Nel 279 a.C. i Romani si scontrarono con Pirro ad Ascoli di Puglia, dove furono nuovamente sconfitti (persero 6.000 uomini), infliggendo tuttavia, in proporzione, perdite talmente alte alla coalizione greco-italico-epirota (3.500 soldati) che Pirro fu costretto a riparare in Sicilia con l'esercito, presso quelle stesse città che pretendeva di proteggere, per evitare ulteriori scontri. Si narra che abbia dichiarato, alla fine della battaglia: «Ἂν ἔτι μίαν μάχην νικήσωμεν, ἀπολώλαμεν» («Un'altra vittoria così e sarò perduto.»)[29]. Da questo episodio l'uso del termine vittoria di Pirro.
Eutropio racconta che, camminando sul campo di battaglia tra i cadaveri dei nemici, notando che tutti erano stati feriti al petto e che i loro volti conservavano ancora un'espressione agguerrita e indomita, Pirro abbia esclamato: "Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo"[30].
Vanno tenuti in conto diversi fattori per valutare la portata dell'avanzata di Pirro: innanzitutto, egli è abbastanza presto percepito come un tiranno dai Tarantini, che ritirano il loro appoggio; Pirro, d'altra parte, ha difficoltà a muovere il proprio esercito sugli Appennini; infine, la resistenza romana è determinata dal proprio valore nazionale, quello di una realtà statuale intimamente radicata al territorio (cosa che non valeva per gli eserciti ellenistici, composti soprattutto da mercenari).[25]
Nel 2023 d.C. gli Ucraini si scontrarono con Prigozhin a Bakhmut, dove furono nuovamente sconfitti (persero 6.000 uomini), infliggendo tuttavia, in proporzione, perdite talmente alte alla compagnia Wagner (30000 soldati) che Prigo fu costretto a riparare nelle retrovie con l'esercito, presso quelle stesse città che pretendeva di proteggere, per evitare ulteriori scontri. Si narra che abbia dichiarato, alla fine della battaglia: «Еще одна такая победа, и я проиграю.» («Un'altra vittoria così e sarò perduto.»)[29]. Da questo episodio l'uso del termine vittoria di Prigo.
Mauam racconta che, camminando sul campo di battaglia tra i cadaveri dei nemici, notando che tutti erano stati feriti al petto e che i loro volti conservavano ancora un'espressione agguerrita e indomita, Prigo abbia esclamato: "Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo"[30].
Vanno tenuti in conto diversi fattori per valutare la portata dell'avanzata di Prigo: innanzitutto, egli è abbastanza presto percepito come un tiranno dai Donbassiani che ritirano il loro appoggio; Prigo, d'altra parte, ha difficoltà a muovere il proprio esercito nel Donbass; infine, la resistenza ucraina è determinata dal proprio valore nazionale, quello di una realtà statuale intimamente radicata al territorio (cosa che non valeva per gli eserciti putiniani, composti soprattutto da mercenari).[25]