Il fascismo è morto: Benito La Russa è il nostro nuovo vice Presidente della Repubblica. Wow!
No banner coockie - Meloni: "no ai fondi europei, meglio l'aiuto del FMI"
---------------------------------
Idioti!!!!!!!!!!!!
"non sto mai dalla parte di nessuno, perché nessuno sta mai dalla mia.” (Cit.)
Controffensiva ucraina: riassunto ufficiale. 7 giugno 2023
- 7 giugno 2023
- 16:07
L'est dell'Ucraina rimane l'epicentro delle ostilità. Le truppe ucraine sono passate dalla difesa all'offensiva nel settore Bakhmut.
Lo ha riferito ufficialmente oggi il vice capo del ministero della Difesa, Hanna Maliar.
Nell'ultimo giorno siamo passati da 200 a 1.100 metri in varie sezioni frontali nel settore Bakhmut, - dice.
Il nemico è passato alla difensiva, cercando di resistere. Sta attingendo le sue riserve dal profondo per proteggersi.
I mercenari del gruppo Wagner rimangono in alcuni punti nelle unità di retroguardia. A partire da ora, l'esercito regolare RF sta conducendo operazioni di combattimento con la partecipazione delle sue unità di forze d'assalto aviotrasportate.
Le nostre truppe riescono a tenere a lungo la difesa e ora ad avanzare nel settore Bakhmut grazie alle fortificazioni preventivamente predisposte. L'intera area circostante è in realtà una sezione fortificata. Forti fortificazioni affidabili furono costruite in anticipo dalle nostre truppe e dalle amministrazioni militari locali.
Si sa inoltre che proprio durante questa mattina le seguenti postazioni delle forze armate russe sono state colpite dal fuoco delle Forze Armate dell'Ucraina:
- Melitopol occupato, Zaporizhzhia Oblast,
- occupato Tokmak, Donetsk Oblast,
- occupato Tavriisk, Kherson Oblast,
- Regione di Kursk, Russia,
- Regione di Belgorod, Russia,
- Regione di Bryansk, Russia.
lo rimpiangerete, Renzi, KOGLIONI
Guerra giorno 467: l'offensiva e l'analisi realista che dà la Russia vincente
Stiamo avanzando su un fronte abbastanza ampio. Stiamo avendo successi”, ha detto il viceministro della Difesa Ganna Maliar. Ma è verosimile che ancora non siamo a quelle massicce avanzate a sorpresa che le forze armate del Paese invaso hanno messo a punto con il sostegno dell’intelligence e degli strateghi occidentali. Indiscrezioni dicono che gruppi di combattimento, ben addestrati e ben equipaggiati, sarebbero in “aree di raccolta” vicine ai punti caldi, pronti a lanciare operazioni contro le posizioni russe.
Ma il vero interrogativo è se vi sarà davvero un momento in cui Kiev riuscirà a mettere in seria difficoltà le forze della Federazione. Azioni dall’alto impatto simbolico e mediatico sono state condotte in questi giorni oltre confine a Belgorod e in altre località, dimostrando che la Russia è in effetti poco pronta a tamponare piccole falle nelle proprie linee, né forse è interessata a farlo.
Si riaffaccia così l’analisi rilanciata in questi giorni dall’autorevole politologo americano John Mearsheimer, già critico delle mosse Nato, secondo cui l’Ucraina non può vincere. A parere di Mearsheimer, siamo di fronte a un conflitto di logoramento simile alla Prima guerra mondiale, in cui l’obiettivo è quello di dissanguare la parte avversa.Che cosa accadrà allora? L’ipotesi “realista”, e pessimistica invero per Kiev, è che Putin riuscirà a consolidare il controllo dei quattro oblast già formalmente annessi e potrebbe cercare di prendere altri 4 oblast verso il fiume Dnipro, tra cui, addirittura, Odessa e Kharkiv. L’obiettivo sarebbe quello di portare tutta l’etnia russa sotto il controllo della Federazione per evitare un altro “problema Donbass”. Il Cremlino non vuole conquistare la parte occidentale del Paese, dove sono in larga maggioranza i “nemici” della Russia: sarebbe come “cercare di ingoiare un porcospino”, dice Mearsheimer. Lo scopo finale è trasformare l’Ucraina in uno Stato disfunzionale, in modo che non possa minacciare la Russia o essere usata come baluardo occidentale al suo confine.In questo caso, sono 3 i fattori che decidono: la determinazione (ed entrambe le parti sono risolute); la popolazione (gli effettivi da mettere in campo) e l’artiglieria. Mosca ha un vantaggio di 5 a 1 sugli abitanti a causa degli oltre 8 milioni di rifugiati ucraini. Il bilancio dei cannoni è invece tra 5:1 e 10:1 a favore della Russia. Sulle perdite reali di soldati non ci sono cifre affidabili, ma per Mearsheimer i caduti tra gli invasi sono maggiori che tra gli aggressori.
Il realismo del politologo lo porta anche ad affermare che non ci potrà essere un accordo di pace. Il motivo è che le parti non sembrano volersi accordare su territori da cedere o restituire;non paiono nemmeno in grado di trovare una soluzione sulla neutralità futura. E i lutti e l’odio di questi 16 mesi di guerra rendono di fatto impossibile un’intesa definitiva, anche per l’ovvia mancanza di fiducia tra i due leader e i due popoli. L’unica via sembra quella di un conflitto congelato con i maggiori vantaggi cristallizzati a favore di Mosca. E se vedesse che le cose non vanno in questa direzione, conclude Mearsheimer, Putin penserebbe all’uso dell’arma atomica, che per ora invece rimane lontano.
Quanto è aderente alla situazione sul campo l’analisi del politologo, che fin dall’inizio è stato scettico nel sostegno alla causa ucraina, proprio in virtù di una posizione “realista” delle relazioni internazionali, basate sui rapporti di forza in atto? Si può probabilmente affermare che non cattura necessariamente le debolezze della Federazione, la quale avrebbe volentieri chiuso il conflitto nelle poche settimane ipotizzate dai piani usati per l’invasione del 24 febbraio 2022 e che nella guerra di attrito perderà anch’essa enormi risorse umane ed economiche. Non si può nemmeno sottovalutare il fatto che Putin abbia sentito il bisogno di puntualizzare pochi giorni fa la necessità di contrastare i tentativi di destabilizzare il Paese.
La ferita inflitta a Belgorod dalle milizie della resistenza russa filo-ucraina, malgrado lo scarso impegno di Mosca nel respingere le incursioni, indicano che un prolungamento della guerra può essere rischioso per il Cremlino e le nuove opportunità di una via d’uscita diplomatica, propiziate anche dalla missione vaticana condotta dal cardinale Matteo Zuppi, potrebbero diventare presto più concrete, a beneficio di entrambi i contendenti. Il presidente della Cei, esperto diplomatico, tenterà infatti di costruire ponti e gettare basi per un potenziale dialogo, che sembra sempre più necessario.
https://www.avvenire.it/opinioni/pag...mosca-vincente
Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
(Pablo Neruda - Attribuita)
Qui mi sembra che c'è lavoro per @brunik
Che cosa accadrà allora? L’ipotesi “realista”, e pessimistica invero per Kiev, è che Putin riuscirà a consolidare il controllo dei quattro oblast già formalmente annessi e potrebbe cercare di prendere altri 4 oblast verso il fiume Dnipro, tra cui, addirittura, Odessa e Kharkiv. L’obiettivo sarebbe quello di portare tutta l’etnia russa sotto il controllo della Federazione per evitare un altro “problema Donbass”. Il Cremlino non vuole conquistare la parte occidentale del Paese, dove sono in larga maggioranza i “nemici” della Russia: sarebbe come “cercare di ingoiare un porcospino”, dice Mearsheimer. Lo scopo finale è trasformare l’Ucraina in uno Stato disfunzionale, in modo che non possa minacciare la Russia o essere usata come baluardo occidentale al suo confine.
Il realismo del politologo lo porta anche ad affermare che non ci potrà essere un accordo di pace. Il motivo è che le parti non sembrano volersi accordare su territori da cedere o restituire;non paiono nemmeno in grado di trovare una soluzione sulla neutralità futura. E i lutti e l’odio di questi 16 mesi di guerra rendono di fatto impossibile un’intesa definitiva, anche per l’ovvia mancanza di fiducia tra i due leader e i due popoli. L’unica via sembra quella di un conflitto congelato con i maggiori vantaggi cristallizzati a favore di Mosca. E se vedesse che le cose non vanno in questa direzione, conclude Mearsheimer, Putin penserebbe all’uso dell’arma atomica, che per ora invece rimane lontano.
Quanto è aderente alla situazione sul campo l’analisi del politologo, che fin dall’inizio è stato scettico nel sostegno alla causa ucraina, proprio in virtù di una posizione “realista” delle relazioni internazionali, basate sui rapporti di forza in atto? Si può probabilmente affermare che non cattura necessariamente le debolezze della Federazione, la quale avrebbe volentieri chiuso il conflitto nelle poche settimane ipotizzate dai piani usati per l’invasione del 24 febbraio 2022 e che nella guerra di attrito perderà anch’essa enormi risorse umane ed economiche. Non si può nemmeno sottovalutare il fatto che Putin abbia sentito il bisogno di puntualizzare pochi giorni fa la necessità di contrastare i tentativi di destabilizzare il Paese.
La ferita inflitta a Belgorod dalle milizie della resistenza russa filo-ucraina, malgrado lo scarso impegno di Mosca nel respingere le incursioni, indicano che un prolungamento della guerra può essere rischioso per il Cremlino e le nuove opportunità di una via d’uscita diplomatica, propiziate anche dalla missione vaticana condotta dal cardinale Matteo Zuppi, potrebbero diventare presto più concrete, a beneficio di entrambi i contendenti. Il presidente della Cei, esperto diplomatico, tenterà infatti di costruire ponti e gettare basi per un potenziale dialogo, che sembra sempre più necessario.
Mi hanno detto che sei fascia, che sei amica di Salvini,
Ma io so che invece sei normale e quelli sono dei cretini...
Qui mi sembra che c'è lavoro per @brunik
Che cosa accadrà allora? L’ipotesi “realista”, e pessimistica invero per Kiev, è che Putin riuscirà a consolidare il controllo dei quattro oblast già formalmente annessi e potrebbe cercare di prendere altri 4 oblast verso il fiume Dnipro, tra cui, addirittura, Odessa e Kharkiv.
Addirittura Odessa e Kharkiv? Ma stai seguendo la situazione? I russi stanno cercando di "tenere" i territori già conquistati, ma, da quanto si legge, senza nessuna possibilità di riuscita.
L’obiettivo sarebbe quello di portare tutta l’etnia russa sotto il controllo della Federazione per evitare un altro “problema Donbass”.
Il Cremlino non vuole conquistare la parte occidentale del Paese, dove sono in larga maggioranza i “nemici” della Russia: sarebbe come “cercare di ingoiare un porcospino”, dice Mearsheimer. Lo scopo finale è trasformare l’Ucraina in uno Stato disfunzionale, in modo che non possa minacciare la Russia o essere usata come baluardo occidentale al suo confine.
Se prima in Ucraina c'era qualche filo-russo... dopo quello che hanno combinato non credo che ce ne siano rimasti ancora. Il dubbio è, fino a quando Putin riuscirà a tenere la Crimea?
Riuscirà Putin a proteggere i territori russi di Belgorod?
Dovrà Putin iniziare a fare le fortificazioni intorno a Mosca?
Queste sono le domande che dobbiamo farci.
Il realismo del politologo lo porta anche ad affermare che non ci potrà essere un accordo di pace. Il motivo è che le parti non sembrano volersi accordare su territori da cedere o restituire;non paiono nemmeno in grado di trovare una soluzione sulla neutralità futura. E i lutti e l’odio di questi 16 mesi di guerra rendono di fatto impossibile un’intesa definitiva, anche per l’ovvia mancanza di fiducia tra i due leader e i due popoli. L’unica via sembra quella di un conflitto congelato con i maggiori vantaggi cristallizzati a favore di Mosca. E se vedesse che le cose non vanno in questa direzione, conclude Mearsheimer, Putin penserebbe all’uso dell’arma atomica, che per ora invece rimane lontano.
Direi che Putin si deve affrettare a chiedere subito la resa incondizionata. Per lui credo che l'una cosa che deve fare è o il karakiri, o il seppuku, non vedo altre soluzioni.
Quanto è aderente alla situazione sul campo l’analisi del politologo, che fin dall’inizio è stato scettico nel sostegno alla causa ucraina, proprio in virtù di una posizione “realista” delle relazioni internazionali, basate sui rapporti di forza in atto?
Direi proprio zero, nulla assoluto.
Si può probabilmente affermare che non cattura necessariamente le debolezze della Federazione, la quale avrebbe volentieri chiuso il conflitto nelle poche settimane ipotizzate dai piani usati per l’invasione del 24 febbraio 2022 e che nella guerra di attrito perderà anch’essa enormi risorse umane ed economiche. Non si può nemmeno sottovalutare il fatto che Putin abbia sentito il bisogno di puntualizzare pochi giorni fa la necessità di contrastare i tentativi di destabilizzare il Paese.
E' chiarissimo che pensava di risolvere con una piccola aggressione di tre giorni di durata. Ha completamente sbagliato i suoi piani. Ed ora non sa proprio come uscirne.
La ferita inflitta a Belgorod dalle milizie della resistenza russa filo-ucraina, malgrado lo scarso impegno di Mosca nel respingere le incursioni, indicano che un prolungamento della guerra può essere rischioso per il Cremlino e le nuove opportunità di una via d’uscita diplomatica, propiziate anche dalla missione vaticana condotta dal cardinale Matteo Zuppi, potrebbero diventare presto più concrete, a beneficio di entrambi i contendenti.
Che Putin chieda a Zuppi l'estrema unzione prima di fare karakiri. Mi sembra una buona occasione da sfruttare.
Il presidente della Cei, esperto diplomatico, tenterà infatti di costruire ponti e gettare basi per un potenziale dialogo, che sembra sempre più necessario.
A me sembra sempre più necessario sparare meno cazzate e iniziare a pensare a cose ben più serie di queste cazzate che posti.
Mi hanno detto che sei fascia, che sei amica di Salvini,
Ma io so che invece sei normale e quelli sono dei cretini...
entre Kyiv inizia la sua offensiva contro la Russia, il mese prossimo si profila il vertice della NATO in cui l'Ucraina spera in un invito a partecipare. Gli Stati Uniti non dovrebbero sostenere tale richiesta poiché sarebbe dannosa per gli interessi statunitensi. Spiego perché a @robbysoave
A
@HillTVLive
,
youtube.com
L'Ucraina ha danneggiato la diga di Kakhovka in un attacco precedente; Perché l'appartenenza alla NATO...
Il tenente colonnello Daniel Davis interviene sul crollo della diga di Kakhovka nel sud dell'Ucraina. #Russia #DnieperRiver Informazioni su Rising: Rising è uhttps://twitter.com/DanielLDavis1/st...66515197427722
Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
(Pablo Neruda - Attribuita)
ansalisi di Daniel L. Davis Senior Fellow di Defense Priorities ed ex tenente colonnello dell’esercito americano che ha partecipato a quattro missioni in zone di combattimentolA TANTO ATTESA OFFENSIVA DELL’UCRAINA: ECCO PERCHÉ NON BATTERÀ PUTIN
https://comedonchisciotte.org/la-tan...battera-putin/
https://it.topcor.ru/27771-voennyj-j...stuplenie.html
Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
(Pablo Neruda - Attribuita)