Manderei i comunisti e gli lgbt in quel luogo in mezzo a quella gente.Tempo fa lessi un libro di Margaret Mead in cui pubblicò il resoconto dei suoi studi su tre tribù della Nuova Guinea, eseguiti all'inizio degli anni '30.
Mi colpì un passaggio in cui descriveva la tribù dei Mundugumor; una comunità aggressiva di tagliatori di teste e cannibali, che allevava i figli insegnando loro l'aggressività.
La loro iniziazione era sancita dal primo omicidio e anche il sesso poteva essere esercitato con una notevole violenza, al punto che una donna ed un uomo durante un atto sessuale potevano addirittura ferirsi.
Come in tutte le società però c'era un'anomalia, un gruppo di persone che la stessa Mead definiva "gli spostati". Questi non hanno un'indole violenta, sono aperti alla cooperazione e ripudiano il litigio e l'omicidio.
In una società che è sopravvissuta per secoli grazie alla violenza e litigi interni ed esterni con le tribù vicine, quest'anomalia potrebbe sembrare un elemento destabilizzante, invece, come è emerso dagli studi dell'antropologa, questi "spostati" erano ciò che permetteva alla civiltà dei Mundugumor di esistere senza autodistruggersi.
Questo non impediva ai "normali" della tribù della Nuova Guinea di prendere in giro e cercare di isolare questi "spostati" ma allo stesso tempo senza di loro l'intera tribù si sarebbe sgretolata.
Ho notato un interessante parallelo, ovviamente con tutti gli aggiustamenti del caso, con quanto nei toni avviene in Italia e non solo, con quelli che sono percepiti qui come "spostati".
Coloro che vengono etichettati come "buonisti" "pacifisti arcobaleno" o insultati con il pittoresco termine "accoglioni".
Ebbene se la società occidentale non si autodistruggerà sotto le bombe o finirà a elevare il livello di discriminazione e razzismo al punto da odiare il vicino di casa, ritenendolo di una razza inferiore, è proprio grazie all'equilibrio che noi spostati garantiamo ad una società che finirebbe per autodistruggersi.
Proprio sul forum un utente che definisce con tanta disinvoltura "buonisti", ecc., questi "spostati", sosteneva che l'umanità si è evoluta e soprattutto è progredita, grazie all'avidità e all'individualismo.
Una testimonianza attribuita proprio a Margaret Mead ci racconta che il primo segno della nascita della civiltà non è nell'introduzione dell'agricoltura, men che meno della guerra o dell'utilizzo degli scambi commerciali, bensì un fossile di un femore fratturato, di un uomo, che si è riparato. Questo significa che i suoi compagni non hanno agito con egoismo e avidità ma lo hanno curato, diviso con lui il cibo e protetto dai predatori, mettendo a rischio anche la loro vita.
Gli "spostati" sono coloro che hanno creato la civiltà umana e noi "spostati" siamo quelli grazie alla quale continuerà ad esistere e progredire.
Anche la politica dovrà tenerne conto.