SUL PERICOLO DELLA CANCELLAZIONE CULTURALE


Si dice tanto della “Cancel Culture” senza descriverne le caratteristiche: si tratta di un movimento — nato negli Stati Uniti d’America e operante nella cultura non solo americana — la cui conformazione di base è fortemente anticolonialista e quindi antieuropeista non senza un connotato decisivamente modernista ma soprattutto ai danni delle tradizioni europee-occidentali.
È evidente che dare potere a siffatto movimento in Occidente e specialmente in Europa è un’azione distruttiva ai danni dell’identità europea e divisiva ai danni della organizzazione dell’Occidente… Eppure alcuni nel nostro Continente e molti in America, spinti dalla generica omologazione attuata nel Villaggio Globale contro le stesse differenze della Globalità o peggio presi da volontà ostile contro le peculiarità europee e la positiva convivenza in Occidente, invece di porre fine alle indebite cancellazioni o un limite a quelle sensate solo per talune realtà, vogliono sottoporre l’intero Occidente e tutta l’Europa a disgraziatissime imprese di distruzione, in verità sostenute da ampi settori della contestazione di sinistra che non hanno saputo individuare i valori occidentali e che non vogliono conservare i valori europei.
Al seguente link un inquietante fatto di cronaca:

https://www.ilfoglio.it/cultura/2023...derna-5272021/

Non ha senso decolonizzare l’Europa dalla stessa cultura europea né dividere la cultura europea dal resto dell’Occidente e ha invece senso nell’Epoca della Globalizzazione preservare le identità particolari nel rispetto di tutti e nella consapevolezza delle vere responsabilità dei Periodi coloniale e post-coloniale, che non furono e non sono dominati dai torti occidentali né europei: la vera occidentalizzazione non è stata un fenomeno invadente né violento ma è stata sostituita, spesso sin dagli inizi della colonizzazione, da una pseudooccidentalizzazione i cui autori determinanti sono stati falsi occidentali che hanno profittato dell’Era delle Comunicazioni per perpetrare una omologazione che non corrisponde a nessuna identità particolare ma si fa specchio di una infausta incapacità a restare nei termini di necessarie identità… E la europeizzazione è stata limitatissima in realtà e parimenti non violenta né invadente in sé stessa e ciò lo si può capire distinguendo le Grandi Esplorazioni, queste autenticamente europee, dalla Conquista, i cui realizzatori non furono veri araldi dell’Europa! La massiccia presenza dell’elemento europeo in America è stata dovuta ad espansioni diverse dalle invasioni…
Sicché la Cancel Culture cavalcando un movimento antiidentitario non saprebbe neanche difendere le identità non europee e neppure quelle genericamente occidentali e i suoi atti non sono e non saranno accettabili fintantoché non rispetteranno tutte le differenze nel Villaggio Globale, comprese quelle europee-occidentali.
Cancellare i tratti europei dall’America significa ignorare il destino multiculturale proprio dell’America e istituire un generico e illimitato multiculturalismo in Europa significa fare violenza letale alla cultura europea, il cui destino è in ogni caso assai particolare.



Mauro Pastore