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    Predefinito I crimini dell'Occidente Democratico

    Basta saper leggere la storia per capire che gli Stati Uniti hanno sempre cercato di raggiungere i loro stravaganti obiettivi nel campo delle relazioni internazionali, senza mai esitare a commettere crimini. La politica machiavellica degli Stati Uniti e dei suoi alleati occidentali nei confronti dei Paesi del mondo è condotta con slogan umanitari e democratici, ma sotto le spoglie dei diritti umani, della libertà e della sicurezza commettono crimini atroci. Di seguito alcuni dei crimini più gravi commessi dagli Stati Uniti.

    Il massacro di 100 milioni di indiani nativi americani
    Il massacro degli indiani fu un crimine enorme e di lunga durata che iniziò dopo la scoperta del continente americano da parte dei marinai spagnoli nel XVI secolo. Questi massacri furono eseguiti principalmente dalle potenze coloniali europee, in particolare Spagna, Portogallo, Francia e Regno Unito, al fine di dominare varie parti del continente americano e con lo scopo di acquisire proprietà dei nativi americani. Successivamente, soprattutto nella seconda metà del diciannovesimo secolo, gli americani hanno svolto un ruolo importante nel massacro degli indiani nordamericani attraverso la migrazione forzata e le guerre che ne seguirono.

    Le guerre americane iniziarono con il primo attacco agli indiani a Jamestown nel 1662, seguito dalla guerra con i pellerossa Algonquins nel 1635 e 1636 e la guerra del 1675 e 1676, che portò alla distruzione di metà delle città del Massachusetts. Altre guerre americane e attacchi contro gli indiani continuarono fino al 1900. In totale, gli americani uccisero circa 100 milioni di nativi americani.

    Crimini di guerra degli Stati nel bombardamento sulla città di Dresda
    Considerando che gli Alleati avevano vinto la guerra, nessuno dei crimini di guerra degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale è stato perseguito dai tribunali. Ma questo non significava che questi crimini non dovevano essere riportati dalla storia.

    Le truppe americane in Germania hanno impedito direttamente o indirettamente ai prigionieri di guerra tedeschi e ai civili che erano presenti nell’area sotto il loro controllo di ottenere cibo sufficiente, causando la morte di migliaia di tedeschi.

    Gli americani uccisero tutti i tedeschi delle Waffen SS che erano stati catturati a Dachau nel 1945. Le truppe della 45a divisione di fanteria dell’esercito americano massacrarono anche 76 prigionieri di guerra italiani a Biscari (Rg).

    Nel bombardamento di Dresda durante la seconda guerra mondiale, i bombardieri dell’aeronautica americana e i suoi alleati sganciarono in meno di 15 ore 3.900 tonnellate di bombe ad alto potenziale esplosivo e bombe incendiarie su Dresda, distruggendo completamente 34 chilometri quadrati della città. I resti della città furono distrutti in un grande incendio provocato dai bombardamenti.

    Nessuna distinzione tra militari e civili
    Secondo le affermazioni dell’esercito americano, Dresda era un importante centro militare con 110 fabbriche e 5mila dipendenti che lavoravano a sostegno del governo nazista. Le infrastrutture di telecomunicazione, i ponti e le grandi aree industriali fuori dalla città furono bombardate senza alcuna distinzione tra militari e non militari. C’è disaccordo sul numero di persone uccise nei bombardamenti, il bilancio delle vittime varia da 34mila a un numero molto più alto, la stragrande maggioranza dei quali erano civili.

    Secondo un’intervista con il quotidiano “Die Welt” Erhard Mondra, un membro del Comitato Butzen ((Istituto per ex prigionieri politici nella Repubblica democratica tedesca) ha affermato che: “Sulla base delle dichiarazioni del tenente colonnello die Matze, un ex capo congiunto tedesco dell’ufficiale di stato maggiore nel distretto militare di Dresda, 35mila delle vittime sono state completamente identificate, 5mila parzialmente identificate, ma circa 168mila non erano identificabili”.

    I disastri di Hiroshima e Nagasaki
    I bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki furono due operazioni nucleari effettuate durante la seconda guerra mondiale dietro ordine di Harry Truman. In queste due operazioni, due bombe atomiche furono sganciate sulle città di Hiroshima e Nagasaki a tre giorni di distanza l’una dall’altra, provocando la distruzione e l’uccisione su vasta scala della popolazione civile.

    Il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki può essere considerato uno dei più grandi crimini storici d’America, che ha provocato la morte immediata di 220mila persone e centinaia di migliaia di persone si ammalarono gravemente negli anni successivi a causa degli effetti di quel disastro.

    Il massacro di tre milioni di vietnamiti
    La guerra del Vietnam è una serie di operazioni militari che hanno avuto luogo dal 1955 al 1975 tra le forze del Vietnam del Nord e il Fronte di liberazione nazionale del Vietnam del Sud, noto come “Viet Cong”, da un lato, e le forze del Vietnam del Sud e i loro alleati soprattutto gli Stati Uniti, dall’altro.

    La guerra tra Stati Uniti e Vietnam iniziò durante la presidenza di Lyndon Johnson e, secondo le statistiche, durante i 16 anni di guerra furono uccisi circa tre milioni di vietnamiti.

    il 16 marzo 1968, durante la guerra del Vietnam, gli Usa furono protagonisti del “massacro di My Lai“, dove dai 347 ai 504 civili della Repubblica del Vietnam del Sud furono uccisi dai soldati della compagnia B del 3° reggimento di fanteria statunitense. La maggior parte delle vittime erano donne e bambini. Prima del massacro, alcune delle vittime erano state torturate e mutilate. Alcuni dei cadaveri furono smembrati dai soldati durante il massacro. Oltre al massacro dei villaggi di My Lai, ci furono altre atrocità commesse a My Khe e So’n Tinh in cui furono uccisi centinaia di civili.

    Uno dei crimini più devastanti degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam fu l’irrorazione chimica delle regioni dei viet cong. L’elemento arancione contenente diossina ha portato negli anni a malattie come il cancro e la disabilità mentale. Gli americani lanciavano 500mila tonnellate di bombe su queste terre ogni anno, bruciavano le foreste con napalm, civili compresi.

    Nel 1965, anche i Paesi confinanti con il Vietnam come Cambogia e Laos, furono presi di mira dagli attacchi aerei statunitensi. Dal 1967 in poi, le truppe americane si resero protagoniste di innumerevoli casi di stupro di donne, tortura e uccisione di civili.

    Il massacro del popolo coreano da parte degli Stati Uniti nel 1950
    La guerra di Corea fu una guerra tra la Repubblica di Corea (Corea del Sud) con il sostegno delle Nazioni Unite guidate dagli Stati Uniti, e la Repubblica popolare democratica di Corea (Corea del Nord) con il sostegno della Cina e l’assistenza militare dell’Unione di Repubbliche socialiste sovietiche (Urss). La guerra iniziò il 25 giugno 1950 con l’ingresso delle forze sotto il comando del governo comunista di Kim ll Sung nella parte meridionale.

    Numerosi massacri di civili furono commessi dagli Stati Uniti nel corso di questa guerra. Almeno 300 coreani furono uccisi dalle forze militari statunitensi tra il 26 e il 29 luglio 1950, nel villaggio di No Gun Ri. Questo massacro fu compiuto dalla 1a divisione di fanteria dell’esercito degli Stati Uniti sotto il ponte di quel villaggio. Questo eccidio è considerato il massacro più brutale dopo quello di My Lai.

    Crimini di guerra degli Stati Uniti in Afghanistan
    La guerra degli Stati Uniti in Afghanistan (2001-2014) iniziò con il pretesto degli attacchi di al-Qaeda a New York e Washington l’11 settembre 2001.

    Questa guerra ha causato decine di migliaia di vittime civili. Sono stati uccisi più di 4mila soldati Isaf e appaltatori civili, 15mila forze di sicurezza nazionale afghane e più di 20mila civili. Al momento non è noto il numero esatto delle persone uccise nella guerra. Secondo uno studio del professor “Marc Herold” pubblicato sul quotidiano Guardian, solo nei primi tre mesi di guerra furono uccise più di 4mila persone. Solo nel 2009, 1054 persone furono uccise da ordigni esplosivi improvvisati e mine lungo le strade.

    Un elenco infinito di crimini e massacri
    Il 7 ottobre 2001, l’esercito americano attaccò per la prima volta numerosi obiettivi nelle province di Kabul, Kandahar, Nangarhar, Kunduz, Jojan, Logar, Takhar, Nimruz, Farah, Ghazni con bombardieri B-52 e missili da crociera. Nelle prime tre settimane di questi attacchi, più di mille persone rimasero uccise in queste aree.

    Il 17 ottobre 2001, almeno 29 civili furono uccisi durante un attacco da parte di un jet da combattimento americano in un villaggio vicino a Kandahar. Secondo il quotidiano Guardian, un convoglio composto da 12 veicoli che trasportavano rappresentanti di tribù della provincia orientale che erano in viaggio verso la capitale su invito del governo provvisorio di Kabul, fu di mira da un aereo AC-130 dell’esercito americano, uccidendo 65 persone.

    Il 21 dicembre 2001, le Nazioni Unite annunciarono che aerei da guerra statunitensi avevano bombardato un villaggio vicino alla città di Gardez, la capitale della provincia di Yekta. In questo attacco rimasero uccisi almeno 52 civili afghani, tra cui un gran numero di donne e bambini. Il professor Marc Herold sottolinea che 3.800 afghani sono stati assassinati dagli Stati Uniti tra il 7 ottobre e il 7 dicembre 2001. Il 3 dicembre 2001, l’Associated Press riportò l’uccisione di 300 residenti del villaggio di Kame Edo a Nangarhar. Ad oggi, l’interminabile sequenza di massacri e disumanità del regime americano continua senza soste a devastare popoli e nazioni.

    di Yahya Sorbello
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

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    Predefinito Re: I crimini dell'Occidente Democratico

    I crimini di USA e Nato spiegati in 14 minuti

    https://youtu.be/IfG9jUR18qw
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

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    Predefinito Re: I crimini dell'Occidente Democratico

    Interventi USA nel mondo
    Bombardamenti
    Cina 1945-6
    Corea 1950-3 (Guerra di Corea)
    Guatemala 1954
    Indonesia 1958
    Cuba 1959-61
    Guatemala 1960
    Vietnam 1961-73
    Congo 1964
    Laos 1964-73
    Perù 1965
    Cambogia 1969-70
    Guatemala 1967-69
    Grenada 1983
    Libano 1983-84
    Libia 1986
    El Salvador anni '80
    Nicaragua anni '80
    Iran 1987
    Panama 1989
    Iraq 1991-2002
    Kuwait 1991
    Somalia 1993
    Bosnia 1994-5
    Sudan 1998
    Afghanistan 1998
    Jugoslavia 1999
    Afghanistan 2001-200? indice
    Utilizzo di armi non convenzionali

    Uranio impoverito utilizzo nella guerra del Golfo 1991 e in Jugoslavia 1999 (Afghanistan 2001-200?)
    Bombe a grappolo utilizzo in Laos 1965-73, Vietnam 1961-73, Cambogia 1969-70, Jugoslavia 1999, Afghanistan 2001-200?
    indice


    Aggressioni chimiche e batteriologiche su paesi stranieri

    Bahamas anni '40-50 esperimento: segreto di stato
    Canada 1953 esperimento: diffusione di solfuro di zinco-cadmio sulla città di Winnipeg
    Cina e Corea anni '50 attacco batteriologico, bombardamenti con napalm
    Corea anni '60 cospargimento dell'erbicida diossinico Agente Orange
    Vietnam anni '60-70 cospargimento dell'erbicida diossinico Agente Orange, bombardamenti con Napalm
    Laos anni '70 utilizzo del gas nervino Sarin (CBU-15 o GB)
    Panama anni '40-'90 svariati test di Agent Orange, Iprite, VX, Sarin, Cianuro di Idrogeno e altri gas nervini ed erbicid
    Cuba anni '50-60 probabile diffusione di zanzare portatrici di febbri dengue e febbre emorragica poi effetttivamente verificatesi, contaminazione dello zucchero, contaminazione di allevamenti di tacchini con il morbo di Newcastle, contaminazione degli allevamenti di maiali con virus della febbre del maiale africano, diverse contaminazioni delle coltivazioni indice
    Appoggio ad aggressioni chimiche e batteriologiche di altri paesi
    Egitto anni '60 addestramento e supporto all'attacco con gas venefici sullo Yemen
    Sudafrica anni '70 addestramento e supporto
    Iraq 1984-89 addestramento ed esportazione dei progetti e delle attrezzature necessarie a produrre virus e batteri e installarli su testate missilistiche, nonchè degli stessi virus e batteri Bacillus Antracis (Antrace), Clostridium Botulinum (Botulino), Hitoplasma Capsulatum, Brucella Melitensis, Clostridium Perfringens , Clostridium Tetani (Tetano)

    indice

    Test chimici sulla popolazione interna
    New York 1950 test per provocare epidemia di ruggine dei cereali
    San Francisco 1957 test di attacchi batteriologici di Bacillus globigii e Serratia marcescens
    Minneapolis 1953 test di rilasci di zinco-cadmio
    St. Louis 1953 test di rilasci di zinco-cadmio
    Washington DC 1953 test di rilasci di zinco-cadmio
    Florida 1955 test di epidemia di pertosse
    Florida 1956-58 test di diffusione di zanzare
    New York City 1956 test di irrorazione nella metropolitana del Bacillus subtilis variant niger
    Chicago 1960 test di irrorazione nella metropolitana del Bacillus subtilis variant niger
    Sperimentazioni dirette su persone migliaia di esperimenti di sostanze chimiche e batteriologiche, agenti nervini, radiazioni nucleari, droghe
    su persone parzialmente inconsapevoli
    indice

    Tortura
    Grecia anni '40-'70 CIA: addestramento e attrezzature per la tortura
    Iran anni '50-'79 CIA: costituzione e addestramento alla tortura del SAVAK
    (servizio segreto)
    Germania anni '50 tortura direttamente praticata dalla CIA
    Vietnam anni '60-'70 tortura direttamente praticata dalla CIA e dall'Esercito
    Bolivia 1967 CIA: supervisione e addestramento
    Uruguay anni '60-'70 CIA e Agenzia internazionale per lo sviluppo: addestramento
    Brasile anni '60 CIA e Agenzia internazionale per lo sviluppo: addestramento
    Guatemala anni '60-'90 CIA: addestramento e attrezzature
    El Salvador anni '80 CIA: addestramento e attrezzature
    Honduras anni '80 CIA ed Esercito: addestramento, attrezzature e 'operatività'
    Panama anni '90 tortura direttamente praticata dall'Esercito USA
    indice


    Sovvertimento delle elezioni in paesi stranieri
    Filippine anni '50
    Libano anni '50
    Indonesia 1955
    Vietnam 1955
    Guyana 1953-64
    Giappone 1958-anni '70
    Nepal 1959
    Laos 1960
    Brasile 1962
    Repubblica Dominicana 1962
    Guatemala 1963
    Bolivia 1966
    Cile 1964
    Portogallo 1975
    Australia 1974
    Giamaica 1976
    Panama 1984, 1989
    Nicaragua 1984, 1990
    Haiti 1987-88
    Bulgaria 1990-91
    Albania 1991-92
    Russia 1996
    Mongolia 1996
    Bosnia 1998
    indice

    Ingerenze in paesi stranieri

    Cina 1949-51
    addestramento, logistica, organizzazione, reclutamento a sostegno dei nazionalisti di Chaing Kai-Shek nella guerra civile contro Mao

    Francia 1947-50
    ostacolata la presenza politica e sindacale dei comunisti tramite finanziamenti, consulenze, addestramento ai socialisti e ai sindacati non comunisti e ricorrendo ad operazioni segrete dirette e tramite gli indipendentisti corsi

    Isole Marshal 1946-1958
    trasferita la popolazione per consentire i numerosissimi test di bombe nucleari

    Italia dal 1947
    finanziamento della Democrazia Cristiana e organizzazione dell'apparato politico e propagandistico per influenzare l'elettorato

    Grecia 1947-9
    intervento decisivo nella guerra civile a favore dei neofascisti e organizzazione dell'agenzia per la sicurezza interna, KYP

    Filippine 1945-53
    combattimento diretto contro le forze di sinistra Huk e pilotaggio delle elezioni fino alla dittatura di Ferdinando Marcos

    Corea 1945-53
    soppressione delle organizzazioni popolari precedentemente alleate e sostegno alle forze conservatrici precedentemente collaborazioniste con i giapponesi

    Albania 1949-53
    tentativo di organizzare il rovesciamento del governo comunista

    Europa Occidentale anni '50-'70
    costituzione dell'organizzazione segreta Stay Behind, finanziamento da parte della CIA tramite fondazioni e istituzioni a favore di partiti, riviste, agenzie di stampa, sindacati, gruppi studenteschi, associazioni di giuristi e avvocati

    Iran 1953
    rovesciamento di Mossadeq

    Guatemala dal 1953
    rovesciamento del governo, istituzione e protezione di un governo filo Usa responsabile di 200 mila vittime

    Costarica 1955, 1970
    tentativi di rovesciare Figueres

    Medioriente 1956-8
    tentativi di rovesciamento del governo siriano, pressioni sui governi di Libano e Giordania, sbarco di 14 mila soldati in Libano, cospirazione per rovesciare Nasser

    Indonesia 1957-8
    tentativi di rovesciare Sukarno

    Haiti 1959
    uso di forze armate USA per fermare la rivolta contro il dittatore Duvalier

    Guyana 1953-64
    rovesciamento di Jagan

    Iraq 1958-63
    organizzazione del colpo di stato contro Kassem

    Cambogia 1955-73
    assassini politici, organizzazione del rovesciamento di Sihanouk, sostegno a Pol Pot e ai khmer rossi

    Laos 1957-73
    organizzazione di colpi di stato nel 1958, 59 e 60; costituzione della milizia clandestina

    Thailandia 1965-73
    invio di consiglieri militari per il mantenimento della dittatura e per la repressione della popolazione civile e della guerriglia; finanziamento, armamento e addestramento della polizia e dell'esercito

    Ecuador 1960-63
    estromissione del leader Josè Velasco

    Congo/Zaire 1960-65 e 77-78
    estromissione ed assassinio del premier Patrice Lumumba; sostegno all'insediamento e al mantenimento della dittatura Mobutu

    Francia Algeria anni '60
    appoggio all'insurrezione dell'OAS, per impedire che De Gaulle concedesse l'indipendenza all'Algeria; tentativo poi abortito della CIA di assassinare De Gaulle

    Brasile 1961-64
    approvazione e supporto del colpo di stato contro Joao Goulart; sostegno della dittatura militare

    Perù 1965
    eliminazione di formazioni di guerriglieri ad opera dell'esercito americano

    Repubblica Domenicana 1963-65
    sostegno al rovesciamento del governo Bosch e invio di 23 mila soldati per sedare la rivolta contro i golpisti

    Cuba dal 1959
    quarant'anni di attacchi terroristici, attentati dinamitardi, invasioni militari sanzioni, embargo, isolamento ed assassini

    Indonesia 1965
    sostegno all'insediamento della dittatura Suharto e consegna ai militari indonesiani della lista di 5000 nomi di comunisti da eliminare

    Ghana 1966
    colpo di stato appoggiato dalla Cia per rovesciare Nkrumah

    Uruguay 1969-72
    addestramento e organizzazione della repressione contro i Tupamaros

    Cile 1964-73
    sabotaggio della campagna elettorale di Allende nel 1964, destabilizzazione del governo Allende dal 1970 e sostegno al colpo di stato e alla dittatura Pinochet

    Grecia 1967-74
    attiva collaborazione della CIA e delle forze armate USA al colpo di stato

    Sudafrica anni '70-'80
    intensa collaborazione della CIA con i servizi segreti per la repressione dell'African National Congress e per la cattura di Mandela; violazione dell'embargo sulle armi verso il Sudafrica disposto dall'ONU

    Bolivia 1964-75
    aiuto della CIA e del Pentagono nel rovesciamento del governo Paz; conduzione da parte della CIA dell'operazione di eliminazione di Che Guevara

    Australia 1972-75
    USA e Inghilterra riescono a far allontanare dal governo il premier laburista Whitlam

    Iraq 1972-75
    Gli USA dispongono ingenti aiuti militari agli oppositori Kurdi per indebolire l'Iraq coinvolto nella guerra con l'Iran, tranne ritirare loro ogni aiuto nel momento in cui gli USA approvarono il riavvicinamento Iran-Iraq

    Portogallo 1974-6
    destabilizzazione del governo nato dalla rivoluzione dei garofani e intimidazione della popolazione fino al successo dei candidati appoggiati e finanziati dalla CIA

    Timor Est 1975-99
    sostegno del governo degli USA all'invasione da parte dell'Indonesia e del successivo genocidio attuato nei confronti della popolazione

    Angola anni '60-'80
    Il governo USA entra in sostegno di una delle parti in causa nella guerra civile, inducendo l'URSS a sostenere l'altra parte; la guerra provocherà più di 500 mila morti

    Giamaica 1976
    tentativo di impedire la rielezione di Manley

    Honduras anni '80
    invio di migliaia di soldati per sostenere le operazioni antiguerriglia in Salvador e Guatemala e per servire come centro di addestramento e rifornimento per i contras del Nicaragua; stretto controllo sulla politica interna honduregna da parte dei diplomatici americani

    Nicaragua 1978-90
    sostegno attivo alla guerriglia dei contras, oppositori del neogoverno sandinista; interferenza massiccia nelle elezioni del 1980 che videro la sconfitta dei sandinisti

    Filippine anni '70-'90
    finanziamenti e sostegno alla stabilizzazione del governo responsabile di repressioni, miseria e torture

    Seychelles 1979-81
    coinvolgimento della CIA in un tentativo di invasione

    Yemen del Sud 1979-84
    sostegno aiuti e addestramento alle forze paramilitari che miravano a far cadere il governo

    Corea del Sud 1980
    attivo sostegno al governo di Chun responsabile della repressione della contestazione studentesca, sfociata nell'uccisione di duemila persone

    Grenada 1979-83
    destabilizzazione e invasione dell'isola per il rovesciamento di Maurice Bishop

    Suriname 1982-84
    organizzazione di un invasione poi abortita da parte della CIA

    Libia 1981-89
    abbattimento di due aerei libici nello spazio aereo libico, bombardamento della residenza di Gheddafi, tentativi di assassinio del leader, sanzioni economiche

    Isole Figi 1987
    organizzazione del colpo di stato Rabuka contro il governo Bavrada

    Panama 1989
    invasione di Panama con centinaia di civili uccisi e migliaia di feriti ufficialmente per catturare l'ex alleato, il dittatore Noriega, in realtà per intimidire il Nicaragua alla vigilia delle elezioni

    Afghanistan 1979-92
    massiccio sostegno ai Talebani opposti al governo laico filosovietico

    El Salvador 1980-92
    coinvolgimento effettivo di truppe americane nei combattimenti della guerra civile, finanziamenti per 6 mld di dollari alle forze filo regime

    Haiti 1987-94
    sostegno alla dittatura Duvalier e condizionamento del governo Aristide

    Bulgaria 1990-91
    finanziamento per 1,5 mld di dollari al partito di opposizione; organizzazione da parte dell'organizzazione USA NED di sommosse popolari per rovesciare il risultato delle elezioni fino alle dimissioni del governo

    Albania 1991-2
    organizzazione da parte del NED del rovesciamento del risultato delle elezioni fino alle dimissioni del governo

    Somalia 1993
    intervento diretto delle truppe americane contro il 'signore della guerra' Aidid, volto in realtà a ripristinare il controllo delle compagnie americane sui campi petroliferi

    Jugoslavia 1999
    bombardamenti sulla Serbia per consentire la secessione del Kosovo dalla Federazione Jugoslava

    Iraq 1991-2002
    bombardamenti per 40 giorni e notti sull'iraq pari a 80.000 tonnellate di esplosivo, tra cui molti con uranio impoverito; un milione di bambini morti in dieci anni a causa delle sanzioni economiche e della distruzione delle infrastrutture; continuano le 'missioni' da parte di USA e Gran Bretagna, in attesa dell'attacco finale

    Perù 1990-2000
    sostegno tramite consulenza e addestramento militare, fornitura di armamenti e finanziamenti al governo repressivo Fujimori, responsabile di violazione dei diritti umani e uso della tortura

    Messico 1994-1998
    addestramento finanziamento e approvvigionamento di armi alle forze paramilitari e ai servizi segreti opposti agli zapatisti

    Colombia 2002
    terzo paese destinatario di aiuti militari americani, centinaia di militari USA presenti nel paese, invio di armi, coordinamento e addestramento dell'esercito e delle forze paramilitari opposte alle FARC, sostegno al governo responsabile di violazione dei diritti umani e di tortura

    indice

    Risoluzioni ONU bloccate dal solo voto USA
    (o assieme a uno o due stati nel solo decennio 1978-87)
    1978

    33/75
    validità delle decisioni ONU

    33/110
    palestinesi e territori occupati

    33/113C
    palestinesi e territori occupati

    33/136
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    1979

    33/183M
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    33/196
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    34/46
    promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali

    34/52E
    palestinesi e territori occupati

    34/83J
    negoziati sul disarmo nucleare

    34/90A
    palestinesi e territori occupati

    34/93D
    contro l'apartheid e la repressione del Sudafrica

    34/93I
    contro l'apartheid e la repressione del Sudafrica

    34/100
    contro ingerenza nella politica interna o estera di altri Stati

    34/113
    palestinesi e territori occupati

    34/133
    palestinesi e territori occupati

    34/136
    palestinesi e territori occupati

    34/158
    condizione delle donne

    34/160
    palestinesi e territori occupati

    34/199
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    1980

    35/13E
    palestinesi e territori occupati

    35/57
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    35/75
    palestinesi e territori occupati

    35/119
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    35/122C
    palestinesi e territori occupati

    35/136
    condizione delle donne

    35/145A
    negoziati sul disarmo nucleare

    35/154
    negoziati sul disarmo nucleare

    35/169C
    palestinesi e territori occupati

    35/174
    affermazione che "lo sviluppo delle nazioni e degli individui rappresenta un diritto dell'intera umanità

    35/206J
    contro l'apartheid e la repressione del Sudafrica

    1981

    36/12
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    36/13
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    36/15
    palestinesi e territori occupati

    36/18
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    36/19
    affermazione del diritto di ciascuno stato a scegliere il proprio sistema economico e sociale in accordo con la volontà della popolazione senza interferenze esterne di qualsiasi genere

    36/27
    palestinesi e territori occupati

    36/68
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    36/73
    palestinesi e territori occupati

    36/84
    negoziati sul disarmo nucleare

    36/87B
    negoziati sul disarmo nucleare

    36/92J
    negoziati sul disarmo nucleare

    36/96B
    proibizione delle armi chimiche e batteriologiche

    36/98
    negoziati sul disarmo nucleare

    39/120A
    palestinesi e territori occupati

    36/120B
    palestinesi e territori occupati

    36/120E
    palestinesi e territori occupati

    36/133
    dichiarazione secondo cui l'educazione, il lavoro, la salute, un'alimentazione adeguata, lo sviluppo nazionale sono diritti di tutta l'umanità

    36/146A
    palestinesi e territori occupati

    36/146B
    palestinesi e territori occupati

    36/146C
    palestinesi e territori occupati

    36/146G
    palestinesi e territori occupati

    36/147C
    palestinesi e territori occupati

    36/147F
    richiesta di un nuovo assetto mondiale più corretto dell'informazione e della comunicazione

    36/149B
    palestinesi e territori occupati

    36/150
    palestinesi e territori occupati

    36/172C
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    36/172H
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    36/172
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    36/172N
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    36/172O
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    36/173
    palestinesi e territori occupati

    36/226B
    palestinesi e territori occupati

    36/243B
    bilancio dell'ONU

    1982

    37/7
    Carta mondiale per la tutela dell'ambiente

    37/11
    regole di successione in merito alle proprietà di stato

    37/47
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    37/69E
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    37/69G
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    37/69H
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    37/73
    negoziati sul disarmo nucleare

    37/78A
    negoziati sul disarmo nucleare

    37/83
    negoziati sul disarmo nucleare

    37/94B
    richiesta di un nuovo assetto mondiale più corretto dell'informazione e della comunicazione

    37/98A
    proibizione delle armi chimiche e batteriologiche

    37/103
    norme e principi di diritto internazionale

    37/131
    bilancio ONU

    37/137
    norme di protezione contro prodotti dannosi alla salute e all'ambiente

    37/199
    dichiarazione secondo cui l'educazione, il lavoro, la salute, un'alimentazione adeguata, lo sviluppo nazionale sono diritti di tutta l'umanità

    37/204
    revisione della Carta dei diritti economici e dei doveri degli stati

    37/237
    conferenza economica sull'Africa

    37/251
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    37/252
    revisione delle relazioni economiche internazionali

    1983

    38/19
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    38/25
    affermazione del diritto di ciascuno stato a scegliere il proprio sistema economico e sociale in accordo con la volontà della popolazione senza interferenze esterne di qualsiasi genere

    38/39E
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    38/39I
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    38/39K
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    38/70
    negoziati sul disarmo nucleare

    38/124
    dichiarazione secondo cui l'educazione, il lavoro, la salute, un'alimentazione adeguata, lo sviluppo nazionale sono diritti di tutta l'umanità

    38/128
    norme e principi di diritto internazionale

    38/150
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    38/182
    negoziati sul disarmo nucleare

    38/183M
    negoziati sul disarmo nucleare

    38/187A
    proibizione delle armi chimiche e batteriologiche

    38/188G
    negoziati sul disarmo nucleare

    38/188H
    negoziati sul disarmo nucleare

    38/202
    rafforzamento della capacità di protezione civile da parte dell'ONU

    1984

    39/9
    cooperazione tra ONU e Lega dei paesi arabi

    39/14
    palestinesi e territori occupati

    39/21
    rapporto del Comitato sull'eliminazione delle discriminazioni razziali

    39/411
    diritto all'indipendenza di Sant'Elena

    39/42
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    39/49A
    palestinesi e territori occupati

    39/49D
    palestinesi e territori occupati

    39/62
    negoziati sul disarmo nucleare

    39/65B
    proibizione delle armi chimiche e batteriologiche

    39/72G
    contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

    39/73
    legislazione sui mari

    39/95A
    palestinesi e territori occupati

    39/95H
    palestinesi e territori occupati

    39/147
    palestinesi e territori occupati

    39/148N
    negoziati sul disarmo nucleare

    39/151F
    negoziati sul disarmo nucleare

    39/161B
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    39/224
    palestinesi e territori occupati

    39/232
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    39/233
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    39/243
    inchiesta sulla Commissione economica per l'Asia occidentale

    1985

    40/114
    affermazione dell'inseparabilità e interdipendenza dei diritti economici, sociali, culturali, civili e politici

    40/124
    provvedimenti per favorire i diritti umani e le libertà fondamentali

    40/148
    misure contro i gruppi nazisti, fascisti e neofascisti

    40/445
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    1986

    41/11
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    41/68A
    richiesta di un nuovo assetto mondiale più corretto dell'informazione e della comunicazione

    41/90
    negoziati sul disarmo nucleare

    41/91
    negoziati sul disarmo nucleare

    41/92
    negoziati sul disarmo nucleare

    41/128
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    41/151
    misure per migliorare le condizioni e assicurare i diritti umani e la dignità ai lavoratori migranti

    41/450
    norme di protezione contro prodotti dannosi alla salute e all'ambiente

    1987

    42/5
    cooperazione tra ONU e Lega dei paesi arabi

    42/18
    richiesta di sottoporre alla Corte internazionale di giustizia le attività militari e paramilitari in Nicaragua

    42/69J
    palestinesi e territori occupati

    42/101
    Convenzione sui diritti dell'infanzia

    42/159
    Misure di prevenzione del terrorismo internazionale

    42/162B
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    42/176
    fine dell'embargo contro il Nicaragua

    42/198
    aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

    42/441
    conferenza sul commercio e lo sviluppo
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  4. #4
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    Predefinito Re: I crimini dell'Occidente Democratico

    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  5. #5
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    Predefinito Re: I crimini dell'Occidente Democratico

    Libano, storia dei crimini israeliani: invasione del 1978

    Libano – 44 anni fa, l’esercito di occupazione israeliano commise numerosi crimini invadendo il suolo libanese in quella che chiamò “Operazione Litani“, nella notte tra il 14 e il 15 marzo 1978.

    L’aggressione, soprannominata invasione israeliana del Libano, ha preso di mira 358 città e villaggi nei distretti libanesi di Bint Jbeil, Marjeyoun, Hasbaya, Tiro e Nabatieh. I sette giorni di aggressione terrestre, aerea e marittima hanno portato all’occupazione di 1100 chilometri quadrati del suolo libanese.

    Come parte dei crimini israeliani, ecco alcuni numeri da ricordare:

    560 civili furono martirizzati
    653 civili rimasero feriti
    Le forze di occupazione israeliane hanno completamente distrutto con artiglieria e raid aerei i villaggi di al-Ghandouriyeh, al-Abbasiyeh, al-Gharyeh, al-Qantara, Deir Hanna, al-Bayyadha, Mazraet al-Nmayriye e Mazraet al-Khraybeh.

    Inoltre, l’esercito israeliano ha completamente distrutto 2500 case e parzialmente danneggiato altre 620. Le infrastrutture libanesi: acqua, elettricità e reti telefoniche sono state distrutte lungo le aree sotto aggressione.

    Migliaia di ettari di terreni agricoli furono devastati e circa 150mila ulivi e agrumeti furono dati alle fiamme. Per non parlare della distruzione di cinquanta scuole, dieci ospedali o centri medici e più di 20 moschee e chiese.

    Durante i 22 anni di occupazione del sud del Libano, l’esercito israeliano ha incassato pesanti colpi dai combattenti della Resistenza libanese, perdendo circa 900 dei suoi soldati.
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  6. #6
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    Predefinito Re: I crimini dell'Occidente Democratico

    I crimini di Israele e la mission del Sionismo
    Quello che i vergognosi media occidentali non dicono
    Marcello Pamio - 11 gennaio 2009

    «Ma se gli israeliani non vogliono essere accusati di essere come i nazisti, devono semplicemente smettere di comportarsi come i nazisti»

    [Norman G. Finkelstein, intellettuale ebreo i cui genitori furono vittime dell’Olocausto]



    ------------



    «Alla fine degli Anni Cinquanta, quel grande pettegolo e storico dilettante che era John F. Kennedy mi disse che nel 1948 Harry Truman, proprio quando si presentò candidato alle elezioni presidenziali, era stato praticamente abbandonato da tutti. Fu allora che un sionista americano andò a trovarlo sul treno elettorale e gli consegnò una valigetta con due milioni di dollari in contanti. Ecco perché gli Stati Uniti riconobbero immediatamente lo Stato d’Israele».

    Gore Vidal, prefazione del libro “Storia ebraica e giudaismo: il peso di tre millenni” di Israel Shahak

    ------------

    Una piccola striscia di terra lunga circa 45 chilometri e larga 10 in cui vivono un milione e mezzo di palestinesi è martoriata da oltre 60 anni.
    Tsahal, il fiero esercito israeliano da settimane sta letteralmente sterminando una popolazione inerme, come ripercussione, dicono, a lanci di missili da parte di Hamas in territorio israeliano.
    Razzi che avrebbero provocato la morte di 5 militari (altri 4 sono stati uccisi dal “fuoco amico”[1], cioè dagli stessi soldati), mentre nelle fila degli arabi, gli assassinati dal democratico stato di Israele sarebbero oltre 900 con diverse migliaia di feriti[2].
    Numeri purtroppo destinati ad aumentare con il passare del tempo e delle incursioni.

    I crimini attuali dell’esercito israeliano
    I bersagli preferiti dall’esercito israeliano in diciassette giorni di guerra sono scuole, moschee, abitazioni private e soprattutto ambulanze, queste ultime per impedire il soccorso e il salvataggio di migliaia di feriti, che muoiono agonizzando per le strade.
    Quindi non solo obiettivi militari ma soprattutto civili, e questo non a caso, visto che tale strategia si chiamata “guerra psicologica”.
    La cosa non deve sorprendere, perché l’85-90% dei morti in tutte le guerre che si ‘rispettino’, sono infatti civili (uomini, donne e soprattutto bambini).
    L’esercito di Sion sta utilizzando a Gaza armi vietate dalle Convenzioni internazionali, come le bombe al fosforo bianco (usate in grande quantità in Iraq dalla colazione anglo-statunitense). Lo riporta anche il “Corriere della Sera” dell’11 gennaio.[3]
    Nonostante la smentita del portavoce dell’esercito, il quotidiano Times di Londra ha pubblicato delle foto che non lasciano spazio a dubbi sull’uso appunto di queste vergognose e criminali bombe. Arriva infine la conferma da una fonte israeliana, ripresa dalla Radio svizzera italiana e riportata dall'agenzia Ansa (oggi 12 gennaio 2009) secondo la quale si tratta solo di bombe fumogene. Il tutto ovviamente per giustificare il fumo strano prodotto (vedi immagine sotto) dai bombardamenti dell'esercito.
    Ma la fonte continua dicendo che "un po' di fosforo nelle munizioni c'è".
    Non solo, ma a testimonianze di medici, a Gaza verrebbero utilizzate anche armi a forte potere esplosivo come quelle a base di stando lega di tungsteno.[4]
    Insomma i “territori occupati” sono un ottimo “campo di battaglia” per decimare da una parte la popolazione araba e dall’altra per sperimentare nuove armi.

    Perché tale guerra?
    Qualcuno sostiene che tale criminoso attacco militare da parte di Israele sia per ripicca a causa della grama figura fatta contro Hezbollah in Libano nel 2006.
    Purtroppo non è questo il motivo: si tratta di un progetto chiaro e lineare che stanno portando avanti da oltre un secolo i sionisti.
    L’attuale attacco è stato preparato infatti con 6 mesi di anticipo, quindi molto tempo prima del lancio di razzi da parte di Hamas!
    Lo confermano canali ufficiali come la CNN e giornali come il britannico The Guardian.
    Il canale televisivo CNN ha denunciato che la tregua tra Hamas e Israele ha iniziato a vacillare agli inizi di novembre, quando un commando israeliano ha ucciso durante un’incursione sei membri di Hamas, scatenando la ovvia reazione.
    Anche il quotidiano Guardian del 5 novembre ha confermato la notizia.
    Quindi esistono le prove che a rompere la tregua non è stato Hamas ma bensì lo stato di Israele a novembre del 2008!
    Ma per comprendere il quadro generale è necessario fare un passo indietro.

    Nascita del Sionismo
    “Nell’Europa della fine del XIX secolo una convergenza di ragioni storiche, fra cui le persecuzioni antisemite, spinse un gruppo di intellettuali ebrei a teorizzare la necessità della nascita di una nazione ebraica dove quel popolo potesse finalmente trovare maggior pace e sicurezza.”[5]
    Questa teoria, che non è rimasta tale ma è diventata una triste realtà, prende il nome di sionismo.
    Il sionismo è per così dire un «movimento» molto complesso, ma dagli obiettivi semplici, nato verso la fine del XIX° secolo qui da noi in Europa.
    Il “sionismo” è suddivisibile in tre categorie:

    - «Sionismo» propriamente detto, organizzato dal dottor Theodor Herzl, con lo scopo di ricostruire lo Stato ebraico di Gerusalemme in Palestina.
    - «Sionismo territorialista», organizzato da Israel Zangwill, con lo scopo di costituire una «terra ebraica» in qualunque parte del mondo, privilegiando però la Palestina.
    - «Sionismo socialista», organizzato da Moses Hess, che vuole conservare agli ebrei nel mondo l’identità nazionale, sforzandosi però tutti per un ritorno a «Eretz Israel».

    Il «Sionismo territorialista», quello più recente, è stato fortemente voluto da Israel Zangwill (1864–1926), membro di prestigio della società sionistica l’«Antico Ordine dei Maccabei»[6] (1891) e fondatore della rivista umoristica «Ariel».[7] Alla “Dichiarazione Balfour”, che vedremo dopo, rivendicò per tutti gli ebrei del mondo il diritto inalienabile di colonizzare la Terra di Israele.
    Il «Sionismo» per così dire ufficiale, è nato nel 1897 durante il primo «Congresso Sionista» di Basilea in Svizzera.

    Fu però nel 1895/96 che compare per la prima volta il «Der Juden Staat» («Lo Stato degli Ebrei»)[8], il manifesto scritto da Theodor Herzl in persona.
    Più che manifesto si tratta di un vero e proprio libro «scritto in poche settimane, in una specie di delirio misto di fervore mistico e considerazioni pratiche»[9], dove veniva esposto il piano ben preciso per una organizzazione ebraica mondiale.
    Un piano precisissimo e completo di rimozione di tutta la popolazione araba, cioè non ebraica, dal futuro stato sionista: la “Gerusalemme liberata” (cioè “liberata” dai goym, dai gentili, dai “sub-umani”, dagli arabi).
    Come mettere in atto questo spietato e criminale progetto?
    Semplicemente attraverso l’espropriazione dei terreni e delle proprietà!

    Quindi l’origine del gravissimo dissidio “israelo-palestinese” non si trova nel XXI° secolo, ma risale alla fine del XIX secolo. E’ proprio in quegli anni che fu ideato il progetto spietato di cacciare dalla Palestina tutti gli arabi, nessuno escluso, quindi ben cinquant’anni prima della nascita stessa dello Stato d’Israele e oltre un secolo prima dell’ennesima e ultima strage di stato che stiamo assistendo impotenti in questi giorni.

    L’affare Dreyfus
    Il periodo storico quando Theodor Herzl scrisse “Der Juden Staat” era molto caldo perché erano passati solo due anni dall’«affare Dreyfus».
    Un affare delicatissimo perché riguardava le accuse (inventate ad hoc per scatenare appositamente l’antisemitismo…) di alto tradimento a carico di un capitano d’artiglieria ebreo (poi reintegrato nell’esercito dal tribunale), il francese Alfred Dreyfus: accusato di passare informazioni segrete all’esercito tedesco.
    L’altro sionismo, quello «socialista» e l’«affare Dreyfus» hanno proprio nella Francia il comun denominatore: fu proprio a Parigi che Moses Hess, il padre spirituale del «socialismo sionista», lavorò come corrispondente per alcuni giornali socialisti di Germania e Stati Uniti.[10] Moses Hess viene anche ricordato per la sua opera omnia: «Roma e Gerusalemme», considerata un classico della teoria sionista, e pubblicata in Germania nel 1862.[11]

    L’Alleanza israelita universale
    Sempre nella capitale francese nasce una delle principali organizzazioni internazionali che promuove l’insegnamento e la cultura ebraica: l’«Alleanza Israelita Universale» (l’«Alliance Israélite Universelle»).
    I fondatori di questa «Alleanza» furono «17» giovani e il «17» maggio 1860, grazie ai fondi di Sir Moses Haïm Montefiore e Lord Rothschild, organizzarono un manifesto politico sintetizzando le idee massoniche della «Rivoluzione Francese» del 1789 (il motto: «Liberté-Egalité-Fraternité» era scritto nelle logge massoniche francesi ancora 50 anni prima della Rivoluzione) e i principi del giudaismo.[12]
    «L’Alleanza Israelita» promosse nel 1870 a Jaffa (Palestina) la nascita della prima colonia ebraica «Mikweh o Mikiveh Israel».[13] Ma le costruzioni in Palestina erano iniziate qualche tempo prima: il «Misgav Ladach Hospital», è un ospedale sorto nel 1854 e il cui nome originario era «Rothschild Hospital».[14]
    E’ facile comprendere che il sionismo non è un semplice movimento politico e/o religioso, come vogliono farci credere, ma un vero e proprio movimento pericoloso il cui obiettivo è quello di liberare, con ogni mezzo lecito e illecito, la “Terra Promessa” dagli arabi (goym) per consegnarla nelle mani del popolo eletto.
    Il tutto nell’attesa della venuta del Messia…

    La dominazione turco-ottomana
    Alla fine del 1800 la Palestina era nelle mani dell’Impero turco-ottomano.
    Nel 1915 il governo britannico chiese aiuto militare allo sceriffo della Mecca Hussein (esistono a tal proposito lettere firmate da Thomas Edward D’Arabia, famoso Lawrence d’Arabia, che confermano questo) per cacciare i turchi-tedeschi dalla regione.
    In cambio promise la creazione di uno stato arabo indipendente!
    Questo è un punto chiave: la promessa agli arabi da parte del governo di Sua Maestà di uno Stato arabo indipendente, in cambio di aiuto.
    Gli arabi, vista l’importante promessa, parteciparono in massa e moltissimi persero la vita in combattimento proprio per questo motivo: la liberazione della Palestina assieme alle truppe inglesi.
    L’esercito britannico, nonostante la Grande Guerra in corso, spostò un milione di soldati per portarli in Terra Santa. Ci deve essere stato un ottimo motivo per movimentare, cioè togliere dal fronte europeo, tutti quei soldati?
    Il motivo c’era eccome!

    Accordo Sikes-Picot
    Dopo la scontro con l’esercito turco-ottomano, nel 1916 Russia, Francia e Inghilterra siglarono l’accordo di Sikes-Picot, il piano alleato per dividersi l’Impero ottomano in disfacimento.
    Nell’accordo la Palestina doveva rimanere internazionalizzata sotto l’amministrazione di tutte e tre.[15]

    Il tradimento al popolo arabo
    Il vero e proprio tradimento del popolo arabo avviene il 2 novembre 1917 con la «Dichiarazione Balfour»: una lettera che Arthur Balfour, Ministro degli Esteri della Gran Bretagna, inviò al capo della Federazione sionista Lord Rothschild, dove Sua Maestà riconosceva ufficialmente ai sionisti[16], il diritto di formare uno Stato indipendente in Palestina.
    Lettera importantissima perché legittimò e riconobbe il diritto internazionale ai sionisti di creare un «focolare nazionale del popolo ebraico…»[17]in Palestina.
    Tale dichiarazione venne firmata da Pichon per la Francia , Wilson per gli Stati Uniti e Sonnino per l’Italia[18].

    Pochi ricordano però come tale «Dichiarazione», cioè lo storico tradimento di tutta la popolazione araba della Palestina da parte inglese, specificava anche che per il raggiungimento dello scopo: «nulla dev’essere fatto a pregiudizio dei diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche esistenti in Palestina…».[19]
    E’ avvenuto esattamente il contrario.
    Nel 1919 gli inglesi entrano in possesso della Terra Santa e dal 1920 con gli accordi di Sèvres, inizia ufficialmente l’immigrazione ebraica.
    La terra indipendente araba rimane una promessa non mantenuta!

    Trattato di Sèvres
    Nel 1920 il Trattato di Sèvres sancì la spartizione dell’area mediorientale che vide: la Siria assegnata alla Francia e la Palestina alla Gran Bretagna.
    Nel 1922 l’Inghilterra ricevette dalla Società delle Nazioni il Mandato per l’amministrazione della Palestina, sotto la cui egida nacque la Jewish Agency (Agenzia Ebraica) per promuovere l’economia ebraica nell’area.[20]
    E’ a questo punto che il padre del sionismo, Theodor Herzl, disse di voler: «sospingere la popolazione [ palestinese ] in miseria oltre le frontiere»[21]
    Lo scopo dal 1895 ai nostri giorni è sempre stato questo espresso da Herzl.

    Peel Report, White Paper e la “Soluzione a due Stati”
    Gli anni che vanno dal 1936 al 1947 videro crearsi le basi per la storica guerra arabo-israeliana del 1948.
    Cominciano infatti le proposte di formazione di due Stati separati.
    Gli inglesi pubblicano il Peel Report (1936) che prevede una separazione di ebrei e arabi secondo la divisione demografica del momento. La proposta non soddisfa le ambizioni territoriali dei sionisti e neppure gli arabi l’accettano perché chiedono che sia fermata l’immigrazione e che s’impedisca l’acquisizione di ulteriori terre.[22]
    Sempre gli inglesi pubblicano il White Paper sulla Palestina nel 1939, dove accettano di limitare l’immigrazione ebraica e l’acquisto di terre e promettono la transazione verso un futuro governo palestinese. Solo e sempre promesse come quella tradite dalla Dichiarazione Balfour del 1917.

    Il terrorismo in Terra Santa
    Prima dell’intervento britannico gli arabi e gli ebrei ottomani (ebrei assoggettati all’Impero ottomano turco) convivevano in una pace secolare, con alti e bassi, ma pur sempre pace.
    Quando iniziò l’immigrazione ebraica, cioè quando i sionisti iniziarono a comperare terre e soprattutto dopo il gravissimo tradimento della Dichiarazione Balfour, era pressoché scontato che iniziassero gli scontri tra arabi ed ebrei.
    Cosa che avvenne infatti dal 1920 in poi.
    Nel 1921 per esempio gli scontri feroci fra arabi ed ebrei (a Jaffa 200 morti ebrei e 120 arabi) furono interpretati dagli inglesi come “scontri spontanei”, ma ovviamente non era così.

    Nel 1940 gli ebrei arrivarono a formare il 33% della popolazione in Palestina, e i sionisti già organizzati in gruppi di guerriglia, cominciano gli attacchi terroristici contro gli inglesi e contro i civili palestinesi.
    I gruppi più noti furono l’Irgun, l’Haganah e lo Stern.[23]
    Questo ultimo, chiamata “Banda Stern” è nata nel 1942 per opera dell’ebreo polacco Abraham Stern.
    Una banda che incarnò la variante più violenta e terroristica del movimento sionista[24].
    La loro azione più eclatante fu l’attentato alla sede dell’amministrazione britannica all’Hotel King David di Gerusalemme nel luglio 1946, dove venne fatta saltare una intera ala, con un bilancio di circa 200 vittime![25]
    Tra i capi del comando vi era un certo Menachem Begin[26], che fu Primo Ministro israeliano e Premio Nobel per la Pace con il presidente egiziano Sadat…

    Dopo questo e altri avvisi, nel 1947 gli inglesi rinunciano al mandato e lo consegnano nelle mani dell’ONU.
    L’Organizzazione delle Nazioni Unite propone nella Risoluzione 181 l’ennesima divisione in Stati separati, gli arabi la rifiutano e di nuovo non senza motivo: agli ebrei sarebbe andato il 54% delle terre anche se erano solo il 30% della popolazione presente all’epoca.
    Nella primavera del 1947 iniziano gli scontri militari tra arabi ed ebrei, dove i gruppi terroristici sionisti si distinguono per una lunga serie di crimini efferati: massacri, assassini e pulizia etnica documentati oltre ogni dubbio.
    E’ infatti in questo periodo il massacro di 200 palestinesi a Deir Yassin, strage (di civili palestinesi) che passò alla storia e che fu perpetrata sotto la diretta responsabilità sempre di Menachem Begin.[27]

    Nascita dello Stato d’Israele.
    Dopo la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra d’Indipendenza (1948-49) nasce il 14 maggio 1948 ufficialmente lo Stato d’Israele con la «Dichiarazione d’indipendenza» firmata dal Primo Ministro David Ben-Gurion,[28] e preceduta da una risoluzione ONU, la numero 181 del 29 novembre 1947, che decise la spartizione (che non rispettava la demografia dell’epoca) dei territori.[29]
    Inutile dire che tale spartizione territoriale ha accentuato gli scontri tra popolazione, perché più che spartizione possiamo parlare di vera e propria razzia: il 73% della Palestina era diventata territorio ebraico, con oltre 750.000 rifugiati palestinesi.

    Dopo soli 2 anni, nel 1950, Israele vota la Legge sulla Proprietà degli Assenti (5710-1950), una legge vergognosa che espropria la terra a tutti i profughi fuggiti durante la guerra.
    I palestinesi vengono espropriati di tutto: case, terreni e attività commerciali.
    In totale violazione della Risoluzione ONU 194 (12/1948) che sancisce il diritto dei profughi di tornare e di essere risarciti da Tel Aviv. Non solo i risarcimenti non sono mai avvenuti, ma i profughi si sono visti privare della propria casa.

    La guerra del 1947/48 era stata preconizzata dal Presidente (dal 1926) dell’Università ebraica di Gerusalemme, Judah Magnes, il quale ha dichiarato che la creazione di uno stato ebraico in Palestina avrebbe condotto «alla guerra contro gli arabi».[30]
    Judah Magnes si riferiva al «Programma Biltmore» stilato a New York nel maggio del 1942 presso l’omonimo Hotel Biltmore, da un gruppo di sionisti americani appoggiati sia dai democratici che dai repubblicani statunitensi.
    Tale programma del 1942 (ben prima che finisca la Seconda Guerra Mondiale) era appunto l’ennesimo tassello piazzato al posto giusto per la creazione dello Stato ebraico in terra palestinese!

    Tra il 1917 e il 1948, e cioè tra la «Dichiarazione Balfour», il «Programma Biltmore» e la «Dichiarazione d’Indipendenza» avviene qualcosa che avrà ripercussioni in tutto il mondo e soprattutto nella causa ebraica: la Seconda Guerra Mondiale con l’Olocausto e l’immigrazione di massa.
    Nel 1956 Israele, in accordo con le mire strategiche e gli interessi economici di Gran Bretagna e Francia attacca l’Egitto (che guarda caso aveva nazionalizzato il canale di Suez) conquistando Gaza e il Sinai, ma gli Stati Uniti costringono Tel Aviv a ritirarsi.
    Nel 1964 gli stati arabi creano l’OLP (l’Organizzazione per la liberazione della Palestina), e presto questo gruppo darà inizio ad azioni di guerriglia contro Israele.
    Nel 1966 la Siria permise a guerriglieri palestinesi di operare sul proprio territorio. Israele ovviamente minacciò ritorsioni per cui la Siria fece un patto di difesa con l’Egitto. In seguito a rappresaglie israeliane in Cisgiordania, Cairo assume un atteggiamento bellicoso, ma non va oltre.
    Nel maggio del 1967 Nasser, il presidente egiziano, stringe un patto di difesa con la Giordania , che sembra mirare solo ad un rafforzamento strategico, e non a un effettivo attacco contro Israele.
    Israele non aspetta e nel giugno del 1967 attacca l’Egitto,[31] ben sapendo che avrebbe vinto in pochi giorni.

    Questa è la nota Guerra dei 6 giorni, che segna l’umiliante disfatta araba.
    In un attimo Israele occupa illegittimamente la Cisgiordania , Gaza, Gerusalemme Est, le alture del Golan ed il Sinai (poi restituito all’Egitto) e non si ritirò mai più nonostante le numerose risoluzioni dell’ONU (ad oggi sono circa 70).
    Nel novembre dello stesso anno, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU condanna la conquista dei territori con la Risoluzione 242 imponendo il ritiro immediato dai Territori Occupati.
    Israele accetterà 3 anni dopo tale Risoluzione senza però evacuare i territori, alla faccia del Consiglio di Sicurezza.
    Il resto è storia…

    Storia sono le condotte di Israele chiamate per ben tre volte “un insulto all’Umanità” dalla Commissione dell’ONU per i Diritti Umani (1977, 1985 e nel 2000).[32]
    Storia è anche la Risoluzione ONU A7RES/37/133 che nel dicembre del 1982 definì il massacro di Sabra e Chatila sotto la “personale responsabilità di Ariel Sharon” un “atto di genocidio”[33]
    Stiamo parlando di 1700 civili massacrati per due lunghissimi giorni dentro i campi profughi, protetti dall’esercito israeliano, a colpi di machete dai cristiano-falangisti.
    L’elenco potrebbe continuare a lungo.

    Sionismo cristiano
    L’altra cosa da sapere, che non tutti conoscono, è il movimento dei «sionisti cristiani»[34] (Christian Zionists).
    Anzi, spesso e volentieri, sono stati proprio dei cristiani (come George Walker Bush junior per esempio) che si sono rivelati i più forti sostenitori del ritorno degli ebrei a Gerusalemme.[35]
    “La teologia dei cristiani fondamentalisti d’America professa e attende la seconda venuta del Cristo con la conseguente fine del mondo, secondo una interpretazione della bibbia (…)”.[36]
    “Ma quell’evento sarà possibile solo quando gli ebrei avranno stabilito uno Stato ebraico su tutta la Palesino , e cioè ben oltre gli odierni confini di Israele”.[37]

    L’«International Christian Embassy Jerusalem» ha tenuto fino ad oggi almeno quattro congressi internazionali sionisti cristiani: uno a Basilea e tre a Gerusalemme (la città madre del sionismo religioso).
    Quindi il sionismo non è solamente un fenomeno ebraico, ma anche cattolico; non è solo un movimento politico ebraico, ma anche occidentale.
    Esiste una forte corrente sionista pure tra i membri dell’amministrazione statunitense di ieri e oggi.
    Basta leggere con attenzione i nomi della squadra “scelta” dal futuro presidente Obama per capacitarsene.

    Pensate che nel 1978 la Camera dei Rappresentanti americana proclamò l’«Education Day USA», cioè il «giorno dell’istruzione». Una festa mobile che un anno cade il 24 marzo, un altro il 2 aprile, il 13 aprile[38], ecc. Tale data non è fissa perché segue il calendario giudaico-babilonese invece del classico giuliano.[39] La data coincide con l’anniversario del rabbi Menachem Mendel Scheerson, il cosiddetto «rebbe», considerato dalla setta assidica dei Lubavitcher, il vero «Messia».[40]
    Come mai tutti i presidenti, da Carter fino a George Walker Bush, hanno ripreso e mantenuto una tradizione «culturale» assai poco laica, per non dire ebraica?
    C’è da dire che Carter, mediatore non ufficiale nel 2008 nei processi di pace in Medioriente, ha dichiarato ultimamente che Hamas ha tenuto fede al patto di 6 mesi cessando il lancio di missili, Israele invece no!
    Strano a dirsi, ma Israele non ha mantenuto la pace…

    L’antisemitismo
    Dopo questa delicata trattazione è doverosa una parentesi sull’antisemitismo.
    I «semiti» sono: «(…) gli Accadi (Assiri, Babilonesi), i Cananei, gli Arami (fra i quali emergono i Fenici e gli Israeliti), infine gli Arabi».[41]
    «Affermare che gli ebrei sono semiti è pressappoco come affermare, per esempio, che i francesi sono europei».[42]
    Da questa precisazione si evince che pochissimi ebrei sono veramente dei semiti e che non tutti i semiti sono ebrei (infatti gli arabi sono effettivamente dei semiti).
    Come non tutti gli ebrei sono sionisti, anzi i sionisti sono pochissimi, per fortuna!
    Siccome oggi tra la popolazione ebraica non esiste praticamente quasi più nessun discendente originario di Sem, accusare qualcuno di antisemitismo equivale accusarlo di antiarabismo.
    La conseguenza logica di questa affermazione è che oggi tra i più antisemiti - ironia della sorte – sono proprio i governi d’Israele!

    L’antisionismo
    Per fortuna anche nel mondo ebraico il sionismo non è, e non era ben visto, ecco cosa diceva nel 1935 lo scrittore israelita Ettore Ovazza: «il miglior alleato della politica razzista è oggi, suo malgrado, il sionismo nazionalista. E’ nostra ferma convinzione che mai la politica antisemita sarebbe giunta agli estremi che ha toccato, se non avesse avuto fra i suoi principali argomenti probatori, il cosiddetto focolare nazionale ebraico. Lo stesso ideale ebraico, dal punto di vista puramente religioso, predica il ritorno a Sion come un ritorno spirituale; ma poiché la nostra dottrina nega il proselitismo, le minoranze ebraiche nel mondo rimangono le legittime depositarie dell’idea monoteistica e della legge mosaica che sta alla base della Bibbia e della moderna civiltà. Nel 1934, voler interpretare il ritorno a Sion in senso strettamente territoriale è segno d’incomprensione storica e religiosa. Noi, per funzione religiosa storica e civile, siamo e dobbiamo essere interamente cittadini delle nazioni dove viviamo da secoli e di cui formiamo parte indissolubile ed integrante. Noi respingiamo nettamente i sionisti nazionalisti che vivono rispettati in parità di diritti civili e politici con tutti gli altri cittadini nelle nazioni d’Europa, e che sospirano invece verso la Palestina ; che con un occhio guardano a Roma e con l’altro a Gerusalemme»[43]

    Concludo con una grande speranza, quella che riguarda naturalmente la grande pacificazione in Palestina, l’abbandono di ogni crimine e soprattutto l’abbattimento del «muro della vergogna» che è stato innalzato per impedire la creazione de facto dello Stato palestinese.
    «Udite governanti…della casa d’Israele, che costruite Sion sul sangue e Gerusalemme con il sopruso!»[44] perché «a causa vostra, Sion sarà arata come un campo e Gerusalemme diverrà un mucchio di rovine…».[45]
    L’antisionista e antisemita che ha fatto questa affermazione è il profeta Michea, originario della Giudea e contemporaneo del grande Isaia (VIII a.C.).


    Piovono missili israeliani (o bombe al fosforo bianco?) su Gaza, foto Ansa

    Per approfondire l’argomento, consiglio di leggere questi due libri:

    - “Perché ci odiano”, Paolo Barnard, ed. BUR
    - “Storia ebraica e giudaismo: il peso di tre millenni”, Israel Shahak, ed. Centro Librario Sodalitium

    Per approfondire:
    - “Il Tradimento degli intellettuali”, Paolo Barnard www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=86
    - “Una guerra non necessaria” Jimmy Carter www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5453
    - “Gaza chi ha violato la tregua?” Miguel Martinez www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5455

    [1] “L’ONU sospende gli aiuti a Gaza”, Il Sole 14 ore, 9 gennaio 2009
    [2] “Gaza ancora raid e razzi, oltre 900 le vittime”, Ansa del 12 gennaio 2009
    [3] “I carri armati israeliani a Gaza City”, Il Corriere della Sera, 11 gennaio 2009
    [4] “Truppe USA controllano Rafah” di Maurizio Blondet, 6 gennaio 2009 ed. Effedieffe
    [5] “Perché ci odiano”, Paolo Barnard, ed. BUR, pagg. 424
    [6] «The Jewish Agency for Israel », www.jafi.org.il oppure www.us-israel.org
    [7] Idem
    [8] «The Nord American Review», vol.169, pag 513, agosto 1899. University of Northern Iowa
    [9] Associazione Culturale, libreria ebraica senza scopo di lucro - www.menorah.it
    [10] www.israele.net
    [11] www.israele.net
    [12] «Alliance Israelite Universelle»: www.aiu.org
    [13] «The Department for Jewish Zionist Education» www.jajz-ed.org
    [14] Jerusalem Archives www.jerusalem-archives.org
    [15] “Perché ci odiano”, Paolo Barnard, ed. BUR, pag. 243
    [16] Movimento politico-religioso degli Ebrei sparsi nei vari paesi, tendente alla ricostituzione di uno Stato ebraico in Palestina (Dizionario della lingua italiana DeAgostini)
    [17] Traduzione della «Dichiarazione Balfour»
    [18] «Palestina e Sionismo», Vittore Querèl, Fratelli Bocca editori, 1939
    [19] Idem
    [20] “Perché ci odiano”, Paolo Barnard, ed. BUR, pag. 244
    [21] Idem
    [22] “Perché ci odiano?” Paolo Barnard, ed. BUR, pag 146
    [23] Idem
    [24] «Al Qaeda: chi è, da dove viene, dove va», Carlo Bersani, Malatempora edizioni, Roma 2005
    [25] Idem
    [26] Idem
    [27] “Perché ci odiano?” Paolo Barnard, ed. BUR, pag 247
    [28] Jerusalem Archives www.jerusalem-archives.org
    [29] Jerusalem Archives www.jerusalem-archives.org
    [30] Norman Bentwich, «For Sion sake» biografia di Judas Magne, Filadelfia, Jewish Publication Society of America, 1954, p. 352
    [31] Perché ci odiano?” Paolo Barnard, ed. BUR, pag 315
    [32] “Il Tradimento degli intellettuali”, Paolo Parnard, www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=86
    [33] Idem
    [34] «International Christian Embassy Jerusalem »
    [35] Idem
    [36] “Perché ci odiano”, Paolo Barnard, ed. BUR, pagg. 209
    [37] Idem
    [38] Sito ufficiale «Lubavitch»: http://www.lubavitch.com/article.asp?ID=164
    [39] «Chi comanda in America» di Maurizio Blondet ed. Effedieffe
    [40] Idem
    [41] «Vocabolario Illustrato della Lingua Italiana» G. Devoto e G.C. Oli - Milano 1974
    [42] «Breve storia degli ebrei e dell’antisemitismo» di Eugenio Saracini, ed. Mondadori 1977
    [43] «Sionismo Bifronte», Ettore Ovazza, Casa editrice Pinciana, Roma 1935
    [44] Capitolo terzo del libro del profeta Michea (3,9 – 3,10)
    [45] Capitolo terzo del libro del profeta Michea (3,12)
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

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    Predefinito Re: I crimini dell'Occidente Democratico

    ue pesi due misure:
    riconoscere il terrorismo dello Stato d'Israele (parte I)
    di Paolo Barnard (giornalista di Report, Rai3), tratto da www.peacelink.it

    Si tratta di una cronologia che dimostra come il Terrorismo sia stato da sempre uno strumento proprio sia dei sionisti che dello Stato di Israele, e dunque non una prerogativa esclusivamente palestinese e/o islamica.
    Come sapete, oggi la "narrativa" ufficiale sul Medioriente non riconosce questa verità storica, e solo ai palestinesi viene ufficialmente chiesto di fermare il Terrorismo. Noi tutti sappiamo quanto questo sia non solo ingiusto, ma anche controproducente per ogni speranza di pace. Non ci sarà pace senza verità. Purtroppo però tanti di noi, dai giovani attivisti ai semplici cittadini di buon senso, non sono in grado di sostenere queste tesi con argomentazioni inoppugnabili o senza timore di essere accusati di faziosità o, peggio, di antisemitismo.
    Il mio documento offre uno STRUMENTO accessibile a tutti per poter sostenere e divulgare senza timore di smentite ciò che sappiamo essere più vicino alla verità e soprattutto più utile alla pace. Si badi bene, il documento non pretende di avere valore storiografico. Non e' scritto per l'esperto. E' scritto per le persone comuni, e si basa su fonti al di sopra delle parti: l'ONU e Amnesty International principalmente. Queste fonti sono la sua forza.
    Ve lo offro sperando che lo divulghiate il più possibile, perché quella "narrativa" distorta sul Terrorismo in Palestina sta causando tragedie all'infinito. Dobbiamo rettificarla, assolutamente, come primo passo per la pace.
    Nell'introduzione troverete maggiori dettagli.
    Grazie
    Paolo Barnard, giornalista di Report, RAI3.

    Introduzione.
    In Medioriente dilaga il fenomeno del Terrorismo. A noi e' particolarmente noto il Terrorismo palestinese e/o islamico, ma c'e' anche il Terrorismo israeliano. Il primo e' internazionalmente riconosciuto, il secondo no. E qui sta il problema.
    Prima di continuare e per sgombrare il campo da possibili equivoci, ribadiamo con decisione che non v'e' dubbio che per decenni alcuni gruppi palestinesi si siano macchiati, e ancora oggi si macchino, di orrendi crimini terroristici che non trovano alcuna giustificazione politica ne' morale. La condanna di questi crimini, che storicamente colpiscono soprattutto lo Stato di Israele, deve essere assoluta.
    Eppure, rimane il fatto che in occidente si fatica ad ammettere che Israele ha praticato e pratica il terrorismo. Taluni rigettano questa nozione radicalmente, anche se la Storia lo dimostra in maniera incontrovertibile.
    Ciò ha dato origine a una impostazione ideologica errata e catastrofica nelle sue conseguenze, a causa della quale ogni approccio internazionale al conflitto israelo-palestinese viene fatalmente viziato da un sistema di "due pesi due misure": solo ai palestinesi viene formalmente chiesto di abbandonare le pratiche terroristiche, a Israele mai. Questo produce continui fallimenti.
    Tale pregiudizio trova appoggio in vaste fasce delle opinioni pubbliche occidentali. Infatti, alle parole "Terrorismo mediorientale" noi associamo d'istinto i volti dei guerriglieri palestinesi, libanesi o iraniani, ovvero del fanatismo islamico armato; ma non ci viene altrettanto spontaneo associarvi i volti dei soldati d'Israele, o quelli dei loro leader politici. Questo e' potuto accadere perché l'Occidente ha intenzionalmente alterato la "narrativa" del conflitto israelo-palestinese, per tutelare i propri interessi nell'area. Lo dimostra lo stesso linguaggio mediatico internazionale: da anni in tv o sulle prime pagine dei giornali gli attacchi palestinesi contro i civili israeliani sono sempre definiti (a ragione) "terroristici", ma quelli altrettanto terrorizzanti delle Forze di Difesa Israeliane contro i civili palestinesi sono sovente chiamati "di autodifesa"; le azioni dei kamikaze di Hamas sono "massacri", mentre le centinaia di omicidi extragiudiziali commessi dai Servizi Segreti israeliani vengono definiti "esecuzioni capitali mirate", e così all'infinito (Chomsky-Fisk-Said et al.).
    Tutto ciò ci ha lentamente resi incapaci di riconoscere l'esistenza del Terrorismo di matrice israeliana, assieme alle atrocità che causa e che ha causato.
    E' imperativo rettificare questo pregiudizio, iniziando dalla accettazione, da parte della comunità internazionale impegnata nel processo di pace, della verità storica. Questo significa che mentre giustamente condanniamo il Terrorismo palestinese, dobbiamo abbandonare il nostro rifiuto di riconoscere e di censurare il Terrorismo di Israele.
    Se ciò non accadrà, non vi è speranza di pace in Medioriente.
    A prova di quanto affermato sopra, sono di seguito elencati alcuni fra i peggiori atti di Terrorismo commessi in Medioriente dalla comunità sionista prima e da Israele o da israeliani poi, con una scrupolosa bibliografia. Le fonti sono principalmente i documenti dell'ONU e di Amnesty International; questo perché siamo consapevoli che nell'esporre un tema tanto controverso ci si deve affidare a fonti assolutamente e storicamente al di sopra delle parti. Abbiamo di proposito scartato ogni fonte che potesse anche vagamente essere accusata di partigianeria, e per tale motivo siamo stati costretti a non includere in questo documento centinaia di "atti di Terrorismo israeliani" riportati nella letteratura sul Medioriente.
    Lo ribadiamo: questo lavoro non e' un atto di accusa contro Israele fine a sé stesso, perché se così fosse sarebbe un esercizio sterile. Esso vuole aiutare il pubblico a rettificare quella "narrativa" distorta che basandosi su "due pesi due misure" condanna il Medioriente a una violenza senza fine. Ai lettori il giudizio.

    SINTESI STORICA ESSENZIALE PER LA COMPRENSIONE DEL DOCUMENTO.
    Al declino dell'impero Ottomano, a partire dal 1880, gruppi di ebrei europei emigrarono in Palestina dove stabilirono alcune colonie. Fondarono il movimento Sionista, da cui presero il nome di sionisti.
    Nel 1914, gli immigranti sionisti in Palestina erano 85.000, gli arabi musulmani e cristiani erano 500.000, ai quali si aggiungevano gli ebrei cosiddetti Ottomani (già presenti da tempo in Palestina e perfettamente integrati).
    Nel 1916 le potenze europee siglarono l'accordo di Sikes-Picot: si trattava del piano alleato per dividere l'impero Ottomano (in disfacimento). Gli inglesi di fatto divennero la potenza coloniale in Palestina.
    Nel 1921 cominciarono gli scontri fra arabi ed ebrei (a Jaffa 200 morti ebrei e 120 morti arabi).
    Nel 1922 l'Inghilterra ricevette dalla Lega delle Nazioni il Mandato per la Palestina.
    I rapporti fra arabi e sionisti si deteriorano, e nel frattempo le tensioni vengono peggiorate dalla ulteriore ondata di immigrazione di ebrei che fuggono dalla furia genocida di Hitler.
    Cominciano le proposte inglesi di formazione di 2 Stati separati. Esse scontentano sia gli arabi che i sionisti, e le violenze nel frattempo aumentano. E' a questo punto che i sionisti si organizzano in gruppi di guerriglia.
    Nel 1947 gli Inglesi rinunciano al Mandato e passano la palla all'ONU.
    Nel Maggio 1948 gli Stati arabi mandano truppe in aiuto ai palestinesi. Ma già le truppe ebraiche avevano conquistato grandi fette di territorio designato dall'ONU come Arabo, provocando la fuga di 300.000 rifugiati palestinesi. Lo Stato d'Israele viene proclamato il 14 maggio 1948. La guerra continua, e all' inizio del 1949 Israele vince conquistando il 73% della Palestina. I rifugiati palestinesi sono ora 725.000.
    Ai palestinesi, alla fine della guerra, rimane Gaza e la Cisgiordania. Nel 1956, Israele attacca l'Egitto conquistando Gaza e il Sinai, ma gli USA li convincono a ritirasi un anno dopo.
    Nel 1964 gli Stati arabi creano l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP).
    Nel Maggio 1967 il presidente egiziano Nasser stringe un patto di difesa con la Giordania. Ma Israele non aspetta, e nel Giugno 1967 attacca l'Egitto. E' la nota Guerra dei 6 Giorni. In un baleno Israele occupa il Sinai, Gaza, la Cisgiordania, parte del Golan siriano e Gerusalemme Est.
    Nel Novembre 1967 il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanna la conquista dei territori da parte di Israele con la risoluzione 242, che specificamente chiede il ritiro israeliano dai territori occupati nella Guerra dei 6 Giorni.
    1973, attacco egiziano e siriano a sorpresa contro Israele (guerra del Kippur). Israele e' in seria difficoltà, e solo grazie a un massiccio aiuto militare americano si riprende e addirittura avanza nel Golan.
    La base della guerriglia dell'OLP si sposta nel Libano del sud. Nel 1978 Israele invade il sud del Libano. Di nuovo il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanna l'invasione con la risoluzione 425, e tenta di separare i belligeranti con un contingente di caschi blu (UNIFIL).
    Nel Settembre 1978 il presidente egiziano Sadat va a Camp David negli USA, dove firma i famosi accordi con Israele. Israele in cambio si ritira dal Sinai. Sadat firma a Washington il 26 marzo 1979 la pace con Israele, primo Stato arabo a farlo. Nel 1982 Israele reinvade il Libano, e arriva fino a Beirut. Gli USA mediano nella fuga da Beirut dell'OLP e di Arafat, ma nessuno protegge i civili palestinesi: strage nel campo profughi di Sabra e Chatila. Israele si ritirerà dal Libano (esclusa una fascia al sud) nel 1985. Dicembre 1987. Nei territori occupati il pugno di ferro di Israele trova ora un fronte unito, e i giovani palestinesi si lanciano nell'Intifada (sollevazione).
    Nel 1988 Arafat rinuncia ufficialmente al Terrorismo e accetta la risoluzione 242, implicitamente riconoscendo l'esistenza di Israele. 1993: a Oslo si svolgono colloqui segreti fra l'OLP e il laborista israeliano Shimon Perez con mediazione norvegese di Joan Jorgen Holst.
    Il 9 Settembre 1993 Arafat firma la lettera di riconoscimento dello Stato di Israele, e Israele il 10 Settembre riconosce l'OLP come il legittimo rappresentante dei palestinesi.
    Lunedì 13 Settembre 1993 Arafat e Rabin a Washington firmano una Dichiarazione di Principi, che comprende il mutuo riconoscimento di Israele e dell'OLP, il ritiro israeliano da Gaza e da Jerico, e un non meglio specificato ritiro israeliano da alcune aree della Cisgiordania entro 5
    anni (accordi di "Oslo"). A partire dal 1999 il premier israeliano Barak concede ad Arafat alcuni territori in più, e a metà del 2000 l'Autorità Palestinese si trova a controllare il 40% della Cisgiordania e il 65% di Gaza. Ma stiamo parlando di pezzetti di territorio palestinese scollegati e interamente circondati da insediamenti ebraici, e controllati giorno e notte da cordoni di militari israeliani.
    Nel luglio del 2000 il presidente americano Clinton convince Arafat e il premier israeliano Barak ad andare a Camp David (USA) per finalizzare gli accordi di Oslo. L'incontro naufraga in un nulla di fatto.
    28 Settembre 2000. Ariel Sharon, leader dell'opposizione israeliana, sfila a piedi presso la moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, che è uno dei luoghi più sacri della religione musulmana. Questo viene visto come un oltraggio imperdonabile, e i palestinesi si lanciano nella seconda Intifada. Nel febbraio 2001 il laborista Barak perde le elezioni e diviene premier Ariel Sharon del partito Likud.

    IL TERRORISMO SIONISTA:
    La prima fase dal 1942 al 1947, prima della nascita dello Stato di Israele.
    * I testi virgolettati sono traduzioni di documenti originali. Le spiegazioni del redattore sono in corsivo.
    1942.
    "Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale anche la comunità sionista (in Palestina) adottò metodi violenti di lotta. L'uso del Terrorismo da parte loro e' descritto in un documento ufficiale del governo britannico di allora": 'Nel 1942 un piccolo gruppo di estremisti sionisti, guidati da Abraham Stern, si fece notare per una serie di omicidi e di rapine politicamente motivati" (1)
    ***
    1944.
    "Il Ministro inglese per il Medioriente, Lord Moyne, viene assassinato da due membri del gruppo Stern, al Cairo. Sempre nello stesso anno il gruppo fuorilegge sionista Irgun Tzeva'i Leumi distrugge numerose proprietà del governo britannico. Le azioni terroristiche dei gruppi Stern e Irgun sono state condannate dallo stesso portavoce della Comunità Ebraica". (1)
    ***
    1946.
    "Il 22/7/1946, la campagna condotta delle organizzazioni terroristiche (sioniste) raggiunse nuovi livelli, con una esplosione che distrusse un'ala dell'hotel King David di Gerusalemme, che conteneva gli uffici della Segreteria del governo e il quartier generale britannico, uccidendo 86
    impiegati, arabi ebrei e inglesi, e 5 passanti". (1)
    ***
    1946.
    "Altre attività terroristiche (sioniste) includono: il rapimento di un giudice inglese e di alcuni ufficiali, e l'attentato dinamitardo a un Club di Ufficiali inglesi a Gerusalemme con grave perdita di vite umane". (1)
    ***
    "Menachem Begin (futuro premier israeliano) fu definito dagli inglesi un "leader terrorista" per aver fatto esplodere l'hotel King David a Gerusalemme, che a quel tempo venne considerato uno dei peggiori atti terroristici del secolo." (1bis)
    ***
    Un altro documento ufficiale britannico del 1946 dichiara:
    "Il Governo di Sua Maestà britannica e' arrivato alle seguenti conclusioni: che il gruppo (sionista) Haganah e il suo associato Palmach lavorano sotto il controllo politico dei membri della Agenzia Ebraica; e che essi sono responsabili di sabotaggi e di violenze..." (2)
    ***
    "Questa campagna terroristica contro gli arabi palestinesi e contro gli inglesi raggiunse tali proporzioni che Churchill, un forte sostenitore dei sionisti e a quel tempo Primo Ministro inglese, dichiarò alla Camera dei Comuni: "Se i nostri sogni per il sionismo devono finire nel fumo delle pistole degli assassini e se i nostri sforzi per il futuro del sionismo devono produrre un nuovo gruppo di delinquenti degni della Germania nazista, molti come me dovranno riconsiderare le posizioni tenute così a lungo". (3)

    ALCUNI COMMENTI STORICI SU QUESTO PERIODO.

    "Il grande umanista sionista Ahad Ha'am lanciò un allarme contro la violazione dei diritti dei palestinesi (da parte dei sionisti): 'E cosa sta facendo la nostra gente in Palestina? Erano servi nelle terre della Diaspora e d'improvviso si trovano con una libertà senza limiti, e questo cambiamento ha risvegliato in loro un'inclinazione al despotismo. Essi trattano gli arabi con ostilità e crudeltà, gli negano i diritti, li offendono senza motivo, e persino si vantano di questi atti. E nessuno fra di noi si oppone a queste tendenze ignobili e pericolose" (4)
    ***
    Dichiarazione di Lord Sydenham alla Camera dei Lord di Londra sul Mandato britannico in Palestina (1922):
    "Il danno prodotto dall'aver riversato una popolazione aliena (i sionisti immigrati in Palestina) su una terra araba forse non si riparerà mai più...Ciò che abbiamo fatto, facendo concessioni non agli ebrei ma ad un gruppo di estremisti sionisti, è stato di aprire una ferita in Medioriente, e nessuno può predire quanto essa si allargherà". (5)
    ***
    Dichiarazione della Commissione Shaw del governo inglese, a proposito delle violenze fra arabi e sionisti nel 1929:
    "...prima della Grande Guerra (1915-18) gli arabi e gli ebrei vivevano fianco a fianco, se non in amicizia, almeno con tolleranza... negli 80 anni precedenti (alla Grande Guerra) non ci sono memorie di scontri violenti (come quelli iniziati nel 1920)." (6)
    ***
    "L'espansione territoriale (sionista) attraverso l'uso della forza produsse un grande esodo di rifugiati (palestinesi) dalle zone degli scontri. I palestinesi sostengono che questa era un politica precisa che mirava all'espulsione degli arabi per far posto agli immigrati (sionisti) e citano, fra le altre, le dichiarazioni del leader sionista Theodor Herzl":
    "Tenteremo di sospingere la popolazione (palestinese) in miseria oltre le frontiere procurandogli impieghi nelle nazioni di transito, mentre gli negheremo qualsiasi lavoro sulla nostra terra... Sia il processo di espropriazione che l'espulsione dei poveri (palestinesi) devono essere condotti con discrezione e con attenzione..." (7)
    ***
    Da un documento delle Nazioni Unite:
    "La comunità ebraica della Palestina ancora si rifiuta pubblicamente di aiutare l'Amministrazione (ONU) a reprimere il Terrorismo (sionista), e cita come ragione il fatto che le politiche dell'Amministrazione sarebbero contrarie agli interessi ebraici." (8)

    IL TERRORISMO SIONISTA-ISRAELIANO:
    La seconda fase, dal 1947 al 1977, attraverso la nascita dello Stato di Israele.

    "Uno dei più scabrosi atti di Terrorismo (sionista) contro la popolazione civile (palestinese) si registra, secondo fonti palestinesi ma anche secondo altre fonti, nell'aprile 1948 a Deir Yassin, un villaggio palestinese vicino a Gerusalemme. Un ex governatore militare israeliano di Gerusalemme scrive in proposito":
    "Il 9 aprile abbiamo subito una sconfitta morale, quando le due gang Stern ed Etzel (sionisti) lanciarono un attacco immotivato contro il villaggio di Deir Yassin... Si trattava di un villaggio pacifico, che non aveva aiutato le truppe arabe di oltre frontiera e che non aveva mai attaccato le zone ebraiche. Le gang (sioniste) lo avevano scelto solo per ragioni politiche. Si e' trattato di un atto di puro Terrorismo... Alle donne e ai bambini non fu dato tempo di fuggire... e molti di loro furono fra le 254 vittime assassinate, secondo l'Alto Comitato Arabo... Quell'evento fu un disastro in tutti i sensi... (le gang) si guadagnarono la condanna della maggioranza degli ebrei di Gerusalemme". (9)
    ***
    Alcuni leader sionisti negarono la strage di Deir Yassin, ma anche nella negazione ammisero esplicitamente di aver usato l'arma del Terrorismo psicologico, che non e' meno letale. Scrisse Menachem Begin (futuro premier di Israele):
    "Il panico travolse gli arabi nella Terra di Israele e iniziarono a fuggire in preda al terrore. Non ciò che accadde a Deir Yassin, ma ciò che fu inventato su Deir Yassin ci aiutò a vincere...in particolare nella conquista di Haifa, dove le forze ebraiche avanzarono come un coltello nel burro mentre gli arabi fuggivano nel panico gridando 'Deir Yassin!'." (10)
    ***
    Menachem Begin fu però ritenuto uno dei responsabili della strage di Deir Yassin:
    "Il 9 aprile un'atrocità di enormi proporzioni fu perpetrata a Deir Yassin... furono massacrate 254 persone da membri della gang di Menachem Begin. Alcuni uomini del villaggio furono trascinati attraverso Gerusalemme prima di essere uccisi." (11)
    ***
    "Quante atrocità furono commesse (dai sionisti) forse non si saprà mai, ma furono sufficienti a spingere l'allora Ministro israeliano dell'agricoltura, Aharon Cizling, ad affermare: 'Adesso anche gli ebrei si sono comportati come nazisti e tutta la mia anima ne è scossa...Ovviamente dobbiamo nascondere al pubblico questi fatti...Ma devono essere indagati". (12)
    ***
    1948. "Folke Bernadotte fu nominato mediatore (in Palestina) dall'Assemblea Generale dell'ONU...ma prima che l'ONU potesse considerare le sue osservazioni fu assassinato dalla gang (sionista) Stern, una delle tante organizzazioni terroristiche le cui azioni erano diventate più spudorate dalla fine del Mandato (britannico). Il rapporto delle Nazioni Unite sull'assassinio disse che il governo provvisorio di Israele doveva assumersi la piena responsabilità di queste uccisioni... Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU chiese al governo di Israele di indagare e di presentare un rapporto, ma nessun rapporto fu mai presentato...Gli assassini di Bernadotte vestivano uniformi dell'esercito israeliano." (12 bis)
    ***

    Dalla proclamazione dello Stato di Israele (14/05/1948) e durante il trentennio successivo il Terrorismo israeliano nei territori occupati si esprime in una miriade di atti criminosi, in particolare rivolti alla popolazione palestinese dei territori occupati, al punto da richiedere nel 1977 l'intervento ufficiale e indignato dell'ONU con una risoluzione di condanna che parla chiaro: "L'Assemblea Generale ha ripetutamente votato risoluzioni che criticano le azioni di Israele nei territori occupati. La risoluzione votata nel 1977, che riflette i toni di quelle precedenti, dichiara che l'Assemblea": 'Condanna le seguenti politiche e pratiche israeliane: a)... b)... c) L'evacuazione, deportazione, espulsione, e trasferimento degli abitanti arabi dei territori occupati e la negazione del loro diritto di ritorno
    - d) L'espropriazione e confisca delle proprietà arabe nei territori occupati
    - e) La distruzione e demolizione delle case (arabe) - f) Gli arresti di massa e i maltrattamenti della popolazione araba
    - g) I maltrattamenti e le torture dei detenuti (arabi)...''(La Commissione dell'ONU per i Diritti Umani) deplora ancora una volta le continue violazioni da parte di Israele delle norme della legalità internazionale nei territori arabi occupati... in particolare le gravi violazioni di Israele della Convenzione di Ginevra per la Protezione dei Civili in stato di guerra, che sono considerate crimini di guerra e un affronto all'umanità.' (13)

    (continua...parte II) -->
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

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    Predefinito Re: I crimini dell'Occidente Democratico

    IL TERRORISMO ISRAELIANO:
    La terza fase, dal 1977 al 1988.
    Israele, col pretesto di combattere il Terrorismo palestinese, bombarda e attacca il sud del Libano dal 1973 al 1978, causando enormi sofferenze fra i civili e la fuga verso Beirut di centinaia di profughi shiiti. (14) Poi, nel 1978, alcuni terroristi palestinesi provenienti dal Libano meridionale si infiltrano in Israele e massacrano trentasette turisti israeliani su una spiaggia di Haifa. In reazione a questo crimine Israele invade il sud del Libano, causando circa 2000 morti, la maggioranza civili. (15) Di nuovo il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condanna l'invasione con la risoluzione 425, e tenta di separare i belligeranti con un contingente di caschi blu ONU (UNIFIL). L'UNIFIL però dovrà fare i conti con la presenza nell'area libanese sotto occupazione israeliana delle spietate milizie mercenarie della South Lebanese Army, che erano interamente sotto il controllo di Israele e che per conto di Israele conducevano azioni militari e ogni sorta di atto terroristico, come quello qui descritto:
    "I soldati irlandesi (dell'UNIFIL) Derek Smallhorn, Thomas Barrett e John O'Mahony stavano scortando due osservatori dell'ONU all'interno della zona di Haddad (leader della South Lebanese Army). Caddero in una imboscata di miliziani cristiani e furono portati a Bent Jbail, dove O'Mahony riuscì a fuggire... Smallhorn e Barrett furono visti da un osservatore americano dell'ONU mentre, terrorizzati, venivano sospinti su un'auto... un'ora più tardi venivano assassinati con un singolo colpo alla nuca... Gli Israeliani, che controllavano la zona, negarono di essere al corrente delle uccisioni... Ma ciò che infuriò gli ufficiali del 46esimo Battaglione irlandese (dell'UNIFIL) fu che ricevettero informazioni riservate secondo cui un agente dello Shin Bet (servizi segreti israeliani) era presente all'assassinio di Smallhorn e Barrett... il suo nome in codice era Abu Shawki... Una indagine dell'ONU identificò gli assassini... Ma Israele, che si definisce il cacciatore di 'Terroristi', non volle consegnarli, e non li condannò come 'Terroristi'; al contrario, li aiutò a lasciare il Libano, attraverso Israele, e a stabilirsi a Detroit (Usa)". (16)
    ***
    Nel 1982 Israele invade il Libano; il ministro della difesa di allora è Ariel Sharon (futuro premier). Uno dei più atroci crimini di guerra (e atto di Terrorismo) degli ultimi 50 anni accade proprio sotto gli occhi e con la connivenza piena delle truppe israeliane. (17) Parliamo del massacro di Sabra e Chatila, i cui esecutori materiali furono le milizie falangiste libanesi sotto il pieno controllo di Israele. (17)
    "Il 15 settembre 1982 Bashir Gemayel, presidente del Libano, fu assassinato... Lo stesso giorno le forze israeliane avanzarono su Beirut ovest. Il 16 di settembre gli israeliani arrivarono a controllare quasi tutta Beirut ovest e circondarono i campi profughi palestinesi. Il giorno seguente il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condannò la mossa di Israele con la risoluzione 520... IL 17 settembre giunse notizia che gruppi armati erano entrati nel campo profughi di Sabra e Chatila di Beirut ovest e ne stavano massacrando la popolazione civile. Il 18 settembre fu confermato che una strage immane era stata compiuta. Centinaia di cadaveri di uomini donne e bambini furono scoperti, alcuni mutilati, altri apparentemente uccisi mentre tentavano di fuggire; molte case erano state fatte saltare in aria con dentro gli occupanti." (18)
    ***
    Le responsabilità israeliane per quel massacro sono documentate oltre ogni dubbio. La commissione di inchiesta dello stesso governo israeliano, la Commissione Kahan, nel suo rapporto dell'8 febbraio 1983 dichiara:"Menachem Begin (allora premier di Israele) fu responsabile di non aver esercitato una maggior influenza e consapevolezza nella questione dell'introduzione dei falangisti nei campi (profughi). Ariel Sharon (Min. Difesa di Isr.) fu responsabile di aver ignorato il pericolo di strage e di vendetta quando diede il permesso ai falangisti di entrare nei campi (profughi), ed è anche responsabile di non aver agito per impedire la strage... la nostra conclusione e' che il Ministro della Difesa è personalmente responsabile. Il Capo di Stato Maggiore (israeliano) Eitan non diede i giusti ordini per prevenire il massacro. La Commissione chiede che il Ministro della Difesa rassegni le sue dimissioni." (19)
    ***
    L'invasione israeliana del Libano nel 1982 fu approvata dagli Stati Uniti (20), e costò la vita a circa 17.000 civili innocenti. (21)
    ***
    Fra i crimini terroristici e di guerra dello Stato di Israele vi è anche la continua violazione di quasi tutte le fondamentali norme della legalità internazionale. Le seguenti parole esprimono una condanna agghiacciante della condotta di Israele nei territori occupati attraverso tutti gli anni '80:
    "In particolare, le politiche (di Israele) e le sue azioni nei territori occupati continuano a costituire violazioni evidenti di una serie di precise norme di legalità internazionale. Queste norme sono: la Carta delle Nazioni Unite - la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - la Convenzione di Ginevra per la Protezione dei Civili in stato di guerra del 12 agosto 1949 - la Convenzione di Ginevra per la Protezione dei Prigionieri di guerra del 12 agosto 1949... Le politiche di deportazione, le torture dei detenuti, gli arresti di massa, la demolizione delle case (palestinesi), i pestaggi arbitrari e gli omicidi di persone innocenti - fra cui bambini donne e anziani - oltre alle umiliazioni inflitte ai palestinesi nella loro vita quotidiana, sono state sistematicamente applicate dalle autorità israeliane nei territori occupati. Tutto ciò è stato aggravato dalla crescente violenza dei coloni (ebrei) armati contro la popolazione palestinese disarmata." (22)
    ***
    Il Comitato Internazionale della Croce Rossa lancia le stesse accuse a Israele, aggiungendovi la condanna dell'odiosa pratica delle truppe israeliane di espellere i civili palestinesi dalle loro abitazioni e di murarne le entrate, nonché la pratica di confiscare arbitrariamente le loro terre e dichiararle proprietà di Israele. (23)
    ***
    Le condanne internazionali di Israele si susseguono in un coro continuo, ma Israele le ignora totalmente. Come già nel 1977, nel 1985 di nuovo la Commissione dell'ONU per i Diritti Umani vota una risoluzione (1985/1A) di forte condanna in cui si legge: "...Israele si rifiuta di permettere al Comitato Speciale di avere accesso ai territori occupati... la Commissione conferma la sua dichiarazione secondo cui le violazioni israeliane della Quarta Convenzione di Ginevra sono crimini di guerra e un insulto
    all'umanità." (24)
    ***
    Nel 1988, in piena Intifada (sollevazione) palestinese, la Commissione dell'ONU per i Diritti Umani vota una risoluzione che denuncia ancora il Terrorismo di Israele: "Nella risoluzione 1988/1A, la Commissione ripete la sua condanna delle politiche israeliane di violenza nei territori occupati, dove vengono spezzate le ossa ai bambini, alle donne e agli uomini, e dove le donne abortiscono a causa dei pestaggi. (La Commissione) condanna altre pratiche violente e sistematiche di Israele, fra cui le uccisioni, i ferimenti, gli arresti e le torture... e i rapimenti di bambini palestinesi." (25)
    ***
    "Nel corso dell'anno (1988) Israele continuò a reprimere i palestinesi nei territori occupati... culminando con l'assassinio a Tunisi, commesso da un commando israeliano il 16 aprile, di Khalil al-Wazir, vice comandante in capo delle forze palestinesi e membro del Comitato centrale dell'OLP... Il 25 aprile il Consiglio di Sicurezza dell'ONU adottò la risoluzione 611... in cui si condanna Israele per l'aggressione contro la sovranità e l'integrità territoriale della Tunisia, in violazione flagrante della Carta delle Nazioni Unite, della legalità internazionale e delle norme di condotta." (26)
    ***
    "L'assassinio di Khalil al-Wazir... corrispondeva perfettamente alla definizione del Dipartimento di Stato americano di cosa sia il 'Terrorismo internazionale', ma nessun dipartimento del governo USA suggerì che Israele fosse colpevole di Terrorismo." (27)

    ISRAELE E L'USO DELLA TORTURA.

    Come si e' già visto, nei rapporti della Commissione dell'ONU per i Diritti Umani si accusa spesso Israele di praticare la tortura, che è uno strumento di Terrore universalmente condannato. Lo Stato di Israele non solo pratica la tortura, ma è persino arrivato a legalizzarla, unica fra le democrazie mondiali. Lo afferma Amnesty International:
    "Lo Stato di Israele ha a tutti gli effetti legalizzato la tortura, nonostante sia un firmatario della Convenzione Contro la Tortura (dell'ONU). Israele ha fatto questo in tre modi: primo, l'uso da parte dello Shin Bet (Servizio di Sicurezza) di 'quantitativi moderati di pressioni fisiche (sui detenuti) fu permesso dal rapporto della Commissione Landau nel 1987 e approvato dal governo... secondo, dall'ottobre 1994 il Comitato Ministeriale di Controllo dello Shin Bet, organo del governo di Israele, ha rinnovato il diritto di praticare (sui detenuti) un uso ancor maggiore della forza fisica... e terzo, nel 1996 la Suprema Corte di Israele ha emesso una sentenza che permette a Israele di continuare nell'uso della forza fisica contro specifici detenuti." (28)
    ***
    B'Tselem, forse la più autorevole organizzazione per i Diritti Umani d'Israele, scrive:
    "Nel 1995 un detenuto palestinese è morto a causa degli 'strattonamenti' (sotto interrogatorio). Il Primo Ministro di allora, Yitzhak Rabin, affermò in quella occasione che quel metodo di pressione fisica era stato usato contro 8.OOO detenuti... Neppure la morte di quel detenuto convinse il governo a proibire quei metodi brutali durante gli interrogatori." (29)
    ***
    "Esiste una montagna di prove sull'uso israeliano della tortura. Chiunque ne dubiti dovrebbe chiedere di avere accesso al 'Complesso Russo' dei servizi segreti israeliani a Gerusalemme, oppure ai prigionieri della prigione di Khiam, nella (ex) zona occupata da Israele nel sud del Libano." (30)

    ISRAELE E GLI OMICIDI POLITICI, LE DEMOLIZIONI, IL TERRORISMO MILITARE, FINO AI NOSTRI GIORNI.

    Lo Stato di Israele ha legittimizzato la pratica di ammazzare presunti o sospetti "terroristi" senza neppure arrestarli, senza dunque sottoporli ad alcun procedimento legale, senza diritto di difesa o di appello. Semplicemente li ammazza. Scrive Amnesty International:
    "L'uso degli omicidi politici. Israele non solo ha praticato la condanna a morte extragiudiziale per trent'anni, ma ha anche ufficialmente approvato questa pratica. Dal 9 dicembre 1987 al 13 settembre 1993 circa 1.070 civili palestinesi sono stati uccisi dalle forze di sicurezza israeliane nei territori occupati... il tentato omicidio di Khaled Mesh'al ad Amman e' una flagrante violazione del diritto alla vita... ma il rapporto della commissione di inchiesta del governo israeliano (su questo evento) e' scioccante nel suo disprezzo per la legalità... Continua a esserci una impunità quasi totale per gli omicidi extragiudiziali inflitti ai palestinesi da parte delle forze di sicurezza israeliane. Le forze di sicurezza israeliane che praticano la condanna a morte extragiudiziale non portano prove di colpevolezza (delle vittime), ne' concedono il diritto di difesa." (31)
    ***
    Questo è l'amaro commento su queste pratiche dell'organizzazione israeliana per i Diritti Umani B'Tselem:"Gli omicidi sono stati parte integrante delle politiche di sicurezza israeliane per molti anni. Israele e' l'unica nazione democratica che considera legittime queste pratiche." (32)
    ***
    Abbiamo già parlato della distruzione arbitraria di abitazioni civili palestinesi da parte delle forze di sicurezza israeliane nei territori occupati. Questo crimine e' continuato fino ai giorni nostri, al punto che Amnesty International nel 1999 ha pubblicato un rapporto dove la durezza della condanna espressa e' marcatamente superiore al passato:
    "Dal 1967, anno dell'occupazione israeliana della Cisgiordania, di Gerusalemme est e di Gaza, migliaia di case palestinesi sono state distrutte... si tratta di abitazioni ammobiliate, occupate sovente da più famiglie con molti bambini, cui spesso vengono dati solo 15 minuti per raccogliere le proprie cose e andarsene. Ma la politica di Israele e' basata sulla discriminazione. I palestinesi vengono colpiti per nessun'altra ragione a parte il fatto di essere palestinesi. Nel fare ciò gli Israeliani hanno violato la Quarta Convenzione di Ginevra." (33)
    ***
    "Nell'ambito dell'operazione militare israeliana denominata "Grapes of Wrath", l'esercito di Israele ha attaccato la sede ONU di Qana con la morte di 102 civili." (34)
    ***
    Una dei più gravi atti terroristici israeliani, in violazione di ogni norma morale e di legalità internazionale, e' l'indiscriminato attacco armato agli operatori medici e paramedici che vanno in soccorso ai civili e ai militari palestinesi feriti o uccisi durante gli scontri. Questa ignobile pratica e' documentata oltre ogni dubbio:"Le Forze di Difesa israeliane hanno sparato sui veicoli che tentavano di raggiungere gli ospedali, con conseguenti morti e feriti. Medici e personale paramedico sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco (israeliani) mentre viaggiavano sulle ambulanze, in chiara violazione della legalità internazionale. (35)
    ***
    "Durante l'operazione "Grapes of Wrath", l'esercito di Israele, secondo il nostro rapporto, ha attaccato un'ambulanza che trasportava civili, uccidendone sei." (36)
    ***
    "E' stata mostrata in televisione la morte di Muhammad al-Dura, di 12 anni (palestinese), colpito a morte all'incrocio Netzarim il 30 settembre a Gaza, mentre il padre tentava di proteggerlo. L'ambulanza che e' corsa a soccorrere Muhammad al-Dura e suo padre fu bersagliata di colpi d'arma da fuoco e l'autista fu ucciso." (37)
    ***
    Anche la Croce Rossa Internazionale e' duramente intervenuta nel condannare questi atti di terrorismo militare:
    "Il 2 aprile 2002 Il Comitato Internazionale delle Croce Rossa '...urgentemente e solennemente fa appello a tutti coloro che fanno uso di armi di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla Protezione dei Civili in stato di Guerra." (38)
    ***
    La negazione di soccorso medico urgente alla popolazione palestinese da parte dell'esercito di Israele non si limita all'attacco alle ambulanze in situazioni di conflitto. Ai posti di blocco israeliani, disseminati su tutti i territori occupati, avvengono fatti gravi. La denuncia e' sempre di Amnesty International:
    "Altri ostacoli sono stati messi al diritto dei pazienti palestinesi di recarsi in ospedale, con ritardi ai posti di blocco o con il rifiuto di passare imposto dai soldati israeliani... secondo B'Tselem (forse la più autorevole organizzazione per i Diritti Umani d'Israele) ciò ha prodotto dei decessi. La Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla Protezione dei Civili in stato di Guerra e' stata continuamente violata dall'esercito di Israele." (39)
    ***
    "Almeno 29 sono stati i decessi in seguito al rifiuto (da parte dei soldati israeliani ai posti di blocco) di concedere il passaggio verso i centri medici, o a causa dei ritardi... ci sono stati diversi casi di parto ai posti di blocco." (39 bis)

    GLI ULTIMI GRAVI SVILUPPI NEI TERRITORI OCCUPATI. ISRAELE DI NUOVO SOTTO ACCUSA PER GRAVI VIOLAZIONI E PER TERRORISMO MILITARE.

    A conclusione di questa inquietante cronologia di eventi, che dimostra ampiamente l'uso israeliano, sia come Stato che come individui, del Terrorismo, proponiamo alcuni spezzoni relativi agli ultimi tragici sviluppi nei territori occupati. Sono tratti anche dai media internazionali e non pretendono di dare un quadro completo delle presunte atrocità commesse da Israele in questi giorni, per due motivi: perché non sono state ancora indagate ufficialmente e perché l'offensiva israeliana e' ancora in corso.

    Commenti sui fatti di questi giorni (aprile 2002)
    "In ogni caso, le Forze di Difesa israeliane hanno agito come se il loro principale scopo fosse quello di punire tutti i palestinesi. Le Forze di Difesa israeliane hanno compiuto atti che non avevano nessuna importanza militare ovvia; molti di questi, come gli omicidi extragiudiziali, la distruzione delle case (palestinesi), la detenzione arbitraria (di palestinesi) e le torture, violano i Diritti Umani internazionalmente sanciti e la legalità internazionale... L'esercito di Israele, oltre a uccidere i palestinesi armati, ha anche colpito e ucciso medici e giornalisti, ha sparato alla cieca sulle case e sulla gente per la strada... I delegati di Amnesty International che dal 13 al 21 di marzo hanno visitato i territori occupati hanno visto una scia di devastazione... Le Forze di Difesa israeliane hanno deliberatamente tagliato l'elettricità, l'acqua, i telefoni, lasciando isolate intere aree per almeno 9 giorni. Hanno negato l'accesso alle agenzie umanitarie dell'ONU che volevano portare soccorso, e persino ai diplomatici che volevano rendersi conto dell'accaduto... Hanno vietato alle ambulanze, incluse quelle del Comitato Internazionale delle Croce Rossa, di muoversi, o hanno causato loro ritardi che mettevano in pericolo la vita dei pazienti. Hanno sparato ai medici che tentavano di aiutare i feriti, che sono morti dissanguati per le strade." (40)
    ***
    "Scrive Aviv Lavie sul giornale Ha'aretz (israeliano): 'Un viaggio attraverso i media israeliani mette in mostra un enorme e imbarazzante vuoto fra quello che ci viene raccontato e quello che invece il mondo vede, legge e sente. Sui canali televisivi arabi, ma non solo su quelli, si possono vedere le immagini dei soldati israeliani che invadono gli ospedali (palestinesi), che distruggono i macchinari medici, che danneggiano i farmaci, e che rinchiudono i medici lontano dai loro pazienti.' (41)
    ***
    Zbigniev Brzezinski, ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale del Presidente USA Jimmy Carter, ha detto:
    "La realtà e' che i morti palestinesi sono tre volte quelli israeliani, e fra loro un numero relativamente piccolo erano veramente guerriglieri. La maggior parte erano civili. Alcune centinaia erano bambini." (42)
    ***
    "Per reprimere la resistenza palestinese, un ufficiale israeliano di alto rango ha sollecitato l'esercito 'ad analizzare e a far proprie le lezioni su come l'esercito tedesco combatté nel Ghetto di Varsavia'. A giudicare dal recente massacro dell'esercito di Israele nella Cisgiordania - ha colpito le ambulanze e i medici palestinesi, ha ucciso dei bambini palestinesi "per sport" (scritto da Chris Hedges, New York Times, ex capo della redazione al Cairo), ha rastrellato, ammanettato e incappucciato tutti gli uomini palestinesi dai 14 ai 45 anni, cui sono stati stampati i numeri di riconoscimento sulle braccia, ha torturato indiscriminatamente, ha negato l'acqua, l'elettricità, il cibo e l'assistenza medica ai civili palestinesi, ha usato dei palestinesi come scudi umani e ha abbattuto le loro case con gli abitanti ancora all'interno - sembra che l'esercito di Israele abbia seguito i suggerimenti di quell'ufficiale. Ma se gli israeliani non voglio essere accusati di essere come i nazisti, devono semplicemente smettere di comportarsi da nazisti." (43)
    ***
    "I palestinesi devono essere colpiti, e provare molto dolore. Dobbiamo infliggergli delle perdite, delle vittime, così che paghino un prezzo pesante." (dichiarazione dell'attuale Primo Ministro di Israele, Ariel Sharon, a una conferenza stampa del 5 marzo 2002.)

    Bibliografia.
    1. ONU: La questione palestinese. British Government, The political history of Palestine (Memorandum to the United Nations Special Committee on Palestine, Jerusalem 1947, p.30)
    1 bis. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 280
    2. ONU: La questione palestinese. British Government, Palestine: Statement relating to acts of violence, Cmd. 6873 (1946), p.3
    3. ONU: La questione palestinese. British Government, survey of Palestine, vol. 1, p.73
    4. ONU: La questione palestinese. Kohn, Hans, "Ahad Ha'am: Nationalists with a difference" in Smith, Gary (ed.): Zionism: the Dream and the Reality (New York, Harper and Row, 1974), pp. 31-32
    5. ONU: La questione palestinese. British Government, Hansard's reports, House of Lords, 21 june 1922, p. 1025
    6. ONU: La questione palestinese. Report of the Commission on the Palestine Disturbances of august 1929, Cmd.3530 (1930), p.150
    7. ONU: La questione palestinese. Herzl, Theodore, "The complete diaries" (N.Y. Herzl Press, 1969) vol. I, p.88
    8. ONU: La questione palestinese. Official records of the General Assembly, Second Session, Supplement No. 11, document A/364, vol. II, p.28
    9. ONU: La questione palestinese. Joseph, Dov, "The Faithful City" (N.Y. Simon & Schuster, 1960), pp. 71-72
    10. ONU: La questione palestinese. Begin, op. cit., pp. 164-165
    11. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, p.194
    12. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, p.195
    12 bis. ONU: La questione palestinese. Official records of the Security Council, Third Year, Supplement for October 1948, pp. 4-9, documents S/1018
    13. ONU: La questione palestinese. General Assembly resolutions 32/91 C of 13 december 1977 & Commission on Human Rights resolution 1 (XXXIII) of 15
    february 1977
    14. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B. Tauris & Co Ltd, 1989, p. 33
    15. & 16 Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 123 & p.p. 151-152
    17. Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi profughi di Beirut (8 febbraio 1983)
    18. The Origins and Evolution of the Palestine Problem, United Nations, N.Y. 1990
    19. Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi profughi di Beirut (8 febbraio 1983)
    20. Ze'ev Schiff, "Green Light, Lebanon" Foreign Policy, Spring 1983
    21. Robert Fisk, "The Awesome Cruelty of a Doomed People", The Independent, 12/09/2001, p.6
    22. ONU: La questione palestinese. Report of the Special Committee to Investigate Israeli practices affecting Human Rights of the population of the Occupied Territories (A/43/694), paras.499 and 619
    23. ICRC Annual Reports: 1984, pp. 66-68; 1985, pp. 72-73; 1986, pp. 71-72; and 1987, pp. 83-85
    24. ONU: La questione palestinese. 41esima Sessione a Ginevra della Commissione ONU per i Diritti Umani, febbraio 1985
    25. ONU: La questione palestinese. Commissione ONU per i Diritti Umani, rapporto alla 44esima Sessione, marzo 1988
    26. Consiglio di Sicurezza dell'ONU, 21-25 aprile 1988, risol. 611
    27. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 441
    28. Amnesty International Reports, London. 53rd UN Commission on Human Rights (1997): Statements and press releases by AI
    29. B'Tselem, Israel, "Legitimizing Torture", Special Report,January 1997
    30. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford University Press, 1990, p. 403
    31. 54th UN Commission on Human Rights (1998): Statements and Press Releases issued by Amnesty International. ISRAEL AND THE OCCUPIED TERRITORIES State assassinations and other unlawful killings 02/2001
    32. Israeli Assassination Policy : extra-judicial executions. Written by Yael Stein, B'Tselem, Israel
    33. Amnesty International Reports, London. AI 12/1999 ISRAEL AND THE OCCUPIED TERRITORIES "Demolition and Dispossession"
    34. Amnesty International Reports, London. AI 1996-2002
    35. Amnesty International Reports, London. ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES 03/2002, "Attacks on health personnel and disrupted health care"
    36. Amnesty International Reports, London. AI 1996-2002
    37. Amnesty International Reports, London. 11/2000 MEDICAL LETTER WRITING ACTION, "Killing and disrupted helth care in the context of the palestinian uprising"
    38. Amnesty International Reports, London. MEDICAL LETTER WRITING ACTION, "Update on attacks on health personnel and disrupted health care", ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES/PALESTINIAN AUTHORITY
    39. Amnesty International Reports, London. ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES 03/2002, "Attacks on health personnel and disrupted health care"
    39 bis. Marton R., Weingarten M. Response from Physicians for Human Rights-Israel
    40. Amnesty International Reports, London. ISRAEL AND THE OCCUPIED TERRITORIES, "The heavy price of Israeli incursions", 12/04/2002
    41. Alexander Cockburn, "Sharon's wars", American Journal, 09/04/2002
    42. Zbigniev Brzezinski, intervistato al Lehrer News Hour, PBS, USA
    43. Norman G. Finkelstein, "First the Carrot, Then the Stick: behind the carnage in Palestine", 14/04/2002 & Ha'aretz, 25/01/2002, 01/02/2002
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

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