Dell’intelletto non direi, soprattutto per quanto riguarda i fedeli che devono solo credere e seguire. Sui momenti di difficoltà e di debolezza umana invece sicuramente sì.
"Siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il moribondo, e della confusione che sovente vi succede, s'inoltra, e mettendo in opera ogni turpe stratagemma, propaga coll'impostura in cui è maestro, che il defunto compì, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico: in conseguenza io dichiaro, che trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare, in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d'un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell'Italia in particolare. E che solo in stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente di Torquemada". Giuseppe Garibaldi
Ma con cose assurde e fantasiose che non hanno niente a che vedere con realtà.
Più che altro per motivi storico-culturali del paese.
Fungono da lente distorsiva della realtà a volte molto dura soprattutto per i non ricchi/privilegiati/potenti.
Si può comparare con il legame che si ha da bambini con un padre autoritario, rimanendo sempre dipendenti da esso senza mai crescere e diventare adulti emancipandosi.
Grazie del consiglio, ma da ex credente (cattolico) sono arrivato alla conclusione, come altri socialisti, che socialismo e religione siano incompatibili (nella società socialista la religione potrebbe essere solo un fenomeno personale e minoritario).