La nave da ricognizione russa Ivan Khurs, attaccata giorni fa da droni marini ucraini nel Mar Nero, ha il compito di sorvegliare il gasdotto Turkstream. Il sabotaggio è stato reso possibile dall’uso dei dati di intelligence inviati dal drone l’RQ-4 in volo sul Mar Nero. Ma attaccare il Turkstream significa attaccare due Paesi NATO come Turchia e Ungheria. E i turchi non sono i tedeschi: non la prenderanno bene.
24 maggio un drone navale ucraino senza pilota, imbottito di esplosivi ad alto potenziale, si è diretto verso la nave dell’intelligence russa Ivan Khurs. Quella nave aveva il compito di sorvegliare il gasdotto Turkstream. I russi hanno sparato al drone facendolo esplodere in modo drammatico. I russi sostengono che c’erano altri due droni, che sarebbero stati distrutti dalla sua nave da guerra.
Fonti filo-ucraine affermano che la Ivan Khurs è stata danneggiata e sta rientrando in porto. C’è un video che – si sostiene – proviene da uno dei droni che hanno colpito la nave, ma l’informazione non è stata confermata e potrebbe essere falsa. L’unica possibilità è che questo video provenga dagli operatori dei droni ucraini, ma la notizia non è stata confermata da una fonte nota.
L’ipotesi è che questo attacco avesse lo scopo di colpire la protezione russa al gasdotto Turkstream, in modo che l’Ucraina potesse poi far saltare in aria il gasdotto senza ostacoli. Non ci sarebbero altri motivi per lanciare un simile attacco, secondo l’autore.
https://giubberosse.news/2023/05/28/...la-ivan-khurs/