Non "magari", ma "proprio" per questo. I nostri datori di lavoro vogliono schiavi, di qualunque colore. Ogni tanto mi capita di sentire programmi televisivi dove si parla di lavoro e sento cose raccapriccianti, soprattutto paghe orarie al lordo di 5 (dico cinque) euro l'ora. Senza parlare della famosa sicurezza sul lavoro, scandita giornalmente da morti sul lavoro. Siamo tornati al medioevo, allo schiavismo dei campi del sud degli Stati Uniti. Non so se questa vergogna riguardi soltanto l'Italia o anche altri paesi europei. Bisogna riprendere le lotte per il lavoro degli anni Sessanta, ma senza più l'ausilio dei sindacati (ormai troppo partitocratici) e dei partiti 'operai' di quel tempo, ormai scomparsi. La distanza fra i pochissimi ricconi del pianeta e la massa degli altri, che corrono verso la soglia della povertà (già dilagante), ha assunto proporzioni siderali, sconosciute anche ai tempi dell'assolutismo monarchico pre-rivoluzionario. La globalizzazione si è rivelata l'invenzione più lurida ed infame degli ultimi due secoli e va combattuta con ogni mezzo, anche estremo. Non c'è futuro per un pianeta 'globalizzato' dagli avidi sfruttatori dell'umanità: bisogna aggiornare ed attualizzare la 'globalizzazione' del marxismo.