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Discussione: La Redenzione d'Italia

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    Predefinito La Redenzione d'Italia

    IUDAEA ALTERA LUX



    Dio ha donato Israele all'Umanità come fosse una seconda luce




    La missione del popolo ebraico nel mondo

    ''Gli ebrei sono unici. Le nazioni sono di solito composte da una cultura e un’etnia comune, o tutt'e due insieme. Gli ebrei sono l’esatto opposto. Il Midrash (Beresheet Rabah) e gli scritti di Maimonide (Mishneh Torah) riportano descrizioni dettagliate su come si è costituito il nostro popolo. Negli scritti di Maimonide troviamo: “Abramo incominciò a chiamare tutto il mondo, … errando di città in città e di regno in regno, fino a giungere alla città di Canaan… e quando si radunarono intorno a lui e gli chiesero di spiegare le sue parole, egli insegnò a tutti… fino a che li riportò sulla via della verità. Infine, migliaia e decine di migliaia si riunirono intorno a lui ed essi sono il popolo della casa di Abramo”.

    Comprendere le nostre origini è quindi la chiave per capire che gli ebrei non sono una nazione secondo il senso comune, ma un gruppo di persone che aderiscono a un’idea! I primi ebrei venivano dalla Mezzaluna Fertile, una regione storica del Medio Oriente, e appartenevano a molte tribù e culture diverse. Erano delle comunità poliedriche unite dall’idea che esiste una forza sola che governa l’universo e non un qualche sistema politeistico. Essi compresero anche che questa forza è quella della misericordia, dell’amore e dell’unione, e che è l’unica cosa che ci può connettere al di sopra delle nostre differenze.

    A mano a mano che gli antichi ebrei svilupparono il loro stato di popolo, si strinsero in un legame, fino al punto di fare un patto: unirsi “Come un solo uomo con un solo cuore”. A quel punto, ai piedi del monte Sinai, essi ricevettero il codice della legge per guidare la società i cui membri sono uniti col cuore.

    Tikkun Olam, ovvero, una Luce sulle Nazioni

    Abramo è stato il pioniere. Egli divulgò la sua conoscenza a chiunque lo ascoltasse; ai suoi discendenti fu assegnato il compito di continuare il suo lavoro e diffondere la conoscenza dei progenitori a tutto il mondo.

    I nostri saggi erano ben consapevoli di questo obbligo e lo espressero nei loro scritti molte volte: L’intenzione della creazione era che tutti fossimo un gruppo, un insieme … ma la cosa fu rovinata. La correzione iniziò nella generazione di Babilonia, quella stessa correzione di radunare e raggruppare il popolo che cominciò con Abramo. …E la correzione finale avverrà quando tutti diventeranno un gruppo” (Shem Mishmuel).

    È quindi evidente dalle nostre fonti che Tikkun Olam (la correzione del mondo) porterà l’unione nel mondo. Tuttavia, oggi molti ebrei non credono che il loro compito di essere “Una luce sulle nazioni” sia ancora la verità. Ma che si chiami “Luce sulle nazioni” o Tikkun Olam, il nostro ruolo nel mondo non è cambiato: dobbiamo guidare la via all’unione sviluppando, implementando il metodo della correzione e, in tal modo, diventare un MODELLO

    L’unica cosa che tenne insieme i nostri progenitori come una nazione, nonostante l’odio feroce e i conflitti sanguinari che occasionalmente scoppiavano tra di loro, fu la comprensione che tutti quei crimini si presentavano solo perché loro potessero coprirli coll’amore e quindi mantenere il loro obbligo al mondo. Il Libro dello Zohar (Beshalach) afferma che: “Tutte le guerre nella Torah sono per la pace e l’amore”. Se noi dimenticheremo questo, regrediremo immediatamente dall’essere la nazione d’Israele, e diventeremo ancora una volta le tribù poliedriche da cui proveniamo.

    Quando qualcuno mi chiede Come sai che l’essenza del popolo d’Israele è quella di coprire le differenze coll’unione e che il nostro compito è quello di unire il mondo?, io cito quel bellissimo estratto de Lo Zohar (Aharei Mot): “Ecco, com’è bello e piacevole per i fratelli sedersi insieme”. Si riferisce agli amici che siedono insieme e che non sono divisi. In un primo momento, sembrano persone in guerra, desiderosi di uccidersi. In seguito tornano ad essere nell’amore fraterno. “…E voi, gli amici che sono qui, come eravate in affezione e amore prima, d’ora in poi non vi allontanerete … E dal vostro merito nascerà la pace nel mondo”.

    Gli esempi dei saggi che scrissero sul nostro ruolo nel mondo abbondano. “I figli d’Israele diventarono garanti della correzione del mondo intero … tutto dipende dai figli d’Israele” (Sefat Emet). “Noè fu creato per correggere il mondo nello stato in cui versava allora … Mosè desiderò completare la correzione del mondo a quel tempo. Questa è la ragione per cui raccolse una moltitudine mista, poiché pensava che quella fosse la correzione del mondo … Tuttavia, non ebbe successo per via delle corruzioni che avvennero lungo il processo” (Adir Bamarom).

    Infatti, mentre i capi delle altre nazioni volevano conquistare il mondo, i nostri antichi saggi volevano correggerlo tramite l’unione.

    Da deleteri a benefici

    Nonostante i nostri sforzi, duemila anni fa la nostra unione collassò e fummo sommersi dall’odio senza ragione. Fummo dispersi in tutto il mondo, il Tempio fu distrutto e perdemmo la sovranità sul territorio dove dovevamo eseguire la correzione per la nostra unione.

    Da allora, la gente cominciò a percepire che gli ebrei non stessero facendo quello che avrebbero dovuto fare. Ma siccome non sapevano indicare con esattezza ciò che gli ebrei avrebbero dovuto fare, cominciarono a incolparli per ogni problema e situazione difficile in cui incorrevano. Se non avevano soldi era perché gli ebrei rubavano per mezzo dell’usura. Se erano malati era perché gli ebrei avvelenavano i loro pozzi. Se insorgevano conflitti era perché gli ebrei erano guerrafondai. Se un paese perdeva la guerra era perché gli ebrei erano una quinta colonna (un gruppo di persone che minano un grande gruppo). Tutti i problemi si riconducevano ad una sola causa: “Se gli ebrei lo avessero fatto”.

    In verità, non era ciò che facevano gli ebrei; erano da biasimare per ciò che non facevano: non si univano. Non diventavano un esempio di unione per il mondo e quindi l’umanità non poteva unirsi, e presto seguirono i guai. “In Israele”, scrisse Rav Kook, “vi è il segreto dell’unione del mondo” (Orot HaKodesh).

    Anche il famoso industriale antisemita Henry Ford avvertì che la colpa degli ebrei fosse quella di non portare al mondo i benefici che erano destinati a portare: “La società fece una grande rivendicazione contro di lui, l’Ebreo che … cominciò a realizzare … l’antica profezia che attraverso di lui tutte le nazioni della terra saranno benedette” (L’Ebreo Internazionale — I problemi più importanti nel mondo).

    La grande opportunità

    La costituzione dello Stato d’Israele riapre la possibilità di instaurare l’unione dei cuori, la ragione che inizialmente fece di noi una nazione. Il compito che ci è stato dato è valido ora come allora e il mondo ci chiede di eseguirlo. Israele è deleteria per il mondo? Fintanto che non ci uniremo al di sopra delle nostre differenze, continuando di conseguenza a infliggere conflitti al mondo, saremo deleteri. “È prerogativa della nazione d’Israele qualificare se stessa e tutti i popoli del mondosvilupparsi fino a realizzare il lavoro sublime dell’amore per gli altri, che è la scala per arrivare allo scopo della Creazione”, come scrisse Rav Yehuda Ashlag.

    Se noi ci disperderemo, come vorrebbe Soros e tutta la sua compagnia, il mondo non saprà come realizzare la pace, e la società umana collasserà in un caos completo. Al contrario, “I figli d’Israele correggono il mondo nel momento in cui ritornano ad essere una nazionela correzione è quella con la quale ci correggiamo e scopriamo la radice dell’unione grazie alla separazione” (Sefat Emet).

    Infine vedremo che “la prima difesa contro le calamità sono l’amore e l’unione” (Maor VaShemesh). Arriveremo a questo tramite una pressione da parte del mondo o per nostra volontà. La scelta è nostra, come le competenze. Infatti se la nazione vuole giungere alla pace, l’unica cosa che si deve fare è invertire l’ostilità nei confronti d’Israele e trasformarla in spinta all’unione per diventare un esempio per il mondo, poiché se ci uniamo porteremo un beneficio che nessun altro è in grado di portare, quello che tutti inconsapevolmente si aspettano da noi: pace, fratellanza e unione.''



    Gl'Israeliti sono a uno stadio evolutivo superiore, che Noi Italiani dobbiamo raggiungere!



    ''Dall'orrore e dall'annientamento di Auschwitz è emersa questa ineludibile lezione: la dipendenza degli ebrei dalla protezione militare di altri condusse a quell'esito fatale. Questo messaggio fu articolato con perfetto nitore da Davìd Ben-Gurion nel corso dell'Assemblea Nazionale degli Ebrei di Palestina nel novembre 1942:

    Non sappiamo con esattezza cosa accada nelle valli della morte naziste, né quanti ebrei siano già stati massacrati [...] Non sappiamo nemmeno se la vittoria della democrazia, della libertà e della giustizia troverà in Europa nient'altro che un immenso cimitero ebraico, in cui sono sparpagliate le ossa della nostra gente [...] Noi siamo l'unico popolo del mondo di cui è permesso, in quanto nazione, liberamente versare il sangue [...] Unicamente i nostri figli, le nostre donne [...] e i nostri anziani vengono messi da parte per destinare loro un trattamento speciale, per essere sepolti vivi in fosse scavate da loro stessi, per essere arsi nei crematori, per essere strangolati o uccisi da mitragliatrici [...] ma per un'unica colpa: [...] perché gli ebrei non hanno alcun peso politico, non hanno un esercito ebraico, non dispongono di un'indipendenza ebraica né di una patria [...] dateci il diritto di combattere e morire da ebrei [...] noi rivendichiamo il diritto [...] a una madrepatria e all'indipendenza. Quanto ci è accaduto in Polonia, Dio non voglia, ci accadrà nuovamente in futuro, e tutte le nostre vittime innocenti, decine di migliaia, centinaia di migliaia e, forse, milioni, sono l'olocausto di un popolo senza una patria [...] Noi chiediamo una patria e l'indipendenza.

    [...] Il significato di Auschwitz è che gli ebrei fallirono nei loro sforzi per trovare delle modalità per difendere i loro figli. Dipendevano da altre persone [...] Oggi la maggior parte degli ebrei crede che l'unica cosa che è davvero cambiata da quando milioni di persone del nostro popolo sono perite per mano assassina - l'unica cosa che si erge come un bastione contro il reiterarsi di questo capitolo della storia mondiale - sia Israele.
    [...] Tuttavia, le conclusioni che gli europei traggono sono precisamente opposte a quelle tratte dagli ebrei. Sulla scorta di Kant, ravvisano in Auschwitz la somma e più devastante espressione di quella barbarie, di quell'abbrutimento ferino dell'umanità, che è il particolarismo nazionale. Da questo punto di vista, i campi di sterminio forniscono la prova definitiva del male insito nel permettere alle nazioni di decidere autonomamente di come disporre della forza militare in loro possesso. La conclusione ovvia è che fu sbagliato concedere alla nazione tedesca un simile potere di vita e di morte. Se si deve prevenire il nuovo estrinsecarsi di un tale male, la risposta consiste nello smantellamento della Germania e di qualsiasi altro Stato nazionale europeo, riunendo sotto il giogo di un unico governo internazionale tutti i popoli d'Europa. Eliminando una volta per tutte lo Stato nazionale, si è così sprangato per sempre il tenebroso cammino per Auschwitz.
    Si faccia attenzione che, seguendo questa opinione, non è Israele la risposta ad Auschwitz, ma l'Unione Europea. Un'Europa unita impedirebbe così alla Germania, come pure a qualsiasi altra nazione europea, di sollevarsi e di perseguitare per un'ennesima volta gli altri. In quest'ottica, sarebbe l'Unione Europea a garantire la futura pace degli ebrei e, ancor più, di tutta l'umanità.
    [...] Le persone che osservano gli stessi fatti dalle prospettive diverse offerte da questi due paradigmi vedono cose diverse:

    Paradigma A. Auschwitz rappresenta l'indicibile orrore delle donne e degli uomini ebrei, indifesi e ignudi, costretti a veder morire i propri figli, senza poter impugnare un'arma per difenderli.
    Paradigma B. Auschwitz rappresenta l'indicibile orrore dei soldati tedeschi che usano la propria forza contro altri, supportati esclusivamente dalle opinioni del loro governo circa i diritti e gli interessi nazionali.

    [...] In un caso sono le azioni degli omicidi a essere considerate la scaturigine del male, nell'altro è l'impotenza delle vittime. Si tratta di una differenza apparentemente sottile che, tuttavia, disserra una dicotomia, specie se si applicano questi divergenti paradigmi da un altro punto prospettico, ovvero contemplando Israele attraverso essi. Ecco, dunque, come questi stessi due paradigmi vanno a tradursi se associati all'indipendente Stato di Israele e a tutto ciò che rappresenta:

    Paradigma A. Israele rappresenta donne e uomini ebrei, dotati di armi, che sorvegliano e proteggono i loro bambini e, con loro, tutti i bambini ebrei. Israele è l'opposto di Auschwitz.
    Paradigma B. Israele rappresenta l'indicibile orrore dei soldati ebrei che usano la loro forza contro altri, esclusivamente in ragione delle opinioni del loro governo circa i propri diritti e interessi nazionali. Israele è Auschwitz.

    [...] Ai sopravvissuti venne piuttosto garantita quella possibilità di autoaffermazione e autodifesa che, se solo fosse stata concessa pochi anni prima, avrebbe salvato i loro cari dalla morte e peggio. In questo caso, Israele è l'opposto di Auschwitz.''
    Yoram Hazony, Le Virtù del Nazionalismo, Guerini e Associati, 2019, pagine 286-9.



    L'APOLIDIA È L'ANNIENTAMENTO



    Qualsiasi altro popolo non sarebbe sopravvissuto a duemila anni di apolidìa.
    Gl'Israeliti sì. Perché vogliono esistere. Perché amano la vita, perché amano loro stessi.
    Gl'Israeliti si sono elevati al di sopra della hybris, al di sopra della ultracotanza.
    Gl'Israeliti hanno dimostrato quanto sia veritiero l'emistichio vergiliano (Bucoliche X, 69)


    AMOR UINCIT OMNIA


    Gl'Israeliti hanno capito che l'imperialismo annienta, gl'Israeliti hanno capito che il meticcionismo annichilisce.
    Noi Italiani dobbiamo scegliere lo stato nazionale, noi Italiani dobbiamo scegliere il nazionalismo, noi Italiani dobbiamo scegliere l'Italianismo, altrimenti ci autodistruggeremo, di nuovo!


    ''... l'impero romano, lungi dall'essere la roccaforte della conservazione, è piuttosto l'immagine della disgregazione di un mondo, la storia della classicità che si disfa e muore ...''
    Santo Mazzarino, L'Impero romano, volume I, Laterza, 2010, pagina 17.



    In ISRAELE vi è la SALUS, la Salute/SALVEZZA che costituisce il cuore della sua Missione Sacra, che fa dannare i suoi nemici mortali, perché Israele non muore mai, perché gl'Israeliti risorgono sempre, nonostante i reiteratissimi furiosissimi tentativi di terminare la loro esistenza.


    Israele è lo stato nazionale modello.
    Israele offre questo splendidissimo beneficio all'umanità.
    Contraccambiabile in una maniera molto semplice: accettandolo.
    Più popoli accetteranno questo beneficio, meno imperi ci saranno in circolazione.
    Inoltre, un popolo libero, ed è libero se non è annichilito dalla tirannide imperiale, tende ad esprimere al massimo le proprie energie, tende a produrre benefici a giovamento proprio e condivisibili colle altre nazioni.

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    Predefinito Re: La Redenzione d'Italia

    EX IUDAEIS SALUS EST



    DIO HA DONATO ISRAELE ALL'UMANITÀ COME FOSSE UNA SECONDA LUCE



    In ISRAELE vi è la SALUS, la Salute/SALVEZZA che costituisce il cuore della sua MISSIONE SACRA, che fa furentissimamente dannare i suoi nemici mortali, perché Israele non muore mai, perché gl'Israeliti risorgono sempre, nonostante i reiteratissimi furiosissimi tentativi di terminare la loro esistenza.

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    Predefinito Re: La Redenzione d'Italia

    Attualmente in Italia grazie alla nostra Costituzione, viviamo e lasciamo vivere, con la libertà di pensiero, di espressione e con la libertà religiosa.
    Siamo più amorevoli del Dio biblico, che ordina di uccidere gli omosessuali e le adultere quindi...a mio giudizio non è il caso di iniziare una missione di amore, almeno da noi, visto che abbiamo un concetto di amore e di perdono, superiore del Dio rappresentate di tutte le religioni monoteistiche.
    Tentare di unire tutti i popoli sotto l'ideologia di una religione è impossibile, infatti nessuno in passato è riuscito nell'intento, nemmeno con l' uso della forza...e direi per fortuna!
    La Bibbia dimostra che gli ebrei, quando si univano erano pericolosi, in quanto attaccavano le città e punivano i difensori senza pietà, senza risparmiare donne e bambini!
    Che dire poi dell'era Messianica: alcune profezie prevedevano o l'intervento del Signore o del Messia, per scacciare gli occupanti romani.
    Un progetto che prevedeva di riunire le 12 tribù d'Israele per ricostruire infine il Tempio di Gerusalemme ( distrutto da Tito Flavio Vespasiano nel il 70 d.C.) e istaurando infine un regime monarchico, che avrebbe garantito pace e giustizia.
    Ebbene dal 66 d.C. al 125 d.C sono sorti vari aspiranti Messia, che hanno illuso gli ebrei riunendoli e portandoli alle tre rivolte principali.
    In quei tempi esistevano gli estremisti Zeloti e i Sicari, non meno spietati degli attuali estremisti Islamici dell'Isis, che si riunivano per attaccare le postazioni degli occupanti romani e uccidevano altri ebrei che invece collaboravano pacificamente ( e con amore) con i romani!
    L'odio degli ebrei, incomincia da qui!
    Ci sono volute 3 rivolte Giudaiche, per far capire agli ebrei che quel Messia che li avrebbe liberato forse ( dico forse perchè c'è qualcuno ancora che crede che verrà) è una bufala profetizzato dall'ennesimo falso profeta che si vantava di essere ispirato da Dio.
    L'imperatore Adriano è stato perfino convinto da dei Samaritani, di non fare ricostruire il Tempio a Gerusalemme, perchè questo, avrebbe portato a riunire, nei giorni di festa, gli ebrei e avrebbe nuovamente alimentato sentimenti di nuove rivolte di liberazione messianiche.
    Scelta direi saggia, infatti da allora gli ebrei non sono stati più capaci di riunirsi per attaccare in maniera significativa nessun'altra nazione.
    Per attenuare altri atti terroristici, Adriano decise di fare giustiziare chiunque insegnasse la Torah e permise a suo nipote Aquila da Sinope, di diffondere il Cristianesimo (del suo amico Paolo di Tarso), per inculcare che quel Messia era già venuto e che voleva la pace con i romani incitando di pagare a loro le tasse: e si...i ribelli ebrei Sicari e Zeloti, non pagavano e istigavano la popolazione a non pagare le tasse a Cesare, anzi oltre che a sgozzare i soldati di Cesare per strada, si presero pure la briga di emanare una loro moneta, evadendo il fisco romano!
    Gli ebrei collaborazioni dei romani che aderirono al Cristianesimo, pensando che la rovina della loro nazione fossero proprio questi ribelli speranzosi dell'arrivo del Messia liberatore, hanno rincarato la dose di odio nei confronti dei loro connazionali e così che scrissero nei Vangeli, che il Messia loro Dio Gesù, fu ucciso per colpa degli ebrei!
    Questo messaggio evangelico è stata la rovina principale degli ebrei perchè, se sono stati odiati in tutto il mondo è perchè il Cristianesimo, con le sue pillole di odio nei confronti degli ebrei, è diventata la religione più diffusa al mondo.
    Individuato adesso qual'è stato il male peggiore degli ebrei, non mi sembra il caso che si diano oggi al vittimismo, perchè anche loro hanno fatto la loro parte alimentando l'odio dei loro stessi connazionali.
    Pertanto credo che non sia il caso, come molti vorrebbero, di ricostruire il loro Tempio di Gerusalemme, perchè questo manderebbe in fumo il lavoro fatto da Nerone ad Adriano per garantire l'ordine pubblico e potenzialmente potrebbe far nascere nuove guerre e rivolte.
    Pensate...già se dovessimo dare conto a quelle antiche profezie, quel Tempio ebraico dovrebbe essere ricostruito sulle macerie del Vecchio Tempio.
    Ma c'è un problema! In quel posto l'Islam ha costruito la moschea di Omar! VOLER RICOSTRUIRE IL NUOVO TEMPIO DEGLI EBREI IN QUEL POSTO, SIGNIFICA CAUSARE INEVITABILMENTE ALTRO CHE AMORE, MA UNA GUERRA SENZA FINE CONTRO L'ISLAM.

 

 

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