Originariamente Scritto da
contericci
Le voglio raccontare una storia perché credo che lei sia intelligente ma disorientata dalla propaganda giornalistica anti-israeliana di cui esistono infinite prove. Tempo fa ci fu una polemica che aprì gli occhi ai molti che credevano alla narrazione del popolo oppressore che opprime una piccola e indifesa popolazione desiderosa di costruirsi uno stato indipendente ed in ciò impedito dalla cattiveria israeliana. La polemica consisteva in questo: nel 2000 due militari riservisti israeliani furono linciati nei pressi di una stazione palestinese di polizia da una folla inferocita (ricordo i particolari del video ora, guarda caso non più reperibili su internet, ma è meglio così). La scena orribile fu ripresa da una ingenua gioranlista di canale 5 (un TG ancora non allineato) e trasmessa e ripresa dai TG di tutto il mondo. Il giorno dopo il corrispondente di rai3, Riccardo Cristiano, scrisse in puro stile "fantozziano" una lettera di scuse, che riporto in parte, all'Autorità Nazionale Palestinese e che fu pubblicata dal quotidiano di riferimento Al-hayat Al jadida, in cui, in sostanza, poneva in rilievo il fatto che non era stata la RAI a pubblicare quel video, ma Mediaset, la schifosa e faziosa tv di Berlusconi. "Miei cari amici di Palestina, ci congratuliamo con voi, noi rispettiamo e continueremo a rispettare le procedure giornalistiche dell'Autorità Palestinese per il lavoro giornalistico in Palestina e siamo attendibili per il lavoro accurato. Vi ringraziamo per la vostra fiducia e potete stare certi che questo NON è il nostro modo di agire...Non facciamo e non faremo mai cose del genere. Vi preghiamo di accettare i nostri migliori auguri." Firmato: Riccardo Cristiano Rappresentante della rete ufficiale italiana in Palestina. L'allora direttore generale della RAI, Pierluigi Celli, rosso di vergogna, richiamò il giornalista in Italia, in quanto autore di un testo come quello della lettera, "del quale la Rai non era a conoscenza e che la Rai non condivide". Di fatto le notizie che escono dai territori, sono filtrati dalla censura di Hamas come del resto altre testimonianze riportano. Il giornalista polacco Wojcieck Cegielski confermò che non poteva incontrare nessuno che parlasse senza il consenso di Hamas di qualcosa di diverso dalla propaganda ufficiale, ma che, alcuni palestinesi quando erano sicuri che i microfoni fossero spenti, confessarono candidamente che gaza sotto hamas era un inferno. I giornalisti Nick Casey, john Reed, Henry Fear dichiararono apertamente di essere stati minacciati di morte per aver solo accennato al lancio dei missili da parte di Hamas. In genere, panzane vere e proprie sulla brutalità israeliana sono riferite acriticamente e non c'è quasi mai modo di verificare l'autenticità dei filmati. Per adesso mi fermo qui, il seguito alla prossima puntata.