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Discussione: Destra terminale addio

  1. #1
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    Predefinito Destra terminale addio

    Fra il 2022 e il 2023 in Italia abbiamo assistito al trionfo del progressismo neomarxista che ha utilizzato i Fratelli d’Italia come cavallo di Troia per blindare la sinistra dentro la stanza dei bottoni. Le prime mosse del governo Meloni non lasciano dubbi sugli indirizzi di questo “nuovo” gabinetto. La Meloni non fa altro che ripetere come un pappagallo il mantra “europeismo-atlantismo”, ha assunto in toto la narrazione antifascista preconfezionata dalle sinistre, inoltre ha ufficialmente garantito, con tanto di ordine del giorno alla Camera, che la legge sull’aborto non verrà toccata… e, dulcis in fundo, ha confermato la STASI antirazzista, ovvero la grottesca commissione antiodio della senatrice Segre che continuerà a sorvegliare e punire i sentimenti dei cittadini!

    L’elenco potrebbe essere ancora molto lungo, ma i dati sopra citati sono più che sufficienti a dimostrare che in Italia la Destra non esiste e che la “fratellanza” meloniana deve intendersi in senso massonico. Insomma avremo l’ennesimo governo mondialista che continuerà a succhiare sangue ai ceti produttivi…

    Fra le riflessioni che si possono fare, osserviamo che la sinistra rappresenta lo spirito stesso della società dei consumi, quindi le oligarchie finanziarie saranno sempre schierate coi progressisti: il consumismo è la più compiuta realizzazione del comunismo, poiché ha realizzato quelle condizioni di omologazione e di massificazione sognate dal marxismo, in particolare ha attuato la cancellazione dei legami famigliari. Le masse vivono nel perenne inseguimento di un futuro orgiastico che promette soldi e potere per tutti ma che in realtà non dà nulla a nessuno: per chi sa leggere gli avvenimenti con un minimo di onestà intellettuale questa truffa era implicita fin dalle origini della concezione “progressista” del mondo…

    Ma occorre anche rilevare che la classe politica della “destra” italiana è inadeguata sul piano antropologico prima ancora che su quello politico! Come negli anni ‘90 gli ex missini di Alleanza Nazionale furono immediatamente assorbiti nel buco nero centrista, così è accaduto col partito di Giorgia Meloni. La Lega, che fino a tempi non troppo lontani ancora chiedeva l’abolizione della legge Mancino, a fine 2019 ha avviato un processo di putrefazione moderata che ha ridotto i leghisti a diventare dei democristiani qualsiasi, mentre Salvini si dibatte in penose sofferenze derivanti da una grave forma di dissociazione della personalità…

    In un momento come questo si impone una riflessione sull’area che è stata definita sovranista e/o populista, che nel periodo 2016-2019 sembrava sul punto di sfondare il soffitto di cristallo e che, dopo la pandemia covid, sembra essere evaporata (almeno in Italia, mentre in altri paesi l’area antagonista si mostra vitale e propositiva…). Un interessante testo per riflettere sullo smarrimento dell’area identitaria è Destra terminale addio di Gabriele Adinolfi. L’autore giudica in modo estremamente severo un certo mondo della destra radicale che ha manifestato la tendenza a estraniarsi dalla realtà e ripercorre le tappe che hanno portato a questa situazione; in particolare Adinolfi si sofferma su un complottismo paranoico che viene accettato e diffuso senza l’opportuno vaglio delle fonti, degli indizi, delle prove…

    Inoltre un altro fenomeno deprecabile è quello della reazione contraria per riflesso condizionato. Ad esempio di fronte all’arroganza del sionismo ci si schiera sempre e comunque con l’Iran, di fronte ai petulanti piagnistei femministi ci si schiera coi Talebani, di fronte all’imperialismo yankee ci si schiera istintivamente con una Russia che giustifica la guerra in Ucraina con surreali motivazioni antifasciste… Si tratta di scelte fatte sull’onda emotiva, che talvolta possono avere fondamento, ma che non vengono soppesate tenendo conto della complessità del reale e di conseguenza finiscono per essere inutili se non controproducenti per la dialettica politica. In questo modo il militante politico perde contatto con la realtà e viene facilmente additato come esempio di comportamento mentalmente disturbato.

    Da questo punto di vista il saggio di Adinolfi è utile perché mette in guardia dal pericolo dell’autoghettizzazione, tuttavia l’autore si limita alla critica senza proporre chiaramente una strada alternativa. Qualche spunto in tal senso può venire dalla postfazione di Adriano Scianca, che richiama l’attenzione sull’interessante fenomeno dei “pentiti”, ovvero intellettuali di sinistra che, soprattutto nel periodo pandemico, hanno assunto posizioni antisistema: Fusaro, Freccero, Cacciari, Agamben… Intellettuali che hanno fatto parte del mainstream che prendono posizioni di questo genere fanno sperare che possano manifestarsi delle modalità per “pensare altrimenti”.

    La cultura della destra radicale può dare buoni frutti se inserita nel contesto più ampio della cultura antisistema, dell’informazione alternativa, di nuove visioni del mondo che possono sovvertire l’attuale paradigma del pensiero unico liberal. L’area della destra radicale è sempre stata una delle più originali voci del panorama
    ideologico e deve continuare a farsi sentire, pur con opportuni riposizionamenti. Il problema non è quello di “cambiare idea”, ma di assumere posizioni che siano frutto di scelte maturate da una riflessione articolata e motivata in maniera convincente. Bisogna parlare a quel 40% di elettori che non vanno più alle urne, nonché ai gaglioffi che hanno votato la Meloni e che saranno presto delusi. La messe è molta e i mietitori sono pochi: occorre uno sforzo missionario per annunciare all’opinione pubblica un modo nuovo di vedere il mondo. La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti: STUDIARE!

    Come diceva l’idolo della sinistra don Milani, i ceti dominanti signoreggiano sui subalterni perché hanno studiato di più, perché conoscono più parole, perché sono in grado di costruire una narrazione e di darla a bere con la manipolazione del linguaggio… La sinistra a suo tempo ha capito perfettamente questa lezione e ha creato fitte ragnatele di operatori culturali che hanno paralizzato il mondo della conoscenza, creando un ambiente invivibile per chi tenti di esercitare il pensiero critico.

    Al momento un’alternativa politica in senso istituzionale non è nemmeno all’orizzonte: come si diceva l’attuale sistema è la riedizione del comunismo, ma proprio per questo non si può rinunciare al valore fondamentale della testimonianza, seguendo lo spirito dei grandi dissidenti del blocco sovietico. La speranza è di arrivare al tracollo del sistema con un numero di intelligenze libere sufficienti a far trionfare la Forza della Verità e a ricostruire un mondo a misura d’uomo. In questo senso il testo di Adinolfi è un utile contributo che invita all’abbandono di atteggiamenti sterili o autolesionisti per imboccare il virtuoso percorso della Renovatio mundi.

    Gabriele Adinolfi, Destra terminale addio, Italia Storica, Genova 2022, p. 108.




  2. #2
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    Predefinito Re: Destra terminale addio

    Dispiace dirlo, ma determinate prediche da certi pulpiti non si possono sentire.
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  3. #3
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    Predefinito Re: Destra terminale addio

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Dispiace dirlo, ma determinate prediche da certi pulpiti non si possono sentire.
    Ti riferisci ad Adinolfi?

  4. #4
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    Predefinito Re: Destra terminale addio

    Citazione Originariamente Scritto da IlWehrwolf Visualizza Messaggio
    Ti riferisci ad Adinolfi?
    Sì, ma non solo: a tutti coloro che sulla guerra russo-ucraina hanno assunto un atteggiamento sempre più marcatamente anti-putiniano ed anti-russo.
    Ovviamente, lo dico con il massimo rispetto per le persone summenzionate. Non è problema di persone, ma di posizioni espresse e, talvolta, dei toni utilizzati per esporle.
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    Predefinito Re: Destra terminale addio

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Sì, ma non solo: a tutti coloro che sulla guerra russo-ucraina hanno assunto un atteggiamento sempre più marcatamente anti-putiniano ed anti-russo.
    Ovviamente, lo dico con il massimo rispetto per le persone summenzionate. Non è problema di persone, ma di posizioni espresse e, talvolta, dei toni utilizzati per esporle.
    E sulla questione della destra cosa ne pensi? E' davvero alla stadio terminale?

  6. #6
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    Predefinito Re: Destra terminale addio

    Citazione Originariamente Scritto da IlWehrwolf Visualizza Messaggio
    E sulla questione della destra cosa ne pensi? E' davvero alla stadio terminale?
    Sì, perché è un'area che, col tempo, ha aggravato i propri difetti ed i suoi limiti sono emersi sempre di più.
    Solo che, spesso, chi denuncia l'esistenza di una "destra terminale" è parte del problema.
    Per esempio, se è vero che certe posizioni euroscettiche sono superficiali e poco meditate, va pure aggiunto che chi oggi pensa che l'Unione Europea possa rappresentare una sorta di futuro Quarto Reich europeo cade in un errore ben peggiore ed esiziale, perché parte dal presupposto falso che l'UE sia una sorta di contenitore vuoto da riempire di contenuti differenti da quelli dominanti.
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  7. #7
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    Predefinito Re: Destra terminale addio

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Dispiace dirlo, ma determinate prediche da certi pulpiti non si possono sentire.
    E' successo qualcosa ad Adinolfi? Da che mi risulta lui è uno degli araldi italiani della "DR per l'Ucraina"
    Dicono che viaggiare sviluppa l'intelligenza. Ma si dimentica sempre di dire che l'intelligenza bisogna averla già prima.-.G. K. Chesterton

  8. #8
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    Predefinito Re: Destra terminale addio

    Citazione Originariamente Scritto da Draigo Visualizza Messaggio
    E' successo qualcosa ad Adinolfi? Da che mi risulta lui è uno degli araldi italiani della "DR per l'Ucraina"
    Sì, esatto. Va detto che è una posizione che tiene fedelmente dal 2014.
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  9. #9
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    Predefinito Re: Destra terminale addio

    Citazione Originariamente Scritto da Draigo Visualizza Messaggio
    E' successo qualcosa ad Adinolfi? Da che mi risulta lui è uno degli araldi italiani della "DR per l'Ucraina"
    Quindi un atlantista...;-)

  10. #10
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    Predefinito Re: Destra terminale addio

    Citazione Originariamente Scritto da IlWehrwolf Visualizza Messaggio
    Quindi un atlantista...;-)
    Adinolfi non si considera certamente tale.
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