La patologia mentale degli omofobi.

[Roberto il Guiscardo]

La tua chiave di lettura del mio post dimostra che la storia dei bambini è solo un paravento per dare una giustificazione razionale alla tua omofobia istintiva.

Usi l'innocenza dell'infanzia per attaccare chi vive la sessualità in un modo che a te non piace e come queste persone vivono la loro sessualità non è affare tuo.

Allo stesso modo non è un problema per i bambini perché una coppia non condivide con il figlio ciò che avviene nella loro camera da letto. Questo vale sia per gli omosessuali che per gli etero.

Non capisco come mai te la prendi come un'offesa personale. Mica ti ho detto che sei omosessuale?

[Roberto il Guiscardo]

Ciò che rende una persona omosessuale non è "voler prenderlo nel di dietro", perché una persona omosessuale può tranquillamente non apprezzare la cosa. Stai confondendo l'orientamento sessuale con l'atto sessuale. Inoltre chi si identifica come omosessuale o lesbica spesso non lo fa solo perché prova un'attrazione fisica esclusiva verso le persone dello stesso genere o sesso, ma anche perché prova un'attrazione romantica nei loro confronti.
Vedere i genitali maschili come qualcosa di inerentemente attivo ha a che fare con le associazioni che la nostra cultura fa col sesso maschile, ma non vi è inerentemente nulla di attivo o passivo in essi. Orientamento sessuale e parafilie sono cose diverse, e il primo non ha nulla a che fare con la pericolosità di una persona.

P.S.: Le identità LGBTQ+ non sono state create dalle persone queer, ma appropriate in seguito. È la società che per prima le ha designate, etichettate e discriminate. Sono state aggregate a forza sotto un'identità, che hanno appropriato, modificato e/o rigettato parzialmente o totalmente.

Vabbé ma allora in questo caso non è un omosessuale! La definizione stessa di "omosessuale" esclude la tua tesi. L'omosessuale è sessualmente attratto dal suo stesso sesso, quindi desidera avere un rapporto sessuale. Quelli a cui ti riferisci tu sono i soggetti asessuati, che praticano un amore platonico.

Treccani - omosessuale

[Spike Spiegel]

Non capisco come mai te la prendi come un'offesa personale. Mica ti ho detto che sei omosessuale?

Dove ci leggi che io l'abbia interpretata come un'offerta personale?

La fantasia non ti manca.

[Spike Spiegel]

Dove ci leggi che io l'abbia interpretata come un'offerta* personale?

La fantasia non ti manca.

Errata corrige.
*offesa.

Mi si è riattivato per errore lo "sbagliatore automatico" che ironicamente qualcuno chiama correttore

[Saddha]

Vabbé ma allora in questo caso non è un omosessuale! La definizione stessa di "omosessuale" esclude la tua tesi. L'omosessuale è sessualmente attratto dal suo stesso sesso, quindi desidera avere un rapporto sessuale. Quelli a cui ti riferisci tu sono i soggetti asessuati, che praticano un amore platonico.

Treccani - omosessuale

L'attrazione fisica allo stesso genere o sesso non implica un interesse ad avere qualsiasi tipo di rapporto sessuale con esso. Inoltre potremmo considerare una persona asessuale ma omoromantica comunque come gay o lesbica. È questione di designazione.

[Roberto il Guiscardo]

L'attrazione fisica allo stesso genere o sesso non implica un interesse ad avere qualsiasi tipo di rapporto sessuale con esso. Inoltre potremmo considerare una persona asessuale ma omoromantica comunque come gay o lesbica. È questione di designazione.

Certo. Si può fare tutto quello che vuoi. Come si dice...? "La mia libertà finisce dove comincia la tua", e viceversa.

[Roberto il Guiscardo]

Errata corrige.
*offesa.

Mi si è riattivato per errore lo "sbagliatore automatico" che ironicamente qualcuno chiama correttore

Tranquillo che s'era capito che non mi stavi facendo "offerte"!

[Giò]

Il desiderio di procreare non è universale tra gli uomini, né tantomeno è unico all'uomo. Considerarlo quindi qualcosa di costitutivo per l'essere umano, un qualcosa che lo distingue da ciò che non è umano, è un po' una sciocchezza. Solo ciò che è unico, o quantomeno universale, all'essere umano può considerarsi propriamente tale.

Il desiderio di procreare è cosa diversa dall'inclinazione naturale alla procreazione. Per fare un esempio banale, ma al tempo stesso comprensibile: io posso essere portato per lo studio della matematica, ma al tempo stesso posso non voler studiare matematica e mettere a frutto il mio talento innato. In altri termini: si può essere inclini a qualcosa, senza essere determinati a voler fare quella cosa.

Riguardo a ciò che è costitutivo dell'essere umano, bisogna intendersi: se intendiamo quello che appartiene esclusivamente all'essere umano - e a nessun altro ente -, allora è corretto sostenere che l'inclinazione naturale alla procreazione non è solo dell'uomo. Infatti, ad es., anche le bestie hanno un'inclinazione a riprodursi. Ma l'aggettivo "costitutivo" indica ciò che è parte essenziale o fondamentale di un 'tutto'. Ed è in tal senso che l'inclinazione naturale alla procreazione è costitutiva dell'essere umano. Essendo tale inclinazione presente in ogni essere umano, possiamo dire che è universale.

[salve]

Riflettevo fa su cosa possa realmente esserci dietro l'omofobia.
Perché mai una persona normale, con una vita sessuale equilibrata e senza particolari problemi di ordine psicologico, dovrebbe sentirsi condizionato dalla sessualità altrui?

Da uno studio personale, partendo da ricerche e analisi compiute in decenni da psicologi e sociologi, è chiaramente emerso che dietro le argomentazioni di chi si oppone all'omosessualità, c'è una morbosa attenzione all'altrui sessualità.

Allora mi vien da pensare che l'omofobo soffra di una qualche forma di devianza e forse sono anche riuscito ad identificare la più diffusa.

Parlando con molte persone affette da questo problema, che ovviamente per loro non è percepito come tale, la rilevazione più ricorrente è che queste persone provino schifo all'idea di due uomini che fanno sesso. Alcuni lo ammettono chiaramente, altri no ma emerge comunque quando gli si fanno le domande giuste.

Alla luce di questo si delinea la natura del problema: si tratta di una relazione disfunzionale con la sessualità.

Per farvi capire meglio vi faccio una domanda.

Quando vedete una coppia di fidanzati, magari vostri commensali in una serata tra amici o semplicemente per strada che camminano mano nella mano, ve li immaginate mentre fanno sesso insieme?
Li riuscite a vedere nudi nel letto che amoreggiano?
Questa immagine vi sorge spontaneamente?

Se la risposta è no siete persone normali con un approccio sano alla sessualità.

Se invece la risposta è sì avete un problema e ve ne rendete anche conto.

Nella maggior parte dei casi in cui una persona ha questo problema, come per buona parte delle patologie mentali, non ne è del tutto consapevole senza un aiuto esterno.

L'omofobo molto probabilmente soffre di questa devianza e indagarne l'origine può essere d'aiuto al malato per superare il trauma che l'ha generata.

Un percorso terapeutico può guarire l'omofobo dalla sua devianza, farne una persona serena, normale, che non vada un giro a rompere i coglioni a persone che non conosce.

Secondo me sei tu che rompi i coglioni agli omofobi, esigendo che debbano essere rieducati seguendo un "percorso terapeutico" che si basa sulla tua idea strampalata di "approccio sano alla sessualità".

Fattelo tu il percorso terapeutico, fatti rieducare tu e la tua fissazione.

[Kavalerists]

Discorso che, detto francamente, non sta minimamente in piedi.

In primis, l'efficacia descrittiva del termine "omofobia" è decisamente discutibile. Perché chi ha repulsione per l'omosessualità o chi ritiene che le relazioni omosessuali siano immorali dovrebbe essere "omofobo", cioè avere paura - addirittura in termini paranoici o comunque patologici - degli omosessuali?

Ed ammesso che esista una quota di persone che ha paura stricto sensu dell'omosessualità e/o degli omosessuali, per quale motivo in tale categoria dovrebbe rientrare chiunque ritiene che l'omosessualità sia un orientamento intrinsecamente disordinato e gli atti omosessuali qualcosa che contraddice la naturale inclinazione umana alla riproduzione?

Non c'è una ragione che sia una.

È evidente quindi che l'insistenza sul concetto di "omofobia" è del tutto funzionale alla delegittimazione di chiunque non ritenga che l'omosessualità vada vista come un fatto positivo e normale. Insomma, si tratta della classica scomunica del politicamente corretto.

Altra argomentazione priva di senso è ritenere "deviato" chi prova repulsione all'idea che due persone dello stesso sesso consumino fra loro un rapporto sessuale: è ciò che prova istintivamente qualsiasi eterosessuale normale, anche se personalmente è favorevole alle rivendicazioni LGBT.

Nemmeno è chiaro perché chiunque provi repulsione all'idea che due persone del medesimo sesso consumino un rapporto sessuale fra loro alla vista di una coppia omosessuale debba per forza figurarsela mentre fa sesso. È un non sequitur.

Ma ce la fai ad accettare che qualcuno non la veda come te su certi argomenti senza essere un malato mentale o un deviato? Se sì, allora non si capisce perché tu debba "patologizzare" chi non ha le tue stesse opinioni sulle tematiche LGBT.

Che poi si sa già come funziona col sedicente "progressismo", si comincia col considerare malati gli "omofobi" e poi si finirà a considerare dei malati anche quelli a cui fa schifo la pedofilia, poi quelli a cui fa schifo la zoofilia, e via discorrendo.