Originariamente Scritto da
emv
@
Gunthr
Argomenti sottili e interessanti. La risposta sta nella grazia di cui l’uomo ha costantemente bisogno, io dico, per sussistere addirittura nella sua umanità. Il CCC 1960:
“I precetti della legge naturale non sono percepiti da tutti con chiarezza ed immediatezza. Nell'attuale situazione, la grazia e la Rivelazione sono necessarie all'uomo peccatore perché le verità religiose e morali possano essere conosciute « da tutti e senza difficoltà, con ferma certezza e senza alcuna mescolanza di errore»”
La legge naturale quindi non è che va creduta, ma va semplicemente assecondata corrispondendo alla grazia che la accompagna.
Essendo sociale l’essere umano ha anche una dimensione di peccato collettiva che non ha permesso a certi uomini di Chiesa del passato, anche dalla indubbia santità, di accorgersi dell’errore insito in certe pratiche comunemente accettate, è il caso degli argomenti che hai citato.
Ma basta che vai a prendere l’episodio del sacrificio di Isacco. Abramo non dice una parola per la richiesta da parte di Dio, di un sacrificio umano. La sua lamentela è tutta per la promessa, fattagli dal Signore, della discendenza a cui teneva tanto e che vedeva a quel punto irrealizzabile. Abituato, evidentemente, all’idea di quella pratica da popoli pagani che la compivano di frequente, non se ne è fatto un problema… ed era un giusto, un santo venerato dalla Chiesa cattolica! Dopo la venuta di Cristo l’umanità ha fatto un grande progresso nella corresponsione alla grazia e nella docilità verso la legge naturale, tuttavia è ancora working progress.