PROGETTO DI LEGGE "IMMIGRAZIONE E POLITICHE DI GESTIONE COLLEGATE"
Il tema delle politiche di gestione d’immigrazione è un argomento centrale da affrontare in questa fase storica.
Bisogna affrontare queste tematiche con un approccio che sappia mediare tra tendenze semplicistiche di chi vorrebbe ricacciare fuori qualsiasi straniero e chi, succube di un’ideologia ormai superata legata al buonismo, al lassismo e al solidarismo cieco vorrebbe spalancare le porte a tutti.
Occorre dunque affidarsi al pragmatismo nell’affrontare il fenomeno, senza paura di apparire insensibili. Il problema va affrontato con chiare norme, vigilando sulla loro puntuale applicazione. E’ evidente che l’Italia, come qualsiasi altro Stato, non può reggere (né risolvere), da solo, l’impatto di una migrazione che, negli ultimi anni, ha assunto dimensioni bibliche. E’ necessaria una politica coordinata dell’Europa per gestire i flussi.
Fame, guerre, persecuzioni, spingono una massa di disperati ad abbandonare la propria terra, e ad affrontare il massacrante viaggio verso l’ignoto.
A loro, dal punto di vista umano, va accordata la massima attenzione, senza mai, però, perdere di vista gli effetti che derivano da una presenza superiore alle possibilità economiche ed organizzative, che possono essere messe in campo. Senza dimenticare che le differenze culturali non giocano a favore dell’integrazione se si favorisce una massiccia presenza di immigrati fuori controllo, finendo per dare vita a ghetti dove l’illegalità regna sovrana.
Proponiamo un approfondimento e una politica integrata con interventi che consentano un giusto mix tra rigore e integrazione.
PROPOSTE
-Riteniamo essenziale ribadire come sia prioritario limitare un afflusso palesemente esagerato come quello attuale. Se sulle coste la situazione è sicuramente migliore del passato (-90% di sbarchi nell’ultimo anno a Lampedusa) anche grazie ai respingimenti e agli accordi bilaterali con i paesi del Nord Africa, i risultati non sono buoni in rapporto a coloro che arrivano nei nostri aeroporti con visti turistici e che poi diventano clandestini rimanendo sul nostro territorio (per i quali auspichiamo norme e procedure più stringenti una volta arrivati in Italia). Cosi come bisognerebbe attuare controlli più rigorosi per coloro che arrivano da nord e da est.
-Siamo contrari a sanatorie indiscriminate e proponiamo una normativa più seria in merito alle questioni della cittadinanza e dei permessi di soggiorno: da una parte riteniamo essenziale ridurre i tempi per il rilascio del permesso, dall’altro intendiamo rendere condizione vincolante il collegamento tra permesso e posto di lavoro e avanziamo l'idea (confermando tra l’altro il collegamento tra voto e cittadinanza) di un nuovo sistema per la concessione della cittadinanza come quello a punti che ponga come necessari al conferimento del documento dei seri test di conoscenza lingua, cultura e leggi Italia e ovviamente un'occupazione lavorativa. Siamo anche per rivalutare in termini più rigorosi le normative attuali su diritto d’asilo e ricongiungimento familiare.
-Riteniamo necessario un giusto bilanciamento tra diritti e doveri e per questo se da una parte è necessario stimolare, con risorse ad hoc, la giusta integrazione degli immigrati che lavorando e cercando di evitare la proliferazione di quartieri ghetto, dall’altra sulla base dell’ormai palese correlazione tra immigrazione clandestina e criminalità vogliamo imporre l’espulsione di coloro che si rendono protagonisti di crimini alla fine della loro pena e attuare un vasto programma per la costruzione di Cie in tutte le regioni.
-Vogliamo anche spingere per un coordinamento maggiore delle forze dell’ordine per la sorveglianza di certi luoghi di culto e proporre pene più alte per l’istigazione al terrorismo religioso.
-Vogliamo canali di ingresso per l’immigrazione, verificati e vincolanti per l’immigrato e pensiamo che ci sia un solo modo per ridurre l’ immigrazione illegale: rendere più trasparente e controllabile quella legale, disciplinandola su basi diverse e caricandola di controlli assieme più leggeri e precisi.
-Bisogna puntare sul ricorso a flussi in ingresso chiusi, valutare un eventuale blocco nel caso la crisi continui nei prossimi anni. I flussi devono comunque essere ben delimitati sia numericamente che cronologicamente, orientandoli verso paesi con minori problematiche di ordine sociale e culturale ), limitare realmente gli accessi all’immigrazione illegale ricorrendo a procedute di identificazione biometria facciale e digitale utilizzati con successo dagli USA (cominciamo ad imitare le cose buone, una volta tanto), creando una buona volta un sistema paragonabile ai vari AFIS e simili.
-Per quanto riguarda l'accesso alle graduatorie per gli alloggi popolari siamo favorevoli che gli immigrati regolari possano parteciparvi pur chiarendo che proponiamo la preferenza nazionale nell'assegnazione degli alloggi.
-Proponiamo di cambiare politica e introdurre meccanismi di ingresso che consentano l'incontro esclusivo sul nostro territorio Paese tra domanda e offerta di lavoro, stroncando le pratiche vigenti che favoriscono nei fatti l’illegalità