Ricordi, fratello, come avevamo schiacciato la feccia elfa per far risplendere la pietra bianca del Mordor.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Ora bisogna liberare altre zone dell'Ucraina dal malsano dominio dei cocainomani che stanno a Kiev
Spero che i russi siano molto più incisivi nel fare piazza pulita dei soldatini nemici
"non sto mai dalla parte di nessuno, perché nessuno sta mai dalla mia.” (Cit.)
Far fuori il maggior numero possibile di Ucraini ce l'hanno avuto in testa fin dal primo giorno di guerra.
E gli Ucraini sopravviveranno solo finchè combattono contro i Russi.
Praticamente lo sterminio di un popolo: comunisti o post-comunisti, i Russi restano sempre Russi.
A guerra finita, perchè presto o tardi finirà, si salveranno solo se saranno membri Nato.
In ogni altra situazione, sono spacciati.
Dunque....EU e Nato dell'Ucraina o di quel che ne resterà, non c'è alternativa.
E' inutile che si propongano progetti per fermare il conflitto in condizioni di neutralità dell'Ucraina, non potranno mai essere portati in pratica.
O meglio, un sistema ce l'avrebbero: riempire l'Ucraina di atomiche tattiche e sterminare la popolazione in un colpo solo.
Ma se un caso del genere si verificasse davvero, gli eserciti occidentali coalizzati non starebbero a guardare.
Per quello mi sono fatto la ferrea convinzione che le minacce nucleari al 99 periodico per cento sono bluff per abbindolare i polli.
Ok, sparerebbero il primo colpo da 1.... 5....toh, 10 milioni di morti. Ma dopo ? E' lì che incomincia davvero il "gioco".
E i popoli russi saranno uniti ? Nutro profondissimi dubbi in merito.
Il disarmo è l'espediente per togliere agli aggrediti la possibilità di difendersi dagli aggressori sfruttando la dabbenaggine di massa.
Secondo le ricostruzioni più attendibili, l'obiettivo iniziale dei russi era il regime change o quanto meno l'imposizione di una serie di condizioni che facessero uscire definitivamente l'Ucraina dalla sfera occidentale a guida americana nella quale aveva iniziato gradualmente a collocarsi dal 2014 in poi, dopo l'esautorazione di Yanukovych, e uno status speciale per gli oblast' del Donbass (o all'interno della stessa Ucraina o come repubbliche indipendenti).
Non è quindi plausibile la tua affermazione iniziale, cioè che i russi volessero far fuori il maggior numero possibile di ucraini sin dall'inizio della guerra.
Al limite, si potrebbe sostenere che i russi volessero neutralizzare, in un modo o nell'altro, le forze politiche maggiormente coinvolte nel corso politico ucraino inauguratosi con Euromaidan, incluse le formazioni militari dell'esercito ucraino e della guardia nazionale legate a movimenti politici nazionalisti ucraini anti-putiniani.
Questo con lo sterminio di un intero popolo in quanto tale non c'entra assolutamente niente. Il paragone con i comunisti sovietici è davvero improprio: a parte il fatto che la Russia odierna non ha quasi nulla di comunista nel vero senso della parola, gli effetti nefasti ed estremamente deleteri delle politiche di Stalin non furono subiti esclusivamente dagli ucraini, ma anche da altri popoli dell'allora Unione Sovietica, compresi gli stessi russi.
Anch'io giudico irrealistica la prospettiva di un accordo fra Russia ed Ucraina, finché permane un atteggiamento di reciproca ostilità così pronunciato. Soprattutto da parte ucraina: va detto infatti che la Russia s'è più volte detta disponibile a trattare e a giungere ad un compromesso.
Pretendere di cacciare del tutto i russi dall'Ucraina e di neutralizzare definitivamente e risolutamente i filo-russi presenti nel paese - tanti o pochi che siano, ci sono e in determinate zone hanno un peso politico, culturale e demografico notevole - richiederebbe però uno sforzo bellico ulteriore che Kiev non è minimamente detto che possa sostenere nel lungo periodo senza una crescita significativa del già decisivo e fondamentale afflusso di aiuti economici e militari da parte occidentale ed americana in particolare.
Per l'amministrazione Biden la conservazione dell'Ucraina nella propria sfera d'influenza e l'indebolimento della potenza russa sono due obiettivi strategici fondamentali, ma il gioco vale la candela finché questi due obiettivi sono conseguibili senza troppi danni collaterali per l'economia statunitense. In vista delle prossime presidenziali americane, con un'economia sempre più in difficoltà ed in un contesto per certi versi analogo a quello dell'Impero romano in età tardoimperiale in termini di "peso" geopolitico, è realistico pensare che il supporto americano a Kiev anziché diminuire cresca, a fronte di guadagni territoriali non significativi a danno delle forze russe e filo-russe sul campo? Io ne dubito.
Le prospettive quindi sono due: o Zelensky la smette di fare l'intransigente ad ogni costo e accetta di sedersi ad un tavolo con Putin, sperando di ricavarne le condizioni meno sfavorevoli possibili per l'Ucraina, o si va sempre di più allo scontro frontale nella consapevolezza che, pur rischiando fortemente l'impantanamento, i russi possono mettere sul piatto della bilancia numeri superiori in termini di uomini e di armamenti a quelli ucraini. Numeri che possono portare ad una debacle totale di Kiev.
Certo: c'è l'incognita della tanto ventilata controffensiva ucraina. Se dovesse esserci e rivelarsi particolarmente efficace, gli ucraini guadagnerebbero delle possibilità, anche se gli analisti occidentali più autorevoli escludono che Kiev possa tornare allo status quo ante il 2014. Un'incognita però è anche l'eventuale reazione russa a questa ipotetica controffensiva ucraina e la sua portata.
Riguardo all'adesione alla NATO dell'Ucraina, penso che ormai sia superflua: la cooperazione fra Kiev e la NATO aveva subito un notevole incremento già a partire dal 2015. Con lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha avuto un ulteriore upgrade. Kiev è già dentro la NATO nei fatti senza esserlo formalmente. Vi è dentro in una posizione estremamente subordinata e del tutto dipendente dagli USA, ma in questo è in compagnia di tanti altri paesi che fanno parte dell'Alleanza atlantica, il cui potere decisionale è decisamente ridotto dallo strapotere che in seno alla NATO esercita l'amministrazione americana.
Questa situazione potrebbe essere rimessa in discussione solo da un eventuale compromesso russo-ucraino per far cessare il conflitto.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
E adesso? Beh, a ovest di Bachmut c'è Kostiantynivka, altra città di medie dimensioni (70.000 abitanti circa), grande più o meno come Bakhmut (72km quadrati).
Considerando che le famigerate avanzate Russe fanno sembrare il fronte occidentale del 1916 una gara di Formula 1.. e dando per scontato che i Russi riusciranno ad arrivare nelle periferie di Kostiantynivka nel breve periodo, ci sarà un'altra battaglia urbana che ingolferà i russi per un anno presumo. 1 Anno a Bachmut ha insegnato agli Ucraini come si tengono a bada i Russi del resto - non c'è stato nessuno sfondamento delle linee, non c'è stata nessuna "offensiva russa" come quelle dell'anno scorso che falciavano 10.000 chilometri quadrati di territorio agli Ucraini (che poi si sono ripresi in due avanzate ridicolissime, tanto per dire quanto sono efficienti le "difese in profondità" dei Russi).
Inoltre c'è un'acciaieria o comunque una grande fabbrica dove si produce (o produceva, a questo punto) piombo e robe del genere.. quindi un'altra Azovstal, anche se molto più piccola.
Ucraina e' una chimera, e' stata creata per spartire la parte della Russia tra Polonia e Austria.
Non e' mai esisteva come stato prima del 1991.
Puo' esisere solo e solamente nell'antagonismo alla Russia, non c'e' nient'altro dentro.
Kiev, Cernigov, Zhitomir, Odessa, Nikolaev - sono tutte citta' russe, fondati dai russi.
Ucraina fara' un'esempio di cosa accade allo stato che sceglie russofobia come principale ideologia statale.
Ucraina in NATO - per te NATO e' qualcosa che da' la garanzia? Sei un illuso, neanche lo statuto di NATO lo prevede, leggi bene l'articolo 5.
Credi che gli USA correranno allo soccorso? Se l'Europa vorra' intromettersi apertamente gli USA si metteranno da parte e applaudiranno sotto il tappeto come la Russia li libera dal loro concorrente.
Abbiamo visto tutti cosa pensano di voi veramente durante la pandemia quando vi fregavano le medicine.
Ricordi, fratello, come avevamo schiacciato la feccia elfa per far risplendere la pietra bianca del Mordor.
penso che di F16 ne riceveranno parecchi, si tratta di aerei da combattimento entrati in servizio a partire dal lontano 1976 che progressivamente gli USA, man mano che diventavano obsoleti, ha ceduto ai paesi "amici", ossia ai soliti servetti. Di fatto chi li ha in inventario ora è più che contento di disfarsene per poter passare agli F35. Ed ovviamente per lo zio Sam sarà un gran bel business,,,, come al solito.
quote
L'F-16 Fighting Falcon è un aereo da combattimento multiruolo, monomotore, sviluppato in origine dalla General Dynamics per l'Aeronautica Militare statunitense.
Progettato come caccia leggero, si è poi evoluto in velivolo multiruolo con una massima quota raggiungibile di circa 15 000 metri. È stato scelto dalle forze aeree di 25 nazioni[4]. L'F-16 è il più grande progetto occidentale di aereo da combattimento, con gli oltre 4 500 esemplari realizzati dall'inizio della sua produzione nel 1976[4]. Anche se non è più acquistato dall'Aeronautica statunitense, sue versioni più recenti sono ancora prodotte per il mercato estero. Nel 1993, la General Dynamics vendette tutto il comparto relativo alla costruzione di aerei alla Lockheed Corporation[5] che poi si trasformò in Lockheed Martin dopo la fusione nel 1995 con la Martin Marietta.
L'Aeronautica statunitense pensa di utilizzare l'F-16 fino al 2025[6].
unquote
Gli USA combattono ed appoggiano solo fintanto che si tratta di un buon business per loro, penso sia opportuno ricordare Vietnam ed Afghanistan che sono stati abbandonati al loro destino, per il resto valga l' esempio Saddam Hussein che negli anni ottanta era grande amico e cliente degli USA e poco dopo fu dichiarato nemico acerrimo.. Ma i voltafaccia americani sono arcinoti, non per nulla non hanno avuto alcuna difficoltà a combattere a fianco dei Talibani per poi solo pochi anni dopo combattere contro i Talebani.
Di tutte le possibili reazioni ad un insulto, la più efficace è il silenzio - Santiago Ramòn y Cajal
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