Pur non essendo comunista ho deciso di scrivere in questa sottosezione del forum di Termometro Politico, perché non è giusto che ci sia tanta confusione in politica.
Su Lenin, Marx ed altro. Cosa fu veramente il comunismo sovietico.
Lenin non era un vero marxista. Prese il potere all'interno del marxismo ma, a differenza di questo, il suo pensiero non era classista. La dittatura del proletariato teorizzata da Marx ed Engels sarebbe dovuta consistere in un dominio politico; proclamavano la fine del potere borghese pensando fosse stato esso a decidere l'intera politica e a determinare le condizioni di vita dei non abbienti e volevano sostituirlo con un potere alternativo, concepito altrettanto forte. Lenin parve agire secondo questo piano, in realtà per lui la "dittatura del proletariato" doveva consistere soltanto nel ristabilire un equilibrio sociale. Al di là della uguaglianza dei proclami, si trattò di due cose diverse. Lenin usò un metodo sindacale e lo Stato bolscevico non instaurò mai un regime classista. Il vero marxismo si basava su una rigida distinzione di classe, tra borghesi e proletari; Lenin si inserì in tale contrasto, non voluto dalla borghesia, senza cancellare il potere borghese come invece si prefiggeva il vero e proprio marxismo. Solamente fu dato modo ai proletari di esprimere e realizzare la propria istanza, esercitando lo Stato per questo anche la forza, ma non per sostituire la borghesia. Questa anzi senza la struttura dello Stato zarista ebbe notevole parte nella nuova Unione Sovietica.
I marxisti accusarono Lenin di essere un traditore e Stalin ignorando tutti i progressi fatti riprecipitò l'Unione nella situazione iniziale... Non che il proletariato prendesse realmente il potere; si instaurò un regime che giocava alla guerra tra borghesi e proletari suscitandola dal nulla; e sembrava che il marxismo avesse una propria ragione ma in realtà accadeva che Stalin e poi lo stalinismo ne creassero le condizioni con la violenza. Si potrebbe dire che neanche Stalin era marxista ma che giocasse al marxismo. Nonostante tutto, in Unione Sovietica i leninisti alla fine prevalsero, cercando un nuovo equilibrio e poi sciogliendo lo Stato sovietico (siamo ai tempi di Gorbaciov).
Il comunismo sovietico nei suoi aspetti positivi non fu l'esperienza programmata da Marx ed Engels. D'altronde di Marx va detto che alla fine aveva fatto 'dietro front'. Quindi i termini "marxista" e "marxiano" non sempre furono usati in riferimento alle teorie espresse da Marx prima di ravvedersi. Marxisti e marxiani veri e propri, che cioè si basavano sulle teorie di Marx, esercitavano una dittatura nel loro mondo anche prima della Rivoluzione e molti intellettuali erano costretti a dichiararsi per Marx senza esserlo; oppure erano a favore delle ultime decisioni di Marx, che non erano contenute nelle teorie.
Il bolscevismo va distinto dal marxismo.
Le distinzioni marxiane e marxiste nei territori dell'Impero Russo non funzionavano o funzionavano diversamente da come Marx, marxiani e marxisti avevano pensato. Per farle funzionare Stalin violentò tutti i luoghi russi e non solo russi ma alla fine la violenza non prevalse. Inoltre non fu Lenin a fare il tentativo di estendere il comunismo all'intero mondo... Quel che di buono fece il comunismo per il mondo, non venne da Marx né da Engels; e Stalin e i veri stalinisti agirono da criminali.
Non c'è da scandalizzarsi se Lenin per il marxista era espressione politica di una "sovrastruttura".
Mauro Pastore