User Tag List

Risultati da 1 a 4 di 4
  1. #1
    email non funzionante
    Data Registrazione
    06 Feb 2014
    Messaggi
    23,558
     Likes dati
    7,696
     Like avuti
    3,781
    Mentioned
    210 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Cara Meloni, sarà presto invitata in Federal Reserve

    Una leggenda ascrive la grande depressione del ’29 alla scelta di Joseph Kennedy, J. P. Morgan e David Rockefeller di vendere immediatamente tutti i loro titoli a Wall Street con la scusa che “quando anche i lustrascarpe giocano in Borsa, è ora di uscire”. In pratica tre uomini (sarebbe il caso di dire tre famiglie) avevano in mano i destini finanziari del Pianeta, perché già novant’anni fa l’intero Occidente era nelle mani della speculazione finanziaria statunitense: un gioco che ancora condiziona le sorti delle economie reali, piegandole al ricatto dei poteri finanziari angloamericani. Oggi la situazione non è granché differente, già nel 2008 l’Europa (soprattutto l’Italia) ha pagato il prezzo salato della crisi di liquidità e di solvibilità seguita alla bolla immobiliare costruita nell’economia americana: una recessione che veniva progettata dai signori della finanza per assumere un carattere globale, quei meccanismi finanziari di contagio utili a generare una spirale recessiva grave negli stati collegati al cordone ombelicale dei grandi investitori Usa. Utile a generare la crisi del debito sovrano dei soli Paesi europei, infatti Cina e India non venivano sfiorati e la Russia denunciava solo qualche scottatura. Se nel 2008 avessimo avuto la prontezza d’usare i “social network” come sotto “crisi pandemica” del 2020, parecchi potenti della politica speculativa finanziaria avrebbero temuto tumulti e rivolte. Invece nel 2008 le notizie non giravano così velocemente, mentre nel 2020 i poteri finanziari hanno per la prima volta temuto le rivolte della gente: ecco che il mainstream si vedeva costretto ad inventare la fandonia che “sotto pandemia sono aumentate le fake news contro i poteri bancari europei”; un modo per dire alle masse “non credere che vi bruceranno i risparmi…tutto andrà bene e i cittadini non pagheranno i danni economici da pandemia”. Oggi la situazione è chiara e smentisce il mainstream, infatti gli stati risultato indebitati con le multinazionali farmaceutiche.
    Oggi, per scongiurare che il cittadino fugga con i propri risparmi (investendo in terreni, oro e magazzini) i poteri finanziari hanno ovattato la notizia del fallimento delle banche americane, scongiurando che i risparmiatori si dimostrino più lesti dell’effetto domino che presto si rivelerà utile ad imporre il falò dei risparmi europei.


    Le banche appena fallite negli Usa, ovvero la Silicon Valley Bank, la Signature Bank e la Silvergate Bank, non sono che l’inizio della valanga, che servirà a bruciare le scorte di capitale della classe media: infatti le banche servivano le aree tecnologiche dove si sono sviluppate le aziende piccole e medie d’informatica e robotica per la grande industria. Ora che i colossi non hanno più bisogno dei servigi dell’indotto, hanno azionato la leva finanziaria per mandare fallito il medio credito californiano con piccoli investitori e risparmiatori: tutta gente con non più di 300mila dollari sul conto, aziende con una ventina di dipendenti e mutui per qualche centinaio di migliaia di dollari per innovare i macchinari.

    Oggi il sistema (il deep state) non ha più bisogno degli artigiani della Silicon Valley della California del Nord e nemmeno della “Route 128” nell’area di Boston. La SVB era una delle più grandi banche statunitensi con circa 210 miliardi di asset, il diciottesimo istituto degli Usa: ma era una banca di “sciuscià” dell’informatica assurti ad impresa di medio peso, ed oggi sono stati fermati dai gestori dei mercati di Wall Street (gli eredi dei creatori della crisi del ’29). La Federal Reserve, ovvero la strategia Rockefeller, ha fatto calare il valore delle obbligazioni in cui avevano investito gli imprenditori di medio cabotaggio, causando la disfatta della loro banca per diversi miliardi di dollari. Ovviamente queste crisi si generano in Usa e si estendono nell’Occidente con governi bancariamente ricattabili, e perché il progetto è “generare il problema sistemico”.


    Ovvero bruciare i risparmi dei pesci di media grandezza, quelli che in Occidente sono ancorati al “business tradizionale” ed al prestito per l’impresa familiare.

    Nulla di nuovo sotto il sole e nei mercati: già nel 1907, nella Borsa Valori di New York, veniva sperimentato il “panico dei banchieri” generando una crisi economica con la corsa dei risparmiatori agli sportelli, e dopo aver dimezzato del cinquanta per cento a Wall Street i titoli in pancia alle banche dei piccoli e medi artigiani americani. Così gli avi dei Kennedy, Morgan e Rockefeller sperimentavano la manipolazione del prezzo delle azioni della "United Copper Company", portando in una sola settimana al collasso della "Knickerbocker Trust Company" (per dimensione la terza fiduciaria di New York e degli Usa). Il panico venne fatto estendere a tutta la nazione, e un esagerato numero di persone prelevava i propri depositi (ormai carta straccia) dalle banche locali. Al punto giusto del delirio da crisi, Joseph Kennedy, J. P. Morgan e David Rockefeller incontravano la politica Usa ed inventavano la Federal Reserve: la banca privata centrale che inietta liquidità nel mercato o la toglie, a seconda delle politiche gradite ai gestori del mercato. Il senatore Nelson Aldrich officiava così la nascita della commissione che dava la moneta del sistema bancario occidentale in mano alla Federal Reserve. Insomma è tutto un gioco, è tutta una bolla, fattori umorali e paure in mano ai “numi tutelari” della finanza. E’ lo stesso gruppo (Morgan e Rockefeller) che ha chiesto quindici anni fa a Putin di sganciare il rublo dall’oro, ed è lo stesso conciliabolo che potrebbe imporre alla Meloni di bruciare i risparmi degli italiani. Sappiamo come finirà, lo abbiamo visto con le “norme europee”… passa tutto, è tutto un gioco sulla pelle dell’uomo di strada.



    Immagine: https://www.aier.org/
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  2. #2
    email non funzionante
    Data Registrazione
    06 Feb 2014
    Messaggi
    23,558
     Likes dati
    7,696
     Like avuti
    3,781
    Mentioned
    210 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Cara Meloni, sarà presto invitata in Federal Reserve

    "Fratellini" la resa dei conti interna parte da Roma

    Li avevano definiti spesso "una falange", per indicarne la compattezza e l'unità di intenti. Ed era vero. Poi sono arrivate le elezioni politiche, la vittoria di Giorgia Meloni e, conseguentemente, le scelte relative alla squadra di Governo. È stato in quel preciso momento che Fratelli d'Italia ha mostrato tutte le divisioni che serpeggiavano da tempo e di cui molti parlavano sottovoce, nei corridoi di via della Scrofa, della Camera e del Senato.


    Così, il cognato di Nostra Signora della Garbatella, al secolo Francesco Lollobrigida, è uscito allo scoperto e ha posto il veto sull'ingresso al Governo dell'ex amico, adesso nemico per la pelle, Fabio Rampelli. Il quale non ha battuto ciglio, aspettando la candidatura per la Presidenza della Regione Lazio. Dopo qualche settimana, però, Lollo, ormai in pieno delirio di onnipotenza, ha detto no a Rampelli anche per il Lazio. E Giorgia lo ha sempre assecondato, anche perché lei, ormai presa a trattare con Macron e impegnata a inviare armi a Zelensky, non ha più tempo da dedicare alle beghe interne.

    Certo, i sondaggi adesso dicono che il consenso popolare non è più quello di qualche mese addietro, quando dall'opposizione Meloni e i suoi gridavano che il Governo Draghi sbagliava tutto: una volta arrivata a Palazzo Chigi, però, Giorgia si è messa nella scia di SuperMario e lì è rimasta, deludendo molti di coloro che l'avevano votata. Ma, si sa, il potere è il miglior collante e, allora, anche le crepe aperte dallo scontro Lollo-Rampelli parevano poter restare sotto traccia. Chi conosce bene Rampelli, però, sa quanto il "ragazzo" non sopporti le prepotenze e, incassata la doppia botta, si è subito messo al lavoro, con i suoi fedelissimi, per dimostrare che a Roma è ancora lui il più forte.


    Il primo a dargli una mano, in questa operazione, è stato il deputato Massimo Milani, coordinatore di Fratelli d'Italia a Roma, che da prima di Natale lavora alacremente per sostenere la candidatura di Francesco Rocca alla Regione Lazio e i rampelliani in corsa per la Pisana, Fabrizio Ghera in primis. Motivo per il quale, nei giorni scorsi, ha promosso una grande manifestazione al Teatro Brancaccio. Risultato: sala stracolma e ovazioni per Rampelli, Rocca e Ghera.

    Bello, bellissimo, per chi sostiene Rocca, come Lollo e Meloni. E, invece, no. La premier, la sorella Arianna e il cognato hanno avuto un travaso di bile: "Come si permettono questi di invitare, indistintamente, tutti gli iscritti del partito, anche quelli che fanno capo a noi? È un insulto, un'offesa". Perciò, abbandonati per un attimo Macron e Zelensky, Nostra Signora della Garbatella, d'intesa con cognato e sorella, ha deciso di commissariare la federazione romana di FdI: a casa Milani, ecco Giovanni Donzelli, il ragazzo prodigio dei "fratellini".


    Donzelli ci riempie le serate con le sue comparsate in tv e dicono anche sia molto preparato. Ma con la federazione romana, lui, toscano doc, c'entra come Report con la corretta informazione, cioè nulla. Non solo: stavolta l'affronto a Rampelli è palese e parte proprio da Giorgia. Fabio, a chi gli chiede notizie, dice di non saperne nulla. Ma una cosa è chiara a tutti: dentro Fratelli d'Italia, la resa dei conti tra rampelliani e meloniani è iniziata. E a farne le spese potrebbe essere proprio il candidato alla Regione Lazio, Francesco Rocca.

    Un rampelliano di ferro, che chiede l'anonimato, spiega: "Il voto disgiunto - quello che costò carissimo a Storace nel 2005 - è in agguato: molte schede potrebbero vedere la preferenza a Ghera per la Pisana e quella a D'Amato per la Presidenza. A meno che Milani non torni presto al suo posto di coordinatore romano di FdI". Lollo, Arianna e Giorgia sono avvisati.



    Immagine: https://www.romatoday.it/
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  3. #3
    email non funzionante
    Data Registrazione
    06 Feb 2014
    Messaggi
    23,558
     Likes dati
    7,696
     Like avuti
    3,781
    Mentioned
    210 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Cara Meloni, sarà presto invitata in Federal Reserve

    Fratelli d’Italia e di loggia: il migrante massone ora si candida con la Meloni
    DI FABRIZIO D'ESPOSITO


    Da decenni l’Umbria, come la Toscana, è terra di grandi tradizioni per il connubio tra politica e massoneria, ma alle Regionali di domenica prossima la sorpresa del candidato in grembiule e compasso arriva dal partito più anti-massonico in circolazione. Cioè, i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, difensori della fede fascioclericale e nemici assoluti del diavolo laicista rappresentato da teoria gender, aborto e politiche migrazioniste.

    In lista con la formazione meloniana in Umbria c’è infatti un commercialista di Perugia che si chiama Paul Dongmeza, come ha rivelato La Nuova Bussola Quotidiana. E qui la sorpresa è doppia. Innanzitutto perché Dongmeza è un africano di origini camerunensi, da 37 anni in Italia, che si batte per l’inclusione dei migranti. E poi, appunto, perché è stato qualche anno fa il primo maestro venerabile nero del Grande Oriente d’Italia, la più grande obbedienza massonica del Paese.


    Iscritto alla loggia “Tiberi” di Perugia oggi Dongmeza non è più maestro ma continua a frequentare i lavori della loggia. “Sono camerunense, vengo da una cultura sincretica e iniziatica”. Ma come si concilia tutto ciò con il tradizionalismo dell’estrema destra che vede ovunque complotti demo-pluto-giudaici-massonici? Ha risposto il senatore Franco Zaffini, che è anche coordinatore umbro di FdI: “Non abbiamo preclusioni”.

    In realtà è da un po’ di tempo che il partitino della Meloni – che aspira a scavalcare Forza Italia nel nuovo centrodestra sovranista – dimostra continue affinità con l’universo esoterico dei fratelli in grembiule. All’ultima Gran Loggia di Rimini, il raduno annuale del Goi, un deputato siculo di FdI, Antonio Catalfamo, ha ricevuto la “Galileo Galilei”, la più alta onorificenza che il Grande Oriente dà ai non massoni. Il motivo? Catalfamo si è battuto nella sua regione contro la legge Fava, che impone ai componenti dell’Assemblea regionale siciliana (Ars) di dichiarare la loro appartenenza alla massoneria.

    In fondo per i postfascisti e postmissini della Meloni è un ritorno alle radici massoniche del fascismo sansepolcrista (la massoneria come “madre nutrice” dei fasci), prima che lo stesso Duce nel 1923 si pronunciasse per l’incompatibilità tra Pnf e logge.
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  4. #4
    email non funzionante
    Data Registrazione
    06 Feb 2014
    Messaggi
    23,558
     Likes dati
    7,696
     Like avuti
    3,781
    Mentioned
    210 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Cara Meloni, sarà presto invitata in Federal Reserve

    Giorgia Meloni entra nella superloggia internazionale Aspen Institute: ciapa lì!


    Giorgia Meloni entra nella superloggia internazionale Aspen Institute: ciapa lì!
    Roma (James Bond) – Giorgia Meloni entra nell’Aspen Institute Italia, uno dei cosiddetti think tank statunitensi che vanta tra i soci Giorgio Napolitano e suo figlio Giulio, Paolo Mieli, Walter Russell Mead, Roberto Maroni, Antonio Martino, Mario Monti, Giuliano Amato, Marta Dassù e Gianni Letta, Paolo Savona e Romano Prodi, l’ad di Enel Francesco Starace e John Elkann come vicepresidente.
    Presidente Giulio Tremonti.
    La leader di FdI ha infatti scacciato l’idea di una destra anti-europeista che la perseguitava per assumere vesti molto differenti.
    E allora torniamo a quando Mussolini – iniziato da Saverio Fera (Gran Commendatore della Gran Loggia d’Italia) a Napoli nel 1924, per una permanenza in Loggia che durò l’espace d’un matin – riempì il Gran Consiglio del Fascismo di illustri liberi muratori: da De Bono (Gran loggia d’Italia) a Italo Balbo (Grande Oriente d’Italia); da De Vecchi (Gran Loggia d’Italia) a Ciano (Grande Oriente d’Italia), da Grandi (Grande Oriente d’Italia) a Bottai (Grande Oriente d’Italia), solo per citare i più noti. A questo punto, per chiudere il cerchio, per la Meloni sarebbe possibile entrare nel Droit Humain o nella Gran Loggia d’Italia, obbedienze massoniche che accettano le donne. Non si sa mai. Per un massone che esce ce n’è sempre uno che entra.
    Lo scopo della superloggia Aspen Institute è il solito refrain massonico che ci è spiegato dal presidente Walter Isaacson quando dichiara: “Arricchiamo la vita delle persone e le aiutiamo a lavorare in modo più informato e intelligente. Insieme possiamo trovare la chiave di volta verso il successo negli affari, nella leadership, nella vita: dare equilibrio a valori in conflitto per costruire una base di lavoro comune, restando fedeli ai nostri ideali”.
    Non c’è niente da fare, i Templari sono ben altra cosa.
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

 

 

Discussioni Simili

  1. Federal Reserve QE for dummies
    Di Amati75 nel forum Economia e Finanza
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 19-12-14, 10:00
  2. Money, Banking and the Federal Reserve
    Di westminster nel forum Liberalismo e Libertarismo
    Risposte: 35
    Ultimo Messaggio: 12-01-09, 23:39
  3. Fuck the Federal Reserve
    Di algyz88 nel forum Destra Radicale
    Risposte: 4
    Ultimo Messaggio: 04-11-07, 22:38
  4. di chi è la federal reserve?
    Di L.Ferdinand nel forum Politica Estera
    Risposte: 110
    Ultimo Messaggio: 15-05-07, 13:42
  5. La Federal Reserve è una compagnia privata
    Di Der Wehrwolf nel forum Etnonazionalismo
    Risposte: 7
    Ultimo Messaggio: 05-09-06, 22:20

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito