A sentire certe notizie e certe dichiarazioni di sedicenti politici sembrerebbe che in Italia siano vietate le tecniche che permettono una duplice maternità, in modo tale che la concepente sia distinta dalla gestante. In verità la proibizione della maternità surrogata non ha scopo di impedire questo, ma solo che non si sfrutti la situazione per subentrare nei rapporti materni limitandoli. Non è vietata neanche la fecondazione in vitro, neanche affidamento e adozione; tutto questo va bene anche insieme purché non sia fatto per sottrarre il rapporto materno.
Ecco un esempio semplice di maternità surrogata: una coppia sterile vuole adottare un bambino e invece che trovarlo tra i bisognosi decide di fare attuare una inutile procreazione assistita, di fare gestare il feto da una seconda donna senza che ve ne sia vero motivo e di adottarlo facendo conto che tutti i passaggi precedenti alla adozione fossero propedeutici per l'adozione stessa.
È insomma in Italia proibito di creare oppure di sfruttare nella maternità situazioni meno dirette e immediate senza un valido motivo per questo. Infatti che un bimbo attraversi vari passaggi materni distinti non uno solo non deve essere provocato per lo scopo di provocarlo né senza una reale motivazione.
La legge italiana non ammette che la maternità sia complicata senza motivo neanche per fingere o per creare interessi. Ma non risulta che questa legge sia fatta per proibire tecniche in quanto tali. Sono insomma vietate le richieste alla vita che non possono avere per scopo la vita.
Mauro Pastore