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  1. #1
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    Predefinito Che fine ha fatto la siccità!?

    Sparita...? Eppure è stata l'argomento principale nei mesi scorsi, i telegiornali ci hanno riempito di immagini del Po ridotto ad un rigagnolo, paventando scenari catastrofici di noi che saremmo dovuti strisciare con la lingua a leccare le residue gocce di umidità trasudanti dai letti dei fiumi inariditi. Ci avevano detto, i Grandi Giornalisti che dettano l'agenda degli argomenti da mettere all'ordine del giorno, che per rimettere a posto le cose ci sarebbero voluti almeno 50 giorni di piogge continue, ma che questo era impossibile, che avremmo passato un'estate disastrosa.

    Ed ecco qua, sono stati accontentati, i 50 giorni di pioggia continua sono arrivati. Ma adesso invece di commentare con sollievo la cosa, invece di dire "cazzo, ci eravamo sbagliati, siamo stati un po' precipitosi a dare per distrutta la Civiltà!", ricominciano a mettere paura alla gente sul disastro delle inondazioni, sui danni immani che tanta pioggia sta recando alle campagne, al traffico, ecc... ecc...

    Passiamo così da una emergenza (la siccità!) all'altra (le alluvioni!) senza riuscire ad avere un giusto equilibrio su questa Natura che continua a fare la Natura, e noi non ci possiamo fare niente.

    I giornalisti italiani sono diventati tutti isterici per ragioni di bottega, ma niente è cambiato da quando dicevano "metti il mostro in prima pagina!", l'importante è mantenere la gente sempre sul chi va là, e fargli dimenticare di vivere e fare progetti, che invece è la cosa più importante.

    E così passiamo da una emergenza all'altra, ma tanto i giornali non si vendono più! Vuoi sapere cosa ha scritto quel tale "Grande Giornalista"...? Se non ci fossero le rassegne stampa delle radio e delle televisioni, non lo saprebbe proprio nessuno.

    Adesso non resta che aspettare che arrivi l'estate, per rivedere i Grandi Giornalisti tornare a romperci le palle con la "Siccità!". E poi a novembre ce le romperanno con "Le inondazioni!".

    Ma tanto in Italia qualunque fesso si può reinventare come "Giornalista".
    proverbi popolari:
    Il medico pietoso fa la piaga puzzolente
    Chi vuole, va; chi non vuole, manda
    Chi sa, fa; chi non sa, insegna
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  2. #2
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto la siccità!?

    Eccola qui

    https://edo.jrc.ec.europa.eu/edov2/p...ex.php?id=1052

    o qui (in italiano)

    https://drought.climateservices.it/

    Siamo ancora sotto effetto di una forte siccita`nel nord italia con bacini idrici e laghi ben sotto il livello di emergenza

  3. #3
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto la siccità!?

    Per me è tutta invenzione dell'ecologismo progressista.
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  4. #4
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto la siccità!?

    Fino a ieri la cultura progressista lottava per i lavoratori e i poveri.

    Ora nella categoria degli oppressi ci sono finiti gli immigrati, i gay, le piante, gli animali e pure i ghiacciai. Per gli aperturisti di tutti i porti d’Italia i nemici da combattere sono i populisti/nazionalisti, per i gay sono gli eterofissisti e gli eterofissati e per gli ambientalisti il nemico pubblico e privato numero uno è l’uomo. Ma dato che felci e paguri non possono né marciare, né imbracciare armi o ricorrere al Tribunale internazionale dell’Aia, ecco che alcuni illuminati, a volte dotati anche di treccine, prendono le loro difese affinchè l’uomo si sottometta ai panda e ai ghiacciai.

    Questa involuzione artificiale della dignità umana, voluta per sostituirla con una dignità ferina, se non vegetale o minerale, e questa evoluzione dell’ideologia green sono ben descritte nel saggio Da Dio al bio. L'ecologismo come religione del Nuovo Ordine Mondiale (Maniero del Mirto, pp. 210) scritto dal saggista Guido Vignelli.

    Dottore, che differenza c’è tra il vecchio ambientalismo e il nuovo ecologismo?

    Il vecchio ambientalismo era una difesa della natura e delle attività umane primarie (agricoltura, allevamento, pesca, artigianato) dalla invadenza della vita urbanizzazione e della industrializzazione, difesa che a lungo è stata fatta da ambienti conservatori e reazionari, derisi e ostacolati da quelli progressisti. Ma quando le moderne promesse di pace, sicurezza e ricchezza si sono rivelate deludenti, molti movimenti rivoluzionari hanno rovesciato la loro prospettiva progressista in quella regressista, passando dal marxismo all’ecologismo, dall’antropo-centrismo al cosmo-centrismo. Avendo fallito nel tentativo di costruire una nuova civiltà, oggi quei movimenti ripiegano nel “decostruire” la residua civiltà cristiana al fine di sostituirla con un’anti-civiltà tribale, come il prof. Plinio Corrêa de Oliveira aveva denunciato fin dal 1977. La rivoluzione antropologica in corso sta tentando di abbattere l’ultima disuguaglianza rimasta nella gerarchia del creato: la signoria dell’uomo sugli altri esseri viventi. L’ecologismo radicale non mira tanto a salvare la natura dall’uomo, quanto ad asservire l’uomo alla natura, a degradare l’umanità al livello istintuale, selvatico, animalesco. In questo modo, si vuole ricuperare le origini gnostiche (ossia irrazionali) della Rivoluzione anticristiana, presentandosi come fautori di una pseudo-religione dedita al culto della Natura.

    C’è un nesso tra l’ecologismo, il “Great Reset” e l’epidemia oggi dilagante?

    La rivoluzione ecologica fu occultamente prevista fin dall’inizio del XX secolo dalla setta para-massonica nota come Sinarchia; poi fu apertamente programmata da convegni dell’ONU e dell’Unesco; poi è stata progettata da influenti circoli culturali, politici ed economici “globalisti”, per bocca di personalità come Edgar Morin, Michel Serres, Jacques Attali, George Soros, Klaus Schwab. Oggi quella rivoluzione è ufficialmente imposta sotto la forma del Great Reset (“grande azzeramento”) promosso dal World Economic Forum di Davos. Le recenti vicende confermano l’abilità dei capi rivoluzionari nell’approfittarsi delle vantaggiose occasioni offerte da avvenimenti devastanti (crisi economiche, carestie, guerre, epidemie) che suscitano paure e reclamano interventi totalitari. Ad esempio, Klaus Schwab ha ammesso che la crisi sanitaria prodotta dal virus cinese costituisce “una decisiva occasione per sistemare le cose” (intervista ad Euronews, 19-11-2020). L’imminente crollo economico, e ancor più psicologico, prodotto sia dall’epidemia che dalle inutili e assurde restrizioni imposte dai governi alla società, permetteranno forse al globalismo di ridurre alla impotenza quella classe media e quegli ambienti conservatori capaci di opporsi alla “svolta ecologica”.

    Può illustrarci i possibili sviluppi dell’attuale crisi previsti alla fine del suo libro?

    Siamo a un bivio decisivo tra due possibili sviluppi: o la setta ecologista riuscirà a sottomettere completamente quel che resta della libera società civile, prima che questa possa reagire alla offensiva globalista; oppure la società civile riuscirà a sconfiggere questa offensiva, prima che la setta ecologista possa ridurla alla miseria e al silenzio. Le recenti reazioni popolari alla offensiva ecologista espresse dalla classe media conservatrice e produttiva fanno sperare che la società civile non sia disposta ad arrendersi senza combattere.

    E’ credibile l’ecologia in salsa cattolica oggi propostaci?

    Sull’onda della nuova “teologia della liberazione” latino-americana, oggi la Gerarchia ecclesiastica tenta di adattarsi alla moda culturale inventandosi una “ecologia integrale”, ossia un'ideologia capace di conciliare primitivismo e pauperismo col mantenimento delle “conquiste sociali” della civiltà del benessere. Gli stessi documenti di papa Francesco (Laudato si’ e Fratelli tutti) oscillano ambiguamente tra il “rosso” della prospettiva socialista e il “verde” di quella ecologista; ma questa posizione equilibrista non convince nella teoria e non funziona nella pratica. In realtà, la sicurezza sociale e la protezione sindacale finora garantite ai lavoratori furono preparate proprio da quella civiltà cristiana (o cristianità) oggi rifiutata dalla Gerarchia ecclesiastica come “integrista”. La soluzione sta nell’opporsi all'idolatria ecologista riaffermando la teologia della Creazione e il concetto di ordine naturale creato, al fine di ricuperare la prospettiva del vero ambientalismo, inteso come restaurazione sia della decaduta natura secondo il progetto divino, sia della sovvertita società umana secondo il diritto cristiano e la dottrina sociale della Chiesa.

    https://lanuovabq.it/it/ecologismo-come-religione-il-nuovo-culto-mondialista
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  5. #5
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto la siccità!?

    Citazione Originariamente Scritto da Roberto il Guiscardo Visualizza Messaggio
    Sparita...? Eppure è stata l'argomento principale nei mesi scorsi, i telegiornali ci hanno riempito di immagini del Po ridotto ad un rigagnolo, paventando scenari catastrofici di noi che saremmo dovuti strisciare con la lingua a leccare le residue gocce di umidità trasudanti dai letti dei fiumi inariditi. Ci avevano detto, i Grandi Giornalisti che dettano l'agenda degli argomenti da mettere all'ordine del giorno, che per rimettere a posto le cose ci sarebbero voluti almeno 50 giorni di piogge continue, ma che questo era impossibile, che avremmo passato un'estate disastrosa.

    Ed ecco qua, sono stati accontentati, i 50 giorni di pioggia continua sono arrivati. Ma adesso invece di commentare con sollievo la cosa, invece di dire "cazzo, ci eravamo sbagliati, siamo stati un po' precipitosi a dare per distrutta la Civiltà!", ricominciano a mettere paura alla gente sul disastro delle inondazioni, sui danni immani che tanta pioggia sta recando alle campagne, al traffico, ecc... ecc...

    Passiamo così da una emergenza (la siccità!) all'altra (le alluvioni!) senza riuscire ad avere un giusto equilibrio su questa Natura che continua a fare la Natura, e noi non ci possiamo fare niente.

    I giornalisti italiani sono diventati tutti isterici per ragioni di bottega, ma niente è cambiato da quando dicevano "metti il mostro in prima pagina!", l'importante è mantenere la gente sempre sul chi va là, e fargli dimenticare di vivere e fare progetti, che invece è la cosa più importante.

    E così passiamo da una emergenza all'altra, ma tanto i giornali non si vendono più! Vuoi sapere cosa ha scritto quel tale "Grande Giornalista"...? Se non ci fossero le rassegne stampa delle radio e delle televisioni, non lo saprebbe proprio nessuno.

    Adesso non resta che aspettare che arrivi l'estate, per rivedere i Grandi Giornalisti tornare a romperci le palle con la "Siccità!". E poi a novembre ce le romperanno con "Le inondazioni!".

    Ma tanto in Italia qualunque fesso si può reinventare come "Giornalista".
    la siccità era reale.
    una cosa mai vista da quando si fanno le registrazioni scientifiche serie (140 anni o giù di lì).
    io mi occupo di frane, e ti posso garantire che lo scorso anno è stato da record, non c'è stato il disgelo primaverile e non si sono avuti i soliti picchi di falda nei dissesti, che infatti se ne sono stati buoni (anche nel 2021)
    a marzo chi si occupa di dighe era piuttosto disperato (in lombardia per alimentare i bacini artificiali hanno lasciato fino a pasqua secchi i torrenti come quello della val di mello)
    ora piove tanto, ma siamo ancora molto al di sotto delle medie che abbiamo avuto negli ultimi decenni, e il trend va avanti da parecchia anni.
    non è che qualche evento piovoso cambia la media.
    ad esempio la "piccola era glaciale" del 1500-1800 non è che ha precipitato l'europa al 10.000 avanti cristo, ma mediamente ha fatto più freddo, il tamigi si è ghiacciato in quegli anni molte più volte di quanto avveniva prima ed è avvenuto dopo. questi effetti globalmente influenzano la vita dell'uomo per via di carestie, epidemie ecc.

    se invece parliamo del giornalismo e dei "giornalisti" concordo: merda

  6. #6
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto la siccità!?

    Gli eventi "estremi", quelli DERIVANTI dal cambiamento climatico, sia i siccitosi sia gli "acquosi"; producono desertificazione.
    Sia DURANTE gli eventi estremi (distruzione dei raccolti > aumento dei prezzi > inflazione > fame) sia tra gli uni e gli altri.

    E' il progressivo AUMENTO, sia nel numero sia nell'INTENSITA' e della FREQUENZA, di questi "eventi" che sta distruggendo il pianeta.

  7. #7
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto la siccità!?

    Soliti post da Bar di provincia.

    È un problema di rete idrica, le piogge ci sono in Italia e ci sono sempre state. Tra l'altro la maggior parte della pioggia che cade viene dispersa, ma il problema è che viene dispersa pure quella nelle reti idriche
    "Le previsioni politiche ed economiche sono fosche, viaggi e turismo bloccati, borse sconvolte, governi che nazionalizzano i vaccini, sommosse. Sarebbe la fine del mondo globale"

    Corriere della Sera, settembre 2005

  8. #8
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto la siccità!?

    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia dell'Europa del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  9. #9
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto la siccità!?

    Citazione Originariamente Scritto da Roberto il Guiscardo Visualizza Messaggio
    Sparita...? Eppure è stata l'argomento principale nei mesi scorsi, i telegiornali ci hanno riempito di immagini del Po ridotto ad un rigagnolo, paventando scenari catastrofici di noi che saremmo dovuti strisciare con la lingua a leccare le residue gocce di umidità trasudanti dai letti dei fiumi inariditi. Ci avevano detto, i Grandi Giornalisti che dettano l'agenda degli argomenti da mettere all'ordine del giorno, che per rimettere a posto le cose ci sarebbero voluti almeno 50 giorni di piogge continue, ma che questo era impossibile, che avremmo passato un'estate disastrosa.

    Ed ecco qua, sono stati accontentati, i 50 giorni di pioggia continua sono arrivati. Ma adesso invece di commentare con sollievo la cosa, invece di dire "cazzo, ci eravamo sbagliati, siamo stati un po' precipitosi a dare per distrutta la Civiltà!", ricominciano a mettere paura alla gente sul disastro delle inondazioni, sui danni immani che tanta pioggia sta recando alle campagne, al traffico, ecc... ecc...

    Passiamo così da una emergenza (la siccità!) all'altra (le alluvioni!) senza riuscire ad avere un giusto equilibrio su questa Natura che continua a fare la Natura, e noi non ci possiamo fare niente.

    I giornalisti italiani sono diventati tutti isterici per ragioni di bottega, ma niente è cambiato da quando dicevano "metti il mostro in prima pagina!", l'importante è mantenere la gente sempre sul chi va là, e fargli dimenticare di vivere e fare progetti, che invece è la cosa più importante.

    E così passiamo da una emergenza all'altra, ma tanto i giornali non si vendono più! Vuoi sapere cosa ha scritto quel tale "Grande Giornalista"...? Se non ci fossero le rassegne stampa delle radio e delle televisioni, non lo saprebbe proprio nessuno.

    Adesso non resta che aspettare che arrivi l'estate, per rivedere i Grandi Giornalisti tornare a romperci le palle con la "Siccità!". E poi a novembre ce le romperanno con "Le inondazioni!".

    Ma tanto in Italia qualunque fesso si può reinventare come "Giornalista".



    Ci sono zone in Piemonte che soffrono la mancanza di acqua...a poche centinaia di KM più a sud c'è ne troppa a fa danni....

  10. #10
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto la siccità!?

    Citazione Originariamente Scritto da IlWehrwolf Visualizza Messaggio
    Per me è tutta invenzione dell'ecologismo progressista.
    Si sono inventati il pò in secca? Dimostra che era una invenzione. Ma dimmi te.

    Citazione Originariamente Scritto da massena Visualizza Messaggio
    la siccità era reale.
    una cosa mai vista da quando si fanno le registrazioni scientifiche serie (140 anni o giù di lì).
    io mi occupo di frane, e ti posso garantire che lo scorso anno è stato da record, non c'è stato il disgelo primaverile e non si sono avuti i soliti picchi di falda nei dissesti, che infatti se ne sono stati buoni (anche nel 2021)
    a marzo chi si occupa di dighe era piuttosto disperato (in lombardia per alimentare i bacini artificiali hanno lasciato fino a pasqua secchi i torrenti come quello della val di mello)
    ora piove tanto, ma siamo ancora molto al di sotto delle medie che abbiamo avuto negli ultimi decenni, e il trend va avanti da parecchia anni.
    non è che qualche evento piovoso cambia la media.
    ad esempio la "piccola era glaciale" del 1500-1800 non è che ha precipitato l'europa al 10.000 avanti cristo, ma mediamente ha fatto più freddo, il tamigi si è ghiacciato in quegli anni molte più volte di quanto avveniva prima ed è avvenuto dopo. questi effetti globalmente influenzano la vita dell'uomo per via di carestie, epidemie ecc.

    se invece parliamo del giornalismo e dei "giornalisti" concordo: merda
    Ho letto la storia idrica del fiume Reno. Quello che ha rotto gli argini in Emilia Romagna. Ha una storia davvero complessa e, in passato, di esondazioni continue e di interventi che ne hanno più volte completamente cambiato il corso a partire, se non ricordo male, dal sedicesimo secolo, proprio per le esondazioni. Una cosa impressionante per quello che è un piccolo fiume.
    La storia recente lo vede con un costante calo sia di piene che di flusso d'acqua. Degli intervistati hanno garantito che quel fiume non avesse mai dato problemi. Eppure bastava guardarne la storia in Wikipedia per capire che E' un fiume problematico. E non è esondato, ma ha sfondato gli argini forse a causa del fatto che con poche piogge si erano seccati e indeboliti. Alla prima piena li ha portati via. Dovranno costruire argini più consistenti, non certo col classico cumulo di terra.
    continuiamo a comportarci come se la natura non esistesse. Poi lei ci fa pagare le conseguenze.
    Quanto ai giornalisti li possiamo definire i campioni della disinformazione,.
    Il sonno della ragione genera mostri.


    Divergevano due strade in un bosco, ed io...io presi la meno battuta, e di qui tutta la differenza è venuta.

 

 
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