di un conflitto che avrebbe potuto esplodere da un momento all'altro, era una strategia di governo del depredato Vecchio Continente uscito sconfitto dalla II guerra mondiale. Ora ovviamente ho semplificato all' estremo, ma al di là delle posizioni che possono essere legittime o meno, verosimili o fantasiose, quello che da fastidio è la sua supponenza dell' atteggiarsi a unico lettore degli avvenimenti geopolitici, e chiunque ponga in discussione qualsiasi parola delle sue logorroiche esposizioni viene tacciato di essere un "terminale", un miope, un ignorante nella migliore delle ipotesi. Non che sull' altro fronte si ravvisi comunque poi molta sanità dialettica comunque a dirla tutta. E la cosa che mi dispiace e che dallo scoppio del conflitto anche persone che ho sempre reputato capaci di analisi interessanti e mai banali, si siano appiattite e abbiano perso lucidità nel loro schierarsi.

Condivido.

[Giò]

Il discorso di Adinolfi è che sostanzialmente Usa e Putin stiano a livello sostanziale soffiando dalla stessa parte e che questo conflitto alla fine dei conti serva ad indebolire l'Europa e a rafforzare la presenza Nato di cui in molti si stavano cominciando a chiedere se ancora avesse senso. Vede in pratica un deja vu di quanto avvenne nel dopo Yalta nel quale l'abbaiarsi contro reciproco e la perenne minaccia di un conflitto che avrebbe potuto esplodere da un momento all'altro, era una strategia di governo del depredato Vecchio Continente uscito sconfitto dalla II guerra mondiale. Ora ovviamente ho semplificato all' estremo, ma al di là delle posizioni che possono essere legittime o meno, verosimili o fantasiose, quello che da fastidio è la sua supponenza dell' atteggiarsi a unico lettore degli avvenimenti geopolitici, e chiunque ponga in discussione qualsiasi parola delle sue logorroiche esposizioni viene tacciato di essere un "terminale", un miope, un ignorante nella migliore delle ipotesi. Non che sull' altro fronte si ravvisi comunque poi molta sanità dialettica comunque a dirla tutta. E la cosa che mi dispiace e che dallo scoppio del conflitto anche persone che ho sempre reputato capaci di analisi interessanti e mai banali, si siano appiattite e abbiano perso lucidità nel loro schierarsi.

Sono d'accordo sul fatto che i toni ormai siano esasperati e che si sia persa una certa dose di lucidità. Spesso da entrambe le parti. Aggiungo però che questo è anche frutto dell'esacerbarsi della contrapposizione che, in seno all'area di destra radicale, s'è creata tra il 2013 e il 2014 proprio sulla questione russo-ucraina. Contrapposizione che ha generato rancori ed avversioni reciproche col tempo sopite ma poi riacutizzatisi proprio in occasione dello scoppio del conflitto. È all'interno di questa dinamica che, purtroppo, s'inserisce l'atteggiamento di Adinolfi di cui parli. Devo dire per onestà che almeno Adinolfi porta avanti una posizione coerente dal 2014, pur essendo sbagliata. Quelli che mi suscitano ancor più perplessità sono i filo-ucraini dell'ultimo minuto, che magari fino a non poco tempo fa erano pure filo-russi e filo-putiniani (esempio emblematico quello di Alfonso Piscitelli, che però, pur continuando a scrivere su Il Primato nazionale, adesso si è spostato addirittura su posizioni politiche liberali, ancorché di destra). Ad ogni modo, la triste verità è che il nostro ambiente politico si scanna su una questione simile, ma è sempre più irrilevante e vive da tempo una crisi che, con il passare degli anni, si aggrava sempre di più. Se penso al periodo tra il 2013 ed il 2018, dove comunque una certa vitalità c'era ancora, sembra quasi che sia passata un'era geologica.

[IlWehrwolf]

Sono d'accordo sul fatto che i toni ormai siano esasperati e che si sia persa una certa dose di lucidità. Spesso da entrambe le parti. Aggiungo però che questo è anche frutto dell'esacerbarsi della contrapposizione che, in seno all'area di destra radicale, s'è creata tra il 2013 e il 2014 proprio sulla questione russo-ucraina. Contrapposizione che ha generato rancori ed avversioni reciproche col tempo sopite ma poi riacutizzatisi proprio in occasione dello scoppio del conflitto. È all'interno di questa dinamica che, purtroppo, s'inserisce l'atteggiamento di Adinolfi di cui parli. Devo dire per onestà che almeno Adinolfi porta avanti una posizione coerente dal 2014, pur essendo sbagliata. Quelli che mi suscitano ancor più perplessità sono i filo-ucraini dell'ultimo minuto, che magari fino a non poco tempo fa erano pure filo-russi e filo-putiniani (esempio emblematico quello di Alfonso Piscitelli, che però, pur continuando a scrivere su Il Primato nazionale, adesso si è spostato addirittura su posizioni politiche liberali, ancorché di destra). Ad ogni modo, la triste verità è che il nostro ambiente politico si scanna su una questione simile, ma è sempre più irrilevante e vive da tempo una crisi che, con il passare degli anni, si aggrava sempre di più. Se penso al periodo tra il 2013 ed il 2018, dove comunque una certa vitalità c'era ancora, sembra quasi che sia passata un'era geologica.

Ogni cosa che dovrebbe unire l'area sembra invece fatta per dividerla...