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  1. #1
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    Predefinito Elezioni parlamentari in Grecia del 2023

    Che Grecia è quella che si sta preparando alle elezioni politiche del 21 Maggio? Anzitutto una Stato dove i partiti affrontano la competizione per l’ultima volta con la vecchia legge elettorale.

    Secondo quest’ultima, ai partiti che supereranno la soglia del 3% saranno assegnati proporzionalmente 285 seggi in base alla percentuale corrispondente ai loro voti. Altri 12 seggi provengono dalle “urne statali” espressione che corrisponde alla nostra “lista bloccata”, cioè delle liste dove i candidati non ricevono voti di preferenza, mentre i restanti 3 seggi saranno eletti per la prima volta dai greci all’estero.

    Che cosa succede se nessun partito ottiene la maggioranza per formare il governo? La prassi prevede che il Presidente della Repubblica ellenica dia l’incarico di formare un governo ai leader del partito con più parlamentari. Se costui non riesce e rinuncia al mandato, l’incarico viene dato al leader del partito che è arrivato secondo alle elezioni. In caso di ulteriore mancata riuscita, l’incarico dal Capo dello Stato viene dato al presidente del partito terzo arrivato. Se anche costui non gli porta la lista dei ministri allora viene sciolto il Parlamento e si va a una seconda tornata elettorale.

    La prossima volta però, si voterà con il sistema proporzionale rafforzato, legge votata dal Parlamento nel 2020. In questo caso il primo partito, se ottiene più del 25%, riceve un bonus di 20 seggi che aumentano in base alla percentuale ottenuta, con un massimo di 50 seggi se la sua percentuale è al 40%. Non si vota subito con questo sistema perché la legge è stata approvata con maggioranza semplice mentre se fosse stata qualificata (2/3 della Βουλή=Voulì) allora avrebbe regolato già le elezioni del prossimo 21 maggio.

    I greci chiamati a votare sono poco meno di 10 milioni. Per la precisione gli iscritti alle liste elettorali sono 9.810.040, di cui 4.760.042 uomini e 5.049.998 donne. Anche il voto dei greci residenti all’estero è una novità. I partiti che sono stati ammessi alla competizione sono 36 sui 50 che avevano presentato domanda.

    Questi i principali cinque partiti in corsa. Nuova Democrazia è il partito del leader in carica Kyriakos Mitsotakis. Costui appartiene ad una delle più grandi famiglie politiche greche. La Grecia politica è da sempre erede delle famiglie bizantine ovvero più che partiti politici ha conosciuto famiglie politiche, cioè dei movimenti a forte connotazione familiare e successione dinastica.

    In ND le due famiglie egemoni sono i Karamanlis (Konstantinos Karamanlis leader storico e già Primo Ministro e poi Presidente della Repubblica negli anni Settanta; Kostas Karamanlis suo parente, Primo Ministro nei primi anni Duemila) e i Mitsotakis (Konstantinos, Primo Ministro negli anni Novanta padre dell’attuale Premier Kyriakos e dell’ex Ministro degli Esteri Dora Bakoyanni).

    Nei socialisti del vecchio Pasok che adesso ha aggiunto la sigla Kinima Allaghis (Movimento del cambiamento), il leader storico è stato Andreas Papandreou, e per un periodo anche il figlio Jorgos la cui leadership è poi tramontata con l’inizio della crisi greca. Il leader attuale è Nikos Androukakis. Oggi si attesta come terza forza, non ha più lo smalto di un tempo e una grande fetta del suo elettorato è passato a Syriza. In caso di alleanze post elettorali può fare da ago della bilancia.

    Syriza è il partito che ha gestito la Grecia della piena crisi sotto il dettato della Troika. Il leader indiscusso è Alexis Tsipras che, uscito sconfitto dalle elezioni di quattro anni fa (il suo è stato il secondo partito al 31%), ha maturato esperienza e condotto un’opposizione dura che ha comunque cementato un elettorato, quello della coalizione, variegato per natura. Il nome significa infatti Coalizione della sinistra radicale e tiene insieme varie correnti dalla sinistra agli ecologisti.

    Mera 25, Fronte della Disobbedienza Realistica Europea (acronimo greco di Metopo Evropaikís Realistikís Anypakoís), leader e fondatore è Janis Varoufakis, già Ministro delle finanze del primo governo di Tsipras. Due gli obiettivi dichiarati: il primo è arrivare al 2025 con una nuova costituzione europea che sostituisca gli attuali trattati; il secondo è Dimitra, un nuovo sistema delle transazioni digitali, senza intermediazione delle banche, tra i privati e tra questi e il pubblico. Risparmio per tutti e ridimensionare il ruolo della banche.

    Kke, il partito comunista greco, non ha mai cambiato né tattica né visione della politica dai leader precedenti all’attuale Dīmītrios Koutsoumpas. Il suo obiettivo è di non andare oltre quel manipolo di deputati che gli consente di dire sempre no e di rifiutare l’entrata in qualsiasi coalizione.

    Per la prima volta voteranno 438.595 giovani tra i 17 e i 21 anni. Hanno così diritto di voto i nati nel 2006. Sia da destra che da sinistra si guarda con curiosità e difficoltà al voto dei giovani perché saranno l’ago della bilancia proprio per la loro prima volta. In pratica la loro inesperienza che dovrebbe essere il punto di forza viene vista come l’anello debole. Un sondaggio della Opinion Poll ha allargato la forbice dai 17 ai 29 anni e i risultati sono che il 20% circa si è espresso a favore di Syriza, il 18% per ND, Mera25 è terzo nelle preferenze con 8,6%, Pasok quarto al 7,5%. Anche se è soltanto un sondaggio è noto che i giovani poi votano per protesta e qualcuno teme che si spostino verso i partiti minori.

    È comunque una Grecia dove i cittadini sono ancora scossi dal già ricordato tremendo incidente ferroviario dello scorso 1 marzo che ha messo a nudo tutte le pecche del sistema dei trasporti su strada ferrata, collegati alla crisi (le ferrovie furono vendute per pochi milioni di euro). È una Grecia dove qualcuno lamenta che la libertà di stampa e informazione debbano ancora migliorare. È una Grecia dove per pagare parte dei debiti si è attinto al fondo pensionistico.

    Secondo i risultati di un sondaggio sei cittadini su dieci sono favorevoli alle coalizioni tra partiti per formare un governo e il 75% sostiene che comunque il premier deve essere il leader del partito che ha ottenuto più seggi.
    La “forbice” tra ND e Syriza è di 1,5 punti, e il vantaggio attuale del partito al governo del 4 circa, prospettando il 31,5% contro il 27,5%. Il Pasok incassa il 9,5%, rimanendo sugli stessi livelli precedenti mentre si registra un leggero aumento per il Kke che si prevede al 6%, così come per il Mera25, che dal 3% passa al 3,5%, mentre il pool di indecisi rimane su livelli elevati che raggiungono il 10,5%.
    I partiti dal quarto in poi prevedono una coalizione tra i primi tre più per tattica politica (farli calare nella impopolarità delle scelte economiche) che per reale prospettiva: quale sarebbe infatti l’interesse del primo a coabitare quando potrebbe dopo poco vincere con il bonus?

    Un interessante articolo di Kathimerini, giornale liberale molto spesso su posizioni di ND ha un titolo emblematico “LUcraina nelle nostre urne”. L’autore dell’articolo prende spunto dalle dichiarazioni del leader del Kke Koutsoumbunis su Zelensky (“ha rovesciato il legittimo presidente”) e di quelle di Tsipras che auspica una collaborazione delle forze progressiste sui principi comuni per porre una domanda: quale sarà la posizione comune sulla guerra in Ucraina? Questa infatti è una questione di principio: quale sarebbe l’atteggiamento di questi due partiti (in coalizione o non), sostegno a Mosca o a Kiev? E questa domanda si estende anche al Pasok Kinima Allaghis che invece da sempre appoggia la linea europea. Per non parlare di Yanis Varoufakis per il quale l’Europa non è una priorità morale. La domanda politica per tutti costoro è quale sia la differenza con la “Super Destra” che sta imperversando nell’Unione Europea.

    E non dimentichiamo del risultato della vicina Turchia le cui sorti non rimangono mai indifferenti per gli eredi di Aristotele. Infine, i due ricorrenti protagonisti delle elezioni politiche greche sono i sondaggi e gli astenuti. Dei primi abbiamo già detto e aggiungiamo che di solito ci azzeccano poco, mentre la percentuale dei secondi dovrà fare i conti con la novità di un corpo elettorale allargato ai nuovi votanti. Ma si sa che nella terra di Omero hanno un ruolo anche le Cassandre.

    https://www.affarinternazionali.it/g...para-elezioni/

  2. #2
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    Predefinito Re: Elezioni parlamentari in Grecia del 2023

    Immigrazione, scomodo tema-chiave.
    Uno degli argomenti, di largo interesse per l'opinione pubblica (insieme alla presenza politica dell'estrema destra, comunque legata al fenomeno-immigrazione), su cui si "gioca" la campagna elettorale in Grecia, Paese in cui si vota domenica 21 maggio.

    Il governo del premier Kyriákos Mitsotákis (54 anni) - che cerca il secondo mandato - ha deciso di blindare il confine terrestre con la Turchia.

    Atene ha annunciato l'estensione della recinzione anti-migranti (un vero e proprio muro) e l'aumento della capacità del Centro di accoglienza e identificazione (RIC) della regione di Evros.

    Il governo greco non vuole che si ripeta quanto accaduto nel marzo 2020, quando migliaia di migranti si radunarono al confine turco, tentando di entrare in Grecia.
    Seguirono giorni di scontri tra esercito e migranti.

    Per anni, Grecia e Turchia si sono scambiati accuse di sfruttamento e trattamento disumano dei migranti.

  3. #3
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    Predefinito Re: Elezioni parlamentari in Grecia del 2023

    Fronte della Disobbedienza Realistica Europea? Be', ma è stupendo.

  4. #4
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    Predefinito Re: Elezioni parlamentari in Grecia del 2023

    Giunti alla fine della campagna elettorale, i partiti politici greci lanciano gli ultimi appelli al voto prima di domenica, quando quasi dieci milioni di cittadini saranno chiamati a eleggere il nuovo governo.

    Il premier uscente Kyriakos Mitsotakis, a capo del partito conservatore di Nea Dimokratia, dato in testa secondo i sondaggi, ha tenuto un discorso questa sera ad Atene, nel quartiere di Thiseio nei pressi dell'Acropoli, mentre il segretario di Syriza Alexis Tsipras ha concluso la campagna elettorale a Patrasso, roccaforte della sinistra greca.

    In base agli ultimi sondaggi, il partito di Mitsotakis, dato intorno al 35-38%, supera di 5-7 punti quello di Syriza, mentre la terza forza politica del Paese, il partito socialista del Pasok, si attesta intorno al 10%. (ANSA).

  5. #5
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    Predefinito Re: Elezioni parlamentari in Grecia del 2023

    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
    "O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch

  6. #6
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    Predefinito Re: Elezioni parlamentari in Grecia del 2023

    Il principale elemento di novità è che queste saranno le prime elezioni dal 1990 in cui non si utilizzerà un sistema di seggi bonus, ovvero un proporzionale rafforzato, che per molti anni ha assegnato al partito con il maggior numero di voti un bonus fisso di 50 seggi, favorendo così una maggioranza parlamentare monopartitica fin dal primo turno.

    A seguito di una modifica alla legge elettorale introdotta da Tsipras, le elezioni generali di domenica si svolgeranno con un sistema di rappresentanza totalmente proporzionale che rende quasi impossibile avere un governo monopartitico. Per giunta in un Paese con un discorso politico molto polarizzato e poca esperienza con le coalizioni, un accordo tra le parti rimane un'equazione difficile, rendendo un secondo voto quasi certo.

    Dei 50 partiti politici che hanno fatto domanda di partecipazione alle elezioni nazionali del 2023 alla Corte Suprema, 36 sono stati giudicati idonei a presentare i propri candidati.

    Per entrare in Parlamento la soglia di sbarramento è del 3%, ma secondo i sondaggi realizzati negli ultimi mesi non molti di loro risultano eleggibili. Il ballottaggio si terrà invece sulla base di un provvedimento legislativo varato dall'esecutivo di Mitsotakis.

    La differenza fondamentale rispetto al precedente sistema è che l'entità del bonus di maggioranza ora dipende dalla quota di voti nazionali del partito più numeroso. Tale bonus va da un minimo di 20 seggi per una quota di voto del 25% a un massimo di 50 seggi per una quota di voto del 40% e oltre.

    È importante notare che se la quota di voto del primo partito scende al di sotto del 25%, non gli verrà assegnato alcun premio di maggioranza. Questo cambiamento significa anche che la maggioranza assoluta può essere raggiunta dal partito leader se ottiene il 38% dei voti.

    Rampollo di una dinastia politica il cui padre è stato anche primo ministro, Mitsotakis ha affermato che col ballottaggio l'obiettivo è quello di un "governo di destra stabile e forte sarà raggiungibile". Pertanto Nuova Democrazia ambisce a ottenere una maggioranza parlamentare senza fare affidamento su un governo di coalizione, anche se numeri alla mano sembra difficile che possa farcela da sola.

    Tsipras, eletto due volte primo ministro in due elezioni consecutive nel 2015, vuole invece "porre fine" alle famiglie politiche che dominano la vita politica, coltivando "favoritismi" e "corruzione". Non ha escluso una coalizione con i socialisti del Pasok-Kinal.

    Gli ultimi dati disponibili diffusi dalla stampa locale indicano le seguenti intenzioni di voto per le elezioni di domenica:

    -Nuova Democrazia (centro-destra) sotto la guida dell'attuale primo ministro Mitsotakis al 33,4%
    -Syriza-Alleanza progressista (sinistra radicale) diretta da Tsipras al 27,3%
    -Pasok-Movimento per il cambiamento [Kinal] (centro-sinistra) sotto la direzione di Nikos Androulakis con il 9,2%
    -il Partito Comunista di Grecia con il segretario generale Dimitris Koutsoumpas con il 6,6%
    -i nazionalisti di Greek Solution (Soluzione Greca, estrema destra) di Kyriakos Velopoulos con il 3,3%
    -MeRA25 (sinistra radicale/verdi) con il segretario Yanis Varoufakis al 3,6%

    Gli analisti evidenziano inoltre il rischio di una bassa affluenza alle urne al primo turno, in quanto gli elettori sembrano sottovalutarne l'importanza, e pianificano di partecipare alla seconda votazione di luglio. I sondaggi della vigilia mostrano anche una percentuale record, dell'8,5%, di elettori indecisi, ago della bilancia, soprattutto tra le donne.

    Oltre al cambio di sistema elettorale e al crollo del tradizionale sistema bipartitico, ci sono diversi eventi e dati significativi di cui tenere conto, che potrebbero influenzare l'esito del voto. L'incidente ferroviario di Tempe, nella Grecia centrale, dello scorso febbraio, con un bilancio di 57 morti ha provocato dolore e rabbia diffusi, facendo perdere consensi a Nuova Democrazia, ma nel contempo il rivale di Syriza non è riuscito a intercettare l'appoggio di quei elettori delusi dal partito conservatore al potere.

    Nelle ultime settimane, tuttavia, Mitsotakis e la sua formazione sembrano aver recuperato una parte significativa di quei consensi. Un altro incidente significativo è stata la decisione della Corte Suprema di impedire al Partito dei Greci (di estrema destra) di candidarsi alle elezioni.

    Il suo leader, Ilias Kasidiaris, è stato condannato come esponente di spicco del partito neonazista Alba Dorata. La decisione ha lasciato gli elettori del partito, che variavano nei sondaggi dal 2 al 4%, pronti a cercare rappresentanza politica altrove.

    Infine, ma non meno importante, il dibattito tra i leader politici, svoltosi a dieci giorni dalle elezioni, ha sottolineato la tendenza di Nuova Democrazia a riconquistare gradualmente il consenso perduto, senza incidere in modo significativo sui voti previsti per gli altri partiti.

    Dopo un rovinoso decennio di crisi economica tra il 2010 e il 2018, la Grecia ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni. La produzione è aumentata del 5,9% lo scorso anno, alimentata principalmente dal turismo, dalla navigazione mercantile e dall'edilizia.

    Il governo uscente di Mitsotakis prevede una crescita del 2,3% nel 2023, ma il debito del Paese, al 171,3% del Pil nel 2022, è una preoccupazione di lunga data. Anche la disoccupazione rimane elevata al 12,4%, soprattutto tra i giovani, quasi un quarto dei quali sono senza lavoro. Un'ondata inflazionistica guidata dalla crisi energetica e un aumento dei prezzi e dei costi delle case è una preoccupazione fondamentale per gli elettori.

    Inoltre la Grecia è uno dei principali punti di ingresso per i migranti che cercano di raggiungere l'Unione europea attraverso la vicina Turchia. Mitsotakis ha adottato una linea dura, sigillando i suoi confini con l'aiuto dell'agenzia di frontiera dell'UE Frontex. Il governo uscente è stato accusato di respingimenti di migranti illegali, cosa che nega costantemente. A livello nazionale, la repressione della polizia si è intensificata durante la pandemia di coronavirus, con le sue rigide regole di confinamento.

    Infine uno scandalo di intercettazioni telefoniche in cui lo scorso anno è stato rivelato che politici e giornalisti erano sotto sorveglianza è stato un duro colpo per la percezione pubblica riguardo allo stato di diritto e alla libertà di stampa.

    Lo scandalo in questione ha comportato il monitoraggio a lungo termine e diffuso dei telefoni cellulari di importanti personalità politiche greche come il leader del Pasok, Nikos Androulakis, giornalisti e altri membri del governo, ma non ha avuto un impatto significativo sugli elettori. La vicenda ha però impattato negativamente sulla prospettiva di future alleanze tra forze politiche con programmi simili e compatibili.

  7. #7
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    Predefinito Re: Elezioni parlamentari in Grecia del 2023

    Grecia al voto oggi per quello che si annuncia però come il solo primo tempo di una partita che si chiuderà probabilmente a luglio. Stando ai sondaggi dalle urne potrebbe non uscire un vincitore netto, se non si riuscisse a formare una coalizione di governo, si tornerà ai seggi tra un paio di mesi. Le ultime rilevazioni attribuiscono un vantaggio al partito conservatore Nuova Democrazia guidata dal primo ministro Kyriakos Mitsotakis che tuttavia non sembra avere i numeri per la maggioranza assoluta collocandosi tra il 31 e il 38%. Staccato di 4-7 punti il partito di sinistra Syriza guidato da Alexis Tsipras. In base al nuovo sistema elettorale per essere in grado di governare uno dei due partiti dovrebbe raggiungere almeno il 45%. Il movimento di estrema destra Alba dorata è stato escluso dalle elezioni dopo che alcuni dei suoi membri principali sono stati condannati per attività criminali. Una delle incognite del voto è capire come si orienterà l’elettorato del movimento estremista. Il vincitore delle elezioni avrà tre giorni per negoziare una coalizione con altri partiti. Se il tentativo fallisce, il mandato per formare un governo passa al secondo partito e il processo si ripete. Se neppure questo secondo tentativo riesce si tornerà alle urne con un sistema elettorale leggermente diverso che facilita la formazione di una maggioranza.

    Difficile, in generale, cogliere l’umore dell’elettorato. Per la prima volta il paese va alle urne “libero” da vincoli esterni e dal controllo delle entità che rappresentano i creditori del paese. Da un lato l’economia greca ha mostrato segni di ripresa piuttosto decisi. Da inizio anno la borsa di Atene è stata tra le migliori al mondo (+ 22%). Il paese potrebbe presto beneficiare di un nuovo miglioramento del suo rating, cosa che favorirebbe l’incremento degli investimenti dall’estero. Già oggi i titoli di stato decennali greci pagano un rendimento (3,9%) a quelli italiani (4,2%) a testimonianza di una percezione del rischio legato al paese ellenico che si è molto ridimensionata. Tuttavia il tessuto sociale mostra ancora profonde cicatrici dopo il trattamento lacrime e sangue a cui è stato sottoposto per anni, a cui si sommano gli ulteriori disagi legati ad un’inflazione che qui morde come altrove, falcidiando il potere acquisto di dipendenti e pensionati. Il valore reale degli stipendi è sceso di quasi il 10% solo negli ultimi anni e rispetto ai picchi del 2010 le buste paga valgono in media il 30% in meno. I valori pre crisi non sono mai stati rivisti, né per quanto attiene ai salari né per quel che concerne le dimensioni dell’economia che pure negli ultimi due anni è cresciuta molto. Al + 5,9% del 2022 dovrebbe seguire, secondo le stime Fmi, un incremento del Pil del 2,6% quest’anno e dell’1,5% il prossimo. L’abbattimento dei salari ha favorito una ripresa delle esportazioni (dovendo pagare meno per il lavoro le merci greche costano meno) che è stato uno dei fattori di spinta decisiva per l’economia.

  8. #8
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    Predefinito Re: Elezioni parlamentari in Grecia del 2023

    secondo i sondaggi le destre sarebbero favorite
    Se non vi rispondo vuol dire che siete in blacklist

  9. #9
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    Predefinito Re: Elezioni parlamentari in Grecia del 2023

    Ad urne chiuse, in Grecia i primi exit poll sembrano confermare i sondaggi dei giorni scorsi. Secondo i dati diffusi dall'emittente Ert, il partito di Nea Dimokratia del premier uscente Kyriakos Mitsotakis è dato tra il 40 e il 36%. Sarebbe dunque confermato il vantaggio su Syriza, il partito dell'ex premier Alexis Tsipras, che si aggirerebbe invece tra il 29 e il 35%. Il Pasok, terza forza politica, è dato tra il 12,5 e il 9,5%. "Stiamo aspettando i risultati ufficiali. I primi risultati dimostrano che ciò che sia stato raggiunto l'obiettivo di una vittoria chiara" hanno detto ai giornalisti fonti di Nuova democrazia. "Aspettiamo di vedere i primi risultati reali perché abbiamo esperienza di elezioni e sappiamo che i risultati effettivi possono essere diversi" hanno invece osservato fonti vicine alla sinistra di Tsipras. "Il quadro che abbiamo è che 1 intervistato su 3 non ha risposto. Quindi siamo pazienti e vediamo i primi risultati reali".

    Nel suo ultimo comizio ad Atene, il premier Mitsotakis, ha chiesto agli elettori un secondo mandato da primo ministro per continuare a "costruire una nuova Grecia moderna e prospera" fondata "sulle basi gettate negli ultimi quattro anni". "Quello che abbiamo promesso, lo abbiamo mantenuto", ha detto il Mitsotakis ricordando di aver aumentato il salario minimo da 650 a 780 euro e di aver abbassato le tasse con un'economia greca in fase di ripresa dopo anni di profonda crisi economica e stagnazione finanziaria. Sono 10 milioni i greci che oggi sono stati chiamati a votare per eleggere i 300 deputati del Parlamento ellenico (280 votati col proporzionale e 20 assegnati al partito che otterrà la maggioranza relativa).

    Dal canto suo Tsipras ha accusato Mitsotakis di essere "colui che ha promesso posti di lavoro e salari migliori, ma poi ha ridotto la classe media a vivere di buoni pasto" secondo quanto riportato da Euronews. "Chiediamo una prima possibilità di governare sulla base di ciò che vogliamo e non di ciò che siamo costretti a fare" ha detto il leader della sinistra alludendo alla sua prima esperienza di governo, iniziata nel 2015 e terminata nel 2019. L'elezione di oggi è la prima in Grecia da quando la sua economia ha cessato di essere sotto stretta supervisione da parte degli istituti di credito internazionali a seguito della crisi del debito.

    Mitsotakis potrebbe dover cercare un partner di coalizione per assicurarsi la maggioranza in parlamento: se i colloqui per formare una nuova coalizione dovessero fallire, la presidente Katerina Sakellaropoulou potrebbe indire nuove elezioni politiche da tenersi alla fine di giugno o all'inizio di luglio. A quel punto, nota l'agenzia Agi, il vincitore di questo ballottaggio beneficerebbe di un bonus fino a 50 seggi che probabilmente gli darebbe una maggioranza stabile. Mitsotakis, ex bancario 55enne, formatosi ad Harvard, è stato costantemente in vantaggio nei sondaggi d'opinione prima delle elezioni. Tuttavia, la sua popolarità ha subito un duro colpo a seguito del disastro ferroviario del 28 febbraio scorso nel quale sono morte 57 persone e che ha portato molte persone in piazza contro il governo e la sua gestione delle infrastrutture. Il governo greco è infatti finito nel mirino dei manifestanti con l'accusa di essere il responsabile di una "tragedia annunciata". Da Creta a Salonicco, gli studenti di tutta la Grecia hanno organizzato manifestazioni anti-governative che hanno provocato anche duri scontri con la polizia.

  10. #10
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    Predefinito Re: Elezioni parlamentari in Grecia del 2023

    All'indomani della solida vittoria alle legislative del partito di destra al potere, Nuova Democrazia, il premier uscente Kyriakos Mitsotakis punta ad una nuova votazione, che potrebbe tenersi il 25 giugno, per assicurarsi la maggioranza assoluta e riuscire così a formare un governo senza dover stringere alleanze.

    Secondo i risultati definitivi, Nuova Democrazia ha ottenuto il 40,8% delle preferenze dei 10,5 milioni di aventi diritti andati alle urne per rinnovare i 300 seggi del Parlamento monocamerale. Un risultato che Mitsotakis ha definito un "terremoto politico".

    Il suo principale rivale, il partito Syriza dell'ex capo di governo Alexis Tsipras, che incarnava la speranza della sinistra radicale in Europa quando è salito al potere nel 2015, ha subito una dura battuta d'arresto con il 20% dei voti. Al terzo posto è arrivato il partito socialista Pasok-Kinal, che ottiene l'11,5% dei voti.

    Il quotidiano di sinistra Efsyn ha titolato sullo "sgomento e l'ammirazione", un sentimento condiviso dagli elettori di Nuova Democrazia e Syriza di fronte a tali risultati. Il quotidiano filogovernativo Proto Thema ha osservato che il divario di 20 punti tra i due partiti principali è stato il più ampio dal ritorno della democrazia in Grecia nel 1974.

    Lo stesso Mitsotakis ha riconosciuto che "la grande vittoria" aveva "superato le nostre stesse aspettative". "Correremo più velocemente, per migliori stipendi, posti di lavoro, un migliore sistema sanitario, una Grecia più forte. Sono fiero e sento il peso della responsabilità per un risultato così importante", ha ribadito l'ex analista economico nella Chase Bank di Londra, laureato a Harvard che appartiene a una longeva dinastia politica greca, con un padre già premier, mentre il nipote è l'attuale sindaco di Atene.

    Nonostante la solida vittoria, con 145 deputati eletti, il partito del premier uscente, il 55enne Mitsotakis, alla guida della Grecia dal 2019, avrebbe dovuto conquistare altri sei seggi per ottenere la maggioranza assoluta e poter formare da solo un governo. In un Paese in cui la cultura politica è poco orientata alla ricerca del compromesso, ha quindi escluso la formazione di un governo di coalizione.

    A Mitsotakis sono già arrivate le congratulazione del ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani: "I cittadini greci hanno premiato il lavoro fatto al governo: è un successo elettorale importante per continuare ad affrontare insieme le sfide europee, a cominciare da quelle nel Mediterraneo, nel solco della famiglia del Partito Popolare Europeo".

    I mercati hanno reagito molto positivamente all'esito delle urne e alla riconferma della fiducia nel leader di Nea Dimokratia. La borsa di Atene volta: l'indice Ftse Athex guadagna il 7% a 1.200 punti. Il prossimo scrutinio si svolgerà con un sistema elettorale diverso rispetto a quello di ieri, in base al quale il partito vincitore otterrà un "bonus" fino a 50 posti.

    Quanto basta, secondo i calcoli di Mitsotakis, per garantirgli la maggioranza assoluta. "Insieme, lotteremo domani perché alle prossime elezioni sia matematicamente confermato quanto già deciso dai cittadini, ovvero una Nuova Democrazia autonoma", ha martellato il leader della destra. Secondo la Costituzione, il Presidente della Repubblica, Katerina Sakellaroupoulou, deve ora dare a ciascuno dei partiti politici un mandato di tre giorni per cercare di formare un governo. Sulla carta ora dovrebbe aprirsi la fase delle trattative per un'alleanza di governo, ma il capo dei conservatori ha gia' fatto sapere di non voler formare una coalizione e di puntare a un governo monocolore, libero dai "ricatti di altri partiti".

    Da parte sua, l'ex primo ministro della sinistra radicale Syriza,Tsipras, prendendo atto della sua sconfitta, ha invitato i suoi simpatizzanti a portare avanti una "seconda cruciale lotta elettorale". Ma il leader 48enne, che negli ultimi anni ha ampiamente riorientato Syriza, ha subito un pesante fallimento, lui che aveva promesso "cambiamento".

    I greci infatti non gli hanno mai perdonato la linea adottata con l'Unione Europea durante le burrascose trattative per la concessione di un piano di salvataggio nel 2015 prima di capitolare, quando la Grecia, nel bel mezzo di una crisi finanziaria, si trovava sul punto di uscire dall'euro. Alla fine Tsipras dovette attuare drastiche misure di austerità i cui effetti devastanti sui greci si avvertono ancora oggi.

    Danneggiato per la sua gestione ritenuta calamitosa dal disastro ferroviario che ha provocato la morte di 57 persone a fine febbraio, Mitsotakis è comunque riuscito a recuperare la fiducia degli elettori che ieri lo hanno persino premiato, rimanendo molto sensibili al bilancio economico positivo del suo governo.

    Dopo un rovinoso decennio di crisi economica tra il 2010 e il 2018, la Grecia ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni. La produzione è aumentata del 5,9% lo scorso anno, alimentata principalmente dal turismo, dalla navigazione mercantile e dall'edilizia. Il governo uscente di Mitsotakis prevede una crescita del 2,3% nel 2023, ma il debito del Paese, al 171,3% del Pil nel 2022, è una preoccupazione di lunga data.

    Tuttavia la disoccupazione rimane elevata al 12,4%, soprattutto tra i giovani, quasi un quarto dei quali sono senza lavoro. Un'ondata inflazionistica guidata dalla crisi energetica e un aumento dei prezzi e dei costi delle case è un'altra preoccupazione fondamentale per gli elettori. L'altro nodo riguarda l'immigrazione. In effetti la Grecia è uno dei principali punti di ingresso per i migranti che cercano di raggiungere l'Unione europea attraverso la vicina Turchia.

    Mitsotakis ha adottato una linea dura, sigillando i suoi confini con l'aiuto dell'agenzia di frontiera dell'Ue Frontex. Il governo uscente è stato accusato di respingimenti di migranti illegali, cosa che nega costantemente, e di svolta autoritaria.

    https://www.agi.it/estero/news/2023-...noto-21492319/

 

 
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