Originariamente Scritto da
Roul Duke
Uno dei pilastri sul quale si poggia il nazionalsocialismo è la razza, la sua salvaguardia, il suo miglioramento, il suo sviluppo spirituale e materiale - anche in termini di numero di individui ad essa appartenenti - la sua salute. Come si intuisce tra le righe da quanto ha scritto @
Giò, per Mussolini ed il fascismo i motivi di una politica razziale erano una misura dettata dal loro presente: senza l'Etiopia e, di conseguenza, senza la necessità geopolitica di legarsi alla Germania, mai l'Italia avrebbe intrapreso la, seppur blanda, strada della legislazione razzista. Le cose sarebbero continuate esattamente come prima anche nella propaganda. Infatti la misera popolazione indigena della Libia agli occhi di Mussolini e del regime mai ebbe a costituire un problema di natura razziale, nemmeno quando la popolazione delle grandi città della Libia era più o meno costituita da circa il 50% di italiani e quindi il rischio di un meticciamento con i locali era assai alto.
Per i croati la questione era soprattutto di natura religiosa. Anche Codreanu, che fu assolutamente antisemita, scrive che ad un ebreo convertitosi cristiano (cattolico o ortodosso ovviamente) non poteva essere applicata alcuna discriminazione, ma certamente anche il Capitano non ignorava l'esistenza dei marrani, la cui quantità era ed è certamente incommensurabilmente superiore a quella dei sinceramente convertiti.