Abete: l'iva è progressiva perchè i ricchi comprano più camicie dei poveri

[stefaboy]

Stasera a Ballarò, Luigi Abete ha chiosato la serata con testuali parole:

"Non è vero che l'Iva non è progressiva. I poveri comprano meno camicie dei ricchi, quindi pagheranno anche meno iva."

Questo sarebbe il presidente della Bnl. Ma in che mani siamo???

[stefaboy]

L'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) è un'imposta sui consumi che grava sul consumatore finale.
è un'imposta neutra perchè colpisce tutti indistintamente, a prescindere dal censo.

[benjamin_linus]

L'IVA e un furto perpetrato a livello planetario.
L'unica cosa che non le si può imputare come negativa è il fatto di non essere progressiva.
Abete delira.

[stefaboy]

SCHEDA - Fisco, parte confronto su riforma, tutti i nodi | Notizie | Società Italiane | Reuters

DALLE PERSONE ALLE COSE
La riforma farà riferimento al vecchio libro bianco del
1994. Ha detto ieri Berlusconi: "Era quello uno schema di
riforma mirato a spostare l'asse del sistema fiscale dal
complesso al semplice, dal centro alla periferia e dalle persone
alle cose".
E proprio l'ultimo punto solleva interrogativi. Spostare il
gettito fiscale dalle persone alle cose - favorevole la Cisl -
significa ridurre le tasse sui redditi e aumentare il
finanziamento sull'Iva. Potenzialmente la manovra rischia di
avere un forte effetto "regressivo", poiché il 70% dell'Iva,
stando ai dati del Dipartimento delle finanze, grava sui beni di
consumo e di prima necessità.
Se il governo procederà su questa strada dovrà quindi
rimodulare la base imponibile dell'Iva, le sue aliquote e le
varie forme di esenzione dall'imposta.


La differenza tra destra e sinistra in materia economica:

La destra vuole strozzare i consumi, favorire i ricchi sempre più ricchi

la sinistra chiede la tassazione delle rendite finanziarie

[stefaboy]

L'IVA e un furto perpetrato a livello planetario.
L'unica cosa che non le si può imputare come negativa è il fatto di non essere progressiva.
Abete delira.

Abete è un ignorante. Uno che non sa neppure che l'iva non è un'imposta progressiva come può essere messo a ricoprire il ruolo che occupa? essere anche solamente ascoltato come esperto di materie economiche

[stefaboy]

Luigi Abete
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Luigi Abete (Roma, 17 febbraio 1947) è un imprenditore, dirigente d'azienda e banchiere italiano.
Carriera [modifica]

Appartenente ad una famiglia di origini sannite[1], Luigi Abete è laureato in giurisprudenza e specializzato in diritto sindacale, è presidente della Banca Nazionale del Lavoro, ed amministratore delegato della A.Be.T.E. SpA (Azienda Beneventana Tipografia Editoriale), azienda di famiglia operante nel settore grafico, fondata dal padre Antonio Abete nel 1946. Inoltre fa parte del consiglio di amministrazione della Carlo Erba Farmitalia.
Membro del Comitato Esecutivo dell'Aspen Istitute Italia.
Nel 1978 è stato eletto presidente del "Comitato nazionale giovani imprenditori". Successivamente ha presieduto il Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) e, quindi, è stato eletto vice presidente della Confindustria, incarico lasciato nel 1982 alla scadenza del secondo biennio (massimo consentito dallo Statuto confindustriale); rimane, comunque, nel "Consiglio direttivo" della Confederazione e nel 1992 viene eletto presidente di Confindustria, incarico che ricoprirà fino al 1996. Successivamente ha ricoperto la presidenza dell'UIR, Unione degli Industriali di Roma, sino al novembre 2008.
Nel 1993 è nominato presidente della Luiss Guido Carli, carica che terrà fino al 2001 (conserva la carica di presidente onorario); dal gennaio 1997, ricopre la carica di amministratore delegato dell'Ente Cinema SpA e dal luglio dello stesso anno è presidente di Cinecittà SpA
Dall'agosto 1998, è presidente della Banca Nazionale del Lavoro. Da giugno 2009 è Presidente dell'Assonime (Associazione fra le Società italiane per Azioni). È vice presidente dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana).
Il 31 maggio 2000 è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere del Lavoro.[2] Il 7 giugno 2006 è stato rinviato a giudizio dal Gip del tribunale di Palmi, in qualità di legale rappresentante della BNL per il reato di usura, a seguito di una denuncia presentata alla Procura della Repubblica da parte di un imprenditore di Rizziconi, Nino De Masi. L'accusa per la BNL, e per altre banche era relativa all'applicazione di tassi di interesse superiori a quelli fissati per legge. Tra gli altri imputati eccellenti figuravano Cesare Geronzi, ex presidente di Capitalia; Dino Marchiorello, ex presidente della Banca Antonveneta.[3]
Il 7 novembre 2007 è stato assolto dal tribunale di Palmi, insieme agli altri otto imputati, con formula piena e nello specifico "per non aver commesso il fatto".[4]
Il 22 giugno 2007 l'Università del Sannio, che ha la propria sede a Benevento, città di cui la famiglia Abete è originaria, gli ha conferito la laurea honoris causa in Economia e Commercio.[5]
È fratello di Giancarlo Abete, imprenditore grafico e presidente FIGC, in passato è stato sposato con Gabriella Rosito (madre dei suoi figli Antonio e Caterina).
Onorificenze [modifica]


Cavaliere del Lavoro
— 31 maggio 2000[6]

Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana
— Roma, 19 settembre 2005

[edera rossa]

da un lato molti a destra vogliono umentare la deducibilità dei beni acquistati ( all'americana per intenderci) e dall'altro sempre gente di destra vuol spostare le imposte dal reddito personale alle imposto sugli acquisti di cose. Non trovate che anche a destra i contrasti non siano pochini? E quando poi a proporre entrambe le cose sono le medesime persone, è il caso che chi fa queste proposte si mettesse prima d'accordo con sè stesso.

[assurbanipal]

Regaliamogli una camicia di forza. Ma elegante mi raccomando.

[stefaboy]

da un lato molti a destra vogliono umentare la deducibilità dei beni acquistati ( all'americana per intenderci) e dall'altro sempre gente di destra vuol spostare le imposte dal reddito personale alle imposto sugli acquisti di cose. Non trovate che anche a destra i contrasti non siano pochini? E quando poi a proporre entrambe le cose sono le medesime persone, è il caso che chi fa queste proposte si mettesse prima d'accordo con sè stesso.

aumentare l'Iva significa aumentare le tasse in maniera indiscriminata.

Siccome l'IVa grava sempre sul consumatore finale, chi ne risente di più è sempre il poveraccio.

Se tu hai 1000 e aumentano l'Iva dal 4 al 10% su un chilo di pane che costa 100 + Iva... spenderai 110 anzichè 104 e quelle 6 in più ti pesano nemmeno l'1% del totale che possiedi

Se tu invece hai 200, l'aumento ti pesa cinque volte tanto perchè il chilo di pane lo compra sia il ricco che il poveraccio e lo pagano allo stesso modo sia il ricco che il poveraccio.

Così l'aumento dell'Iva pesa in maniera inversamente proporzionale alla propria ricchezza: più si è ricchi e meno pesa.

[benjamin_linus]

Nell'ottica di rilanciare i consumi, delle due ipotesi segnalate da Edera Rossa sicuramente è da preferirsi quella della deducibilità degli acquisti.