La religione in Italia oggi e domani

[Saddha]

Introduzione
Chiunque abbia aperto un libro di testo di studi religiosi sa quanto siano controverse le definizioni di "religione", "spiritualità" e "sacro", e di come questi termini termini portino con sé un bagaglio culturale che può risultare inadeguato quando ci si approccia a certe tradizioni. Non meno controverse sono l'origine, la funzione, la storia ed il futuro di ciò che noi chiamiamo "religione".
Quello che vi propongo con questo thread è di discutere proprio di cosa vogliano dire religione e spiritualità, di quale sia la loro funzione e del posto che hanno e che dovrebbero avere nella società, oltre che della loro condizione attuale nel nostro paese e del loro possibile futuro. Qui sotto troverete una serie di domande, con annesso il mio punto di vista.

Domande
1. Esistono la spiritualità e la religione? Che cosa sono? Sono la stessa cosa oppure cose diverse?
Secondo me sì, esistono.
La spiritualità, almeno per me, è il desiderio per una pienezza duratura e resiliente. Questo desiderio nasce dall'incontro tra un profondo senso d'insoddisfazione col mondo e la consapevolezza che il mondo è incapace di fornire una soddisfazione che non sia temporanea e fragile. La consapevolezza della natura insoddisfacente dell'esistenza pone di fatto l'individuo di fronte a due opzioni: La resa oppure la ricerca dell'emancipazione.
Le religioni secondo me sono collezioni di narrative, simboli e pratiche con la quale la persona spirituale istituisce un rapporto speciale. Questi elementi operano in sinergia e generano una spinta trasformativa nell'individuo. Le tradizioni religiose forniscono strumenti, generalmente ampiamente testati, al praticante per risolvere quel senso d'insoddisfazione ed incompletezza. La spiritualità può essere intesa quindi come il problema, e le religioni come una risposta.
Ovviamente, una persona può cercar di risolvere questo problema da solo senza fare affidamento a tradizioni già esistenti, ma ritengo che la fede comunque essenziale. Senza aver fede nella possibilità di emanciparsi, non vi può essere alcun progresso.

2. Quale ruolo dovrebbe avere la religione in una società?
È una domanda complessa, e anche se una parte di me dice che dovrebbe essere il pilastro centrale della società ci sono senza dubbio dei contro da tenere in considerazione. Come minimo, la società dovrebbe essere strutturata anche in modo per facilitare e favorire la ricerca spirituale.

3. Qual è la condizione della religione in Italia oggi? Qual è il suo futuro?
La religione in Italia è grossomodo morente, in particolare il Cristianesimo. Con l'eccezione di certe porzioni delle generazioni più anziane e di alcune persone di origine straniera e dei loro figli, le persone seriamente devote ad una religione sono pochissime, soprattutto tra i giovani. L'Italia dopotutto è la capitale della blasfemia, è non lo sarebbe se la religione giocasse un ruolo importante nella vita della maggior parte delle persone.
C'è chi si identifica ancora come cristiano, ma tra l'identificarsi come cristiano culturalmente e l'esserlo davvero a parer mio me c'è di mezzo il mare. La maggior parte degli italiani non è immersa in un mondo di narrative, simboli e pratiche religiose che determinano il loro agire, ma sono immersi in un mondo marcatamente materialista, secolare e capitalista. Per vedere cosa voglia dire essere cristiani, o perlomeno cosa possa voler dire, consiglio spesso il libro: "Racconti di un pellegrino russo". So benissimo che il suo soggetto è una tradizione diversa da quella Cattolica, nello specifico quella Ortodossa, ma penso che fornisca un'immagine abbastanza nitida di quello che intendo.
Nonostante tutto, penso che in Italia, così come in tutto l'Occidente, ci sia la possibilità di una nuova età d'oro per la spiritualità e la religione: Oggi l'occidentale medio ha accesso al materiale di tantissime tradizioni diverse, così come ha la possibilità di entrare in contatto diretto con esse. Questo è dovuto alla globalizzazione, che sta anche smantellando le identità nazionali e lasciando un vuoto da riempire. Per questi motivi ritengo possibile l'affermazione delle tradizioni ed identità religiose già esistenti, così come la nascita di nuove tradizioni ed identità legittime e non mercificate. È inutile dire che una rinascita simile avrebbe conseguenze politiche significative.

Nota Bene
Le definizioni che vi ho fornito di spiritualità e religione riflettono la mia soggettività ed esperienza, e non intendono essere universali. Sono anche ben cosciente che esse probabilmente siano influenzate pesantemente dal paradigma delle grandi religioni, che hanno spesso un'impostazione salvifica. Ovviamente avrei molto di più da dire sul tema e questo post poteva essere strutturato molto meglio, ma ritengo che sia lungo abbastanza e che il materiale dato sia sufficiente per iniziare una conversazione interessante.

[anton]

le religioni e gli dei sono state inventati per convincere gli uomini ad obbedire ad una sola cultura, ad un solo padrone.
il sacrò è ciò che non si può infrangere, la spiritualità non può essere l'adorazione di un feticcio o l'ammirazione per un cosiddetto miracolo o alla speranza di un paradiso sempre diverso..
CON LA SCUSA DELLE RELIGIONI E LE LORO PRETESE SI COSTRINGE L'UMANITà A SOPPORTARNE DI PIù E DI PEGGIO OGNI GIORNO.
l'unico vuoto che ho sentito in me è stato quando ho avuto fame.. e semmai la soddisfazioni dei miei vuoti e l'ammirazione io la riservo per la poesia, la musica, le arti in genere
riassumendo: deliri di invasati e soprattutto OPPIO DEI POVERI,

[Nostradamus]

Religione significa enfatizzare la dimensione spirituale.

Ma oggi l'unica cosa che viene enfatizzata è come vivere da animali senza coscienza.

[Gian_Maria]

1. Esistono la spiritualità e la religione? Che cosa sono? Sono la stessa cosa oppure cose diverse?
Secondo me sì, esistono.
La spiritualità, almeno per me, è il desiderio per una pienezza duratura e resiliente. Questo desiderio nasce dall'incontro tra un profondo senso d'insoddisfazione col mondo e la consapevolezza che il mondo è incapace di fornire una soddisfazione che non sia temporanea e fragile. La consapevolezza della natura insoddisfacente dell'esistenza pone di fatto l'individuo di fronte a due opzioni: La resa oppure la ricerca dell'emancipazione.
Le religioni secondo me sono collezioni di narrative, simboli e pratiche con la quale la persona spirituale istituisce un rapporto speciale. Questi elementi operano in sinergia e generano una spinta trasformativa nell'individuo. Le tradizioni religiose forniscono strumenti, generalmente ampiamente testati, al praticante per risolvere quel senso d'insoddisfazione ed incompletezza. La spiritualità può essere intesa quindi come il problema, e le religioni come una risposta.
Ovviamente, una persona può cercar di risolvere questo problema da solo senza fare affidamento a tradizioni già esistenti, ma ritengo che la fede comunque essenziale. Senza aver fede nella possibilità di emanciparsi, non vi può essere alcun progresso.

Le religioni, almeno quelle principali, oltre a basarsi su falsità antiscientifiche, con le loro regole calate dall'alto da un presunto dio, rappresentato in terra da individui privilegiati in carne e ossa, sono sempre state un impedimento all'emancipazione della vasta maggioranza. Le pecorelle devono seguire il pastore, ma devono rimanere pecorelle.

[anton]

Religione significa enfatizzare la dimensione spirituale.

Ma oggi l'unica cosa che viene enfatizzata è come vivere da animali senza coscienza.

come si enfatizza la spiritualità con l'8 per mille è davvero una cosa inaudita,,,

[Gian_Maria]

come si enfatizza la spiritualità con l'8 per mille è davvero una cosa inaudita,,,

Si enfatizza meglio così:

[massimo]

le religioni e gli dei sono state inventati per convincere gli uomini ad obbedire ad una sola cultura, ad un solo padrone.
il sacrò è ciò che non si può infrangere, la spiritualità non può essere l'adorazione di un feticcio o l'ammirazione per un cosiddetto miracolo o alla speranza di un paradiso sempre diverso..
CON LA SCUSA DELLE RELIGIONI E LE LORO PRETESE SI COSTRINGE L'UMANITà A SOPPORTARNE DI PIù E DI PEGGIO OGNI GIORNO.
l'unico vuoto che ho sentito in me è stato quando ho avuto fame.. e semmai la soddisfazioni dei miei vuoti e l'ammirazione io la riservo per la poesia, la musica, le arti in genere
riassumendo: deliri di invasati e soprattutto OPPIO DEI POVERI,

La teoria delle religioni come oppio dei popoli è stata superata anche dallo stesso movimento marxista nella seconda meta del secolo scorso e si è passati all’idea che la religione puo essere sia uno strumento della conservazione ma anche un grande spinta rivoluzionario ( cristiani per il socialismo, teologia della liberazione)
Quando poi il marxismo è collassato definitivamente io direi che quello che è rimasto è proprio la aspirazione alla uguaglianza, alla giustizia sociale , al riscatto dei poveri che sono in effetti i valori base della cristianità
Noi ora diciamo che siamo socialisti e cristiani ( lo diceva un secolo fa Ignazio Silone)
In effetti anche dire che la religione è una invenzione dei capitalisti è una banalizzazione, diciamo pure fraintendimento del pensiero marxiano stesso, ma lasciamo stare questi problemi del passato
Io direi che il concetto giusto è che la religione puo essere usata come istrumentum regni, coe come mezzo del potere : non è cioe che il potere inventa la religione ma cerca si servirsene pretendendo una qualche connessione con il divino Perfino adesso Berlusconi e Salvini e Meloni, non credenti, si richiama ai principi cristiani

[massimo]

Le religioni, almeno quelle principali, oltre a basarsi su falsità antiscientifiche, con le loro regole calate dall'alto da un presunto dio, rappresentato in terra da individui privilegiati in carne e ossa, sono sempre state un impedimento all'emancipazione della vasta maggioranza. Le pecorelle devono seguire il pastore, ma devono rimanere pecorelle.

Veramente l idea della uguaglianza, meglio della umanita di tutti gli uomini è una idea che ci viene dal cristianesimo (anche dall Islam): nel mondo greco romano non esisteva

[massimo]

Introduzione
Chiunque abbia aperto un libro di testo di studi religiosi sa quanto siano controverse le definizioni di "religione", "spiritualità" e "sacro", e di come questi termini termini portino con sé un bagaglio culturale che può risultare inadeguato quando ci si approccia a certe tradizioni. Non meno controverse sono l'origine, la funzione, la storia ed il futuro di ciò che noi chiamiamo "religione".
Quello che vi propongo con questo thread è di discutere proprio di cosa vogliano dire religione e spiritualità, di quale sia la loro funzione e del posto che hanno e che dovrebbero avere nella società, oltre che della loro condizione attuale nel nostro paese e del loro possibile futuro. Qui sotto troverete una serie di domande, con annesso il mio punto di vista.

Domande
1. Esistono la spiritualità e la religione? Che cosa sono? Sono la stessa cosa oppure cose diverse?
Secondo me sì, esistono.
La spiritualità, almeno per me, è il desiderio per una pienezza duratura e resiliente. Questo desiderio nasce dall'incontro tra un profondo senso d'insoddisfazione col mondo e la consapevolezza che il mondo è incapace di fornire una soddisfazione che non sia temporanea e fragile. La consapevolezza della natura insoddisfacente dell'esistenza pone di fatto l'individuo di fronte a due opzioni: La resa oppure la ricerca dell'emancipazione.
Le religioni secondo me sono collezioni di narrative, simboli e pratiche con la quale la persona spirituale istituisce un rapporto speciale. Questi elementi operano in sinergia e generano una spinta trasformativa nell'individuo. Le tradizioni religiose forniscono strumenti, generalmente ampiamente testati, al praticante per risolvere quel senso d'insoddisfazione ed incompletezza. La spiritualità può essere intesa quindi come il problema, e le religioni come una risposta.
Ovviamente, una persona può cercar di risolvere questo problema da solo senza fare affidamento a tradizioni già esistenti, ma ritengo che la fede comunque essenziale. Senza aver fede nella possibilità di emanciparsi, non vi può essere alcun progresso.


nte.

passando a cose piu serie :
Si sono d’accordo nel considerare la religione una delle possibili risposta alla spiritualita
Non direi pero che la spiritualità nasca dalla insufficienza della natura: Noi esseri umana non abbiamo solo esigenze materiali non ci accontentiamo solo del benessere i ( che pure desideriamo) ma abbiano altre esigenze come la giustizia, l etica, la bellezza, diciamo anche l amore La religione puo dare una risposta complessiva globale a tutte

[massimo]

Introduzione

3. Qual è la condizione della religione in Italia oggi? Qual è il suo futuro?
La religione in Italia è grossomodo morente, in particolare il Cristianesimo. Con l'eccezione di certe porzioni delle generazioni più anziane e di alcune persone di origine straniera e dei loro figli, le persone seriamente devote ad una religione sono pochissime, soprattutto tra i giovani. L'Italia dopotutto è la capitale della blasfemia, è non lo sarebbe se la religione giocasse un ruolo importante nella vita della maggior parte delle persone.
C'è chi si identifica ancora come cristiano, ma tra l'identificarsi come cristiano culturalmente e l'esserlo davvero a parer mio me c'è di mezzo il mare. La maggior parte degli italiani non è immersa in un mondo di narrative, simboli e pratiche religiose che determinano il loro agire, ma sono immersi in un mondo marcatamente materialista, secolare e capitalista. Per vedere cosa voglia dire essere cristiani, o perlomeno cosa possa voler dire, consiglio spesso il libro: "Racconti di un pellegrino russo". So benissimo che il suo soggetto è una tradizione diversa da quella Cattolica, nello specifico quella Ortodossa, ma penso che fornisca un'immagine abbastanza nitida di quello che intendo.
Nonostante tutto, penso che in Italia, così come in tutto l'Occidente, ci sia la possibilità di una nuova età d'oro per la spiritualità e la religione: Oggi l'occidentale medio ha accesso al materiale di tantissime tradizioni diverse, così come ha la possibilità di entrare in contatto diretto con esse. Questo è dovuto alla globalizzazione, che sta anche smantellando le identità nazionali e lasciando un vuoto da riempire. Per questi motivi ritengo possibile l'affermazione delle tradizioni ed identità religiose già esistenti, così come la nascita di nuove tradizioni ed identità legittime e non mercificate. È inutile dire che una rinascita simile avrebbe conseguenze politiche significative.

te.

Nel positivismo ottocentesco si pensava che la religione sarebbe sparita perche si riteneva che l unica conoscenza valida fosse la scienza ed essa non contemplava la religione Questo non è avvenuto perche poi si è capito che la scienza è solo una delle forme di conoscenza, non l’unica, e che la religione è fuori dall’ambito scientifico ma non contro la scienza Non credo pero nella rinascita della religione: l’ateismo di massa si diffonde generazione dopo generazione ormai da tanto tempo e non credo che si possa invertire la tendenza. Pero nemmeno la escluderei del tutto