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  1. #11
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    Predefinito Re: Aborto e omosessualismo sono un crimine?

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Se per "crimine" intendiamo un reato, purtroppo dobbiamo constatare che oggi non è punito dalla legge né l'aborto né la propaganda di idee omosessualiste.
    Ciò non toglie che l'aborto costituisca un attentato contro l'incolumità fisica di una vita umana innocente, che peraltro ha l'effetto di privarlo della possibilità di essere battezzato. L'aborto priva la specie umana di un proprio membro e, salvo eccezioni, elimina un futuro connazionale.
    Così come non si può negare che l'omosessualismo, come ideologia che sottostà alla rivendicazione dei falsi diritti LGBTQ+, contraddica apertamente l'ordine naturale creato e voluto da Dio. Possiamo considerare sia l'uno che l'altro "criminali", nel senso che entrambi violano principi morali importantissimi ed universali, senza i quali qualsiasi civiltà, nazione e stirpe è destinata, in un certo senso, ad autodistruggersi spiritualmente e fisicamente.
    Sono d'accordo.
    Entrambi mirano a distruggere l'ordine naturale creato da Dio.
    L'aborto è un crimine contro Dio e contro la Stirpe. Dovrebbe essere punito con la morte.
    L'omosessualismo e la propagazione malefica e mefitica della Sovversione LGBTQ+ che altro non vuole che distruggere i principi tradizionali della Comunità di Popolo.

  2. #12
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    Predefinito Re: Aborto e omosessualismo sono un crimine?

    Lobby Gay e implicazioni sulla società moderna
    Pubblicato da neovitruvian

    Il seguente articolo avrà come scopo, lo spiegare, il rapporto che esiste tra le elite occulte e i rappresentanti internazionali di quei movimenti a difesa dei diritti gay che, con sempre maggior visibilità e rilevanza, vengono mostrati nei telegiornali e nei giornali (corrotti).
    Il mondo dell’intrattenimento e della moda, spalleggiano questi gruppi, fornendo supporto economico, ma soprattutto di immagine, proponendo film, musica, stampa e pubblicità che strizzano l’occhio ad un idea distorta di omosessualità.

    Lobby: Gruppo di persone che sono in grado di influenzare a proprio vantaggio l’attività del legislatore e le decisioni del governo o di altri organi della pubblica amministrazione.

    Bisogna osservare il sistema come ad un insieme omogeneo di elementi con delle “minoranze” delle “sfaccettature” le quali meritano, ovviamente, la nostra accettazione e comprensione. I poteri forti agiscono attivamente su queste minoranze per indebolire e frammentare l’omogeneità del sistema di partenza. Siamo d’accordo tutti che il sistema va cambiato, è ormai un monolite morente, inaccettabile sotto ogni punto di vista, tuttavia se il caos del cambiamento è controllato dall’elite, per i propri fini, è necessario combattere affinchè gli illuminati non abbiano successo nei loro piani.

    Il motivo per cui l’elite manipola le minoranze è la facilità con cui esse possono essere gestite. Spesso tali gruppi nascono dall’insoddisfazione e della frustrazione verso un sistema malato e incompleto. Essi sono legittimi, in ogni caso, per il sistema, è necessario limitarli poichè rischiano di frastagliare lo status quo in cui gli illuminati basano il loro dominio.
    Dato che la repressione, non è efficace, gli illuminati si infiltrano e prendono il controllo di questi gruppi in modo da dirigere le proteste e gli scopi affinchè tornino utili alla loro agenda. Non è originale nè sensato pensare che i movimenti per i diritti gay non siano controllati dal sistema (la stessa cosa vale per la chiesa), purtroppo è il ragionamento di molti che, pervasi da decenni di condizionamento e sentimentalismo liberale fanno occhi e orecchie da mercanti.

    Un po’ di storia
    Ciò che mi lascia scosso e sorpreso è che pure i cosiddetti teorici del complotto (gran parte) hanno idee superficiali e banali rispetto all’argomento e somigliano alle masse nelle loro insensate proteste. Combattono il vaticano, diffidano e sconsigliano i movimenti politici popolari, deridono le varie rivoluzioni e proteste portando tesi e prove dettagliate rispetto all’influenza americana, ma quando si tratta di omosessualità le uniche cose che sanno dire sono: “Omofobo” “Fascista” “Amore Libero”, trasformandosi in hippie.

    Ecco per loro e per tutto il pubblico un po’ di storia:
    Ci sono parecchi casi in cui organizzazioni omosessuali di spicco sono state permissive nei confronti della pedofilia o la hanno attivamente promossa. Ad esempio, il Journal of Homosexulity è una rivista accademica caratterizzata dal fatto che nei suoi testi si parla in maniera “amichevole” di pedofilia.
    Ad esempio, un articolo del Dr. Brongersma afferma che i genitori non dovrebbero vedere un pedofilo ” come un rivale o un concorrente, non come un ladro, ma come un partner nell’educazione del ragazzo, qualcuno che dovrebbe essere accolto in casa… “

    L’Associazione gay e lesbica internazionale (ILGA) è stata fondata nel 1978 ed è una rete mondiale di gruppi nazionali e locali omosessuali che conta 620 micro organizzazioni al suo interno. Nel 1993 l’ILGA ha ottenuto lo status consultivo al Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) ma nel 1994 le è stato tolto a causa di alcuni gruppi come la North American Man / Boy Love Association (NAMBLA) e Vereniging Martijn, i quali sostenevano o esprimevano solidarietà nei confronti dei gruppi pro-pedofilia.
    L’ILGA espulse i gruppi associati alla pedofilia, ma le fu negato l’accesso all’ECOSOC sia nel 2002 che nel gennaio 2006. La NAMBLA fu membra dell’ILGA per un decennio prima di essere espulsa. NAMBLA si autodefinisce un’organizzazione omosessuale.

    Il Comitato delle ONG del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite ha costantemente respinto l’ILGA fino a quando il Consiglio economico e sociale, guidato da paesi europei, ha annullato la loro decisione.
    Tra i requisiti per l’accreditamento delle ONG delle Nazioni Unite vi è che “la maggior parte dei fondi dell’organizzazione dovrebbero derivare dai contributi affiliati nazionali, da singoli membri, o altri componenti non governative.”
    L’ONU sostiene che se il loro denaro provenisse in gran parte dai governi esse andrebbero considerate come entità governative.

    Von Krempach ha scoperto che, la Commissione europea, un’entità intergovernativa, provvede al 68% del bilancio dell’ILGA. Il governo olandese ha fornito un supplemento di € 50.000 portando il finanziamento governativo dell’ILGA al 71%. Il resto del finanziamento dell’ILGA proviene da donatori di sinistra come George Soros (si SOROS), Sigrid Rausing, e un donatore anonimo.


    Soros finanzia tutti i falsi movimenti rivoluzionari dagli occupy alle femen…oltre a ciò sostiene anche le lobby gay come l’ILGA (complottisti omosessuali/ liberali fatevene una ragione)

    L’agenda omosessuale
    L’agenda omosessuale è un insieme centralistico di credenze e di obiettivi volti a promuovere l’ideologia omosessuale. Gli obiettivi e gli strumenti di questo movimento sono l’indottrinamento degli studenti nella scuola pubblica, limitare la libertà di parola, ottenere un trattamento speciale e interferire con la libertà di associazione.
    I sostenitori dell’agenda omosessuale cercano diritti speciali per gli omosessuali che gli altri non hanno, come l’immunità dalla critica (discorso di odio/ crimini di odio). Tali diritti speciali andranno necessariamente a scapo della maggior parte della popolazione. L’agenda omosessuale è la più grande minaccia al diritto di libertà di parola oggi.

    Nel 2014, una delle principali priorità dell’agenda omosessuale è quella di vietare e proibire terapia di conversione, soprattutto tra gli adolescenti. La California e il New Jersey sono stati gli unici ad aver adottato tali leggi (il governatore Chris Christie ha firmato la legge mentre stava preparando la sua campagna di rielezione) La sinistra sta spingendo leggi simili in tutti gli stati americani.
    In un discorso il 10 dicembre 2013, ad una manifestazione a favore della famiglia in Giamaica, Brian Camenker del Mass Resistance ha delineato l’approccio step-by-step dell’agenda omosessuale: [1]

    legalizzare l’omosessualità
    promuovere il gay pride
    chiedere leggi contro la discriminazione
    insistere sull’adozione di bambini omosessuali ‘
    spingere l’agenda omosessuale nelle scuole
    forzare il “matrimonio gay” nella società
    richiedere finanziamenti pubblici per affrontare i maggiori problemi sociali legati all’omosessualità
    promuovere l’agenda transgender
    imporre una perdita, su larga scala, della libertà di parola
    divieto di consulenza per i bambini confusi da questioni omosessuali
    in-our-mothers-house


    La copertina di uno dei tanti libri utilizzati negli asili e nelle elementari per normalizzare l’idea di omosessualità…Si tratta forse di un lavaggio del cervello dei fanciulli?

    Vi siete mai chiesti perché praticamente tutte le elite sostengono l’omosessualità? Dopo tutto, che cosa ha a che fare la dottrina politico / economica del “da a ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni” con il sostegno dell’omosessualità?
    Il collegamento non è casuale. Queste dottrine in realtà si completano a vicenda molto bene. Vedete, una nazione che abbandona il suo fondamento morale, e svilisce l’istituzione della famiglia, degenererà al punto in cui sarà completamente alla mercè del tiranno. Distrutte psicologicamente, indulgenti, materialiste, malate per il sesso, alcoliste, tossicodipendente, femminizzate, moralmente depravate (o anche solo moralmente neutre) le persone non potranno mai resistere al male. Al contrario, la plebe edonista abbraccerà i malvagi, perché i “bravi ragazzi” in realtà innescano in loro un complesso di inferiorità.

    Una nazione che è stata così corrotta nel suo giudizio e nella sua morale, che non può più distinguere tra la merda di Picasso e i capolavori di Rembrandt, tra la poesia di Kipling e le farneticazioni incoerenti di Maya Angelou, o tra le corde angeliche di Julie Andrews e l’ansimare di Beyonce – è una nazione che non sarà mai in grado di distinguere tra gli alti ideali degli uomini buoni e la demagogia ingannevole dei tiranni.
    Inoltre, se alcuni sono effettivamente in grado di discernere la differenza, probabilmente saranno troppo vili e moralmente neutri per fare qualcosa. Samuel Adams lo ha sintetizzato meglio: “è facilmente osservabile, che coloro i quali cercano di distruggere le libertà del popolo, praticano ogni stratagemma per inquinare la loro morale.”

    Ecco perché la sinistra promuove la degenerazione morale e il “relativismo” di tutti i tipi. E’ per questo che sentiremo di parlare di “lotte” per i diritti gay fino a che tutto ciò non verrà “normalizzato”. Raggiunto l’obiettivo (e ci siamo quasi), i pedofili cominceranno ad essere rappresentati in maniera simpatetica. Entro 10-15 anni, la pedofilia sarà accettata come uno “stile di vita alternativo”, e guai a chi osa esprimere una opinione che è “pedofobica”. Questo è quello che sta arrivando gente.

    La situazione in Italia
    In Italia la situazione si sta evolvendo rapidamente, con tutti i partiti, da destra a sinistra, favorevoli all’implementazione del ddl Scalfarotti che andrà a limitare la libertà di opinione, per tutelare l’ideologia gay.
    In Italia le Sentinelle in Piedi sono nate in difesa della libertà di espressione messa in discussione dal ddl Scalfarotto, già approvato dalla Camera e ora al Senato. Presentato come necessario per fermare atti di violenza e aggressione nei confronti di persone con tendenze omosessuali, il testo è invece fortemente liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione.

    «In questo modo – spiegano i referenti delle “sentinelle” – faremo capire che c’è ancora un popolo che difende principi fondamentali per una società più umana e autentica: quali la libertà di espressione e la famiglia composta da padre, madre e figlio/figli». Perché questa iniziativa? Spiegano i promotori, un gruppo di associazioni religiose e laiche che hanno ottenuto la “benedizione” della Curia torinese: «Si sta forzando la mano per fare accettare/subire ai cittadini l’ideologia di genere (gender), nata negli Stati Uniti negli anni ’70, che afferma, in sintesi, l’assenza di identità sessuale naturale nell’uomo. La sessualità totalmente slegata dalla procreazione e intesa come gioco, la conseguente perdita di valore originario del matrimonio e, quindi, della famiglia, la perdita di definizione dell’identità dell’individuo ridotto a mera unità di conto, funzionale ai progetti totalitari della finanza e dell’economia».

    In Italia il disegno di legge “Scalfarotto” (n. 1052) sull’incriminazione dell’omofobia «è presentato all’opinione pubblica come atto necessario per fermare le discriminazioni contro le persone con tendenze omosessuali. Introduce, tuttavia, norme penali non necessarie perché il nostro ordinamento già punisce qualunque atto di violenza o di aggressione nei confronti di qualsiasi persona, a prescindere dal suo orientamento sessuale. Non solo: gli atti compiuti contro le persone con tendenze omosessuali sono già puniti con maggior severità di quelli compiuti contro le persone eterosessuali, perché integrano l’aggravante dei motivi abbietti (art. 61, n. 1 c.p.), applicabile ad ogni reato. Con il ddl Scalfarotto, però, può essere considerato “omofobo” e, quindi, autore di un delitto: chiunque affermi pubblicamente che la famiglia naturale è fondata sull’unione tra uomo e donna; chiunque si esprima pubblicamente come contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso; chiunque sia contrario all’adozione di un bambino da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso».

    Nelle scuole di ogni ordine e grado (quindi dalla scuola primaria), con l’approvazione del Ministero dell’Istruzione, circolano i manuali UNAR. «Cosa insegnano ai nostri figli? Ad esempio: “Non usare analogie che facciano riferimento a una prospettiva eteronormativa (cioè che assuma che l’eterosessualità sia l’orientamento “normale”, invece che uno dei possibili orientamenti sessuali). Tale punto di vista, ad esempio, può tradursi nell’assunzione che un bambino da grande si innamorerà di una donna e la sposerà”. Oppure: “Un pregiudizio diffuso nei paesi di natura fortemente religiosa è che il sesso vada fatto solo per avere bambini […] potremmo ribaltare la domanda chiedendoci: i rapporti sessuali eterosessuali sono naturali?”».

    Le sentinelle hanno vegliato in silenzio, leggendo un libro. Nessun simbolo né vessillo era ammesso, a sottolineare che la proposta è per tutti. L’ora di testimonianza pubblica ha coinvolto i partecipanti, che alla fine si sono salutati con un fragoroso applauso spontaneo, e ha sorpreso i passanti, anche stranieri, non pochi dei quali si sono fermati a vegliare, anche solo per pochi minuti.
    In una nota si legge: “Le Sentinelle non giudicano né tantomeno sono contro alcuna persona – ha detto il portavoce nel discorso iniziale -. Le sentinelle non sono “anti-gay”, come qualcuno vorrebbe far credere. Le Sentinelle sono contro la minaccia del carcere per chi si oppone all’ideologia del gender. Secondo l’ideologia gender, la differenza di sesso e la famiglia sarebbero invenzioni culturali – cioè non legate intrinsecamente alla natura umana – ed ogni bambino dovrebbe sperimentare a scuola qualsiasi tipo di esperienza sessuale. Il recente caso del liceo Giulio Cesare di Roma, con la lettura obbligatoria di brani pornografici, è un segnale che deve far riflettere. E non è un segnale isolato, specie dal mondo della scuola. L’agenda del gender contempla la sostituzione dei termini “padre” e “madre” con i termini “genitore 1” e genitore 2 e l’istituzione di nozze e adozioni per persone dello stesso sesso”.

    La nota prosegue:“La legge Scalfarotto prevede fino a un anno e mezzo di carcere per chi sia giudicato responsabile di atti di discriminazione o istigazione alla discriminazione per motivi fondati sull’omofobia o la transfobia. Questo mette a rischio ogni opposizione pubblica all’ideologia del gender. Le Sentinelle rispettano ogni persona e difendono la libertà di espressione e di educazione, per tutti. Si tratta di libertà garantite dalla Costituzione e conquistate dopo il ventennio fascista e la Seconda guerra mondiale”.

    Conclusione
    La popolazione mondiale è stata talmente manipolata e distrutta a livello psicologico che non riesce ad affrontare la realtà e le responsabilità che da essa ne derivano. Il buonismo liberale, è valido per le fiabe e per dei film di fantascienza, ma non per la concretezza in cui viviamo. La natura ha creato l’uomo e la donna affinchè potessero procreare (per unione di opposti, legge universale e oggettiva) al fine di creare una società dinamica e in continua evoluzione.
    Attualmente vogliono farci accettare l’idea che si tratti di una convenzione sociale e culturale, priva di basi scientifiche, arrivando a snaturare totalmente l’idea di famiglia (genitore1 e genitore2) in modo da rendere sempre più effettiva ed efficace l’agenda comunista che ci sta traghettando verso un nuovo ordine mondiale.
    Alla fine di questo percorso, l’uomo e la donna non avranno più identità, i figli non verranno più cresciuti in un ambiente famigliare e protetto ma in centri statali dove verranno scelti e testati per ricoprire determinate posizioni pre-scelte dal sistema.
    Nel giro di qualche anno saremo ridicolizzati quando parleremo di famiglia formata da uomo donna e bambini, saremo perseguiti ed arrestati per muovere critiche (se ancora potremo farlo) al concetto di adozioni/famiglia gay…

    Dopo questo sarà il turno dei pedofili…Un’altra forma di amore, chi siamo noi per giudicare due persone che si amano? PEDOFOBICI
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  3. #13
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    Predefinito Re: Aborto e omosessualismo sono un crimine?

    Citazione Originariamente Scritto da IlWehrwolf Visualizza Messaggio
    Per voi il genocidio compiuto tramite l'aborto e la concessione dei diritti ai pedofili LGBTQ sono un crimine?

    Certo che si! C'è da chiederlo? Mi meraglierei se tra di noi ci fosse qualcuno che non li consideri tali.
    INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO.

  4. #14
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    Predefinito Re: Aborto e omosessualismo sono un crimine?

    Citazione Originariamente Scritto da Roul Duke Visualizza Messaggio
    Certo che si! C'è da chiederlo? Mi meraglierei se tra di noi ci fosse qualcuno che non li consideri tali.
    Ci sono, e lo sai bene ;-)
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  5. #15
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    Predefinito Re: Aborto e omosessualismo sono un crimine?

    Il futuro dell’Italia fra immigrazione e denatalità

    di Marco Sudati

    .

    zcllvt“In alcuni decenni i figli di immigrati supereranno il numero dei figli di autoctoni. Allo stato delle cose, ciò è previsto in molte zone d’Italia intorno al 2050. La cosiddetta “italianità” sarà solo un ricordo. Il paese è avviato a diventare multietnico e multiculturale in modo radicale.” (“Il cambiamento demografico”, Editori Laterza 2011, p.174, a cura del Comitato per il progetto culturale della Conferenza Episcopale Italiana).

    Passeggiando una domenica mattina sul lungolago di Verbania, all’improvviso l’attenzione viene catturata da un paio di immagini capaci, nel giro di pochi secondi, di render conto della realtà al pari, se non meglio, di tante conferenze e analisi sociologiche.

    Cosa hanno in comune tre nerissimi ragazzotti – ben pasciuti e puntualmente dotati di smartphone e cuffiette – in fuga da chissà quale tragedia mediatica, ed un passeggino con a bordo due cani? Semplice: rappresentano in maniera eloquente lo stato di decadenza in cui versa l’Italia.

    Il passeggino che trasporta cani anziché bambini è l’immagine di una società che da anni ha rinunciato a fare figli, volgendo agli animali attenzioni ed energie decisamente sproporzionate.

    Come hanno avuto modo di denunciare in due recenti articoli Tommaso Scandroglio (“Le vere cause dell’inverno demografico”, pubblicato dal sito Corrispondenza Romana.it lo scorso 25 maggio) e Francesco Alberoni (“L’Occidente e l’era delle culle vuote”, pubblicato da il Giornale del 29 maggio scorso), la denatalità – vera piaga nazionale degli ultimi decenni – non è l’effetto di gravi calamità, epidemie o guerre, spaventose carestie o crisi economiche abbattutesi su di noi. No, la denatalità con cui oggi dobbiamo fare i conti è il frutto degli stili di vita, socialmente suicidari, dettati dal liberalismo e dal progressismo imperversanti in Italia da almeno cinquant’anni.

    Modelli esistenziali pregni di individualismo – capaci di oscurare la natura sociale dell’essere umano e l’ordine morale in cui essa è radicata – hanno creato i presupposti per la sparizione del popolo italiano, destinato ad essere soppiantato dai milioni di immigrati di cui i fautori del Nuovo Ordine Mondiale si servono per dar vita alle nuove società europee, finalmente liberate dalle ingombranti sovranità e identità nazionali.

    I tre giovanotti diversamente pigmentati – ben nutriti e trasandati al pari di tanti (troppi!) coetanei autoctoni (segno evidente di mondialistica integrazione (1): fanno ribrezzo allo stesso modo) – che dall’Africa subsahariana si son trovati catapultati nel Nord Italia, sono i “nuovi italiani”, ovvero coloro che colmeranno il vuoto non solo fisico, ma anche morale, degli italiani che stanno rinunciando ad esistere come popolo erede di una civiltà millenaria.

    Sia chiaro, chi scrive non crede affatto che l’invasione di stranieri in atto sia il naturale effetto prodotto da un vuoto demografico da colmare. Semmai, questa è la scusa con cui alcuni immigrazionisti giustificano e addirittura invocano l’arrivo dei “migranti”. Vuoto che certamente esiste, ma che potrebbe benissimo essere riempito dagli stessi italiani, qualora si decidessero a cambiare il proprio stile di vita. E qualora, occorre affermarlo, il quadro politico mutasse in senso patriottico: ma anche questo altro non potrebbe essere che l’effetto di mutati modelli culturali e comportamentali.

    Forte, però, è la convinzione circa la colpevolezza di troppi italiani per il vuoto morale che ha condotto tanto allo spaventoso calo demografico, quanto alla sostanziale incapacità di reagire alla decretata sentenza di morte del nostro popolo, pronunciata dal potere mondialista e accettata dai suoi lacchè nostrani.

    Colpevolezza delle classi dirigenti democratiche succedutesi alla guida della Nazione, le quali, in maniera sempre più evidente, non si sono preoccupate affatto di perseguire il vero ed oggettivo bene comune degli italiani (quello fondato sulla conformità all’ordine naturale, sul rispetto delle peculiarità nostrane e sulla promozione dell’interesse nazionale), ma anche di quella parte del popolo che ha voltato le spalle ai sani costumi della nostra migliore tradizione religiosa e civile, per seguire le mostruose e distruttive illusioni del progressismo.

    Perché la Patria terrena continui a vivere, radicata nella sua millenaria identità, è necessario, dunque, che si realizzi una netta inversione di tendenza, capace di restituire agli italiani la volontà e la consapevolezza di vivere come popolo che realizza nella storia la propria missione.

    Inversione di tendenza che non può, tuttavia, scaturire dal nulla, bensì dall’esempio edificante e contagioso di una parte di italiani che sappia ergersi alla dignità ed al ruolo di sanior pars della nazione.

    Note

    (1) Integrazione nel senso di omologazione allo standard mondialista. Quando i nostri politicanti parlano di integrazione – una delle parole d’ordine del vocabolario mondialista – non si riferiscono affatto ad un processo di adeguamento degli stranieri all’identità della nazione che li accoglie, bensì ad un processo di cambiamento e di adeguamento a nuovi modelli che coinvolga tutti, immigrati e autoctoni, al fine di dar vita a nuove forme di convivenza. Del resto, le masse di immigrati che, senza soluzione di continuità, giungono in Europa, è proprio a questo che servono: disintegrare i popoli e le loro identità nazionali (operazione già avviata da decenni di cultura e di politica liberal-progressista).

    .

    fonte: Ordine Futuro
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  6. #16
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    Predefinito Re: Aborto e omosessualismo sono un crimine?

    Ecco come finiremo grazie al MALE PROPAGATO DALLA SOVVERSIONE

    C’ è chi dice che, quello delle cosiddette migrazioni, è un inarrestabile fenomeno storico; una specie di nemesi che fa pagare alla ricca e benestante Europa i peccati di un passato coloniale e dunque, giù con buonismi, accettazioni, solidarietà a iosa, alla cieca. C’è invece, chi, nel fenomeno, vede un’invasione che mette a pericolo il proprio benessere ed il proprio quieto vivere e pertanto, preconizza una chiusura tout court delle frontiere. C’è poi, chi dice che “immigrazione sì, ma sino ad un certo punto”; ovvero più controlli alle frontiere, ma sino ad un certo punto, tanto per non turbare la propria perbenistica coscienza. Tutti e tre questi atteggiamenti, non portano da nessuna parte e lasciano aperto il problema, in quanto difettano di un’analisi di base, senza la quale , non si potrà mai effettuare una corretta lettura del fenomeno. La mia generazione ha vissuto, dagli anni’60, sino alla metà degli anni ’80, all’insegna della litania dell’autodeterminazione del Terzo Mondo. Erano gli anni ruggenti del guevarismo, delle rivolte giovanili, ma anche del blocco dei “non-allineati”, ovverosia di tutto quell’assieme di nazioni del Terzo Mondo che, fresche di decolonizzazione dall’odioso Occidente, avevano deciso di non farsi mettere sotto tutela da nessuno dei due allora grandi blocchi geopolitici, animati da altrettante narrazioni ideologiche occidentali, ovverosia gli Usa capitalisti e l’Urss marxista. La Cina maoista, l’India di Indira Gandhi, l’Indonesia di Suharto, al pari di molte nazioni dell’Africa e dell’America Latina, aderirono entusiasticamente all’idea di poter costruire modelli di sviluppo, adeguando i parametri delle ideologie occidentali, alle realtà locali. Furono i ruggenti anni dell’Egitto populista di Nasser e della Rau, delle rivendicazioni dell’Olp palestinese, delle suggestioni del Peronismo argentino e del Sandinismo in Nicaragua, del modello di Nkrumah in Guinea, di Kenneth Kaunda in Zambia. Erano anni di rivolta e guerriglia, ma anche di crescita improvvisa ed impetuosa di molti paesi del Terzo Mondo. Paesi come Brasile, Argentina, Venezuela, Messico, ma anche Libano, Sud Africa, Costa d’Avorio, al pari di molte altre nazioni del Terzo Mondo, conobbero una crescita che sembrava preconizzare per gli anni a venire, il sorpasso economico della vecchia e stanca Europa e la creazione di un solido bastione geopolitico ed economico alle aspirazioni imperialiste in primis degli Usa e secondo poi, di quell’Unione Sovietica che da paesi come la Jugoslavia titoista o dall’Albania maoista di Enver Hoxha, aveva ricevuto i primi calci in bocca. Al di là di slogan, banalità e menzognere distorsioni, non pochi giovani di quell’area della destra radicale, spesso accusata di ottusità e di esser portatrice di un becero razzismo, accarezzarono con simpatia ed interesse il progetto di un blocco “terzaforzista”, che vedesse una sinergia tra l’emergente Terzo Mondo non allineato ed un’ Europa che, a detta delle parole di un Jean Thiriart, si sarebbe dovuta estendere dall’Atlantico agli Urali, nel nome di un rinnovato Stato imperiale. Anni di kefiah e kalashnikov, anni di aspirazioni nazionaliste e di toni forti che, ben presto, si spensero davanti alla dura realtà di un debito estero che cresceva a dismisura. La corruttela delle classi dominanti, sempre più asservite ai centri di potere economico e finanziario globale, unite ad una manifesta incapacità a gestire quei tanto impetuosi cambiamenti, determinarono il “default” del sogno terzomondista. Furono i difficili ’80 e ’90, furono gli anni delle moratorie dei debiti esteri, dei ricatti e dei definitivi asservimenti ai diktat di quell’Fmi, divenuto ancor più potente, grazie alla caduta del fatidico Muro. Grazie a quell’evento, molte nazioni del Terzo Mondo, furono costrette ad adottare le ricette neoliberiste dei Chicago Boys di Rudiger Dornbsuch e compagnia bella, che accelerarono non poco il disastro. Se, da una parte, è vero che la cosiddetta “immigrazione” è frutto di questa situazione, dall’altra, in base a questa considerazione, è necessario effettuare un più che doveroso e necessario chiarimento. Nella maggior parte dei casi, quello della cosiddetta “immigrazione”, è un fenomeno indotto, eterodiretto. Andrebbe anzitutto ricordato che, sino a poco tempo fa e ad oggi ancora, la maggior parte degli abitanti di questi paesi aveva una scarsissima e pressoché nulla conoscenza del Primo Mondo, se non un generico e vago affastellarsi di immagini e racconti. Con l’arrivo dei mezzi di comunicazione e della rivoluzione informatica, tale livello di conoscenza è aumentato in maniera assolutamente irrilevante. Molti di questi paesi hanno vissuto per lo più all’interno di vere e proprie “cortine di ferro” di natura politica ed economica, per cui, raggiungere Europa o Nord America, era ed è, ad oggi, per un abitante del Terzo Mondo molto difficile ed oltremodo dispendioso. A svolgere un ruolo principe in questa storia, sono state e sono, tuttora, tutte quelle organizzazioni “umanitarie”, o presunte tali, dalle varie Ong, all’Onu ed alla Fao, alle missioni cattoliche ed evangeliche, alle rappresentanze di alcune multinazionali, che hanno negli anni svolto una mefitica opera di persuasione occulta tra queste popolazioni, facendo loro balenare l’idea che il Primo Mondo fosse il paradiso in terra, una specie di Bengodi, in cui avrebbero potuto vivere e prosperare senza problema alcuno. A questa silenziosa opera di indottrinamento, ne è seguita una ulteriore, ancor più deleteria e criminale: quella della vera e propria organizzazione di “viaggi della speranza”, in gran parte foraggiati da quelle medesime menti, che fanno trovare ai “profughi” in gommone, delle imbarcazioni di fronte alle coste libiche o in pieno Mediterraneo, pronte ad accoglierli ed a traghettarli, a mò di taxi, verso gli italici lidi, tanto per cambiare. Il problema, dunque, non sta all’arrivo in pieno Mediterraneo, bensì in quel del Terzo Mondo, ove loschi figuri si muovono per persuadere, istigare masse di illusi, sbandati, criminali d’ogni sorta e risma ed organizzare per costoro, grazie ad occulti sponsor, i famosi “viaggi della speranza”. In base a quali prove, effettuiamo queste considerazioni? Anzitutto, la maggior parte dei livelli di reddito, di determinate aree del Terzo Mondo, non permettono di poter impunemente pagare cifre che vanno dai tremila ai cinquemila dollari come nulla fosse. Pertanto, è inutile girarci attorno, siamo di fronte ad una precisa volontà politica, volta a fomentare ed a foraggiare l’immigrazione. Fondazioni cosiddette “no profit”, Ong ad alto livello ed i loro coordinatori, tra cui molti nomi sconosciuti ma, su tutti uno arcifamoso, il solito immarcescente George Soros, brigano per fare dell’Europa e dell’Occidente intero, un mercato di poveri schiavi, diseredati e sfruttati, atti a consumare codinamente tutto ciò che a loro venisse offerto

    Prove per queste asserzioni? I racconti dei “rifugiati”, anzitutto. Seguiti dalle testimonianze e dai troppi “si dice” di una variegata umanità: si va dall’operatore economico europeo in loco, a qualche funzionario di ambasciata, non senza passare per quegli stessi operatori umanitari in buona fede, sino a qualche rappresentante della stampa estera o locale; tutte fonti la cui attendibilità viene subito messa a tacere dal muro di silenzio che i media “embedded” gettano su queste storie. Non sappiamo esattamente quante persone tra i rappresentanti delle categorie che abbiamo poc’anzi citato, siano state uccise per quel che sapevano o stavano per rivelare. Fatte sovente passare per vittime del terrorismo, di qualche criminale comune, di una mina antiuomo o di strani e mai verificati incidenti, questa silenziosa massa di testimonianze, deve ancora fuoruscire dal forzoso anonimato, in cui sono state relegate. Ed a riprova che, in tutto questo, “gatta ci cova”, la strana impunità di cui le Ong godono. La violazione del confine di un Paese, il far entrare persone senza passaporto, il sostituirsi praticamente alla pubblica autorità, costituiscono dei flagranti “vulnus” all’integrità territoriale di uno stato, ma tant’è. Tutto Tace. Il problema, come si può vedere, è molto più esteso di quanto si potrebbe credere e dovrebbe prevedere una serie di soluzioni ad ampio respiro e non solo timidi e goffi tentativi. Il blocco navale sì, ma anche una più decisiva azione contro chi, come il famigerato Fmi, continua a strangolare questi paesi, proponendo delle suicide ricette economiche. Secondo poi. Non si possono continuare a mandare soldi a raggiera per cooperazioni e pagliacciate varie, a paesi caratterizzati da paurose sperequazioni sociali. Ove i soldi arrivano ai pochi ricchi, che li utilizzano per scatenare orride guerre etniche o per metterseli al riparo in Svizzera, lasciando i propri paesi in braghe di tela. Altra nota dolens. Non si può permettere a paesi come Cina, Francia o Usa di comperarsi interi continenti , come nel caso dell’Africa e spingere le popolazioni locali all’abbandono delle proprie terre. Una politica di dure sanzioni e di rinnovato protezionismo, scoraggerebbe certe forme di colonialismo economico e finanziario. Un’ Europa “altra”, un’unione di nazioni libere e decise, dovrebbe però, affacciarsi sul proscenio.

    Un’Europa che sappia battere il pugno sul tavolo. E tanto per guardare alle cose di casa nostra. Se un auspicabile blocco navale, potrebbe avere i suoi effetti nell’immediato, ancor più potrebbero dei mezzi di dissuasione economica come, per esempio l’idea dell’introduzione di una bella e pesante tassa sull’immigrazione da far pagare ai “migrantes”, oltrechè a chi da loro lavoro. Una seconda iniziativa, ancor più incisiva nel medio e lungo termine, sarebbe quella di far proibire il business dell’uscita del denaro dei “migrantes”, verso i paesi d’origine. Se gli slogan urlati e le parole forti, sortiscono un effetto molto limitato, il più delle volte reso inefficace dal pronto intervento delle prefiche del buonismo d’accatto, senza urli né strilli, con determinate iniziative, toccando ciò che per certe persone è più sacro e cioè il portafoglio, “immigrare” qui da noi, potrebbe divenire un affare davvero poco conveniente e molto anti economico. Tutto questo, per rispondere a quelli che cerca ancora di convincere qualcuno della “ineluttabilità” del fenomeno “migratorio”, oppure a tutti coloro che ci parlano di un’ immigrazione “controllata”. Non finiremo mai di dirlo: l’immigrazione fa il gioco del grande capitale finanziario e depriva il Terzo Mondo delle sue migliori risorse umane, contribuendo a creare miseria, sperequazione sociale e destabilizzazione in Europa. Libano, Bosnia, Ruanda ed altri ancora, sono scenari oramai non più così lontani, dalla nostra quotidianità. In Occidente il fallimento della società multietnica è sotto gli occhi di tutti: quartieri ghetto, emarginazione sociale, criminalità, terrorismo a getto continuo, prima unicamente da parte degli “immigrati” o dei loro figli, ora anche da parte degli autoctoni, come a Cristchurch o l’altro giorno in quel di Halle, in Germania…Dateci retta: siamo ancora in tempo per evitare che la Storia d’Europa ripercorra i tragici scenari a cui, nei secoli, troppo spesso ci ha abituato. Basta solo ritornare al buon senso ed alla chiara e lucida coscienza che, così, non si può più andare avanti. “Historia magistra vitae”. E con questo antico e sempre attualissimo proverbio, speriamo di sollecitare una positiva riflessione in tutti. Anche in chi non la pensa come noi.

    UMBERTO BIANCHI
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

 

 
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