Originariamente Scritto da
don Peppe
sull'esperienza dei maoisti afghani, che erano e sono ancora oggi radicati soprattutto tra la popolazione hazara, ho una cattiva opinione, come i gruppuscoli sedicenti maoisti ed enveristi italiani, si sono mostrati dei trotskisti che mascherano il loro trotskismo con una finta ortodossia marxista leninista, e penso che il supporto che gli è stato fornito dalla Cina alla fine degli anni settanta e negli anni ottanta, sia stato tra i pochi crimini e sbagli della repubblica popolare cinese. La loro ostilità ai governi socialisti di Taraki, Kermal e Najibullah, giustificata dalla difesa di una presunta ortodossia marxista leninista, che era impossibile da applicare nell'Afghanistan di quell'epoca, non ha fatto altro che favorire l'ascesa dei terroristi mujhaedeen, d al passaggio da un socialismo imperfetto, non certo esempio di ortodossia, pieno di contraddizioni, ma che che stava facendo vivere all'Afghanistan l'era di massimo sviluppo, benessere e giustizia sociale della sua storia, alla presa del potere di terroristi fanatici fantocci degli usa, che hanno fatto tornare l'Afghanistan indietro di secoli,facendolo sprofondare nel baratro da cui non è mai risalito, e trasformandolo nell'inferno sulla terra, e coloro che ne hanno subito le peggiori conseguenze sono stati proprio gli hazara presso cui i maoisti erano radicati, che hanno subido veri e propri tentativi di genocidio, prima da parte dei seguaci di massoud e poi da parte dei talebani. La cosa che fa rabbia è che ancora oggi i maoisti afghani, rifiutano qualsiasi forma ri autocritica e di ammettere di avere sbagliato, continuando a rivendicare la lotta contro i governi socialisti afghani di Taraki, Kermal e Najibullah, ed a rivendicare una presunta ortodossia marxista leninista, inapplicabile nel contesto afghano.
Del residente Gonzalo ho un'opinione molto migliore, anche se sendero luminoso, oltre alle sue luci, ha avuto anche ombre, e dei limiti ideologici non adatti al contesto sudamericano