Nessun sostegno all'utero in affitto". La Regione Lazio revoca il patrocinio al gay pride
5 Giugno 2023 - 22:11
L'ente guidato da Francesco Rocca toglie il patrocinio all'evento arcobaleno. "Non possiamo sostenere iniziative pro utero in affitto". Gli organizzatori contrattaccano e se la prendono coi "talebani cattolici"
Le associazioni arcobaleno parlano di "vergogna", quelle ProLife esultano. La Regione Lazio ha revocato il patrocinio alla manifestazione "Roma Pride 2023" in programma per sabato prossimo, 10 giugno, nella Capitale. La decisione - si legge in una nota - "si è resa necessaria e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell'evento intitolato 'Queeresistenza', consultabile pubblicamente sul sito della kermesse". A sollevare il caso era stata nelle scorse ore la onlus Pro Vita & Famiglia, che tramite i propri portavoce aveva invitato la regione guidata da Francesco Rocca a rivedere il patrocinio a motivo di alcune posizioni ultraprogressiste espresse dagli organizzatori del pride romano in riferimento ad alcuni temi di dibattito quali l'utero in affitto, il matrimonio egualitario, le adozioni gay e le carriere alias.
Il patrocinio ritirato: le motivazioni
"Rocca e la sua amministrazione stanno così appoggiando tutte le istanze Lgbtqia+ sui quali governo e centrodestra si dichiarano contrari", avevano lamentato le associazioni pro vita. E nel giro di poche ore dalla regione è arrivato il dietrofront. Anche se la Giunta del Lazio "ribadisce il proprio impegno sui diritti civili, come dimostra, del resto, l'operato pluriennale del Presidente Francesco Rocca" - ha spiecificato il medesimo ente in un comunicato - la firma istituzionale della regione "non può, né potrà mai, essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto". La decisione ha chiaramente scatenato polemiche e proteste da parte degli organizzatori dell'evento arcobaleno.