Sei in vena di litigio?
"Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".
Der Wehrwolf
Non c'era ironia nella sua domanda (devi averne frainteso il tono). Sicché non c'è motivo per il quale dobbiate rabbuffarvi.
@Angkar Padevat, se mi sbalio, mi corrigerete (come disse il papa polacco).
A me pare che affettuosamente si debba appetire quella repubblica, la quale abbia i membri suoi (metafora tolta dal corpo umano) dirizzati tutti al bene comune.
Tutto il resto è modernità creativa e, allo stesso tempo, distruttrice.
L'aggettivo tedesco völkisch deriva dalla parola Völk, che significa "popolo" in senso etnico. La parola "popolo" nella lingua italiana può indicare sia l'insieme di coloro che fanno parte del medesimo Stato che l'insieme di coloro che condividono una medesima cultura ed origine etnica. In quest'ultimo caso "popolo" diventa sinonimo di parole come stirpe, etnia e...nazione. Che cos'è la nazione infatti? È una comunità di persone che hanno coscienza del fatto di condividere origini etniche e cultura e che trasmettono tali caratteristiche ai propri posteri. Di fatto, "etnia" e "nazione" sono sinonimi. Che cos'è uno Stato-nazione (o Stato nazionale che dir si voglia)? È una società politica organizzata i cui membri condividono - perlomeno in larga o larghissima maggioranza - la medesima nazionalità. Avere la stessa nazionalità non significa altro che condividere la medesima cultura e le stesse origini. Che cosa sarebbe lo Stato völkisch allora? A meno che con l'aggettivo völkisch non si voglia indicare l'adesione ad una particolare visione politica ed ideale (nel caso, dire "Stato völkisch" sarebbe un po' come dire "Stato liberale", "Stato fascista", "Stato cattolico", "Stato nazionalista", ecc.), lo Stato völkisch sarebbe lo Stato monoetnico. Cioè composto da persone della medesima etnia...e che cosa vuol dire? Vuol dire, almeno all'atto pratico, che tale Stato sarebbe composto da persone della stessa nazionalità. Perciò, sotto questo aspetto, non vedo differenze fra l'uno e l'altro. Il distinguo potrebbe avere un valore polemico nei confronti di chi concepisce la nazione astraendo completamente da un'eventuale origine comune (della serie: "Se parla italiano, è italiano anche se è negro").
Discorso diverso invece è ritenere che quelle che oggi sono considerate le principali nazioni moderne - Italia, Francia, Germania, Spagna, ecc. - non siano le vere realtà etniche, cioè nazionali, vedendo invece nelle comunità locali e/o regionali - le cd. piccole patrie - le vere nazioni. Ma un discorso simile verterebbe sull'individuazione delle singole nazioni, non comporterebbe un distinguo concettuale fra Stato-nazione/Stato nazionale e Stato völkisch. In merito, mi permetto una digressione: il problema di una visione che più correttamente, secondo me, andrebbe considerata "etno-regionalista" o "etno-localista" anziché "etno-nazionalista" è non concepire adeguatamente l'identità "a cerchi concentrici", quasi come se l'appartenenza ad una certa comunità locale dovesse escludere l'appartenenza ad una più ampia comunità nazionale che, a sua volta, farebbe parte di un insieme di popoli affini per razza, storia e cultura, ancorché distinti.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).