User Tag List

Pagina 2 di 27 PrimaPrima 12312 ... UltimaUltima
Risultati da 11 a 20 di 262
  1. #11
    Sinistra atlantista
    Data Registrazione
    16 Nov 2022
    Località
    Pozzi Neri, Macroverso
    Messaggi
    1,816
     Likes dati
    441
     Like avuti
    161
    Mentioned
    37 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Elezioni presidenziali in Turchia del 2023

    Domenica 14 maggio in Turchia si vota per eleggere il nuovo presidente e per rinnovare i 600 seggi del parlamento unicamerale del paese. Le attenzioni sono concentrate soprattutto sulle elezioni presidenziali, dato che il presidente uscente Recep Tayyip Erdogan, al governo da circa vent’anni prima come primo ministro e poi come presidente per due mandati consecutivi, secondo i sondaggi ha concrete possibilità di perdere. In questi anni Erdogan ha trasformato la Turchia in un paese sempre meno democratico, e la sua sconfitta sarebbe una notizia di enorme rilevanza anche per il futuro immediato del Medio Oriente, una regione in cui la Turchia di Erdogan ha cercato di imporre una notevole influenza.

    I seggi sono oltre 190mila in tutto il paese, hanno aperto alle 8 di mattina locali (le 7 italiane) e chiuderanno alle 17, cioè le 16 italiane. Ci si aspetta un’affluenza piuttosto alta, in linea con quanto successo nelle precedenti elezioni, e i risultati potrebbero arrivare già nella tarda serata di domenica.

    In Turchia il presidente ha un ruolo molto influente, soprattutto dopo la riforma costituzionale introdotta proprio durante il governo di Erdogan nel 2017. La riforma ha trasformato il paese da repubblica parlamentare a presidenziale, dando al presidente molti più poteri e abolendo la carica di primo ministro: col nuovo sistema il presidente viene eletto direttamente dalla popolazione. Per potersi candidare deve essere un cittadino turco, avere almeno 40 anni e una laurea, oltre ad essere indicato da partiti che abbiano ottenuto almeno il 5 per cento dei voti alle precedenti elezioni o che abbiano almeno 20 seggi in parlamento. Il mandato dura cinque anni.

    Per poter essere eletto al primo turno il candidato presidente deve ottenere almeno il 50 per cento dei voti totali: altrimenti i due candidati più votati vanno al ballottaggio, che nel caso si terrà domenica 28 maggio. Hanno diritto di voto circa 64 milioni di cittadini, di cui oltre 6 milioni potranno votare per la prima volta, mentre 3,4 milioni potranno votare dall’estero. Alle scorse elezioni l’affluenza fu dell’86 per cento.

    Il principale avversario di Erdogan è Kemal Kilicdaroglu, il leader del Partito popolare repubblicano (CHP), il principale partito d’opposizione: è stato scelto come unico candidato da sei partiti dell’opposizione, riuniti in quella che è stata definita la “Tavola dei Sei”. Kilicdaroglu ha 74 anni, è a capo del CHP da quasi 15 anni ed è sotto moltissimi punti di vista l’opposto di Erdogan.

    Pur non essendo particolarmente carismatico, è un politico molto popolare e universalmente noto per la sua onestà e frugalità, che nel corso degli anni ha saputo ottenere alcune importanti vittorie elettorali nonostante il progressivo e sempre più opprimente autoritarismo di Erdogan, che ha via via ridotto e minacciato l’indipendenza dei media, del sistema giudiziario e di molte altre istituzioni turche. Secondo i sondaggi realizzati finora Kilicdaroglu potrebbe avvicinarsi alla soglia del 50 per cento dei voti, mentre i due candidati minori non dovrebbero superare il 5 per cento.

    Chiunque vincerà le elezioni si troverà a gestire un paese con un’economia disastrata, un’inflazione altissima, una moneta ai minimi storici, conti pubblici insostenibili e notevoli tensioni sociali.

    Per quanto riguarda il voto per rinnovare il parlamento, in Turchia il sistema è proporzionale, che assegna cioè alle liste i seggi in proporzione ai voti presi. I 600 deputati del parlamento rappresentano 87 distretti elettorali: i distretti ottengono i seggi in proporzione alla propria popolazione, e per poter entrare in parlamento un partito deve aver ottenuto almeno il 7 per cento dei voti o far parte di un’alleanza di altri partiti che prendano almeno il 7 per cento.

    Alle elezioni di domenica i partiti turchi si presentano grossomodo riuniti in tre grossi blocchi. Il primo, l’Alleanza del Popolo, è composto dai partiti che sostengono Erdogan: il suo partito Adalet ve Kalkınma (Giustizia e Sviluppo, AK) che oggi ha 285 seggi, il partito di estrema destra Milliyetçi Hareket (Movimento nazionalista, MHP), che ne ha 48, un altro partito di destra, il Partito della Grande Unità (BBP) e uno islamista, il Nuovo Partito del Benessere (YRP).

    Il secondo blocco, l’Alleanza Nazionale, è quello dei partiti d’opposizione che sostengono Kilicdaroglu: il suo partito, l’CHP di centrosinistra, che ha 134 seggi, e altri cinque partiti: quattro di centrodestra – l’IYI (Partito Buono), il DP (Partito Democratico), il DEVA (Partito della Democrazia e del Progresso), il GP (Partito del Futuro) e il partito islamista Saadet Partisi (Partito della Felicità). Questo secondo blocco è molto eterogeneo e riunisce partiti molto diversi, coalizzati attorno ad alcune riforme di principio, per esempio abolire il presidenzialismo e ridurre la concentrazione del potere nelle mani del presidente, e soprattutto in nome dell’estremo tentativo di rimuovere democraticamente Erdogan.

    Anche il terzo blocco, l’Alleanza del Lavoro e della Libertà, sostiene Kilicdaroglu: comprende il principale partito filocurdo, l’Halkların Demokratik (Partito Democratico del Popolo, HDP) che ha 56 seggi ed è il terzo in parlamento, il Partito dei Lavoratori della Turchia (TIP), di sinistra, e il Partito della Sinistra Verde (YSP), di sinistra e ambientalista.

    https://www.ilpost.it/2023/05/14/ele...pagePosition=0

  2. #12
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Messaggi
    15,516
     Likes dati
    52
     Like avuti
    2,021
    Mentioned
    25 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Elezioni presidenziali in Turchia del 2023

    Non ho capito le leggende dei buoni rapporti con i russi di erdogan: oltre a mantenere gli stretti chiusi intrappolando la flotta russa si è scontrato con i russi impedendo ad Assad di conquistare Idlib.
    Assad potrebbe essere il principale beneficiario se il falco antirusso Erdogan cade
    https://unherd.com/thepost/bashar-al-assad-could-be-the-real-winner-of-turkeys-election/

  3. #13
    Sinistra atlantista
    Data Registrazione
    16 Nov 2022
    Località
    Pozzi Neri, Macroverso
    Messaggi
    1,816
     Likes dati
    441
     Like avuti
    161
    Mentioned
    37 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Elezioni presidenziali in Turchia del 2023

    È il giorno della verità per la Turchia, chiamata oggi al voto per rieleggere presidente e Parlamento. Alla vigilia Erdogan che la governa da 20 anni dichiara che accetterà il risultato delle presidenziali e parlamentari e si dimetterà in caso di sconfitta. Ma intanto dà del “terrorista” al rivale e fa arrestare il sondaggista sgradito. La tensione politica è alta in Turchia in vista delle elezioni, che sono considerate cruciali per il futuro del paese e della regione del Medio Oriente. Si dimostra democratico in tv, rispondendo ad una domanda sulla possibilità di aggrapparsi al potere. Erdogan ha affermato che in Turchia si è arrivati al potere “attraverso strumenti democratici” e che se il Paese decidesse diversamente, egli farebbe “ciò che la democrazia richiede”.

    Promette che il suo schieramento rispetterà qualsiasi risultato delle elezioni, ma si è mostrato comunque convinto di essere rieletto per un altro mandato dopo due deceni anni al potere. Toni concilianti smentiti però da alcuni fatti. Ad esempio l’arresto di Kemal Ozkiraz, il fondatore dell’istituto di sondaggi Avrasya che ha previsto una sconfitta per Erdogan, messo in custodia ad Ankara. Il sondaggio più recente pubblicato dalla sua compagnia mostra Erdogan fermo al 44,2%, mentre il leader dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu è previsto vincitore con il 51,3% dei consensi al primo turno.

    Non sono poi mancati attacchi allo sfidante Kiliçdaroglu, bollato come “terrorista“. “Ora chiedo da qui: i miei giovani affiderebbero il loro futuro a loro? Sono terroristi. Affiderebbero il mio Paese a coloro che camminano mano nella mano e a braccetto con i terroristi?”. Così durante un comizio del suo partito, l’Alleanza Popolare, a Ümraniye. “Il signor Kemal Kilicdaroglu prende ordini dai terroristi. Noi prendiamo ordini dal nostro Dio e dalla nostra Nazione. Questa è la differenza tra noi”. Il leader si è scagliato con queste parole contro l’opposizione. L’attacco a Kilicdaroglu, principale candidato dell’opposizione e sfidante di Erdogan, con l’accusa di presunti legami con il Pkk (considerato “organizzazione terroristica” dal governo di Ankara) è arrivato durante un comizio a Istanbul.

    Lo sfidante Kemal Kilicdaroglu, 74 anni, è il leader del partito laico e di centro sinistra Chp che sogna di battere Erdogan lancia un messaggio sui “Diritti, legge, giustizia” che era poi lo slogan gridato del 2017, quando Kilicdaroglu guidò ‘la marcia della giustizia’, una manifestazione politica da lui ideata per protestare contro gli arresti e le purghe di migliaia di dissidenti all’indomani del tentato golpe del luglio 2016. Molti di loro non avevano nessun legame con i golpisti, ma erano semplicemente critici. La marcia di 450 km da Ankara a Istanbul, partecipata da centinaia di migliaia di persone in circa tre settimane, fu pacifica ma ricevette comunque attacchi da parte di militanti del partito del presidente e dei suoi alleati. Kilicdaroglu continuò imperterrito a marciare, invitando i suoi sostenitori a non rispondere alle provocazioni, cosa che gli valse anche all’estero il soprannome di ‘Gandhi turco'.

    Kilicdaroglu ha lavorato negli scorsi anni soprattutto per spostare il Chp verso posizioni più socialdemocratiche e concilianti verso segmenti della società turca che la formazione politica aveva tradizionalmente ignorato, per non dire osteggiato, come i religiosi o la minoranza curda. In questo modo è riuscito a creare un’ampia alleanza di opposizione per fronteggiare Erdogan formata da forze molto diverse tra loro, tra cui partiti islamisti, e soprattutto a trovare il sostegno della principale formazione filocurda, lo Ysp, che ha chiesto ai suoi elettori di votare per Kilicdaroglu. Durante la campagna elettorale il leader dell’opposizione ha rotto un altro tabù parlando esplicitamente delle sue origini aleviti, una corrente minoritaria dell’Islam – non sunnita né sciita – presente in Turchia e regolarmente al centro di attacchi e discriminazioni. “Le nostre identità sono le risorse che ci rendono ciò che siamo”, ha detto Kilicdaroglu rivolgendosi ai giovani per convincerli a votare per lui.

  4. #14
    Klassenkampf ist alles!
    Data Registrazione
    31 May 2009
    Messaggi
    64,950
     Likes dati
    212,134
     Like avuti
    26,572
    Mentioned
    1303 Post(s)
    Tagged
    32 Thread(s)

    Predefinito Re: Elezioni presidenziali in Turchia del 2023

    Citazione Originariamente Scritto da Gastida Visualizza Messaggio
    È il giorno della verità per la Turchia, chiamata oggi al voto per rieleggere presidente e Parlamento. Alla vigilia Erdogan che la governa da 20 anni dichiara che accetterà il risultato delle presidenziali e parlamentari e si dimetterà in caso di sconfitta. Ma intanto dà del “terrorista” al rivale e fa arrestare il sondaggista sgraditoì
    se il sondaggista scrive "Tizio ha perso tot voti" prima del voto, non sta facendo il sondaggista, ma sovvertendo la democrazia.
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

  5. #15
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    02 Nov 2019
    Messaggi
    7,575
     Likes dati
    6
     Like avuti
    1,356
    Mentioned
    159 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Elezioni presidenziali in Turchia del 2023

    Tutto sommato a me piace come Erdogan governa la Turchia
    Se non vi rispondo vuol dire che siete in blacklist

  6. #16
    Sinistra atlantista
    Data Registrazione
    16 Nov 2022
    Località
    Pozzi Neri, Macroverso
    Messaggi
    1,816
     Likes dati
    441
     Like avuti
    161
    Mentioned
    37 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Elezioni presidenziali in Turchia del 2023

    Quale Turchia avremo se dovesse vincere le elezioni Kemal Kilicdaroglu, nato a Dersim nel 1948, alevita, laico e progressista?
    Una domanda che è ormai più che legittima visto che Erdogan è al potere da oltre un ventennio, quasi una generazione, e andranno alle urne per la prima volta cinque milioni di giovani. E se la sua vicenda politica è realmente all’epilogo, è ancora più legittimo chiedersi come potrebbe essere la transizione.

    In questo ventennio la Turchia, che celebra i 100 anni della repubblica fondata da Ataturk, è assai cambiata. Una generazione fa era dominata da una élite militare e secolarista, con Erdogan si è allargata agli strati più popolari e tradizionalisti rappresentati dall’ascesa del partito Akp. Erdogan ha cavalcato questa ascesa con piglio cinico e autoritario, come prevedibile. In un’intervista al quotidiano Milliyet del 14 luglio 1996 – mentre era ancora sindaco di Istanbul – affermava: «La democrazia è come un tram, quando raggiungi la tua fermata scendi».

    Da quel tram Erdogan è sceso da un pezzo mandando in carcere oppositori politici, leader curdi, giornalisti, scrittori e gente comune che ha soltanto osato criticarlo. Il suo progetto di egemonia politica e culturale, incrinato oggi dalla crisi economica e dalla tragedia del terremoto, ha soffocato la società civile turca, che molti casi, per sopravvivere, ha scelto l’esilio. Ma la Turchia riserva sorprese e non sempre in meglio. In 40 anni chi scrive ha assistito a tre colpi di stato, di cui uno fallito, tre guerre, una interna contro i curdi, una in Iraq e un’altra in Siria, oltre al terrorismo con attentati spaventosi nel cuore del Paese.

    Il 12 settembre 1980 ci fu il colpo di stato del generale Evren. Dieci giorni dopo Saddam Hussein attaccava la repubblica islamica iraniana: la Turchia era già diventata il nuovo fattore strategico della regione accanto al tradizionale ruolo di baluardo anti-sovietico della Nato di cui faceva parte dagli anni Cinquanta.

    Il secondo golpe è stato definito postmoderno o «bianco», nel senso che non ci fu spargimento di sangue. Il 28 febbraio 1997 ai generali bastò far sfilare i carri armati per strada per mettere in riga il premier islamista Erbakan mentre Erdogan finiva dietro le sbarre.

    Si pensava che l’islam politico fosse stato ricacciato indietro ma il lavoro condotto da Erbakan ed Erdogan aveva lasciato radici nella società che riscopriva, senza ovviamente averlo mi dimenticato, il suo ruolo di potenza ottomana, dai Balcani, al Medio Oriente, alle ex repubbliche sovietiche e turcofone. Il terzo golpe è stato quello fallito contro Erdogan del 15 luglio del 2016. Con lo scrittore Ahmet Altan, poi gettato in carcere, passammo sui uno dei ponti sul Bosforo dove avevano ucciso un generale, il vice comandante della base Nato di Istanbul. Poche ore dopo Erdogan fece chiudere anche Incirlik dove gli Usa tengono le testate nucleari.

    Più che le teorie complottiste sul ruolo dei gulenisti e degli americani, preme sottolineare che in quel momento drammatico la Turchia aveva sbattuto le porte in faccia alla Nato, come nel 2003 quando rifiutò il passaggio alle truppe Usa dirette contro Saddam Hussein.

    Il fallito golpe, le primavere arabe, le conseguenze della guerra in Siria e del colpo di stato in Egitto nel 2013 contro i Fratelli Musulmani, sono stati eventi vissuti in Turchia come prove dell’ostilità occidentale nei confronti dell’islam in generale e della nazione turca nata dalla maggiore sconfitta subita in un millennio: lo smembramento dell’impero ottomano da parte delle potenze occidentali. È questo sentimento diffuso, rimasto sotterraneo durante gli anni della repubblica kemalista, accompagnato da un senso di rivincita e di rabbia, che è riemerso in questi 20 anni nella politica estera di Erdogan. Un sentimento presente oggi anche nell’elettorato dell’opposizione.

    La strategia geopolitica turca, che si basa sulla riconquista della leadership regionale, non è destinata a cambiare ma nel breve periodo, se vincesse Kilicdaroglu, si potrebbe riaccendere il dialogo tra Ankara e l’Ue, con rapporti più distesi con la Nato, accompagnati dalla liquidazione del sostegno ai gruppi islamisti e ai Fratelli Musulmani, spianando così le relazioni tra Turchia, Egitto e Israele, un’evoluzione per altro già cominciata con il presente governo.

    Ma in termini strategici i mutamenti non saranno così rilevanti: la politica estera continuerà ad assecondare le ambizioni della Turchia dal Caucaso al Mediterraneo, dall’Azerbaijan alla Libia: in questi anni l’opposizione, sul fronte della politica estera, ha fatto da spalla a Erdogan, al suo governo e alla politica della “Patria Blu”.

    Come pure ha sostenuto la repressione dei curdi siriani nel Rojava e dei curdi di casa. Non cambierà troppo neppure l’atteggiamento nei confronti della Russia: nessuno al comando ad Ankara può alienarsi i rapporti con Mosca per evidenti ragioni energetiche ed economiche. E forse un giorno ci si accorgerà che il problema della Turchia non è soltanto Erdogan ma la Turchia stessa.

    https://ilmanifesto.it/la-turchia-st...ova-delle-urne

  7. #17
    email non funzionante
    Data Registrazione
    06 Apr 2009
    Località
    Monviso
    Messaggi
    59,877
     Likes dati
    17,693
     Like avuti
    23,112
    Mentioned
    821 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Elezioni presidenziali in Turchia del 2023

    Se erdogan dovesse perdere si spera che sappia cosa fare per non fare andare al potere un altro vecchio di 80 anni con catetere e badante in stile bidet!
    Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
    Stupri, attentati, invasione, fallimenti, disoccupazione, emergenza sociale, denatalita',violenza verbale , suicidi, omicidi....

  8. #18
    Sinistra atlantista
    Data Registrazione
    16 Nov 2022
    Località
    Pozzi Neri, Macroverso
    Messaggi
    1,816
     Likes dati
    441
     Like avuti
    161
    Mentioned
    37 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Elezioni presidenziali in Turchia del 2023

    Secondo risultati parziali diffusi dalla tv HaberTurk, il presidente Recep Tayyip Erdogan è in vantaggio con il 54%, alle elezioni in Turchia. Dopo lo spoglio del 25% delle schede, il capo dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu risale al 39,8% dal 35,84% della prima rilevazione realtiva al 10,9% dei voti scrutinati. Muharrem Ince ottiene lo 0,6% e Sinan Ogan 5,4%.

    Se nessuno dei due candidati principali supera il 50% dei suffragi i primi due contendenti si sfideranno al ballottaggio il 28 maggio.

    Gli analisti invitano a prendere con prudenza questi dati poiché provengono da zone rurali tradizionalmente favorevoli al presidente uscente e prevedono quindi che la distanza tra i due rivali andrà assottigliandosi. In effetti rispetto ai primi dati il divario tra i due è meno largo ma al momento il vantaggio di Erdogan appare piuttosto netto.

    Alcune fonti dell’opposizione interpellate dall’agenzia Reuters sostengono anzi che Kilicdaroglu sia leggermente avanti su Erdogan e che dunque la partita è aperta.

    I seggi hanno chiuso alle 16 ora italiana: si è votato per le elezioni parlamentari e per il rinnovo della presidenza della Repubblica dove una coalizione di opposizione guidata da Kemal Kilicdaroglu, 74 anni, sfida il capo di Stato in carica Recep Tayyip Erdogan, 69 anni, al potere dal 2003. Non si sono registrati incidenti di rilievo durante le operazioni di voto.

  9. #19
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    02 Nov 2019
    Messaggi
    7,575
     Likes dati
    6
     Like avuti
    1,356
    Mentioned
    159 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Elezioni presidenziali in Turchia del 2023

    urne chiuse, exit poll danno Erdogan in netto vantaggio
    Se non vi rispondo vuol dire che siete in blacklist

  10. #20
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    15 Dec 2019
    Messaggi
    6,009
     Likes dati
    0
     Like avuti
    2,499
    Mentioned
    64 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Elezioni presidenziali in Turchia del 2023

    Erdogan pare avere ampio margine.

    Ritengo che quella dell'avversario fosse una proposta perdente, hanno messo assieme di tutto soltanto in un'ottica anti-erdogan.
    Non funziona quasi mai.

 

 
Pagina 2 di 27 PrimaPrima 12312 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 12-07-14, 23:00
  2. Elezioni in Slovenia 2023
    Di Manfr nel forum FantaTermometro
    Risposte: 13
    Ultimo Messaggio: 17-07-10, 12:48
  3. 2023: Elezioni Primarie nel Centrosinistra
    Di Manfr nel forum FantaTermometro
    Risposte: 10
    Ultimo Messaggio: 24-07-08, 13:37
  4. Elezioni Italiane 2023
    Di John Galt nel forum FantaTermometro
    Risposte: 38
    Ultimo Messaggio: 27-06-07, 15:55
  5. Elezioni libere in Cina (2023)
    Di er uagh nel forum Il Termometro Politico
    Risposte: 29
    Ultimo Messaggio: 08-12-06, 14:11

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito