non si sa bene, perchè Berlusconi nascondeva i bilanci.
lunedì, 9 agosto 1993
INDUSTRIA
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indebitato sarai tu
da un mese De Benedetti e Berlusconi si beccano sulle rispettive esposizioni bancarie . Ecco le cifre vere . E quelle degli altri big dell' industria
grandi gruppi. le cifre della Centrale rischi della BANCA D' ITALIA
La prima bordata e' partita domenica 18 luglio dal quotidiano la Repubblica . "Silvio Berlusconi ha goduto e gode tuttora di un sostegno bancario senza precedenti assicuratogli da referenti politici . Fonti attendibili parlano di 6 mila miliardi di debiti" , ha scritto Eugenio Scalfari , direttore del quotidiano che fa capo al gruppo di Carlo De Benedetti . Il giorno dopo e' sceso in campo Berlusconi in persona . Dalle colonne del Giornale nuovo , controllato dal fratello Paolo Berlusconi e diretto da Indro Montanelli , il presidente della Fininvest ha replicato : "L'indebitamento del mio gruppo e' comunque inferiore a 4 mila miliardi . E il sistema creditizio ci ha concesso e continua a concederci fiducia" . Scalfari non ha abbozzato . E il 20 luglio ha insistito : "Secondo le nostre informazioni i suoi debiti sarebbero 6 mila miliardi" . Le vere cifre . Chi ha ragione ? Qual e' veramente l'esposizione con le banche della Fininvest ? E quella del gruppo di De Benedetti eterno nemico di Berlusconi ? Ancora : la loro situazione e' davvero diversa da quella degli altri grandi gruppi ? A queste domande il Mondo e' in grado di rispondere con le cifre inedite del monitoraggio effettuato proprio dalla Centrale rischi della Banca d'Italia . Da cui emerge soprattutto un fatto : ai colossi dell'industria pubblica e privata le banche italiane concedono ampie linee di credito . Al punto che neanche un gruppo a corto d'ossigeno come l'Iri riesce a utilizzarle fino in fondo . Naturalmente i debiti bancari non dicono tutta la verita' sullo stato di salute delle aziende . Il dato piu' importante , da questo punto di vista , e' la posizione finanziaria netta , cioe' l'indebitamento meno la liquidita' disponibile . A fine maggio , i debiti della Fininvest con il sistema bancario nazionale erano di 4 .580 miliardi : cifra pari al 43 ,7% del fatturato consolidato 1992 (16 .469 miliardi) . Si tratta del credito concesso dalle banche italiane ed effettivamente utilizzato da Berlusconi . Alla voce Cofide , la holding finanziaria di De Benedetti , la Centrale rischi riporta invece la cifra di 5 .960 miliardi : il 37% del fatturato 1992 (16 .100 miliardi) . E un valore che sembra in linea con le cifre rivelate al Mondo nel marzo di quest'anno dall'amministratore delegato dell'Olivetti Corrado Passera , secondo cui il gruppo Olivetti avrebbe avuto nel 1993 un indebitamento lordo di 5 .480 miliardi e debiti finanziari netti , dopo l'aumento di capitale di 900 miliardi , per 60 miliardi . Molto maggiore rispetto a quella concessa a Berlusconi e' invece l'entita' delle linee di credito complessivamente accordate , dalle banche italiane , a De Benedetti : 10 .350 miliardi . Il gruppo Cofide le ha utilizzate al 57 ,6% contro l'81% della Fininvest , a cui gli istituti di credito avevano accordato crediti per 5 .650 miliardi . E da precisare , comunque , che questi dati vanno presi con le molle . La Centrale rischi , a detta degli esperti , e' uno strumento che va perfezionato . Perche' quando vengono passati al setaccio i grandi gruppi , possono sfuggire posizioni debitorie talvolta importanti a causa di intrecci societari . Le rilevazioni , inoltre , non comprendono il cosiddetto credito passante , una particolare forma di finanziamento in voga presso le filiali estere di molti istituti italiani . Mancano poi all'appello alcune voci , come le operazioni di factoring , spesso consistenti , usate per abbattere l'indebitamento . Di sicuro , infine , non ci sono i finanziamenti delle banche estere . Che per i grandi gruppi a vocazione internazionale , come possono essere considerati i gruppi Eni , Ferruzzi e De Benedetti , possono anche essere consistenti . Forse anche per questo non e' facile ottenere informazioni certe . Gli scogli di De Benedetti . Gli ultimi dati del gruppo Cofide sono comunque sorprendenti . A febbraio , quando non era ancora partito l'aumento di capitale di 900 miliardi , la Centrale rischi aveva censito una situazione diversa rispetto a quella poi registrata a fine maggio . A febbraio il credito concesso dalle sole banche italiane ed effettivamente utilizzato dal gruppo di Ivrea superava infatti 8 mila miliardi , contro meno di 6 mila miliardi a maggio . Decisamente superiore a quello di fine maggio era anche il credito accordato : 13 .150 miliardi . La Cir , in particolare , risultava aver utilizzato 6 .300 miliardi su 10 .500 . A fine 1992 , i debiti finanziari del gruppo Olivetti ammontavano a circa 5 .600 miliardi . Quasi 450 miliardi in piu' rispetto a quella del 1991 a causa dei 649 miliardi di perdite accusate a fine anno . La posizione finanziaria netta della Olivetti (la differenza fra le disponibilita' liquide e i debiti) era in rosso per 960 miliardi . Quella della Cir , complici gli accantonamenti per le possibili perdite della banca Dumenil Leble' , era negativa per circa 490 miliardi (40 l'anno prima) . Quella della Cofide spa , per quasi 250 miliardi . "Nella situazione attuale crediamo" , rivendicano gli uomini di De Benedetti , "di essere il gruppo italiano che gode della migliore situazione finanziaria ." . Le spine di Berlusconi . E la Fininvest ? Al 31 dicembre dello scorso anno , com'e' stato dichiarato ufficialmente in occasione dell'approvazione del bilancio , la posizione finanziaria netta era negativa per 3 .333 miliardi . Molto meno rispetto ai 4 .580 miliardi di debiti che alla fine di maggio 1993 ha censito la Centrale rischi . Rispetto all'anno precedente , in ogni caso , l'aumento dell'indebitamento finanziario netto di Berlusconi e' stato di circa 400 milardi . L'esposizione ufficiale di Berlusconi , secondo L'Espresso , non comprende pero' alcune voci che potrebbero farne lievitare significativamente il livello . E il caso dei debiti della Mediolanum factor . Questa societa' non verrebbe consolidata nel bilancio Fininvest , che detiene il 49% del pacchetto azionario (il 21% e' in mano alla Holding italiana seconda , una delle societa' attraverso cui Berlusconi controlla il gruppo) . Ma avrebbe debiti per molti miliardi . Alla fine del 1991 erano 773 . Il caso limite : Ferruzzi . Le difficolta' finanziarie di Berlusconi tuttavia sono nulla in confronto a quelle del gruppo Ferfin . I dati della Centrale rischi rivelano che per le banche italiane il crack Ferruzzi e' un problema da oltre 13 .200 miliardi . A tanto ammontano i debiti che , secondo la Banca d'Italia , il gruppo di Ravenna ha con tutto il sistema bancario italiano . Sembra incredibile . Pero' i Ferruzzi , ora praticamente commissariati per il forte indebitamento dalle stesse banche , hanno sfruttato appena al 72 ,2% le linee di credito che gli sono state accordate : 18 .280 miliardi dagli stessi istituti . Ma dov'e' finita la differenza fra questi dati e i 31 mila miliardi che tutti dicono ? In parte nei finanziamenti delle banche estere , che si annunciano astronomici . Ma anche in un nugolo di operazioni finanziarie fra le societa' del gruppo che ora dovranno passare sotto la lente d'ingrandimento del nuovo presidente , Guido Rossi . A quanto ammonta , per esempio , il credito che il quotidiano Il Messaggero vanterebbe nei confronti della Ferruzzi finance spa ? Dev'essere certamente una somma enorme se nel 1992 il giornale diretto da Mario Pendinelli ha incassato 20 ,7 miliardi da interessi su un conto corrente acceso presso la Ferruzzi finance spa . Ai tassi di mercato , il capitale che ha generato un simile rendimento si potrebbe aggirare sui 200 miliardi . Ma ci sono davvero ? Di certo si sa che questa somma e' stata utilizzata per ripianare la perdita operativa del quotidiano : 22 ,3 miliardi . La galassia dei grandi debitori . Fra i grandi gruppi il piu' indebitato con le banche italiane e' l'Iri . Gli istituti nazionali avevano concesso a tutto maggio alla holding pubblica presieduta da Romano Prodi linee di credito per 70 .800 miliardi . E l'Iri le aveva utilizzate per i tre quarti : 52 mila miliardi . Ben 30 mila miliardi di debiti in piu' rispetto all'Eni , la societa' petrolifera di stato , per cui la Centrale rischi aveva censito un credito utilizzato pari a 22 .480 miliardi , il 52% dei fidi accordati dall'intero sistema bancario italiano (43 .120 miliardi) . Che le imprese pubbliche italiane siano alle prese con molte difficolta' finanziarie , del resto , e' noto . Ma che dire di grandi gruppi privati come la Premafin di Salvatore Ligresti ? Ha accumulato debiti con le banche italiane , dice la Centrale rischi , per 2 .300 miliardi . Utilizzando quasi l'80% di tutto il credito (2 .980 miliardi) che gli e' stato accordato . La posizione finanziaria netta e' negativa per 1 .605 miliardi . Oppure della Pirelli . Nel bilancio 1992 sono iscritti debiti finanziari per complessivi 3 .550 miliardi contro i 4 .541 dell'anno precedente . Per la Centrale rischi alla fine di maggio 1993 il gruppo affidato un anno fa a Marco Tronchetti Provera aveva utilizzato 4 .300 dei 7 mila miliardi di crediti accordati . La sua posizione finanziaria netta e' in rosso per 800 miliardi . E anche la famiglia Agnelli ha cominciato a fare i conti con problemi di debiti . La posizione finanziaria netta dell'Ifi , a fine 1992 , era positiva per 151 miliardi . Quella del gruppo Fiat , che fa capo all'Ifi , era invece negativa per 3 .849 miliardi , contro gli appena 270 miliardi dell'anno precedente . La ragione ? Gli investimenti e la tempesta valutaria dell'autunno 1992 , dicono a Torino . A maggio di quest'anno , secondo la Centrale rischi , l'esposizione del gruppo verso le banche italiane toccava 10 mila miliardi . E il 39 ,5% dei crediti bancari complessivamente concessi alla Fiat : 25 .280 miliardi di lire .
Ultima modifica di brunik; 26-10-10 alle 16:06
lo rimpiangerete, Renzi, KOGLIONI
Amico inimicoque bonum semper praebe consilium, quia amicus accepit, inimicus spernit
All'amico e al nemico dà sempre buoni consigli, perchè l'amico li accetta il nemico li rifiuta
No perchè mi sembrava di aver letto che i suoi compagni di partito erano dei malviventi...