Detenute madri, scontro tra Lega e Pd sulle modifiche alla legge
Si infiamma la polemica politica intorno alla proposta di legge sulle detenute madri: il capogruppo della Lega in Commissione Giustizia della Camera, Jacopo Morrone, ha fatto sapere che la proposta la “ripresentiamo noi visto che il Pd, ritirando le firme dal provvedimento, l'ha fatta decadere. E noi ripresenteremo un testo che contiene le proposte di modifica che erano state approvate e che prevedono che non ci siano più scuse per le donne incinte. Anche loro, se tornano a delinquere, finiranno in carcere”. La nuova proposta di legge depositata a Montecitorio prevede che non ci sia nessun differimento della pena automatico per le donne incinte.
La prima proposta di legge per modificare l’articolo 146 del codice penale era stata presentata anche dai Dem in quota opposizione e con il ritiro delle firme questa decade.
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Le modifiche all’articolo 146 del codice penale
In mattinata sul tema era intervenuto anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari: “In Commissione Giustizia alla Camera è stata accolta la nostra richiesta, sostenuta da tutto il centrodestra, di riforma dell'articolo 146 del codice penale sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte. Finalmente si cambia e la gravidanza non sarà una scusa: chi commette reati verrà sanzionato, pur nel rispetto dei diritti di tutti, nascituro compreso". Inoltre, aveva aggiunto Ostellari prima del ritiro delle firme da parte del Pd, “per il bene del Paese attendiamo che il testo venga portato in aula come previsto. Così le borseggiatrici in stato di gravidanza non resteranno impunite e, secondo la valutazione del magistrato, sconteranno la pena presso una casa famiglia o in un apposito carcere per detenute madri".