Originariamente Scritto da
Gunthr
La caccia al negro del presidente Saied fa impennare le partenze degli africani dalla Tunisia verso l’Italia: nei primi mesi dell’anno sono aumentate dell’800%, mentre dalla Libia, dove opera la Wagner, sono aumentate “solo” dell’80%.
Nei primi mesi dell’anno la quota di migranti che è approdata sulle nostre coste ha origini subsahariane sempre maggiori, a differenza del passato. Per la prima volta i profughi che arrivano dagli stati a sud del Sahara sono più di quelli che arrivano dal Nordafrica.
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A febbraio Kais Saied, il presidente della Tunisia che sta governando in maniera sempre più autoritaria, ha attaccato duramente i molti immigrati subsahariani presenti nel paese, accusandoli di «portare in Tunisia violenza, crimine e altre pratiche inaccettabili». Saied ha inoltre sostenuto che l’immigrazione dai paesi africani faccia parte di un progetto di «sostituzione demografica per rendere la Tunisia un paese unicamente africano, che perda i suoi legami con il mondo arabo e islamico». Saied ha insomma adattato al contesto tunisino la teoria razzista e complottista della “grande sostituzione” assai popolare nell’estrema destra europea e italiana.
Le parole di Saied hanno anche avuto conseguenze concrete: non solo le forze dell’ordine tunisine hanno arrestato diversi migranti senza documenti, ma sono state segnalate varie aggressioni (a Sfax e Tunisi) contro persone originarie dell’Africa subsahariana e molte famiglie si sono ritrovate senza casa, sfrattate dalle abitazioni che avevano in affitto. Nelle ultime settimane le ambasciate a Tunisi di Guinea e Costa d’Avorio hanno ricevuto molte richieste di aiuto ed ospitalità, il che ha portato alla decisione di organizzare voli di rimpatrio.
«Da quando la Tunisia nega ai sub-sahariani la possibilità di affittare una casa o prendere i soldi in banca, loro possono solo lasciare il paese. Alcuni con i cosiddetti “rimpatri volontari”, altri via mare», ha spiegato al Manifesto Britta Rabe, attivista di Alarm Phone, la ong che gestisce un centralino telefonico di assistenza ai migranti nel Mediterraneo.
I dati del ministero dell’Interno sembrano confermare questa ricostruzione: Costa d’Avorio e Guinea sono i due principali paesi di provenienza dei migranti e richiedenti asilo arrivati via mare in Italia nel 2023. Su 15.823 persone arrivate dall’1 gennaio al 9 marzo, 2.383 sono ivoriane, 2.334 guineane. In altre parole: circa una persona su tre fra quelle arrivate via mare in Italia nel 2023 proviene da Costa d’Avorio e Guinea, i due paesi sub-sahariani che negli anni scorsi avevano fornito più lavoratori migranti alla Tunisia.
https://www.ilpost.it/2023/03/13/aum...granti-italia/
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